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mercoledì 14 dicembre 2011

E per una notte Gela si svela ai bambini - Avvenire

E per una notte Gela si svela ai bambini - Avvenire

Q uesta sera, le famiglie di Gela, ognuna nella propria casa, alla stessa ora, so­no invitate a raccogliersi con i figli, a spegnere televisore, computer e cel­lulari per leggere, narrare e ascoltare favole su leggende e tradizioni locali. Circa tremila nu­clei familiari saranno coinvolte in questa ini­ziativa denominata «Gela narra. La notte dei racconti», rivolta ai bambini della città che frequentano le scuole elementari e materne. I bambini appenderanno alla propria porta di casa la locandina di 'Gela Narra' per se­gnalare la partecipazione all’iniziativa e sce­glieranno con i genitori la storia da farsi rac­contare. Nelle case dovrà essere creata l’at­mosfera giusta con luci e candele. Il narrato­re dovrà avere una sedia speciale. Chi lo vorrà, potrà immortale questo momento con una foto e - se lo vorrà - condividerla sulla pagina di Facebook 'Gela Narra'.

Nelle classi elementari e materne sono stati distribuiti opuscoli con una lettera alle fami­glie da parte della psicoterapeuta Nuccia Mor­selli.

L’iniziativa è proposta dal MoVI di Gela, con il supporto del locale Centro servizi volonta­riato e il sostegno di diverse associazioni ed enti. Enzo Madonna, del Movi nazionale, spie­ga: «'Gela narra' è la risposta delle associa­zioni all’emergenza educativa. Notiamo nel­le famiglie e nelle scuole un affanno nello svol­gere il ruolo educativo. Questa prima edizio­ne è l’occasione per sperimentare la città co­me luogo educativo. La risposta delle inse­gnanti e l’entusiasmo è veramente tanto e si pensa già a come realizzare la seconda edi­zione. È un modo per dire ai genitori che le ri­chieste di tablet, smartphone o consolle na­scondono la voglia di una relazione autenti­ca ». La psicoterapeuta Nuccia Morselli ag­giunge: «Questa iniziativa ha come destinatari di un messaggio importante le famiglie. Non è possibile delegare ad altri le responsabilità educative che ci appartengono. Tra contrad­dizioni, disorientamenti valoriali e moltepli­cità di proposte è necessaria un’azione di me­diazione familiare che prepari il piccolo a di­stricarsi su una base sicura che solo i genito­ri possono costruire di giorno in giorno per i loro figli».

Maria Gabriella Leonardi
15 dicembre 2011

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