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lunedì 29 ottobre 2012

Mass media le diocesi fanno rete - Avvenire

Mass media le diocesi fanno rete - Avvenire


DA ENNA
MARIA GABRIELLA LEONARDI

La presenza dei media informa e forma gli stili di vita ed è l’ambiente in cui i credenti sono chiamati ad annunciare il Vangelo. Da questa consapevolezza ha preso le mosse il convegno «Comunicare a Babele.

L’impegno educativo nella nuova cultura mediatica», organizzato a Enna venerdì e sabato scorsi dall’Ufficio regionale per la cultura e le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale siciliana. La presenza nei media delle diocesi siciliane è stata sintetizzata da don Giuseppe Rabita, direttore dell’Ufficio regionale per la cultura e le comunicazioni sociali: «Tutte le diocesi hanno il loro sito Web più o meno aggiornato e interattivo, ma la presenza sui social network risulta essere ancora pionieristica e poco organizzata. Diverse parrocchie hanno il sito Internet, ma raramente c’è una collaborazione con il rispettivo ufficio diocesano. C’è anche qualche emittente televisiva e radiofonica. Ma la costante che emerge dalle diverse diocesi è la difficoltà a creare sinergie».
Varie le esperienze delle diocesi siciliane. Punta a essere presente su tutti i media l’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Ragusa; il suo direttore, Piero Saladino, spiega: «Siamo presenti su Facebook, il nostro giornale 'Insieme' è diffuso gratis in 5000 parrocchie e anche attraverso la grande distribuzione. Riporta tante notizie brevi e per gli approfondimenti rinvia al sito dove, però, non c’è la duplicazione degli articoli di giornali perché i contenuti del cartaceo e dell’online sono diversificati». A breve A Ragusa sarà realizzato un corso di formazione per giovani animatori delle comunicazioni sociali. Insieme ad altre aggregazioni cattoliche e laiche, durante l’anno e sempre di venerdì, l’ufficio organizza anche incontri settimanali di dibattito pubblico: «Concepiamo le comunicazioni sociali – spiega Saladino – come una messa in rete di energie». Ha scommesso molto sul convegno la diocesi di Cefalù, presente a Enna con cinque giovani: «Noi stiamo partendo adesso – spiega don Franco Mogavero, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali – e stiamo investendo sul futuro della diocesi cominciando dalla formazione.

Pubblichiamo il bimestrale 'Koinonia' e abbiamo un sito (www.chiesadicefalu.it), che riporta notizie e molti articoli di riflessione sull’importanza del Concilio». Se come ha detto il vescovo uscente per la cultura e le comunicazioni sociali della Cesi, Salvatore Di Cristina, «la comunicazione va posta all’ordine del giorno come metodo dell’agire pastorale», un ruolo
 particolare è quello dei giornalisti cattolici. Peppino Vecchio, presidente regionale di Fisc e Ucsi, dice: «Dinanzi alla notevole quantità di informazioni che arrivano dalla Rete, al giornalista oggi sono richieste maggiore capacità di discernimento e preparazione professionale». E un vero lavoro giornalistico è quello svolto dal settimanale «Amico del popolo» dell’arcidiocesi di Agrigento ove le comunicazioni sociali sono una tradizione consolidata. L’«Amico» è il solo a seguire le sedute di Consiglio comunale e realizza inchieste, come una recente sull’emergenza rifiuti. «Sul sito Internet inseriamo altri servizi e approfondimenti – dice il direttore don Carmelo Petrone –. Abbiamo un nostro profilo su Twitter, Facebook e YouTube che usiamo per interagire con chi ci segue e per anticipare i contenuti del giornale».

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La passione educativa al centro dell’incontro tra i delegati delle Chiese a Enna Collaborazioni e sinergie le chiavi per abitare il Web e affrontare la sfida di Babele



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il vescovo Staglianò «Legare comunicazione e cultura: la svolta per le comunità parte da qui» - Avvenire

il vescovo Staglianò «Legare comunicazione e cultura: la svolta per le comunità parte da qui» - Avvenire
C omunicazioni sociali e cultura devono camminare insieme.
È quanto intende perseguire Antonio Staglianò, vescovo di Noto, delegato dalla Conferenza episcopale siciliana per la Cultura e le Comunicazioni sociali nel corso della sessione autunnale tenutasi dall’8 al 10 ottobre scorsi. Monsignor Staglianò, tra i 'padri' del Progetto culturale della Cei, è convinto che la Chiesa debba abitare lo spazio delle comunicazioni sociali, utilizzando tutti i mezzi a disposizione. «Da questo versante – afferma – il mio primo impegno da vescovo delegato della Cesi sarà quello di stringere fortemente il rapporto tra le comunicazioni sociali e la cultura: bisognerà lavorare con attenzione critica perché questo rapporto è facilmente dissolubile».

Perché?


Il trend culturale sulle comunicazioni sociali porta a ridurre tutto agli strumenti di comunicazione, con messa in
 campo di prodotti già preconfezionati che alla fine non generano educazione culturale.

D’altra parte, il termine 'cultura' rischia di essere generico.


Questo convegno ha dedi­cato un’attenzione partico­lare alle comunicazioni so­ciali.
Con quale esito?

L’appuntamento di Enna mi ha convinto dell’urgenza di lavorare nel riorganizzare le sinergie della comunicazione sociali con gli operatori della cultura, per educare e per far crescere l’umano dell’uomo.


La carta stampa potrebbe aiutare questo processo, magari attraverso la creazione di un organo regionale e sfruttando gli strumenti già esistenti, come
 Avvenire?

Per un giornale delle Chiese di Sicilia si dovrebbero affrontare problemi di tipo economico, ma anche pastorale. Bisognerà lavorare di anno in anno.

Apprezzo molto
 Avvenire, di cui sono un convinto sostenitore. Potrà aiu­tarci molto. (M.G.L.) 

Cesi, dal sito Internet un modello di condivisione - Avvenire

Cesi, dal sito Internet un modello di condivisione - Avvenire

In tema di comunicazione, le diocesi siciliane hanno innanzi l’esempio della Conferenza episcopale siciliana, dove lavora un ufficio stampa che costantemente aggiorna il sito internet istituzionale. Vi lavorano Consuelo Valenza e Chiara Ippolito che spiegano: «Attraverso l’aggiornamento costante del sito www.chiesedisicilia.org perseguiamo tre finalità.

Innanzitutto, raccontiamo attraverso immagini e testi l’attività della Cesi, unica Conferenza episcopale in Italia ad avere anche una propria sede fisica che si trova
 a Palermo in corso Calatafimi. In secondo luogo, il sito dà notizia delle attività degli uffici regionali che compongono la commissione pastorale. Gli uffici corrispondono a tutti gli ambiti della vita –proseguono – e il sito dà conto dei convegni e fornisce approfondimenti. Terza finalità è quella di far convergere le attività delle diocesi: il sito è, infatti, vetrina delle attività diocesane e, per questo, è strumento della comunione delle Chiese di Sicilia».
L’ufficio stampa cura i rapporti 'ad extra' con l’esterno, attraverso la redazione di comunicati stampa, una newsletter e una rassegna stampa. L’ufficio cura altresì anche i rapporti 'ad intra', tra le diocesi, attraverso una piattaforma online che consente l’incontro tra gli uffici diocesani in un’area riservata del sito in cui è possibile consultare i documenti dei vari uffici.

All’interno della piattaforma è aperto un forum per ogni singolo ufficio in cui si può conversare su determinati argomenti.

Direttore dell’Ufficio per la
 cultura e le comunicazioni sociali è don Giuseppe Rabita, della diocesi di Piazza Armerina. Prossimamente all’interno del sito delle Chiese di Sicilia sarà aperto anche un settore video per favorire approfondimenti su varie tematiche. «L’obiettivo del nostro ufficio stampa – spiegano Consuelo e Chiara – è quello di intervenire educando alla comunione e favorendo un confronto tra le chiese per camminare in maniera unitaria. In tal senso, questo convegno è un punto di arrivo e di partenza».

(M.G.L.)
 

lunedì 22 ottobre 2012

Da venerdì un convegno a Enna su media e impegno educativo

SICILIA - Avvenire

L’Ufficio regionale per la cultura e le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale siciliana organizza un convegno regionale di verifica e di rilancio della pastorale delle comunicazioni sociali nelle diocesi. Il convegno – «Comunicare a Babele. L’impegno educativo nella nuova cultura mediatica» – si terrà venerdì e sabato a Enna. I lavori saranno aperti da monsignor Salvatore Di Cristina, vescovo delegato per la cultura e le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale siciliana.
Seguiranno gli interventi di monsignor Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e di padre Antonio Spadaro, direttore de «La Civiltà Cattolica». Sabato previsti tre laboratori su 'Giornalismo', 'Web e nuove tecnologie' e 'Arte'.
Concluderà i lavori don Giuseppe Rabita, direttore dell’Ufficio regionale per la cultura e le comunicazioni sociali della Cesi.
(M.G.L.)