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domenica 22 luglio 2012

«Fede arte musica» nell’estate di Messina - Avvenire

«Fede arte musica» nell’estate di Messina - Avvenire


MESSINA. Alla formella raffigurante l’ambasceria dei messinesi nel baldacchino dell’altare maggiore della Cattedrale sarà dedicata, stasera alle 21,30, nella Cattedrale di Messina, la conferenza di Grazia Musolino, dirigente dell’Unità operativa II della Soprintendenza ai Beni culturali, nell’ambito del cartellone di appuntamenti «Fede arte musica», promosso dall’arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela. La formella riprende una tradizione molto radicata nella città dello stretto secondo cui i cristiani messinesi, dopo avere ricevuto la predicazione di san Paolo, decisero di inviare dei rappresentanti della città convertita a visitare i luoghi santi e a rendere omaggio alla Vergine Maria.
Secondo la tradizione, la Madonna si rallegrò per la conversione dei messinesi e fece scrivere una letteradiretta alla città in cui esprimeva la sua felicità per la fede abbracciata, assicurando la propria materna protezione. La conferenza è solo una dei numerosi appuntamenti di «Fede arte musica», programma di incontri culturali giunto all’ottava edizione.
L’arcivescovo Calogero La Piana, nel presentare l’edizione, afferma: «Come nelle famiglie povere d’un tempo si riusciva a festa con le cose che c’erano in casa, così abbiamo proceduto nell’organizzare questo cartellone superando non poche difficoltà e accogliendo la generosa collaborazione tra prestigiose istituzioni culturali cittadine, valorizzando risorse e talenti messinesi, promuovendo il dialogo sempre fecondo e stimolante fra esperti in discipline diverse e i fondamentali temi della fede cristiana». Tra gli appuntamenti, dal 24 al 28 luglioè in programma l’8° corso d’interpretazione organistica diretto dal maestro Massimo Nasetti.Venerdì 3 agosto nei chiostri dell’arcivescovado alle 21.30 si terrà un concerto per percussione e versi di Giovanni Pascoli, nel centenario della morte del poeta.
Previsti anche diversi notturni in Cattedrale: mercoledì 8 agosto alle 21,30, uno di questi sarà dedicato all’arcivescovo Giovanni Retana e saranno esposti la Croce e il calice del XVI secolo appartenuti al Retana e custoditi nel Tesoro del Duomo.
Domenica 12, in occasione di un altro notturno in Cattedrale sarà esposto un prezioso apparato festivo sull’antico altare maggiore del Duomo. Non manca la visita guidata al campanile della Cattedrale, martedì 21 alle 22.
Maria Gabriella Leonardi
22 luglio 2012

lunedì 16 luglio 2012

Tecnologia e volontari in 42 città «Ma le donne non sono informate»


DI MARIA GABRIELLA LEONARDI
L e culle per la vita riprendono, attualizzandola, l’esperienza delle ruote degli esposti e sono la testimonianza di una comunità che si muove per salvare un neonato dall’abbandono. La tecnologia ha reso molto sofisticate queste culle che – rispetto agli antenati meccanismi girevoli di legno (muniti di campanella per segnalare il “deposito” dei bebé) – sono molto più evolute: un pulsante solleva la saracinesca, un allarme speciale avverte quando la culla viene messa in azione e delle telecamere all’interno di quest’ultima evitano di mobilitare la macchina dei soccorsi per dei falsi allarmi.
Il tutto per consentire, in poco più di un minuto, alla mamma di restare anonima e al bambino di ricevere le cure di cui ha bisogno. La prima culla per la vita in Italia fu creata nel 1992 a Casale Monferrato ad opera di Giuseppe Garrone, fondatore e presidente della sezione locale del Movimento per la vita. Le culle, a mano a mano, si sono diffuse dal Piemonte in tutta Italia e anche altre organizzazioni hanno ripreso l’iniziativa allestendo una loro culla. Al momento, in Italia, se ne contano 42. Quelle del Movimento per la vita sono realizzate attraverso il volontariato e in grande economia: bastano 2mila euro per ottenerne una sul proprio territorio. Referente nazionale delle culle del Movimento per la vita è Rosa Rao, che ha da pocopubblicato un libro intitolato 'Le culle per la vita', con la presentazione di Carlo Casini. «Nel volume – spiega la Rao – sono elencate tutte le 42 culle italiane, è riportata la loro storia, il loro indirizzo e i numeri telefonici». Il volume si può richiedere al Mpv nazionale. Le culle per la vita hanno soprattutto un valore simbolico: ricordano alla società il triste fenomeno dell’abbandono di neonati e testimoniano la presenza di una comunità che accoglie. Il neonato lasciato nella culla della clinica Mangiagalli di Milano il 7 luglio scorso è il secondo bebè che le culle italiane hanno salvato. La prima deposizione di un bimbo in una culla per la vita è avvenuta nel 2007 all’ospedale Casilino di Roma. «È una buona notizia, il ritrovamento di questo bimbo – commenta Rosa Rao –. È evidente anche l’affetto della madre, che ha lasciato nella culla anche qualche vestitino. Ammiriamo queste donne perché in un momento per loro drammatico dimostrano, comunque, un senso di grande responsabilità e compiono il gesto d’amore di dare il loro figlio ad altre famiglie che hanno meno problemi. Spero che la notizia di questo ritrovamento sollevi dalla disperazione altre donne». Rosa Rao non nasconde però amarezza: «Siamo amareggiati – dice – perché le istituzioni non ci aiutano a divulgare questo servizio, nato spontaneamente dal popolo per la vita e poi diffusosi attraverso altre associazioni ed altri enti».
17 luglio 2012

martedì 3 luglio 2012

Enna si affida alla Madonna della Visitazione

La Madonna della visitazione di Enna
DA ENNA

D
a ben 600 anni Maria Santis­sima della Visitazione è la pa­trona di Enna. Era il 1412, in­fatti, quando il Senato di Castrogio­vanni, precedente denominazione di Enna, affidò la città al patrocinio del­la Madonna della Visitazione. Per ce­lebrare questo anniversario è stato in­detto un anno giubilare mariano, ric­co di appuntamenti promossi da un comitato presieduto dall’ennese Sal­vatore Martinez, presidente naziona­le del Rinnovamento nello Spirito. Ie­ri, uno dei momenti clou, con la visi­ta alla città del cardinale Angelo Ba­gnasco, arcivescovo di Genova e pre­sidente della Cei. Ad accoglierlo, nel­la chiesa madre di Enna, il vescovo di Piazza Armerina, Michele Pennisi. «Quest’anno giubilare – ha detto – è caratterizzato da una serie di eventi di fede, tra i quali la benedizione del si­mulacro e delle corone del Bambino Gesù e di Maria Santissima da parte del Santo Padre Benedetto XVI, e ha fatto conoscere la fervente devozio­ne mariana degli ennesi oltre i confi­ni di questa città mariana. La festa o­dierna costituisce uno dei momenti più espressivi della identità culturale e religiosa di questa città».

L’importanza della difesa della fede di una comunità è stata sottolineata anche dal cardinale Bagnasco che, in municipio, al sindaco Paolo Garofalo, ha raccomandato «la cura del senso religioso e della fede» che «non ap­partiene solamente all’ambito dei di­ritti fondamentali, ma anche è alla ra­dice di una rispettosa amministra­zione della cosa pubblica».

La visita di Bagnasco era stata prece­duta, due giorni prima, da un raduno di giovani da tutta la Sicilia a cui ha partecipato il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Con­siglio per i laici. Ieri, nella mattinata, il presidente della Cei ha presieduto
nel Duomo di Enna l’Eucaristia, sot­tolineando, nell’omelia, come l’affi­darsi degli ennesi al patrocinio della Madonna nasca dall’intuito del po­polo credente che vede nella Vergine la via migliore per entrare nel miste­ro del Figlio di Dio; ma nasce anche dal legame che ognuno sente con la propria mamma.

Il porporato ha guidato ieri sera la pro­cessione del simulacro della patrona, accompagnata dal reliquiario del bea­to Giovanni Paolo II. A conclusione della processione, Bagnasco ha rivol­to a Enna una speciale esortazione: «Città di Enna – ha detto – alza lo sguardo e rinnova la fiducia e la tua fe­de: la Madonna, da seicento anni, ti visita con particolare affetto. E allora,
tutto appare diverso: l’onestà e la giu­stizia, un modo più puro di amare e di stare insieme, un coraggio nuovo e un ardimento attivo per affrontare av­versità antiche e nuove… tutto di­venta possibile». Parole che richia­mano la figura del prossimo beato don Pino Puglisi, che Bagnasco defi­nisce «un sacerdote che è stato un sa­cerdote e un credente autentico e quindi ha vissuto con coerenza il mes­saggio evangelico predicando non so­lo la speranza, ma anche la giustizia che è dentro alla speranza cristiana, incoraggiamento per la Chiesa, per la comunità cristiana e per tutta la so­cietà ».

Maria Gabriella Leonardi
 
3 luglio 2012

Caltagirone in festa per due sacerdoti Saranno consacrati domani da Peri

CALTAGIRONE. Il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri domani alle 18, presiederà l’ordinazione di don Dario Curcio, della parrocchia Madonna della Via di Caltagirone, e di don Rocco Todero, della parrocchia Santa Maria Maggiore di Scordia. La celebrazione si terrà in Cattedrale, in occasione della dedicazione della Basilica. Don Curcio e don Todero sono i primi sacerdoti diocesani a essere ordinati dal vescovo Peri. «Saremo sorpresi ancora una volta – afferma il presule – dall’iniziativa di Dio, dalla sua opera e da come una rinnovata Pentecoste nella vita di questi due uomini, due diaconi, e nella vita della nostra Chiesa diocesana, possa trasformarci imprimendoun carattere indelebile: quella trasformazione ontologica, essenziale, importante nella vita di un uomo». Per il vescovo di Caltagirone questa ordinazione presbiteriale è importante ancheper invitare la comunità a pregare per le vocazioni. «È l’occasione – afferma il pastore – per rinnovare, al popolo santo di Dio, l’invito a pregare sempre per le vocazioni perché ci siano a misura del bisogno che ha la nostra comunità credente, e nello stesso tempo ad accompagnare queste vocazioni con la preghiera».
(M.G.Leo.)
3 luglio 2012