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martedì 24 novembre 2015

Caltagirone. Con gesti concreti, pensando alla Gmg

L’ Avvento a Caltagirone sarà un tempo propizio anche per raccogliere offerte per sostenere la partecipazione dei giovani calatini alla Gmg di Cracovia. Per questo sono in programma fiere del dolce. A invogliare i ragazzi a partire c’è la testimonianza entusiasta di chi è già stato ad una Gmg. «È talmente coinvolgente – dice Daniele Gulinello – che quando incontro qualcuno che l’ha vissuta come me è inevitabile non parlarne. Spesso abbiamo portato la nostra testimonianza nelle parrocchie o nei raduni diocesani dei giovani ». Diaciannove i giovani che partiranno per Cracovia e che stanno seguendo incontri mensili tenuti da don Luciano Di Silvestro, responsabile diocesano della pastorale giovanile. Tra loro c’è Samuele Gulizia, 25 anni e già tre Gmg alle spalle: Colonia, Sydney e Madrid. Andrà a Cracovia, per la prima volta, con la sua fidanzata Cristina. «Lei ancora non era stata a una Gmg – racconta Samuele –. Quest’anno Cristina si laurea ma ha deciso di non fare lista regali: chiederà un contributo per partecipare alla Gmg. Per il nostro anniversario ci siamo regalati un salvadanaio: raccoglierà i risparmi per il viaggio a Cracovia». Per le famiglie calatine è dura sobbarcarsi le spese del viaggio. «Il nostro vescovo Calogero Peri – dice don Di Silvestro – ha sollecitato i parroci a sostenere, con un contributo parrocchiale, i ragazzi meritevoli che non riescono a pagare la quota».
Maria Gabriella Leonardi

A Messina tutori volontari per i migranti bambini

Caritas diocesana, comunità di Sant’Egidio, Ufficio diocesano Migrantes e circolo Arci Thomas Sankara a Messina hanno dato vita ad una inedita alleanza a favore dei minori stranieri non accompagnati che giungono nella città dello Stretto. L’obiettivo è quello di creare un albo di tutori volontari capaci di accogliere i minorenni migranti che giungono a Messina. Questi tutori volontari saranno formati attraverso un corso e saranno indicati al giudice tutelare affinché li approvi. Saranno sempre affiancati da esperti e non saranno mai lasciati soli.
«Non una questione tecnica – commenta Andrea Nucita della comunità di S. Egidio – ma un fatto d’amore e di giustizia». «La questione dei minori migranti non accompagnati interroga le nostre coscienze – dice Santino Tornesi, dell’Ufficio diocesano Migrantes –. Nel 2014 in Italia ne sono arrivati 13mila e di 3.550 si sono perse le tracce». «Importante, anzi necessaria, collaborazione tra la Chiesa e la società civile – dice padre Giuseppe Brancato della Caritas diocesana – quando si tratta di quell’accoglienza cui continuamente ci sollecita Papa Francesco e ancor più quando questa accoglienza riguarda ragazzi o, addirittura, bambini». «Così la società civile – aggiunge Patrizia Maiorana del circolo Arci Thomas Sankara – si fa carico di un problema emergenziale e cerca, trova, soluzioni in grado di dare opportunità non solo ai ragazzi migranti ma anche agli stessi cittadini, che, in tanti, vogliono trovare un mododi dare aiuto».
Maria Gabriella Leonardi

venerdì 20 novembre 2015

Messina, la festa diocesana della comunione

Oggi a Messina, nel teatro Collereale a partire dalle 20, si terrà la Festa diocesana della comunione, promossa da vari uffici e organismi dell’arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela sul tema “Abitare la misericordia per costruire la comunione”. Durante la serata i presenti riceveranno il mandato di testimoniare l’amore misericordioso di Cristo. All’esterno verrà creato un «percorso» con alcuni tavoli espositivi. Il primo dedicato ai progetti della Caritas diocesana; il secondo con materiale informativo dalle varie realtà diocesane; il terzo presenterà le opere d’arte sul tema della misericordia; il quarto sarà dedicato alla Missione territoriale e illustrerà gli appuntamenti del progetto “Sentinelle nella notte”. Infine nel tavolo dei giovani la Pastorale giovanile diocesana fornirà informazioni sulla Gmg di Cracovia.
Maria Gabriella Leonardi

mercoledì 4 novembre 2015

Giarre. Oggi il vescovo di Acireale, Raspanti consacrerà un nuovo presbitero diocesano

Oggi alle 18, nella chiesa «Maria Santissima della Provvidenza » di Macchia di Giarre sarà ordinato presbitero il diacono don Gabriele Patanè. A presiedere il rito sarà il vescovo di Acireale Antonino Raspanti. Patanè, nato nel 1988, è originario della parrocchia di Macchia e ha svolto il tirocinio pastorale nelle parrocchie di San Martino Vescovo, in località Carruba frazione di Giarre Riposto e Santa Maria di Porto Salvo, a Mangano di Acireale. Il prete novello è stato nominato vicario parrocchiale di San Giacomo e Santa Maria della Consolazione di Aci Catena.
Maria Gabriella Leonardi

Un sabato sera in compagnia dei giovani santi

Sabato sera ad Acireale, oltre un centinaio di giovani hanno preferito, ritrovarsi insieme in chiesa, piuttosto che al pub, a pregare e riflettere sulla vita dei santi, per nulla intimoriti dal maltempo insistente. L’occasione è stata la veglia «Ancorati alla speranza», promossa dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile insieme a tutte le realtà giovanili diocesane.
Ma cosa ci può essere di accattivante per i giovani nella vita dei santi, al giorno d’oggi? «Ci sono figure giovani come Carlo Acutis - dice Simone Musmeci, della parrocchia Maria Santissima del Carmelo di Acireale che sono stati ragazzi come noi, per questo attirano e li sentiamo vicini: anche loro hanno avuto difetti, erano fragili come noi, ma ce l’hanno fatta, non sono irraggiungibili».
Durante l’incontro, guidato dal vicario generale della diocesi di Acireale, Guglielmo Giombanco, ci si è particolarmente soffermati nel ringraziare il Signore per il dono della santità 'giovane'. «In serate come questaaggiunge Andrea Romeo, della parrocchia Cattedrale di Acireale - l’obiettivo della pastorale giovanile è quello di mostrare i santi non come dei supereroi, come spesso forse vengono rappresentati dalla tradizione della nostra zona, ma come uomini e donne come noi, che nel loro tempo storico hanno incarnato il Vangelo, nella semplicità». Insomma, i santi come compagni di viaggio. «Come giovane di Azione cattolica - aggiunge Andrea - sento vicino Pier Giorgio Frassati. Mi piace la sua semplicità. Era di estrazione borghese e dedicò la sua vita agli ultimi, non abbandonando gli studi. Amava dire 'Vivere e non vivacchiare'. E poi, per la mia esperienza nell’oratorio salesiano, San Giovanni Bosco è stato per me un punto di riferimento, sin da piccolo».
Maria Gabriella Leonardi