.

.
.

lunedì 19 dicembre 2011

Acireale scommette sui media - Avvenire

Acireale scommette sui media - Avvenire

« L a nostra fede ha bisogno di essere 'reinculturata', ha bisogno dei nuovi linguaggi attraverso cui la civiltà si sta costruendo. Il Vangelo si ambienta anche nelle nuove modalità di comunicazione». Così monsignor Antonino Raspanti, novello vescovo di Acireale, spiega come vede il rapporto tra i nuovi media e il Vangelo, a partire dalla sua esperienza personale di «cittadino digitale». «Tra i media – racconta – faccio uso di alcuni quotidiani che leggo su carta e soprattutto online. Sull’iPad leggo principalmente Avvenire, l’Osservatore
Romano.
Di Avvenire online, in particolare, amo condividere su Facebook o Twitter gli articoli culturali. Solitamente tra i 30 e i 50 miei amici leggono la pagina di Avvenire che condivido sul mio profilo di Facebook. Mi sembra una modalità efficace di diffonderlo». La diocesi dispone di un sito, della rubrica «Informadiocesi» all’interno di una tv locale e della collaborazione col periodico «La voce dello Jonio». Monsignor Raspanti pensa ora a una sorta di laboratorio, di «redazione plurimediale» in cui possa circolare la consapevolezza che attraverso i media sta cambiando la percezione della realtà e quindi si fa strada un nuovo modo di essere e di pensare.
Maria Gabriella Leonardi
PortaParola
20 dicembre 2011

Messina, «passi nel giardino» verso il Natale - Avvenire

Messina, «passi nel giardino» verso il Natale - Avvenire

Nell’arcidiocesi siciliana l’8ª edizione di «Fede Arte Musica» La Piana: occorre ritrovare forti messaggi di fiducia e speranza

MESSINA. «In questi momenti in cui altre nostre comunità soffrono per le violenti calamità naturali, tutti abbiamo bisogno di ritrovare forti messaggi di fiducia e di speranza». Con queste parole monsignor Calogero La Piana, arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, presenta l’ottava edizione di «Fede Arte Musica Natale 2011», la rassegna, promossa dall’arcidiocesi siciliana che coniuga l’arte e la musica con il cammino di fede verso il Natale.

La rassegna quest’anno ha per tema «Passi nel giardino». «L’immagine del giardino – spiega monsignor La Piana –ci riporta al dialogo iniziale. Il Signore Dio chiamò l’uomo: 'Dove sei?'. Rispose: 'Ho udito i tuoi passi nelgiardino ed ho avuto paura perché sono nudo. Con il Natale del Signore – prosegue il presule – il 'giardino' non sarà più luogo della paura e l’uomo non fuggirà all’udire i passi di Dio».

L’arcivescovo aggiunge che nelle difficili circostanze di oggi, la metafora del giardino provoca anche la riflessione sul modo di pensare e di scegliere gli ambienti e le comunità, la disponibilità a rintracciare risorse e progettare, la capacità di responsabilità verso il presente e soprattutto verso il futuro. In questo contesto, la rassegna, ha preso il via nei giorni scorsi e prevede diversi appuntamenti; tra questi, domani alle 21, nella Cattedrale della città dello stretto si terrà il concerto «Sinfonia di mondi per dire pace»tenuto dall’orchestra multietnica giovanile «Ritmo live». Il giorno di Natale, invece, sempre in Cattedrale, l’organista Giovanni Lombardo terrà il concerto natalizio «Fruscio d’ali d’angeli e passi di pastori». Quindi mercoledì 28 dicembre in Cattedrale, nell’anniversario del tragico terremoto del 1908, l’organista Massimo Nosetti terrà il concerto intitolato «Messina è il suo futuro!». Giovedì 5 gennaio, alle ore 21, in Santa Maria all’Arcivescovado, è in programma il concerto dell’Epifania sul tema Fantasia, cromatismi e armonia tra i popoli con Chiara Sottile al flauto e Rosario Mangano al pianoforte.
Catholica
Maria Gabriella Leonardi
20 dicembre 2012

domenica 18 dicembre 2011

Caltagirone riflette sull’eredità di san Francesco - Avvenire

Caltagirone riflette sull’eredità di san Francesco - Avvenire
DA CALTAGIRONE
C onoscere e rivivere, all’interno dell’esperienza cristiana, l’eredità storico-culturale dei seguaci di Francesco d’Assisi, nel territorio calatino. È la finalità perseguita dal convegno su «Francescanesimo, fede e cultura nella diocesi di Caltagirone», che, iniziato venerdì, si conclude oggi, nel parlato-rio del Seminario vescovile di Caltagirone.
Il convegno è curato dalla Biblioteca diocesana Pio XI, diretta da Francesco Failla, e realizzato in collaborazione con le Università degli Studi di Catania, di Messina, di Palermo e l’Archivio di Stato di Catania. Tre giorni di lavori che hanno sviscerato, in tutti i suoi aspetti, le testimonianze della presenza del francescanesimo nel territorio calatino, nell’arte, nella cultura, nei documenti: dalla gestione del patrimonio della Chiesa e del convento di San Francesco d’Assisi di Caltagirone ai documenti per l’arte e l’architettura francescana del ’700 calatino, dalla presentazione della vita dei francescani che si sono maggiormente distinti nel territorio, alle maioliche dei conventi francescanicalatini.
Il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, nella sua prolusione, iniziale ha spiegato che è molto importante ripercorrere questa storia perché gli insegnamenti di Francesco hanno rappresentato una vera e propria «rivoluzione copernicana» nella teologia,nell’ecclesiologia e nell’antropologia cristiana. «La presenza lungo i secoli – ha sottolineato il presule – delle varie anime francescane sul nostro territorio siciliano coi loro conventi, secondo un modello a reticolo ormai distante da quello epicentrico delle abbazie medievali, e una nuova maniera di vivere e trasmettere il messaggio evangelico, più aperto e vicino alle esigenze della società, sono aspetti fondamentali per comprendere la storia del nostro territorio e della nostra diocesi».Collaterale al convegno, una mostra di documenti su «Le famiglie francescane di Caltagirone», allestita all’interno della sezione calatina dell’Archivio di Stato.
Catholica
Maria Gabriella Leonardi
18 dicembre 2011

mercoledì 14 dicembre 2011

E per una notte Gela si svela ai bambini - Avvenire

E per una notte Gela si svela ai bambini - Avvenire

Q uesta sera, le famiglie di Gela, ognuna nella propria casa, alla stessa ora, so­no invitate a raccogliersi con i figli, a spegnere televisore, computer e cel­lulari per leggere, narrare e ascoltare favole su leggende e tradizioni locali. Circa tremila nu­clei familiari saranno coinvolte in questa ini­ziativa denominata «Gela narra. La notte dei racconti», rivolta ai bambini della città che frequentano le scuole elementari e materne. I bambini appenderanno alla propria porta di casa la locandina di 'Gela Narra' per se­gnalare la partecipazione all’iniziativa e sce­glieranno con i genitori la storia da farsi rac­contare. Nelle case dovrà essere creata l’at­mosfera giusta con luci e candele. Il narrato­re dovrà avere una sedia speciale. Chi lo vorrà, potrà immortale questo momento con una foto e - se lo vorrà - condividerla sulla pagina di Facebook 'Gela Narra'.

Nelle classi elementari e materne sono stati distribuiti opuscoli con una lettera alle fami­glie da parte della psicoterapeuta Nuccia Mor­selli.

L’iniziativa è proposta dal MoVI di Gela, con il supporto del locale Centro servizi volonta­riato e il sostegno di diverse associazioni ed enti. Enzo Madonna, del Movi nazionale, spie­ga: «'Gela narra' è la risposta delle associa­zioni all’emergenza educativa. Notiamo nel­le famiglie e nelle scuole un affanno nello svol­gere il ruolo educativo. Questa prima edizio­ne è l’occasione per sperimentare la città co­me luogo educativo. La risposta delle inse­gnanti e l’entusiasmo è veramente tanto e si pensa già a come realizzare la seconda edi­zione. È un modo per dire ai genitori che le ri­chieste di tablet, smartphone o consolle na­scondono la voglia di una relazione autenti­ca ». La psicoterapeuta Nuccia Morselli ag­giunge: «Questa iniziativa ha come destinatari di un messaggio importante le famiglie. Non è possibile delegare ad altri le responsabilità educative che ci appartengono. Tra contrad­dizioni, disorientamenti valoriali e moltepli­cità di proposte è necessaria un’azione di me­diazione familiare che prepari il piccolo a di­stricarsi su una base sicura che solo i genito­ri possono costruire di giorno in giorno per i loro figli».

Maria Gabriella Leonardi
15 dicembre 2011

domenica 11 dicembre 2011

Borse lavoro per ex carcerati. Servono nuove aziende disponibili - Avvenire

Borse lavoro per ex carcerati. Servono nuove aziende disponibili - Avvenire

S enza un lavoro, un ex detenuto non può cambiare vita. Con questa consapevolezza la cooperativa Centro orizzonte lavoro di Catania sta portando avanti il progetto “Articolo 27, terzo comma”, l’articolo della Costituzione che prevede che le pene debbano concorrere alla rieducazione del condannato. Il progetto mira a creare un centro servizi permanente rivolto a soggetti svantaggiati, detenuti ed ex detenuti, per favorirne l’inserimento lavorativo, e quindi sociale. Il presidente del Centro orizzonte lavoro, don Enzo Giammello, salesiano, spiega: «Gli interventi che esistono in questo ambito sono occasionali, ma il bisogno è permanente». Proprio di recente il Centro (nell’ambito del progetto Fonda azioni per Librino) attraverso 10 borse lavoro ha seguito dieci ex detenuti che hanno lavorato per sei mesi presso diverse aziende. A conclusione dei sei mesi, nove ex detenuti hanno completato l’esperienza positivamente e quattro sono stati assunti dalle imprese, solo uno è tornato a delinquere. Difficile trovare imprese disponibiliad ospitare ex detenuti.Per realizzare questo nuovo progetto don Enzo lancia un appello affinché altri sposino l’iniziativa: imprese sensibili, organizzazioni pubbliche e private, club service, ma anche singoli, come professionisti o pensionati che vogliono mettere a disposizione le loro competenze e il loro tempo, e organizzazionidatoriali.
Gabriella Leonardi
11 dicembre 2011