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lunedì 23 dicembre 2013

L’Avvento vissuto (anche) su YouTube

MARIA GABRIELLA LEONARDI

CALTAGIRONE

O
gni domenica d’Avvento sul sito Internet, sulla pa­gina Facebook e sul canale YouTube della Diocesi di Caltagirone sono stati condivisi video di tre mi­nuti durante i quali il vescovo, monsignor Calogero Peri, ha tenuto meditazioni per aiutare a preparare il Natale. L’o­riginale iniziativa dell’Ufficio per le comunicazioni socia­li della diocesi calatina, guidato da Massimo Cappellano, ha per titolo «#riflessioniperlavvento» e sfrutta le oppor­tunità crossmediali e interattive della comunicazione di­gitale inaugurando il primo
 hashtag diocesano. «Abbia­mo messo in campo un’idea in cui crediamo molto – spiega Massimo Cappellano – non solo per l’opportunità di abi­tare in modo credente e crea­tivo l’ambiente digitale ma an­che per avviare una riflessio­ne nella nostra comunità ec­clesiale sui nuovi linguaggi per comunicare la fede. Abbiamo puntato soprattutto sulla con­divisione nelle reti sociali del­le riflessioni di quanti si sono lasciati coinvolgere dall’inizia­tiva. Contiamo in questo modo, grazie al lavoro di diffu­sione e di mediazione degli animatori parrocchiali per le comunicazioni sociali, di rendere più vivace anche la vita dei gruppi parrocchiali, in particolare dei giova­ni, e di poter testimoniare anche nell’ambiente digita­le il volto di una Chiesa accogliente e attenta alle do­mande degli uomini, che invita ciascuno ad aprirsi al­l’incontro con il Signore». «Ci sono molti temi che l’Avvento ci ha riproposto – è il bilancio del vescovo Peri – ma ci sono anche molte sfide che in quanto credenti dobbiamo essere in grado di ac­cogliere non per dare risposte convenzionali ma, parten­do dalla nostra fede, per dare risposte che siano aderenti alla storia, agli uomini, alle loro domande, alle loro atte­se e siano allo stesso tempo aperte all’irruzione del Si­gnore che è venuto a darci soluzioni inedite per quello che speriamo». 

domenica 15 dicembre 2013

Libri e legalità a Caltagirone

MARIA GABRIELLA LEONARDI
I libri per voltare pagina e scrivere un nuovo capitolo della vita.
Non è solo una metafora ma è il senso di un progetto partito nella biblioteca diocesana Pio XI di Caltagirone che sta accogliendo persone finite nel circuito giudiziario e a cui il giudice, come azione sanzionatoria, ha prescritto la prestazione di un lavoro di pubblica utilità, non retribuito e a favore della collettività.
«Le attività vengono svolte secondo modalità stabilite caso per caso e in base a un accordo stretto fra il Tribunale e la Fondazione monsignor Di Vincenzo, presieduta da Salvatore Martinez». Già due i giovani coinvolti nel progetto a cui neseguiranno altri. «Nella biblioteca – spiega il direttore Francesco Failla – si occupano del riordino dei libri, della schedatura, dell’inventariazione e digitalizzazione del patrimonio librario. Le biblioteche ecclesiastiche sono oggi centri dinamici che si aprono alle risorse del territorio e partecipano alla realizzazione del progetto culturale della Chiesa universale e locale ». L’idea potrebbe diventare un modello da seguire; il vescovo di Caltagirone Calogero Peri in proposito sottolinea: «In questo progetto la pena non ha più i contorni di qualcosa che viene subìto, ma di un’opportunità di miglioramento personale e sociale». Gli fa eco Ornella Mingrino, segretaria della fondazione: «Le prime esperienze realizzate ci hanno dato ragione dell’intuizione e del percorso intrapreso, in particolare per la crescita e la formazione delle persone coinvolte».
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martedì 3 dicembre 2013

Messina ricorda il vescovo beato Franco


Messina. Domani alle 9, all’Istituto teologico San Tommaso di Messina, si terrà un seminario di studio sul vescovo beato Antonio Franco. Interverranno padre Luigi Mezzadri, docente di Storia della Chiesa alla Pontificia Università Gregoriana; Giovan Giuseppe Mellusi, docente di Storia del diritto italiano all’Università di Messina; l’ex ambasciatore all’Onu, Francesco Paolo Fulci e don Luigi La Rosa docente di Storia della catechesi al San Tommaso.
Maria Gabriella Leonardi

sabato 23 novembre 2013

Confraternite e Pie unioni: domani nel Catanese il «XVIII Cammino»

CALTAGIRONE. Si svolgerà domani a Palagonia, nel Catanese, il XVIII Cammino diocesano delle Confraternite e delle Pie unioni. Nella diocesi di Caltagirone le confraternite, infatti, sono molto sentite: ben 3350 gli aderenti ai sodalizi, coordinati dal Centro diocesano, presieduto da Lidia Costa e guidati sul piano spirituale dall’assistente diocesano monsignor Mario Messina. È prevista la partecipazione di 40 Confraternite e Pie unioni. Ma alla tradizione occorre associare anche un cammino di rinnovamento, come spiega il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri: «Oggi è avvertita l’esigenza di tradurre il loro messaggio, il loro servizio e la loro funzione ecclesiale con un linguaggio più immediato e aderente ai tempi, all’ecclesiologia e al nuovo clima culturale che si è creato con il Concilio.

Ci auguriamo che il cammino iniziato in
diocesi possa proseguire, affinché queste realtà non restino solamente testimonianze di un passato che non è capace di dare un messaggio, ma di avere un futuro nelle giovani generazioni». Gli fa eco Lidia Costa: «Abbiamo iniziato in diocesi un importante percorso di rinnovamento della vita confraternale, affinché si possa attualizzare la significatività di questa nostra esperienza di Chiesa e del messaggio che custodiamo».

Nella parrocchia San Giuseppe alle 9.30, saranno celebrate le Lodi mattutine; di seguito, don Piero Sortino guiderà la riflessione su «Cammino di fede e iniziazione cristiana». Seguirà la processione del Santissimo Crocifisso, chiamato dai palagonesi «Patri di tuttulumunnu».


Maria Gabriella Leonardi
 

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domenica 3 novembre 2013

Castel di Judica: orazioni per i defunti I bimbi dicono no a «dolcetti e scherzetti»

DA CATANIA

A
 Castel di Judica, nel catanese, ieri i ragazzini del catechismo sono andati in giro a bussare nelle case ma invece di chiedere «il dolcetto o lo scherzetto » hanno chiesto una preghiera per i cari defunti. L’originale iniziativa si è tenuta nelle frazioni di Giumarra e Franchetto, ove il parroco, padre Rajan Arockiasamy, amministratore parrocchiale delle parrocchie di S.Maria del Rosario e di S.Francesco d’Assisi, nella diocesi di Caltagirone, ha invitato i ragazzi del catechismo a questo gesto «rivoluzionario », nel senso del cambiamento di mentalità: «Un modo – spiega padre Rajan – per vivere questo giorno con coerenza, nella testimonianza di fede e nell’adesione al valore e al senso della risurrezione». Ma la creatività la fa da padrona nella diocesi calatina: a Caltagiorne, nell’oratorio della parrocchia San Giovanni Bosco si è tenuto il party cittadino «Waiting for all Saints day» che ha visto gli educatori mettere in scena un dialogo tra una zucca e i santi. La morale? I santi hanno una storia e cose da dire, la zucca, è solo una zucca vuota.

Maria Gabriella Leonardi
 

Pubblicato su Avvenire l'1 novembre 2013

martedì 29 ottobre 2013

A Caltanissetta, Caritas e banche di credito cooperativo alleate per finanziare la nascita di micro imprese. Che funzionano

Quarantasei micro imprese sono nate nella Diocesi di Caltanissetta, nell’arco di quattro anni, grazie a una convenzione tra la Caritas diocesana e le banche di credito cooperativo. Un risultato che, in tempo di crisi, ha dello straordinario. Il co-direttore della Caritas diocesana di Caltanissetta, Giuseppe Paruzzo, racconta: «Anni fa avevamo avviato come Caritas il microcredito per aiutare le persone in difficoltà e spesso ricevevamo richieste di aiuto per avviare un’attività economica. Fu per noi illuminante un messaggio del vescovo che diceva: “A volte ci limitiamo a terapie di tamponamento mentre dovremmoprogettare qualcosa a lungo termine”».La Caritas cominciò, quindi, a interrogarsi su cosa poteva fare per non dare solo un aiuto immediato, ma per aiutare a progettare, a sperare. «Un fondo per dare seguito a tutte le richieste era impossibile – aggiunge Paruzzo – perché siamo una piccola diocesi. Abbiamo bussato, quindi, alle banche, chiedendo che finanziassero microprogetti validi. Ci siamo rivolti a istituti di credito cooperativo che hanno come stile il miglioramento delle condizioni del territorio: hanno creduto in noi e nel nostro progetto e hanno messo a disposizione un fondo di un milione e 600mila euro. A Natale del 2009 abbiamo stipulato una convenzione».
I prestiti che vengono concessinon superano i 25mila euro e l’interesse è bassissimo. La procedura è anche veloce: i ragazzi del progetto Policoro curano la parte tecnica; la pratica va a un comitato dei garanti, formato da due membri della Caritas e due della banca: se il comitato da l’ok l’istanza ottiene il finanziamento, a distanza di un mese dalla presentazione dell’istanza.
Con questi microprestiti sono nate piccole attività come panetterie, parrucchieri, ortofrutta, autolavaggio, trattorie e altre ancora. 276 le richieste giunte in totale in questi anni; 46 quelle finanziate, di queste, dopo tre anni, 43 sono attività ancora aperte. La Caritas di Caltanissetta ha passato questo progetto anche ad altre diocesi.
Maria Gabriella Leonardi

domenica 13 ottobre 2013

Trentatré minori ospiti della diocesi Il vescovo: un’emergenza nuova occasione d’impegno e testimonianza

Trentatré minori ospiti della diocesi di Caltagirone, in prima linea nell’accoglienza degli immigrati provenienti da Lampedusa. La nuova casa di questi piccoli profughi eritrei non accompagnati è stata ricavata nella struttura Alì-Mantelli della parrocchia san Pietro, di solito usata per esercizi spirituali e campi estivi. Per questi bambini provenienti dal Centro di primo soccorso e accoglienza si sono mobilitati la Caritas, attraverso al Fondazione Migrantes, il Comune, l’Azienda sanitaria di Catania, la Regione, gli operatori, mediatori culturali e volontari della parrocchia. «Oggi si presenta a noi una nuova emergenza ­ha sottolineato il vescovo Calogero Peri - che è anche una nuova opportunità di impegno e di testimonianza di umanità e di fede. Quando abbiamo visto le tragedie del mare ci siamo un po’ impressionati per quanto accadeva.

Quando abbiamo capito che tutto questo era vicino a noi ci siamo sentiti coinvolti. Adesso che queste persone sono tra noi ci rendiamo conto che è un dramma vero, perché le cose diventano vere quando ci toccano personalmente.

Vogliamo vivere questo momento facendo del nostro meglio, non come un gesto di accondiscendenza, di bontà, di diritto internazionale, ma come un gesto sacramentale: questi ragazzi rappresentano tutti quegli altri che hanno vissuto, che vivono e che vivranno questo dramma».
Maria Gabriella Leonardi
 

sabato 12 ottobre 2013

Crociata: la pastorale, un laboratorio aperto

MESSINA. «La situazione pastorale della Chiesa italiana è paragonabile a quella di un cantiere. Questa immagine, però, può essere usata in due sensi: uno disfattista, che intende il cantiere solo come decostruzione e smobilitazione, uno invece positivo, che intravede nel trambusto e nella confusione i lineamenti di un progetto che vanno lentamente emergendo». È questo il paragone usato dal vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Cei, ieri a Messina nell’Istituto teologico San Tommaso per tenere la prolusione di inizio Anno accademico, incentrata su «La nuova evangelizzazione e la Chiesa in Italia». Di rilievo la presenza del segretario della Cei al San Tommaso, istituto che, come spiega il preside don Franco Di Natale «Vuole offrire il proprio contributo, anche scientifico, nell’approfondire la tematica». «La presenza di monsignor Crociata ci rafforza nel proposito di fedeltà al magistero della Chiesa» ha aggiunto don Giovanni Russo, direttore della Scuola superiore di specializzazione in bioetica e sessuologia. Ad accogliere Crociata ieri anche l’arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, Calogero La Piana. Crociata, dopo avere ripercorso le indicazioni del magistero, si è soffermato sulla situazione italiana dove c’è uno zoccolo duro di almeno il 20% di cristiani vivaci nel contesto di un cristianesimo maggioritario 'per assonanza'.

Declinare qui la nuova
 evangelizzazione «significa – ha detto – prendere con decisione la via del primo annuncio, che di fatto in Italia assume la forma concreta del secondo (primo) annuncio. Il secondo annuncio ha a che fare con persone che sono nella post-cristianità non prive di una conoscenza - anche se sommaria e qualche volta pregiudiziale - del cristianesimo e soprattutto «parte dal punto in cui si trovano le persone, e non dal punto in cui ci troviamo noi», nello stile di papa Francesco. «La novità del Vangelo – ha concluso Crociata – come la fragranza del pane fresco e l’aroma del vino buono, si sente e non ha bisogno di etichette».

Maria Gabriella Leonardi
 

lunedì 2 settembre 2013

Caritas e catechisti Convegno ad Acireale

ACIREALE. Oggi e domani, l’Ufficio catechistico e l’Ufficio Caritas della diocesi di Acireale organizzano il convegno diocesano dei catechisti e operatori Caritas, che ha come titolo «Annuncio e carità nel catechismo della Chiesa cattolica». I lavori si terranno dalle 16 alle 20, nella parrocchia «Cuore Immacolato di Maria» di Acireale. Relatori saranno don Giuseppe Alcamo, docente di Catechetica presso la Facoltà Teologica di Sicilia «San Giovanni Evangelista» che svolgerà una relazione su «La dimensione educativa nel Catechismo della Chiesa cattolica» e il professor Maurilio Assenza, direttore della Caritas diocesana di Noto che interverrà su «La dimensione caritativa nel Catechismo della Chiesa cattolica».Venerdì 6 settembre alle 17, nel corso del pellegrinaggio al Santuario diocesano Santa Maria della Vena, saranno presentati i lavori conclusivi del convegno e, con una solenne concelebrazione eucaristica, il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, consegnerà il mandato ai catechisti e agli operatori Caritas di tutte le comunità parrocchiali della diocesi.
Maria Gabriella Leonardi

mercoledì 28 agosto 2013

Mineo, va in scena l’integrazione

DA CATANIA
MARIA GABRIELLA LEONARDI
« Teatro meditarraneo». È il titolo del progetto che domenica prende il via a Mineo, con la messa in scena de “I Meneni”, commedia a cui partecipano attori professionisti, residenti e anche migranti ospiti del Centro di accoglienza per richiedenti asilo. L’opera è stata scritta dal drammaturgo Massimiliano Perrotta ed è diretta dal regista Walter Manfrè. Tre consorzi organizzano la rappresentazione: il Sol.Calatino, il 'Cara Mineo' e il consorzio dei Comuni 'Calatino Terra d’Accoglienza'. Paolo Ragusa, presidente dei consorzi 'Cara Mineo' e Sol.Calatino spiega: «Il lavoro che stiamo facendo con gli enti locali del territorio vuole rendere questo comprensorio un luogo stabile di incontro tra le culture. Stiamo attivando alcuni strumenti, tra cui anche l’idea del 'Teatro Mediterraneo', in cui è previsto il coinvolgimento degli ospiti Cara».
Il territorio calatino, ormai da anni, sia con l’istituzione del Cara di Mineo, che con la presenza di numerosi Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) porta avanti l’idea dell’integrazione e del pluralismo, in particolare, come sottolinea Paolo Ragusa: «Il Cara non è un parcheggio, ma un luogo dove le persone si devono formare e acquisire competenze. Attualmente gli ospiti sono circa 3.300, questo vuol dire che il centro ha assunto una dimensione più ampia di quella prevista in origine. Da qui la necessità di creare momenti di socialità e di stimolare l’impegno degli ospiti».
La rappresentazione si svolgerà alle ore 21 nel Centro interculturale 'Giovanni Paolo II' di Mineo.

domenica 25 agosto 2013

Madonna dell’Elemosina, domani parla la figlia di santa Gianna Beretta Molla

CATANIA. Gianna Emanuela Molla, l’ultima figlia di santa Gianna Berretta Molla, nata pochi giorni prima della morte della mamma, porterà la sua testimonianza domani alle 20 nella Basilica collegiata Santuario di Biancavilla, nel catanese.
L’incontro si svolge nell’ambito delle celebrazioni in onore della Madonna dell’Elemosina, patrona di Biancavilla ed è promosso dall’associazione «Maria Santissima dell’Elemosina» per celebrare l’Anno della fede. Il tema della serata è «Solo l’amore è credibile».
Alessandro Scaccianoce, responsabile attività culturali dell’associazione spiega: «Gianna Berretta Molla ha fatto dell’amore il senso della sua vita, e questo è evidente nell’atto estremo della nascita dell’ultima figlia, quando preferì morire, a soli 39 anni,anziché sottoporsi a delle cure che avrebbero arrecato danno alla vita che portava in grembo. Ma tutta la vita di Gianna Berretta Molla è stata caratterizzata dall’amore donato». La famiglia e la vita sono i temi principali delle celebrazioni in corso in questi giorni nel Santuario di Biancavilla, meta di pellegrini provenienti anche da altre diocesi siciliane.Tra i momenti più significativi, la benedizione dei genitori in attesa di un figlio e dei bambini appena nati avvenuta ieri. Domenica prossima le celebrazioni culmineranno con la Messa presieduta dall’arcivescovo di Catania, Salvatore Gristina che proprio in questi mesi sta conducendo la visitapastorale a Biancavilla.
Maria Gabriella Leonardi
22 agosto 2013

mercoledì 7 agosto 2013

Sacerdote di Acireale sospeso dal vescovo Raspanti per abusi sessuali su giovane

ACIREALE. Il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, ha annunciato ieri la conclusione del primo grado di giudizio, previsto dall’ordinamento canonico, nei confronti del sacerdote diocesano don Carlo Chiarenza – ex parroco di San Paolo ad Acireale e poi decano della basilica di San Sebastiano – accusato, lo scorso anno, di abusi sessuali dal giovane ricercatore Teodoro Pulvirenti.
Il vescovo ha spiegato che l’iter giudiziario, avviato dalla diocesi, prosegue ora a un livello superiore, secondo le indicazioni della Congregazione per la Dottrina della Fede. Al primo grado di giudizio il sacerdote è stato ritenuto responsabile degli abusi denunciati; dovrà dimorare per alcuni anni fuori dalla diocesi, non potrà assumere incarichi ecclesiali e neppure svolgere il ministero in pubblico.
 (M.G.L.)

mercoledì 24 luglio 2013

Acireale, celebrazioni per la patrona Presentato l’ultimo libro del vescovo Raspanti «Il riposo nella fatica»

ACIREALE. «Il riposo nella fatica» è il titolo dell’ultimo libro di spiritualità scritto da Antonino Raspanti, vescovo della diocesi siciliana di Acireale. Il libro, edito dalla casa editrice Il Pozzo di Giacobbe, è stato presentato nella Cattedrale di Acireale ieri, nell’ambito delle celebrazioni in onore di santa Venera vergine e martire, patrona della città e della diocesi. Il volume, il cui titolo è tratto dalla sequenza di Pentecoste, raccoglie brevi riflessioni sul dialogo con Dio. «Sono meditazioni – spiega Raspanti – scaturite dalla frequentazione di “amici” che, pur lontani nei secoli, riescono a leggere e decifrare il vissuto attuale, a portare a parola quel che non è ancora chiaro, conferendogli così forma». I testi sono arricchiti da citazioni di maestri della fede. Il libretto, 160 pagine, si propone come un accompagnamento tra le fatiche quotidiane affinché il lettore si apra all’incontro con Cristo e in Lui trovi riposo. (M.Leo.) 

martedì 25 giugno 2013

Messina, centro per malati d’autismo

MESSINA. Sostegno delle disabilità al centro dell’impegno della comunità e delle associazioni siciliane. Oggi pomeriggio a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) l’arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, Calogero La Piana, inaugura un Centro dedicato alle persone affette da sindrome autistica. La nuova struttura è stata realizzata grazie allo sforzo congiunto di numerose realtà associative. Sono coinvolte a vario titolo la cooperativa 'Progetto dopo di noi' che costituirà, insieme con l’Angsa Messina e la Fondazione Siciliana per l’Autismo, l’Associazione temporanea di scopo che gestirà la struttura. Poi c’è la parrocchia 'Santa Maria Assunta' di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha concesso la sede in comodato gratuito per sette anni, mentre la Caritas della diocesi di Messina ha dedicato a questo obiettivo la raccolta fondi della Quaresima di carità di quest’anno, Infine un aiuto significativo è arrivato dal locale Lions club. Padre Gaetano Tripodo, direttore della Caritas di Messina commenta: «Costante è l’impegno della Caritas per le persone affetteda autismo. E il fatto che l’attenzione verso l’autismo si faccia sempre più concreta e si diffonda non può che renderci particolarmente soddisfatti».
Con i fondi raccolti è stato ristrutturato il pianoterra dello stabile che, insieme con il primo piano ancora in fase di ristrutturazione, ospiterà le attività.
Una decina di operatori (tra neuropsichiatra, psicologi, educatori, operatori socioassistenzialiemusico-terapeuta)lavoreranno nel centro che accoglierà da subito dieci persone, ragazzi e giovani. Altre dieci saranno accolte non appena possibile, in conformità a quanto disposto dalle Linee guida regionali sull’autismo.
M. G. L.

domenica 23 giugno 2013

«No a esequie ecclesiastiche per i mafiosi»

ACIREALE (CATANIA). Il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, ha promulgato ieri un decreto con cui priva delle esequie ecclesiastiche chi è stato condannato penalmente, con sentenza definitiva, per reati di mafia, e che prima della morte non ha dato alcun segno di pentimento. Come spiega lo stesso decreto: «La privazione delle esequie ecclesiastiche comporta anche la negazione di qualsiasi Messa esequiale, (art.
1.185 del Codice di Diritto Canonico)». Tuttavia, «per questi defunti cui si negano le esequie ecclesiastiche non è esclusa la possibilità di pregare e di celebrare Messe di suffragio, se ciò non causi pubblico scandalo nei fedeli». Il decreto si inserisceall’interno di una serie di documenti e di provvedimenti dell’episcopato siciliano e che lo stesso decreto menziona. «In più occasioni la Chiesa ha definito con chiarezza cosa pensa dell’organizzazione mafiosa – spiega monsignor Raspanti –: l’appartenenza a questa organizzazione è incompatibile con il Vangelo e con l’appartenenza alla Chiesa. Ne ho tirato le conseguenze estreme su un caso: le esequie. Questa decisione non è una nostra condanna terrena, mira a salvare l’anima, è un ulteriore ultimo scuotimento per far riflettere le persone che si trovano in questa situazione. La misericordia di Dio è sempre disponibile, ma bisogna accoglierla». Il presule hapromulgato il decreto durante la presentazione di un libro, dedicato alla cultura della legalità, tenutasi nella chiesa di San Rocco ad Acireale e a cui hanno partecipato anche il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, ed il procuratore della Repubblica di Catania, Giovanni Salvi. Proprio il ministro Cancellieri, quando guidava il dicastero dell’Interno, ha sciolto per mafia il comune di Mascali, che rientra nella diocesi di Acireale. Il ministro ha elogiato il coraggio del vescovo e ha detto: «È un segno importante, in certe occasioni anche i simboli hanno un significato e un fenomeno come la mafia si combatte anche con i simboli».
Maria Gabriella Leonardi

domenica 16 giugno 2013

Il vescovo Peri sul caso del Muos: «Informazioni sui rischi per la salute»

CALTAGIRONE. Garantire un’informazione completa sui rischi alla salute e all’ambiente del Muos, il sistema di comunicazioni satellitari che si sta costruendo in Sicilia, vicino Niscemi. Lo ha chiesto il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, al convegno “Questione Muos” organizzato dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro. Il Mobile user objective system (Muos, appunto) è un sistema di comunicazioni composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra del Dipartimento della Difesa degli Usa. Da mesi la popolazione locale manifesta contro queste antenne, temendo danni alla salute.

Gli esperti si contraddicono nella valutazione dei rischi e per questo ieri Peri ha dichiarato: «Credo che dopo tanti mesi di dibattiti, di proteste e di rassicurazioni, di interventi istituzionali sia arrivato il momento per fare un passo avanti nella discussione, nel senso di garantire ampi e documentati livelli di
 informazione alla cittadinanza». Il Muos non riguarda solo le popolazioni di Niscemi e del Calatino, «ma almeno di tutta la Sicilia – ha ammonito Peri –. Parlando di informazione intendo anche conoscenza dei rischi, prima di tutto sulla salute e sull’ambiente, che potrebbe produrre questo sistema. Io credo che non possano esserci pareri totalmente contrastanti e che sia necessario accertare autorevolmente la questione anche ricorrendo ad una forte presa di posizione delle istituzioni, alle quale faccio appello nel pieno rispetto delle funzioni, delle responsabilità e delle competenze di ciascuno». Alessandra Foti, attivista “Mamme No-Muos” ha portato la sua testimonianza: «Da tanti anni ci sono 46 antenne nello stesso sito: 15 giorni fa a Niscemi sono morti una donna, con un tumore all’utero, e un bimbo per una leucemia».

Maria Gabriella Leonardi
 

martedì 11 giugno 2013

Messina ricorda i 25 anni dalla visita di Giovanni Paolo II nella città siciliana

MESSINA. Oggi e domani Messina celebra due importanti appuntamenti religiosi: la memoria liturgica di sant’Antonio di Padova e il 25° anniversario della visita di Giovanni Paolo II a Messina, avvenuta nel 1988.
La Comunità della Basilica Sant’Antonio, i padri rogazionisti e una serie di associazioni messinesi hanno approntato un programma di celebrazioni che prevede oggi, alle 10, la visita ai luoghi che ospitarono il Papa, l’esposizione della reliquia del beato Giovanni Paolo II; la proiezione del video «Una giornata speciale 11 giugno 1988» e l’esposizione di una mostra fotografica sulla visita Wojtyla nella città dello Stretto. Alle 11, al Teatro Cristo Re sarà ricordata la figura di Giovanni Paolo II e il suo rapporto con la stampa, attraverso la testimonianza di alcuni giornalisti.
In questa doppia ricorrenza sarà presente a Messina il cardinale Stanislao Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e segretario particolare del beato Giovanni Paolo II. Alle 17,30, nella chiesa di Montevergine, il cardinale incontrerà le suore Clarisse e renderà omaggio a santa Eustochia. Alle 21, nella Basilica di Sant’Antonio concerto dell’Ersu di Messina che eseguirà il Requiem di Mozart.
Domani alle 19, il cardinale Dziwisz presiederà nella Basilica rogazionista un solenne pontificale. I festeggiamenti in onore di sant’Antonio proseguiranno domenica 16 giugno: alle 11 si celebrerà la Messa e alle 19,30 avrà luogo la grande e tradizionale processione con il carro trionfale del Santo e le sue reliquie.
Maria Gabriella Leonardi

domenica 2 giugno 2013

Caltagirone, 100 anni di presenza scout Oggi il convegno sul ruolo nella Chiesa

DA CALTAGIRONE

G
 li scout cattolici del­la diocesi di Calta­girone festeggiano in questi giorni i cento an­ni della nascita dei primi gruppi scout cattolici e l’a­pertura del gruppo scout Masci-Caltagirone 1.

Oggi, alle 10, nella Chiesa del Collegio di Caltagiro­ne si terrà un convegno sui cento anni dello scouti­smo cattolico. Interver­ranno, dopo il saluto degli organizzatori, don Davide Paglia, assistente ecclesia­stico regionale Masci-Sici­lia sul tema «A 50 anni dal­l’apertura del Concilio Va­ticano II, Il ruolo dei laici
 nella Chiesa a partire dal­la costituzione dogmatica Lumen Gentium» e Car­melo Casano, segretario regionale Masci-Sicilia su «Gli adulti scout del Ma­sci, il loro ruolo nella Chie­sa e nella società». Alle 12 sarà celebrata la Messa.

Tonino Pedi, responsabile diocesano dell’Associa­zione guide e scout catto­lici italiani (Agesci) e re­sponsabile del Masci rac­conta: «In diocesi lo scau­tismo è nato nel 1923 ma, a causa del fascismo, ha potuto riprendere le atti­vità solo nel 1952. In pra­tica – prosegue il respon­sabile – è stato presente solo a Caltagirone sino al
 1992-93. Da qui si è svi­luppato e adesso è pre­sente a Caltagirone, Ra­macca, Scordia, Palagonia Mirabella Imbaccari e Mazzarrone e stiamo cer­cando di riavviare le atti­vità a Vizzini e anche a Mi­litello. Nella nostra dioce­si, in seno allo scautismo sono nate alcune vocazio­ni sacerdotali. Ci propo­niamo – conclude Pedi – di crescere dei buoni cit­tadini e buoni annuncia­tori del Vangelo; per i no­stri ragazzi lo scautismo è un’occasione per vivere un’avventura che li porta all’amicizia con Cristo».

Maria G. Leonardi
 

sabato 11 maggio 2013

Messina, nuovo studio medico per immigrati

MESSINA. Calogero La Piana, arcivescovo di Messina-Lipari-S.Lucia del Mela, inaugurerà oggi alle 16.30 uno studio medico specialistico realizzato all’interno dell’Help Center, il centro diurno di accoglienza della stazione centrale di Messina. Il servizio nasce dalla collaborazione tra la Caritas diocesana, l’Associazione di volontario e cooperativa sociale S.Maria della Strada e Terra di Gesù ed è patrocinato dall’Ordine dei medici di Messina e dell’Associazione cardiologica italiana.
(M.G.L.) 

venerdì 3 maggio 2013

Caltagirone, questa sera alle 19 Peri ordinerà un nuovo presbitero La celebrazione in Cattedrale

CALTAGIRONE. Stasera alle 19 nella Cattedrale di Caltagirone il vescovo Calogero Peri ordinerà sacerdote Salvo Luca, 31 anni, laureato in Scienze Giuridiche, originario della parrocchia Spirito Santo di Grammichele. Per anni responsabile dell’oratorio parrocchiale, del gruppo dei ministranti, del gruppo giovani e giovanissimi e del gruppo liturgico, e ha svolto il ministero diaconale nelle parrocchie Spirito Santo e Sant’Anna a Grammichele, cittadina in cui ha coordinato anche la pastorale giovanile.

Attualmente svolge il servizio di segretario del vescovo. «Ogni sacerdote – afferma monsignor Peri – è la presenza di Cristo risorto e pastore che si prende cura del suo gregge con amore paterno. Attraverso il sacerdozio sperimentiamo non solo il grande dono di Dio, la via d’accesso dispensatrice dei sacramenti di grazia per gli uomini, ma anche una via d’accesso dell’uomo a Dio».
 (M.G.Leo.) 

Digiuno e colletta: Acireale rinnova il voto alla Vergine


ACIREALE. La diocesi di Acireale ricorda i 270 anni del voto della città di Acireale alla Vergine Maria Santissima del Rosario per la scampata peste del 1743.
La Vergine del Rosario ad Acireale è venerata nella chiesa di San Domenico. Per la giornata di ieri, il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, ha indetto un digiuno cittadino. Oggi e domani, il frutto di questa astinenza sarà devoluto ad una colletta alimentare, organizzata dalla Società San Vincenzo dei Paoli, nei supermercati e nella chiesa di San Domenico per aiutare le famiglie povere.(M.G. Leo.)

sabato 27 aprile 2013

Caltagirone, Peri inaugura 6 sale del Museo diocesano

Domani, alle 18, nella cappella neogotica del complesso monumentale dei Frati Minori Conventuali sarà inaugurato il nuovo allestimento del Museo diocesano di Caltagirone. Il vescovo della diocesi calatina, Calogero Peri, taglierà il nastro inaugurale, alla presenza delle autorità. Sei le nuove sale che saranno aperte al pubblico, per una superficie di oltre 1200 mq. I lavori di rifunzionalizzazione del complesso Episcopio-Seminario, per un importo di oltre 1 milione di euro, sono stati finanziati dall’assessorato regionale dei Beni culturali, dall’8xmille della Chiesa cattolica e dalla diocesi. Il Museo è diviso in tre sezioni: argenti, paramenti e quadreria; le scultore sono collocate lungo tutto il percorso. Fra le opere esposte, una pisside ovale di rame dorato del 1580 della parrocchia San Giacomo di Caltagirone e l’ostensorio in argento, detto «ostensorio della vendemmia e della mietitura», usato da Giovanni Paolo II nell’adorazione della Gmg di Denver.

Maria G. Leonardi
 

Mutuo aiuto tra genitori che hanno perso un figlio

Da domani a domenica si tiene a Messina il primo convegno regionale dell’associazione “Figli in paradiso”. Interverranno la presidente Virginia Campanile, padre Arnaldo Pangrazzi, camilliano, docente di formazione pastorale clinica che relazionerà su “Vissuti luttuosi e variabili nell’elaborazione del cordoglio” e don Luigi Corciulo, iniziatore di programmi locali per il lutto a Siracusa. Il convegno mira a far conoscere i gruppi di auto-mutuo-aiuto. La referente locale dei gruppi, Maria Ciuna, spiega: «Il nostro è un percorso di fede, per dare un senso alla vita e alla sofferenza. Per vivere e non per sopravvivere». (M.G.L.) 
26 aprile 2013

martedì 16 aprile 2013

Messina, un sostegno ai detenuti senza casa - Avvenire

Messina, un sostegno ai detenuti senza casa - Avvenire



MESSINA. Inaugurata ieri pomeriggio a Graniti, nel Messinese, la casa di accoglienza «Madre Veronica Briguglio», una struttura dedicata a coloro che, ai sensi della legge 199/2010, potrebbero usufruire di pene alternative alla detenzione ma rischiano di rimanere in carcere perché non hanno una famiglia e una casa. La Caritas dell’arcidiocesi di Messina ha dato un concreto sostegno a questa casa di accoglienza che nasce in uno stabile messo a disposizione dalle suore cappuccine del Sacro Cuore. Il direttore della Caritas messinese, padre Gaetano Tripodo, sottolinea: «Ringraziamo le suore cappuccine del Sacro Cuore che hanno messo a disposizione lo stabile: tanti istituti religiosi chiudono, queste suore hanno avuto il coraggio di mettere a disposizione della collettività la loro struttura».
La casa, che ieri è stata benedetta dall’arcivescovo di Messina Lipari S. Lucia del Mela, monsignor Calogero La Piana, accoglierà soprattutto stranieri. A gestirla sarà l’associazione di volontariato e cooperativa sociale «Santa Maria della Strada», realtà con una storia trentennale che opera a Messina e provincia con 10 case di accoglienza e 4 mini appartamenti. Il suo fondatore e direttore, padre Francesco Pati, afferma: «Il nostro intento non è fare delle 'piccole carceri'.
Tendiamo anzi a creare per gli ospiti una situazione familiare e, quindi, pur tenendo in debito conto le diverse, specifiche condizioni, cerchiamo di accogliere in queste case anche persone che non provengono dal sistema carcerario».
All’interno della struttura gli ospiti potranno occuparsi di restauro mobili, lavorare all’apiario o nella campagna. «Questa casa di Graniti – aggiunge padre Pati – integra e amplia la rete delle comunità dedicate a chi usufruisce di pene alternative alla detenzione. Altre tre, infatti, sono già attive: a Galati la casa per adulti, uomini e donne, a Giampilieri, la casa per le donne con bambini, a Mili la casa per giovani adulti. In tutto circa 50 i posti-letto dislocati nelle 4 strutture».
Maria Gabriella Leonardi

lunedì 15 aprile 2013

CATANIA - Avvenire CRISTIANI E MUSULMANI DIALOGO SU VALORI COMUNI

CATANIA - Avvenire

È iniziato ieri, nella moschea di piazza Cutelli a Catania, un doposcuola per i bambini delle medie e i ragazzi delle superiori tenuto da membri del movimento dei Focolari, l’ultima di una serie di iniziative di collaborazione che i Focolari intrattengono con la comunità islamica di Sicilia. Domenica sempre a Catania l’associazione focolarina Azione per famiglie nuove di Sicilia con la comunità islamica hanno organizzato un convegno su “La famiglia musulmana, la famiglia cristiana: sfide e speranze”. Giuseppina Brogna, incaricata per il dialogo interreligioso Sicilia Calabria Malta del movimento dei Focolari spiega: «In Sicilia è iniziata un’amicizia e lavoriamo insieme per il dialogo e per dare un segno forte alla società catanese». «Abbiamo lavorato per mesi perché crediamo in questo rapporto – dice Keith Abdelhafid, imam etneo e presidente delle comunità islamiche in Sicilia – condividiamo la maggior parte dei nostri valori». «Come la solidarietà, il rispetto per i genitori, per gli anziani, la sacralità del matrimonio, l’apertura alla società, la spiritualità dentro la famiglia – dice Giuseppina Brogna – rimanendo ognuno nella propria identità e fede» (M.G.L.)

giovedì 4 aprile 2013

Il bimbo che ascolta favole cresce meglio

di 
Maria Gabriella Leonardi

Leggere ai neonati favole o storielle sin dai primi mesi di vita produce nei bambini benefici nello sviluppo psicofisico, a livello delle connessioni neuronali. Lo ha riconosciuto anche l’Organizzazione mondiale della sanità che ha adottato un progetto denominato «Nati per leggere».
Ne sono consapevoli a Messina ove in questi giorni si allestiscono due spazi dedicati alla lettura a voce alta nelle parrocchie di Camaro S. Paolo e Camaro S. Luigi. Un altro spazio, in precedenza, era già stato realizzato nella zona di Bisconte.
La lettura precoce a voce alta è uno dei comportamenti virtuosi promossi, dal 2012, nella città dello stretto dal programma «Primi spassi», realizzato dalla «Fondazione di Comunità » di Messina con il sostegno economico della Caritas Italiana (fondi Cei 8Xmille Italia) ed il partenariato di cinque parrocchie,della Caritas diocesana, della sezione messinese dell’Associazione culturale pediatri, delle associazioni musicali della città e la collaborazione del Comune di Messina.
Il programma si tiene a Camaro, un quartiere messinese periferico di 25mila abitanti e promuove alcuni comportamenti virtuosi nelle figure che accudiscono il bambino, soprattutto nelle madre: l’allattamento al seno, l’educazione all’ascolto della musica, la promozione della lettura precoce a voce alta oltre accanto a pratiche di adozione sociale di nuclei familiari a rischio. Salvatore Rizzo, socio fondatore della cooperativa sociale Ecos-Med e presidente del Consorzio Sol.E (enti che rientrano nella Fondazione di Comunità) spiega: «Forniamo queste informazioni alle famiglie di ogni nuovo nato e sollecitiamo le figure che accudiscono i bambini ad adottare questo piano, sin dai primi mesi di vita del bambino».
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 A Messina viene promossa la lettura precoce a voce alta in locali di due parrocchie Il programma «Primi spassi» dedica anche molto spazio all’educazione musicale

domenica 24 marzo 2013

«L’infinito nel cuore»: ad Acireale presentazione del libro di Raspanti - Avvenire

«L’infinito nel cuore»: ad Acireale presentazione del libro di Raspanti - Avvenire

D omani alle 19 nella Catte­drale di Acireale si terrà la presentazione del libro «L’infinito nel cuore» di cui è auto­re il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti.

Il volume, a cura di Baldo Carollo, è scritto sotto forma di intervista. Ra­spanti vi illustra la propria autobiogra­fia spirituale e intel­lettuale, come scri­ve Massimo Naro nella prefazione. Ri­spondendo alle do­mande
 di Baldo Carollo, il presule riflette su vari temi tra cui il dialo­go interreligioso, la fede, la spiri­tualità dei giovani e la santità. In questi dialoghi si evince l’incontro con Dio che per Raspanti è avve­nuto nel silenzio. Alla presentazione saranno pre­senti lo stesso vescovo Raspanti, il giornalista Baldo Carollo e Pietro Bar­cellona, docente e­merito di Filosofia del diritto all’Uni­versità di Catania. Modererà l’incontro Marinella Sciuto, presidente del Meic di Acireale.

La serata sarà allie­tata da intermezzi musicali dei maestri Giuseppe Bel­la
 e Rosanna Furnari.

Maria Gabriella Leonardi
 

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martedì 19 marzo 2013

LA CARITAS IN CAMPO CONTRO LE NUOVE POVERTÀ

La crisi economica mette in ginocchio Messina. Allarmanti i dati resi noti nella città dello stretto nell’ambito del convegno della Caritas diocesana “Ritrovare la speranza Protagonisti di resurrezione - Lavoro, Casa, Salute, Istruzione. Quali strategie? Chiesa e Istituzioni a confronto”. Per la prima volta sono stati integrati i dati statistici degli enti che offrono in città i principali servizi ai poveri: Caritas, Opera Don Orione, Comunità di S.Egidio, cooperativa “S.Maria della Strada”. Dati poi analizzati, in un lavoro di rete, con l’azienda sanitaria provinciale, il servizio tossicodipendenze, i sindacati e altri enti. Il quadro è desolante: dei 2317 casi analizzati nel biennio 2011-12, ben 1543 (il 66%) sono di età compresa tra i 36 e i 64 anni. Pesanti i licenziamenti che hanno dovuto compiere grossi pilastri industriali messinesi. Molte famiglie che potevano contare su un normale bilancio mensile, improvvisamente, non hanno potuto più far fronte alle spese ordinarie e per questo si sono trovate impossibilitate a pagare mutui, affitti, utenze, rate di finanziamenti. Sono di conseguenza aumentate le depressioni, le tensioni fra i coniugi, la dipendenze da gioco di azzardo con effetti e reazioni a catena. Padre Gaetano Tripodo, direttore Caritas diocesana “Messina Lipari S. Lucia del Mela” spiega: «Nel nostro territorio diventa ogni giorno più grave l’emergenza sociale, che ha ragioni economiche alla base ma che ha riflessi gravi anche sotto il profilo dell’impatto psicologico sui cittadini». La Caritas di Messina si mette a disposizione per supportare quattro tavoli permanenti dai quali discenderanno proposte concrete e puntuali da tutti condivise. «Tavoli permanenti – continua don Tripodo – dedicati a quei quattro diritti fondamentali che sono il lavoro, la casa, la salute e l’istruzione». La Caritas, insomma, continuerà oltre che nella sua opera concreta a fianco dei più poveri anche nella sua opera di sensibilizzazione della comunità messinese su problemi, sempre più gravi ed urgenti.
(M.G. L.)

giovedì 14 marzo 2013

Terreno della mafia assegnato agli scout


CALTAGIRONE. Un terreno confiscato alla mafia nel territorio di Ramacca, nel Catanese, è stato affidato dal Comune agli scout dell’Agesci, che ha sede nella parrocchia 'Natività di Maria Santissima'. Su questo terreno, che si trova nella zona di Cozzo Santa Maria, la zona archeologica di Ramacca, è stato realizzato un edificio, grazie a fondi pubblici, che dispone di alcune stanze, servizi e cucina. D’ora in poi questo immobile sarà una base scout è sarà denominata 'Falco pellegrino', proprio perché si tratta di una zona di nidificazione di questo rapace. È tradizione scout dare alle basi un nome che richiama a un animale.
«Si è faticato tanto per raggiungere l’obiettivo e rendereospitale il luogo – dice don Franco Messina, parroco della 'Natività di Maria SS.'. Tutta la comunità è stata coinvolta in questa gara di solidarietà e di impegno civico.
Ritengo che sia stata davvero una bella esperienza ed una buona occasione per guardare oltre i nostri limiti e proporre alle giovani generazioni segni concreti di speranza che porteranno luce nel buio che molto spesso ci circonda».
Soddisfazione per la consegna del terreno agli scout è stata espressa anche dal vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, che ha definito questo risultato «un segno di cambiamento e di speranza che avrà numerosi e benefici effetti sulla vita della comunità ecclesiale e civile». Il vescovo ha ancheinvitato adulti e giovani alla «costruzione di un nuovo patto generazionale per evidenziare la centralità dell’educazione e riscoprire la relazione come fondamento per una corretta concezione dell’uomo. In questo senso – ha detto il vescovo – Gesù, maestro di verità, di libertà, di amore, rappresenta il modello rivoluzionario per relazioni vere ed autentiche». «Abbiamo già svolto una prima attività utilizzando la struttura – dice uno dei capi scout, Gianni Pappardo –. Per le nostre attività estive i lupetti potranno dormire all’interno, ma le altre branche dormono nelle tende all’esterno.
Per questo contiamo di rimboschire presto il terreno».
Maria Gabriella Leonardi

lunedì 4 marzo 2013

A LEZIONE DI CONSUMO CRITICO PER USCIRE DALLA CRISI


È iniziato ieri a Catania un corso sull’uso responsabile del denaro, organizzato dalla Caritas diocesana. L’iniziativa, rivolta in particolare alle famiglie che si trovano in difficoltà economiche, nasce dall’esperienza degli operatori dei centri di ascolto Caritas ai quali le persone si rivolgono presentando le loro necessità, come le bollette da pagare. «Approfondendo la conoscenza di queste famiglie - spiega Gabriella Virgillito della Caritas gli operatori spesso scoprono che avrebbero potuto avere le risorse per fronteggiare le varie difficoltà. È vero che la crisi colpisce tutti, che le risorse sono esigue, che la disoccupazione è aumentata, ma spesso le ristrettezze economiche sono dovute a una mancanza di controllo dellespese e a indebitamenti con finanziarie per beni voluttuari». Il corso mira a far riflettere i partecipanti sul sistema economico in cui viviamo, accrescere la conoscenza del consumo critico a partire dall’analisi della propria situazione economica e dalla capacità personale di organizzare il bilancio familiare. In secondo luogo si punta a fornire strumenti che aiutino le famiglie a spendere con consapevolezza il proprio denaro e, ove possibile, risparmiarlo. Il corso si tiene in via Acquicella, 104 ed è affidato agli operatori del servizio di microcredito della Caritas diocesana.
Le prossime lezioni si terranno venerdì 8 e lunedì 11 marzo, sempre nel tardo pomeriggio, dalle 16,45 alle 19.
Maria Gabriella Leonardi

sabato 2 marzo 2013

La Piana avvia la visita pastorale

DA MESSINA

P
 rende il via oggi la visita pastorale del­l’arcivescovo Calo­gero La Piana nel­l’arcidiocesi di Mes­sina- Lipari-Santa Lucia del Mela. La visita inizierà alle 18 dalla Concattedrale Santa Maria Assun­ta di Santa Lucia del Mela, nell’omonimo vi­cariato, con una celebrazione eucaristica. Si parte da questo vicariato anche in vista del­la prossima beatificazione del servo di Dio monsignor Antonio Franco (1585-1626), che ne fu prelato ordinario.

La visita ha per tema «Kairòs», cioè «il tem­po designato nello scopo di Dio». Nel mes­
saggio all’arcidiocesi, La Piana spiega che, dopo sei anni di presenza in questa Chiesa, l’esperienza e l’azione dello Spirito di Dio lo hanno indotto a ritenere che sia giunto il tempo per compiere la visita pastorale. «Vi esorto – ha scritto il l’arcivescovo – a consi­derare la mia venuta tra voi come segno del­la paterna sollecitudine di Dio Padre che, at­traverso i suoi ministri, visita, guida e so­stiene il suo popolo; evento di grazia che nel­la storia manifesta la presenza viva ed ope­rante del 'Supremo Pastore', guardiano del­le nostre anime, Gesù Cristo, che ha visita­to e redento il suo popolo; momento privi­legiato in cui il vescovo esercita più diretta­mente, per la sua Chiesa, il ministero della parola, della santificazione e della guida pa­storale, entrando a più diretto contatto con le ansie e le preoccupazioni, le gioie e le at­tese della gente; azione apostolica che il ve­scovo deve compiere, animato da carità pa­storale, e che lo manifesta quale principio e fondamento visibile dell’unità nella Chiesa particolare».

L’arcidiocesi è suddivisa in sedici vicariati con 250 parrocchie in 68 Comuni. La visita si svolgerà per vicariati: La Piana desidera trattenersi nelle singole parrocchie per al­cuni
 giorni, per cui la visita durerà sino al 2020.

Oggi, l’arrivo dell’arcivescovo sarà accolto alle 17,30, nella piazza antistante il palazzo vescovile di Santa Lucia del Mela. La Piana insieme al suo vicario verrà accolto dai sa­cerdoti e dalle autorità. Don Paolo Impalà, vicario foraneo porgerà i saluti; seguirà l’in­tervento del sindaco di Santa Lucia del Me­la e del vescovo che inviterà alla preghiera darà avvio alla processione verso la Concat­tedrale per la concelebrazione inaugurale.


Maria Gabriella Leonardi
 

lunedì 4 febbraio 2013

Vocazioni, il seminario è 2.0


Il seminario vescovile di Acireale getta le reti sul Web con l’inaugurazione del proprio sito Internet: www.seminarioacireale.it.
 L’iniziativa vuole far conoscere anche online del seminario avvicinando chi è in ricerca vocazionale. Come spiega il rettore don Angelo Milone: «Vogliamo idealmente aprire le porte del Seminario, perché, grazie anche al costante aggiornamento del sito, possa essere conosciuta la sua vita, il cammino dei seminaristi, il servizio dei sacerdoti formatori e le varie attività che vi si svolgono, così da invitare tutti alla preghiera per il Seminario, al sostegno tramite l’affetto, la stima e il contributo economico». Contenuti e aggiornamenti del sito sono curati da seminaristi che ai vari servizi hanno aggiunto anche quellodel 'servizio informatico'.Nella home page al contesto dei link ecclesiali si aggiunge il menù con le informazioni generali sul Seminario (la storia, la mappa per raggiungerlo, la visita virtuale) e gli aggiornamenti, dal diario alla photogallery. Al centro della pagina una sequenza di immagini presenta alcuni eventi della vita del Seminario cui il visitatore è invitato a partecipare: veglie, ordinazioni, ministeri e attività caritative, con la possibilità di interagire lasciando commenti o inviano un’email.
Il Seminario di Acireale è presente anche su Facebook, Twitter e YouTube. Sempre con l’idea che Internet possa aiutare qualcuno a scoprire la propria vocazione anche grazie alla proposta digitale della comunità.
Maria Gabriella Leonardi

lunedì 28 gennaio 2013

Caltagirone, la diocesi sbarca su Twitter «Così dialoghiamo con i linguaggi di oggi»


Il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, ha celebrato la festa di san Francesco di Sales lanciando il suo primo tweet. La breve frase scelta è stato il passo biblico che il vescovo aveva citato all’indomani della sua nomina a pastore della Chiesa calatina: «Sali su un alto monte e grida tu che rechi liete notizie in Sion, tu che rechi liete notizie per Gerusalemme».
L’account @DiocesiCaltagir già esisteva ma d’ora in poi sarà potenziato. Cosa si aspetta, quindi, Peri dall’uso di Twitter?
«Il Concilio Vaticano II, con il decreto Inter mirifica – spiega – ha indicato profeticamente l’orizzonte d’impiego di ogni strumento di comunicazione.
Questa finalità è l’annuncio di salvezza di Gesù Cristo agli uomini. In questo senso è diritto e dovere della Chiesaservirsi degli strumenti dicomunicazione sociale. Allo stesso tempo è però necessario discernere sul loro retto uso». Il vescovo è consapevole delle potenzialità e dei limiti delle nuove tecnologie: «La questione da affrontare – dice – riguarda non più la natura dei social media, ma il loro uso, la loro incidenza sulle scelte individuali, le ricadute etiche, l’influsso sui processi culturali». E sulla sua scelta precisa: «Non ci sono strategie d’immagine, ricerca di protagonismo, necessità di mostrarsi al passo con i tempi. Ma, come ho detto con il mio primo tweet, vorrei impiegare questa nuova opportunità comunicativa e relazionale, perché sia buona notizia per molti, sia voce a servizio del Vangelo e destinata a tutti».
Maria Gabriella Leonardi

martedì 1 gennaio 2013

«La famiglia di oggi ha bisogno di paternità»

DA CALTAGIRONE

MARIA GABRIELLA LEONARDI


« D
 i paternità oggi c’è estremo biso­gno, ma non è facile trovare padri. Non tanto per la riduzione de­mografica quanto piuttosto per la cultura dif­fusa, per lo stile di vita, per i cambiamenti in­tervenuti nella concezione dell’uomo e nella sua esistenza». Inizia così la riflessione che ie­ri sera il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Cei ha svolto a Caltagirone, nel­la parrocchia della Madonna della Via. L’occa­sione era data dall’incontro diocesano delle fa­miglie organizzato dalla Chiesa calatina in vi­sta della festa della Sacra Famiglia di domani. Il vescovo Crociata ha snocciolato i motivi di crisi del compito educativo paterno, si è sof­fermato sulla figura del padre e ha indicato ai presenti l’impegno a cui sono chiamati. Ad a­scoltarlo anche alcune famiglie di immigrati o­spiti del Centro rifugiati Cara di Mineo. «Nella concezione, e nella pratica, dell’educazione che si è diffusa negli ultimi decenni – ha rilevato il vescovo Crociata – è ricorrente il rifiuto del­l’autorità e l’esaltazione dell’autonomia, se­condo un preteso processo di autoeducazio­ne ». Ma l’uomo non si dà la vita, la riceve e «il bambino impara a vivere guardando ai genito­ri e agli adulti». Crociata ha evidenziato che se «la rivolta contro il padre» ha raggiunto la sua massima espressione nella condanna dei tota­litarismi del ’900, si fa ora strada la deplorazio­ne per una «società senza padri» e l’esigenza di un «ritorno del padre».

Nella sua analisi il segretario generale della Cei si è soffermato sul fenomeno dell’adolescenza prolungata indefinitamente per ribadire come «diventare adulti significa accettare la realtà, la rinuncia quando è necessaria, il limite come condizione per giungere a una esistenza vera­mente umana». In tal senso «il padre è colui che sa far riconoscere e accettare limiti e frustra­zioni, ma in un clima di affetto e di fiducia».
Il padre indica al figlio la norma e la fa osserva­re, custodisce il figlio nell’ingresso nella realtà esterna infondendogli fiducia. Stretta la rela­zione tra la paternità e l’esperienza religiosa al punto che il deperimento della figura del padre produce un oscuramento anche della figura di Dio.

Il segretario generale della Cei ha evidenziato, quindi, quanto sia «difficile pensare un ritorno al passato; ma ancora più difficile pensare il fu­turo senza un ritorno del padre e della fami­glia » e ha, quindi, richiamato i presenti all’im­pegno di generare cultura e animare pensiero fecondo sulla famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e sulla responsabilità educativa. Poi ha sottolineato la necessità di promuovere alleanze educative e di continua­re a investire nell’educazione, dall’iniziazione cristiana alla pastorale giovanile a quella pre­matrimoniale e familiare, alla catechesi degli adulti. «La coscienza – ha concluso Crociata – che c’è bisogno di padri è già di per sé suscita­trice di rinnovate vocazioni alla paternità inte­sa come dedizione alle nuove generazioni per­ché si aprano responsabilmente all’appello del­la
 vita». 

Maria Gabriella Leonardi
20 dicembre 2012