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lunedì 19 dicembre 2011

Acireale scommette sui media - Avvenire

Acireale scommette sui media - Avvenire

« L a nostra fede ha bisogno di essere 'reinculturata', ha bisogno dei nuovi linguaggi attraverso cui la civiltà si sta costruendo. Il Vangelo si ambienta anche nelle nuove modalità di comunicazione». Così monsignor Antonino Raspanti, novello vescovo di Acireale, spiega come vede il rapporto tra i nuovi media e il Vangelo, a partire dalla sua esperienza personale di «cittadino digitale». «Tra i media – racconta – faccio uso di alcuni quotidiani che leggo su carta e soprattutto online. Sull’iPad leggo principalmente Avvenire, l’Osservatore
Romano.
Di Avvenire online, in particolare, amo condividere su Facebook o Twitter gli articoli culturali. Solitamente tra i 30 e i 50 miei amici leggono la pagina di Avvenire che condivido sul mio profilo di Facebook. Mi sembra una modalità efficace di diffonderlo». La diocesi dispone di un sito, della rubrica «Informadiocesi» all’interno di una tv locale e della collaborazione col periodico «La voce dello Jonio». Monsignor Raspanti pensa ora a una sorta di laboratorio, di «redazione plurimediale» in cui possa circolare la consapevolezza che attraverso i media sta cambiando la percezione della realtà e quindi si fa strada un nuovo modo di essere e di pensare.
Maria Gabriella Leonardi
PortaParola
20 dicembre 2011

Messina, «passi nel giardino» verso il Natale - Avvenire

Messina, «passi nel giardino» verso il Natale - Avvenire

Nell’arcidiocesi siciliana l’8ª edizione di «Fede Arte Musica» La Piana: occorre ritrovare forti messaggi di fiducia e speranza

MESSINA. «In questi momenti in cui altre nostre comunità soffrono per le violenti calamità naturali, tutti abbiamo bisogno di ritrovare forti messaggi di fiducia e di speranza». Con queste parole monsignor Calogero La Piana, arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, presenta l’ottava edizione di «Fede Arte Musica Natale 2011», la rassegna, promossa dall’arcidiocesi siciliana che coniuga l’arte e la musica con il cammino di fede verso il Natale.

La rassegna quest’anno ha per tema «Passi nel giardino». «L’immagine del giardino – spiega monsignor La Piana –ci riporta al dialogo iniziale. Il Signore Dio chiamò l’uomo: 'Dove sei?'. Rispose: 'Ho udito i tuoi passi nelgiardino ed ho avuto paura perché sono nudo. Con il Natale del Signore – prosegue il presule – il 'giardino' non sarà più luogo della paura e l’uomo non fuggirà all’udire i passi di Dio».

L’arcivescovo aggiunge che nelle difficili circostanze di oggi, la metafora del giardino provoca anche la riflessione sul modo di pensare e di scegliere gli ambienti e le comunità, la disponibilità a rintracciare risorse e progettare, la capacità di responsabilità verso il presente e soprattutto verso il futuro. In questo contesto, la rassegna, ha preso il via nei giorni scorsi e prevede diversi appuntamenti; tra questi, domani alle 21, nella Cattedrale della città dello stretto si terrà il concerto «Sinfonia di mondi per dire pace»tenuto dall’orchestra multietnica giovanile «Ritmo live». Il giorno di Natale, invece, sempre in Cattedrale, l’organista Giovanni Lombardo terrà il concerto natalizio «Fruscio d’ali d’angeli e passi di pastori». Quindi mercoledì 28 dicembre in Cattedrale, nell’anniversario del tragico terremoto del 1908, l’organista Massimo Nosetti terrà il concerto intitolato «Messina è il suo futuro!». Giovedì 5 gennaio, alle ore 21, in Santa Maria all’Arcivescovado, è in programma il concerto dell’Epifania sul tema Fantasia, cromatismi e armonia tra i popoli con Chiara Sottile al flauto e Rosario Mangano al pianoforte.
Catholica
Maria Gabriella Leonardi
20 dicembre 2012

domenica 18 dicembre 2011

Caltagirone riflette sull’eredità di san Francesco - Avvenire

Caltagirone riflette sull’eredità di san Francesco - Avvenire
DA CALTAGIRONE
C onoscere e rivivere, all’interno dell’esperienza cristiana, l’eredità storico-culturale dei seguaci di Francesco d’Assisi, nel territorio calatino. È la finalità perseguita dal convegno su «Francescanesimo, fede e cultura nella diocesi di Caltagirone», che, iniziato venerdì, si conclude oggi, nel parlato-rio del Seminario vescovile di Caltagirone.
Il convegno è curato dalla Biblioteca diocesana Pio XI, diretta da Francesco Failla, e realizzato in collaborazione con le Università degli Studi di Catania, di Messina, di Palermo e l’Archivio di Stato di Catania. Tre giorni di lavori che hanno sviscerato, in tutti i suoi aspetti, le testimonianze della presenza del francescanesimo nel territorio calatino, nell’arte, nella cultura, nei documenti: dalla gestione del patrimonio della Chiesa e del convento di San Francesco d’Assisi di Caltagirone ai documenti per l’arte e l’architettura francescana del ’700 calatino, dalla presentazione della vita dei francescani che si sono maggiormente distinti nel territorio, alle maioliche dei conventi francescanicalatini.
Il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, nella sua prolusione, iniziale ha spiegato che è molto importante ripercorrere questa storia perché gli insegnamenti di Francesco hanno rappresentato una vera e propria «rivoluzione copernicana» nella teologia,nell’ecclesiologia e nell’antropologia cristiana. «La presenza lungo i secoli – ha sottolineato il presule – delle varie anime francescane sul nostro territorio siciliano coi loro conventi, secondo un modello a reticolo ormai distante da quello epicentrico delle abbazie medievali, e una nuova maniera di vivere e trasmettere il messaggio evangelico, più aperto e vicino alle esigenze della società, sono aspetti fondamentali per comprendere la storia del nostro territorio e della nostra diocesi».Collaterale al convegno, una mostra di documenti su «Le famiglie francescane di Caltagirone», allestita all’interno della sezione calatina dell’Archivio di Stato.
Catholica
Maria Gabriella Leonardi
18 dicembre 2011

mercoledì 14 dicembre 2011

E per una notte Gela si svela ai bambini - Avvenire

E per una notte Gela si svela ai bambini - Avvenire

Q uesta sera, le famiglie di Gela, ognuna nella propria casa, alla stessa ora, so­no invitate a raccogliersi con i figli, a spegnere televisore, computer e cel­lulari per leggere, narrare e ascoltare favole su leggende e tradizioni locali. Circa tremila nu­clei familiari saranno coinvolte in questa ini­ziativa denominata «Gela narra. La notte dei racconti», rivolta ai bambini della città che frequentano le scuole elementari e materne. I bambini appenderanno alla propria porta di casa la locandina di 'Gela Narra' per se­gnalare la partecipazione all’iniziativa e sce­glieranno con i genitori la storia da farsi rac­contare. Nelle case dovrà essere creata l’at­mosfera giusta con luci e candele. Il narrato­re dovrà avere una sedia speciale. Chi lo vorrà, potrà immortale questo momento con una foto e - se lo vorrà - condividerla sulla pagina di Facebook 'Gela Narra'.

Nelle classi elementari e materne sono stati distribuiti opuscoli con una lettera alle fami­glie da parte della psicoterapeuta Nuccia Mor­selli.

L’iniziativa è proposta dal MoVI di Gela, con il supporto del locale Centro servizi volonta­riato e il sostegno di diverse associazioni ed enti. Enzo Madonna, del Movi nazionale, spie­ga: «'Gela narra' è la risposta delle associa­zioni all’emergenza educativa. Notiamo nel­le famiglie e nelle scuole un affanno nello svol­gere il ruolo educativo. Questa prima edizio­ne è l’occasione per sperimentare la città co­me luogo educativo. La risposta delle inse­gnanti e l’entusiasmo è veramente tanto e si pensa già a come realizzare la seconda edi­zione. È un modo per dire ai genitori che le ri­chieste di tablet, smartphone o consolle na­scondono la voglia di una relazione autenti­ca ». La psicoterapeuta Nuccia Morselli ag­giunge: «Questa iniziativa ha come destinatari di un messaggio importante le famiglie. Non è possibile delegare ad altri le responsabilità educative che ci appartengono. Tra contrad­dizioni, disorientamenti valoriali e moltepli­cità di proposte è necessaria un’azione di me­diazione familiare che prepari il piccolo a di­stricarsi su una base sicura che solo i genito­ri possono costruire di giorno in giorno per i loro figli».

Maria Gabriella Leonardi
15 dicembre 2011

domenica 11 dicembre 2011

Borse lavoro per ex carcerati. Servono nuove aziende disponibili - Avvenire

Borse lavoro per ex carcerati. Servono nuove aziende disponibili - Avvenire

S enza un lavoro, un ex detenuto non può cambiare vita. Con questa consapevolezza la cooperativa Centro orizzonte lavoro di Catania sta portando avanti il progetto “Articolo 27, terzo comma”, l’articolo della Costituzione che prevede che le pene debbano concorrere alla rieducazione del condannato. Il progetto mira a creare un centro servizi permanente rivolto a soggetti svantaggiati, detenuti ed ex detenuti, per favorirne l’inserimento lavorativo, e quindi sociale. Il presidente del Centro orizzonte lavoro, don Enzo Giammello, salesiano, spiega: «Gli interventi che esistono in questo ambito sono occasionali, ma il bisogno è permanente». Proprio di recente il Centro (nell’ambito del progetto Fonda azioni per Librino) attraverso 10 borse lavoro ha seguito dieci ex detenuti che hanno lavorato per sei mesi presso diverse aziende. A conclusione dei sei mesi, nove ex detenuti hanno completato l’esperienza positivamente e quattro sono stati assunti dalle imprese, solo uno è tornato a delinquere. Difficile trovare imprese disponibiliad ospitare ex detenuti.Per realizzare questo nuovo progetto don Enzo lancia un appello affinché altri sposino l’iniziativa: imprese sensibili, organizzazioni pubbliche e private, club service, ma anche singoli, come professionisti o pensionati che vogliono mettere a disposizione le loro competenze e il loro tempo, e organizzazionidatoriali.
Gabriella Leonardi
11 dicembre 2011

lunedì 21 novembre 2011

Umanizzare l’economia Al SanTommaso i valori animano un seminario - Avvenire

Umanizzare l’economia Al SanTommaso i valori animano un seminario - Avvenire
MESSINA. Umanizzare l’economia. È lo slogan profetico che dal 1991 anima il movimento Economia di comunione, lanciato da Chiara Lubich. E che oggi, nell’attuale crisi economica, torna più che mai attuale. Di questo si discuterà stamane nel seminario organizzato nell’istituto teologico San Tommaso d’Aquino di Messina. Il seminario prende le mosse dalla consapevolezza che l’attuale crisi non è solo economico-finanziaria ma presenta rilevanti aspetti politici, etici, antropologici. All’incontro interverranno Fabio Bruno, coordinatore della Commissione di Economia di comunione per l’area di Sicilia, Calabria e Malta e altri imprenditori ed esperti.
Maria Gabriella Leonardi
22 novembre 2011

giovedì 10 novembre 2011

Messina: alle 17, con Staglianò, l’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Istituto teologico SanTommaso - Avvenire

Messina: alle 17, con Staglianò, l’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Istituto teologico SanTommaso - Avvenire

MESSINA. L’istituto teologico «San Tommaso» diMessina e la sua «Scuola Superiore di specializzazione in bioetica e sessuologia», inaugurano oggi alle 17 l’anno accademico con un incontro che si terrà nell’aula magna del «San Tommaso». Dopo i saluti del preside dell’Istituto, don Franco Di Natale e del direttore della Scuola Superiore, don Giovanni Russo, Antonio Staglianò, vescovo di Noto, terrà la prolusione su «La valenza educativa della teologia per la nuova evangelizzazione». «Le prolusioni degli ultimi anni – spiega don Franco Di Natale – sono state in linea con gli orientamenti dell’episcopato italiano sull’educazione. Negli anni scorsi abbiamo analizzato come si coniugano l’evangelizzazione e l’educazione; quest’anno focalizziamo come la teologia possa declinare le esigenze dell’educazione. Abbiamo scelto monsignor Staglianò perché sta lavorando ai più recenti orientamenti della Cei in materia».
Maria Gabriella Leonardi

11 novembre 2011
Catholica

giovedì 3 novembre 2011

Tutela della vita e democrazia, Catania fa il punto

sul campo - Avvenire

«Scienza e cura della vita: educazione alla democrazia ». Il tema del manifesto associativo di Scienza & Vita sarà al centro del secondo convegno annuale dall’associazione «Angelo Cafaro» di Catania. L’incontro si terrà sabato alle 16 nel centro fieristico «Le Ciminiere » di Catania. Dopo i saluti del presidente Gino Passarello, del presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione, e dell’arcivescovo Salvatore Gristina, interverranno Lucio Romano, presidente nazionale di Scienza & Vita, Luigi Arcidiacono, ordinario di diritto costituzionale all’università di Catania, Giuseppe Savagnone, filosofo e scrittore, e Luciano Sesta, bioeticista. Concluderà Antonino Leocata, primario di pediatria. incontro, moderato dal giornalista Orazio Vecchio, apre le attività dell’anno sociale. A Catania, Scienza & Vita è nata da un omonimo

L’comitato che nel 2005 si attivò per la campagna referendaria sulla legge 40. Tra le recenti attività vi sono i corsi di bioetica popolare organizzati nei vicariati di Paternò e di Mascalucia dell’arcidiocesi di Catania. L’associazione intende promuovere quest’anno altri corsi analoghi.

I soci sono una cinquantina a cui va aggiunto un gruppo di simpatizzanti, tra le 80 e le 100 persone. Il presidente Passarello spiega che cosa accomuna tutti i membri: «Ci rifacciamo all’antropologia personalista; sosteniamo che la scienza è al servizio della persona e non può essere autonoma dalle leggi morali e dallenormeetiche».

L’associazione organizza anche incontri di formazione periodici. Particolarmente approfondita la teoria del genere che sostiene che l’orientamento sessuale è una costruzione culturale. Un tema cui l’associazione pensa anche di dedicare un convegnol’anno prossimo.

Maria Gabriella Leonardi

E'Vita

3 novembre 2011

domenica 30 ottobre 2011

LE INIZIATIVE - Avvenire

LE INIZIATIVE - Avvenire

AD ACIREALE LA «MARCIA DEI SANTI»
Si chiama la «Marcia dei Santi» ed è organizzata dalla parrocchia San Martino Vescovo di Carruba, frazione condivisa dai comuni di Giarre e Riposto, nella diocesi di Acireale. Da qui, domani alle 15,30, tra canti, slogan e dolci tradizionali, si muoverà per alcune vie del paese un corteo di ragazzi del catechismo vestiti da santi. «I morti – spiegano gli organizzatori – non sono fantasmi, streghe, zombi o mostri, ma modelli da seguire, fratelli che hanno raggiunto la casa del Padre, persone vive e felici che vegliano su di noi».(M.G.L)
30 ottobre 2011

venerdì 28 ottobre 2011

Caltagirone, verso i 200 anni della diocesi Peri presenta il nuovo Piano pastorale - Avvenire

Caltagirone, verso i 200 anni della diocesi Peri presenta il nuovo Piano pastorale - Avvenire

CALTAGIRONE. La diocesi di Caltagirone in vista dei 200 anni dalla fondazione, che ricorrerà nel 2016, ha approntato il Piano pastorale per il decennio 2011-2020. Icona del cammino è il passo dell’Apocalisse «come una sposa adorna per il suo Sposo». «Il piano pastorale – spiega il vescovo Calogero Peri – è l’elaborazione di un programma di vita cristiana, nel rispetto delle dinamiche e dei tempi dell’uomo d’oggi. Vuole essere un autentico processo di inculturazione in cui l’individuo diventa persona, la persona diventa un cristiano e il cristiano famiglia, non più come oggetto ma come soggetto di vita autentica, dove le relazioni sono vere». Il presule sottolinea che la scelta pastorale è quella di imparare dalla famiglia a prendersi cura della vita dell’uomo. «Gli orientamenti dei vescovi –aggiunge – saranno la nostra strada maestra ma noi ci appoggeremo alla storia della nostra diocesi». La preparazione all’evento avverrà attraverso un percorso di rinnovamento, mediante la chiamata alla conversione e alla riconciliazione. In questo contesto, la Chiesa calatina si preparerà alla prima visita pastorale di Peri. «Sono convinto – prosegue il presule – che senza comunicazione non può esserci trasmissione della fede, senza comunione non può esserci comunicazione e quindi alcuna educazione e apprendimento». In parallelo con la celebrazione del 2° centenario si punterà a sviluppare nelle parrocchie l’identità e il senso di appartenenza dei fedeli. Il 2° centenario si concluderà con la celebrazione del terzo Sinodo diocesano.

Maria Gabriella Leonardi
Catholica 28 ottobre 2011

martedì 25 ottobre 2011

L’abbraccio al nuovo vescovo

l’appuntamento - Avvenire

Acireale, l’abbraccio al nuovo vescovo

I giovani della diocesi di Acireale accolgono il nuovo vescovo con un incontro intitolato «Un grazie grande quanto un benvenuto», in programma venerdì alle 19.30 nella Cattedrale di Acireale. L’appuntamento è organizzato dal Servizio per la pastorale giovanile della diocesi acese, diretto da don Mario Gullo. Durante la serata, i giovani saluteranno e ringrazieranno il vescovo emerito, Pio Vittorio Vigo, e porgeranno un caloroso benvenuto al nuovo pastore, Antonino Raspanti, che ha già dimostrato particolare attenzione verso di loro.

Venerdì, dopo l’accoglienza, è prevista la celebrazione dell’Eucaristia presieduta dal nuovo vescovo durante la quale sarà conferito il mandato all’équipe diocesana di pastorale giovanile. La serata si concluderà con una fiaccolata mariana in piazza Duomo al termine della quale i giovani affideranno il nuovo vescovo alla Vergine. L’incontro è anche la terza Festa della gratitudine e segna l’inizio dell’anno pastorale diocesano dei giovani, dedicato alla missione, nell’ambito del progetto triennale «Che tutti siano uno».

Maria Gabriella Leonardi

sabato 22 ottobre 2011

Piazza Armerina si interroga: «Volontariato al tempo della crisi» - Avvenire

Piazza Armerina si interroga: «Volontariato al tempo della crisi» - Avvenire

CATANIA. Il volontariato e la gratuità al tempo della crisi. Su questo tema il Vescovo di Piazza Armerina, Michele Pennisi, ha chiamato a raccolta le associazioni di volontariato diocesane per confrontarsi insieme sui limiti e le prospettive dell’associazionismo volontario. 'La Chiesa - ha detto il presule - si sente impegnata a promuovere i valori della gratuità e del volontariato. Il volontariato è come un segno e una espressione della carità evangelica, che è dono gratuito e disinteressato di se stesso al prossimo, particolarmente ai più poveri e più bisognosi. Dev’essere precisamente questa dimensione di fede a conferire un’impronta tutta speciale al progetto di vita e allo stile d’azione di volontari cristiani. Proprio perché il servizio volontario cristianoè una missione elevata, esso è anche difficile, esigente, esposto a rischi'.

All’incontro, tenutosi presso il Park Hotel, sono intervenuti Edoardo Patriarca, già coordinatore nazionale del Forum del Terzo Settore, don Fortunato Di Noto, presidente dell’Associazione Meter e Maria Grazia Turconi Loiacono, responsabile culturale Avulss per la Sicilia.

L’iniziativa è stata organizzata dagli uffici diocesani insieme alle associazioni di volontariato. Tra i promotori, il presidente del MoVI a Gela, Enzo Madonia: 'È questo il tempo - ha detto - della convergenza e della nuova coscienza politica del volontariato. Non significa questo mischiare la politica con il volontariato ma orientare le scelte a partire dai valori della Costituzione'.

Gabriella Leonardi

23 ottobre 2011

mercoledì 12 ottobre 2011

All’istituto San Tommaso Di Natale preside - Avvenire

All’istituto San Tommaso Di Natale preside - Avvenire


MESSINA. Don Franco Di Natale è il nuovo preside dell’istituto teologico San Tommaso di Messina. Succede a don Gianni Russo, che lo ha guidato negli ultimi sei anni. Don Franco Di Natale, già dall’anno scorso nominato direttore della comunità religiosa dei salesiani del San Tommaso, ha ricoperto, in passato, importanti incarichi sia nella congregazione di don Bosco sia in campo ecclesiale. Di grande esperienza in campo pastorale, ha lavorato sia nella scuola e sia all’interno degli oratori: è stato, infatti, responsabile a livello regionale della pastorale giovanile e vicario del Superiore provinciale per la Sicilia. Attualmente è direttore e formatore degli studenti salesiani, titolare della cattedra di teologia pastorale nello stesso Istituto. Don Gianni Mazzali, presidente del Consiglio di direzione dell’istituto, nell’omelia della Messa inaugurale dell’anno, ha affidato a don Di Natale, coadiuvato dal nuovo vicepreside don Giuseppe Cassaro, una comunità accademica di oltre duecento studenti e quasi sessanta docenti.
(M.G.L.)
11 ottobre 2011
Catholica

sabato 1 ottobre 2011

Raspanti: Gesù Cristo l’unico buon pastore - Avvenire

Raspanti: Gesù Cristo l’unico buon pastore - Avvenire


Nella Cattedrale di Acireale l’ordinazione episcopale e l’ingresso del nuovo vescovo
Il rito presieduto da Romeo: seguire il Signore sarà sempre più una questione d’amore
Il grazie a chi gli è stato vicino


DA ACIREALE (CATANIA)
MARIA GABRIELLA LEONARDI
Monsignor Antonino Raspanti è l’undicesimo vescovo della diocesi di Acireale (Ct). Ieri pomeriggio, in una giornata di sole e di festa, è stato ordinato vescovo, nella Cattedrale acese, per l’imposizione delle mani del cardinale Paolo Romeo, con accanto i vescovi coconsacranti Pio Vittorio Vigo, amministratore apostolico della diocesi acese e Francesco Miccichè, vescovo di Trapani. Tra i concelebranti il cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo emerito di Palermo, il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Sciacca, nuovo segretario generale del Governatorato della Città del Vaticano, i vescovi siciliani, i presbiteri delle diocesi di Acireale e Trapani, il preside della Facoltà teologica di Palermo don Rosario La Delfa. «Humilitas ad dulcedo» il motto episcopale del nuovo pastore.
Per Acireale ieri è stata la prima volta che un vescovo, in contemporanea, veniva ordinato e prendeva possesso della diocesi. Il rito è stato seguito da una folla di fedeli: 10 i pullman dalla sola Alcamo, la città d’origine di Raspanti, oltre un migliaio i trapanesi giunti ad Acireale. Per aiutare l’affollata assemblea a seguire la celebrazione, sono stati allestiti dei maxischermi sia nella Cattedrale sia in piazzaPrima della cerimonia di ordinazione, Ra-spanti è stato accolto dal sindaco di Acireale, Nino Garozzo. «La comunità ecclesiale acese ed io da oggi come sua guida – ha detto il presule al sindaco – desideriamo porci a fianco delle istituzioni non come qualcuno che possieda soluzioni e voglia agire da suggeritore. Ma nemmeno come una riserva passiva da cui poter attingere risorse sane ed utili a scopi e progetti di singole parti. Piuttosto ci riteniamo uomini fra altri uomini, con la chiara connotazione di una fede soprannaturale nel Figlio di Dio incarnato».
Ricco di simbologia il rito di ordinazione episcopale: dall’imposizione delle mani, segno della trasmissione dello Spirito e della successione apostolica, alla consegna del libro del Vangelo, di cui il vescovo è custode. Un rito in cui sono spiccati alcuni elementi legati al percorso di vita del nuovo vescovo: la mitria ricamata dalle clarisse di Alcamo, dono della diocesi trapanese, l’anello episcopaledonato dalla Cattedrale di Trapani, la casula donata dalla parrocchia di origine del neovescovo, la Santa Oliva di Alcamo. La diocesi acese, attraverso il predecessore di Raspanti, monsignor Vigo, ha donato il pastorale e un fondo di solidarietà per il servizio ai senza fissa dimora: «con la fede genuina e la sincerità dell’affetto – ha detto Vigo – la sentiamo già uno di noi e la accogliamo con affetto».
Il cardinale Romeo nell’omelia si è rivolto al nuovo vescovo con parole confidenziali e paterne: «Sai bene, caro don Nino, che questo servizio non è una mera funzione – gli ha detto –. Perché Servo è stato lo stesso Cristo Gesù. Seguire Cristo nel pascere il suo gregge, questo gregge acese, è e sarà sempre, caro don Nino, questione di amore, di più amore!». Il nuovo vescovo, a conclusione della celebrazione, ha ringraziato tutte le persone che gli sono state vicine nella sua vita e ha sottolineato come l’immagine del pastore illustri l’insieme del ministero episcopale: «L’unità del vescovo con il Cristo Pastore e della Chiesa particolare – ha sottolineato – sono quasi due facce della stessa medaglia, perché sono la stessa vita della divinità tripersonale, adesso offerta e realizzata nella vita ecclesiale ». «Con felice intuizione – ha proseguito monsignor Raspanti – la Chiesa acese ha infiorato il pastorale che mi dona con l’immagine di Gesù Buon pastore, si che io abbia sempre innanzi l’unico Pastore nel guidare il Suo gregge a me affidato come fedele amministratore».

IL GESTO
AL MATTINO IN EPISCOPIO L’INCONTRO CON LA STAMPA
Ieri mattina monsignor Antonino Raspanti ha voluto incontrare i giornalisti, in episcopio. Una scelta che si spiega con la grande attenzione che il presule attribuisce all’informazione. Tra l’altro Raspanti è assistente spirituale dell’Unione italiana degli editori cattolici e ha un profilo su Facebook, parla fluentemente inglese e francese.Viaggia spesso, ma non conosceva Acireale e la Sicilia orientale: «mi hanno detto che non conoscere prima un territorio è meglio – ha sorriso – perché si è così liberi di conoscerlo senza pregiudizi». Tra le priorità che intende darsi nella diocesi acese, un’attenzione particolare ai sacerdoti: «Non fraintendetemi – ha precisato però il nuovo vescovo di Acireale – non intendo sminuire il ruolo dei laici, ma credo che sia necessario essere padre del proprio presbiterio e questo richiede tempo. Mi devo accorgere se un sacerdote anziano è stanco o se è giovane e ha bisogno di incoraggiamento». (M.G.Leo.)

2 ottobre 2011

giovedì 29 settembre 2011

Suor Maria Messina, la «ranenj» d’Africa torna a casa - Avvenire

Suor Maria Messina, la «ranenj» d’Africa torna a casa - Avvenire

In Madagascar la chiamano tutti Ranenj, che vuol dire «mamma» con una connotazione di affetto mista a riverenza. Lei, suor Maria Messina, 86 anni, religiosa delle suore del Sacro Cuore della Beata Maria Schininà di Ragusa è la Ranenj perché è una delle prime quattro suore della congregazione che, 50 anni fa, partirono missionarie per il Madagascar. Laureata in lettere moderne, nella sua famiglia su sette figli tre sono diventate suore e uno sacerdote. «È stato merito dei miei genitori – dice – specie di mia mamma, esempio vivente di carità».

A 36 anni, suor Maria non ci
pensò due volte a partire per il Madagascar, animata dalla voglia di «fare del bene». La presenza delle suore era stata chiesta da un sacerdote per aiutare la popolazione, curare i malati, aprire delle scuole. Il viaggio durò 22 giorni e loro non conoscevano neanche la lingua. La prima casa fu costruita ad Imady. Le religiose si dedicarono alla cura dei malati e costruirono un dispensario intitolato a «Madre Schininà». Hanno aperto delle scuole per istruire bambini e, vedendo la grave mancanza di lavoro, hanno realizzato scuole professionali per adulti, per insegnare alle ragazze a cucire e ai ragazzi a lavorare il legno. La loro azione si spinge tutt’oggi sino alle campagne, con la promozione rurale per aiutare gli agricoltori a migliorare le tecniche agricole.

In 50 anni le suore si sono moltiplicate, come pure le comunità, che adesso sono undici. E fondamentale è stato il ruolo di
Ranenj in questi anni, che è stata fondatrice e superiora di alcune comunità e anche delegata per tutto il Madagascar a tenere i contatti diretti con la madre generale.

A maggio tutte le comunità malgasce delle suore del Sacro Cuore hanno festeggiato insieme i 50 anni di presenza nell’isola.

Se nel 1961 furono quattro suore italiane a portare la congregazione in Madagascar,
adesso sono le suore malgasce che rafforzano gli istituti italiani: ben 35 provenienti dall’isola africana operano attualmente nelle comunità del Sacro Cuore nostrane.

Ranenj,
in questi giorni è in Italia, nella sua città natale, Giarre, nel Catanese. Guarda oggi la sua Sicilia, dove secondo lei ci sono «pochi giovani e molti anziani», mentre in Madagascar è il contrario. Ai suoi connazionali suor Maria chiede gesti di solidarietà verso il Madagascar, incaricando l’istituto Sacro Cuore di Giarre, in via Alfieri 19, di raccogliere offerte per l’isola malgascia, nelle certezza che, un giorno, il Madagascar ricambierà, di nuovo, la solidarietà italiana.
Maria Gabriella Leonardi
Catholica
30 settembre 2011

martedì 20 settembre 2011

Il saluto di Vigo: figlio della Chiesa di Acireale - Avvenire

Il saluto di Vigo: figlio della Chiesa di Acireale - Avvenire

ACIREALE. Dopo quasi nove anni di servizio pastorale, ieri pomeriggio il vescovo Pio Vittorio Vigo ha salutato la diocesi di Acireale, nel corso di una celebrazione eucaristica in Cattedrale. Un saluto coinciso con il 53° anniversario dell’ordinazione sacerdotale del presule che nell’omelia ha ricordato come nella «nella prima lettera inviata a questa diocesi, il 15 ottobre 2002», avesse «scritto da Monreale: 'Sono partito da figlio' della Chiesa di Acireale; adesso ritorno da 'padre'. Ora, finito il mandato di guida pastorale della diocesi, per raggiunti limiti di età, essendo nato ad Acireale e avendo la casa paterna in questa città, ritornerò a essere 'figlio' e non più 'padre'; anche se rimarrà quel legame spirituale di paternità, acquisito per la trasmissione dellagrazia sacramentale e per la serena amicizia, maturata in questi anni di cammino insieme». Dopo aver ricordato la strada fatta e le scelte pastorali,Vigo, visibilmente commosso e più volte interrotto dagli applausi ha dedicato un pensiero al suo successore Antonino Raspanti. «Amate il vescovo che viene come avete amato me – ha detto –. Prestate a lui quella devota obbedienza che permetterà a lui di guidarvi con saggezza e serenità e a voi di crescere nell’amore di Dio, con gioia e speranza». Il vicario generale della diocesi monsignor Rosario Di Bella nel ringraziare Vigo ha sottolineato come chi l’abbia incontrato «anche per poco, anche per una stretta di mano» sia «rimasto conquistato dalla sua semplicità di cuore, dalla sua evidentecordialità e signorilità» continuando «a coltivare la gradevole e gratificante sensazione di un rapporto, non solo di conoscenza, ma di amicizia». In rappresentanza delle religiose della diocesi, suor Maria Verzì, ha sottolineato «la qualità pastorale» della proposta di Vigo «che ci ha invitato a vivere e a sognare una Chiesa sul modello del Concilio: appassionata alla causa del Signore Gesù, autenticamente missionaria». Dal canto suo parlando a nome del mondo laicale il presidente dell’Azione cattolica diocesana, Ninni Salerno ha definito monsignor Vigo «un vescovo che ha incarnato il Concilio Vaticano II.

Grazie – ha aggiunto –, perché ci ha dato la possibilità di esperire la corresponsabilità dentro la Chiesa».

Maria Gabriella Leonardi

Catholica, 21 settembre 2011

domenica 18 settembre 2011

Missionari bocconisti, oggi a Giarre Bertolone ordina un nuovo sacerdote - Avvenire

Missionari bocconisti, oggi a Giarre Bertolone ordina un nuovo sacerdote - Avvenire


GIARRE. Oggi sarà ordinato sacerdote il diacono Ivan Dario Rivera, appartenente all’Ordine dei Servi dei Poveri - Missionari bocconisti, fondato dal beato Giacomo Cusmano. L’ordinazione si svolgerà alle 18 nella chiesa parrocchiale «Regina Pacis» di Giarre, in provincia di Catania, per l’imposizione delle mani dell’arcivescovo di Catanzaro-Squillace,Vincenzo Bertolone, anch’egli appartenente all’Ordine dei Servi dei Poveri. Don Ivan ha 27 anni, è di origine colombiana e si è laureato in Sacra Teologia allo studio teologico San Paolo di Catania.
Attualmente svolge servizio pastorale nella parrocchia «Gesù Lavoratore» di Giarre.(M.G.L.)

giovedì 1 settembre 2011

Acireale Da oggi a domenica diocesi a convegno per riflettere su divorzio e convivenza - Avvenire

Acireale Da oggi a domenica diocesi a convegno per riflettere su divorzio e convivenza - Avvenire

«Le situazioni sempre più frequenti di separazione, di divorzio e di convivenza della coppia interpellano la Chiesa diocesana». Si intitola così il convegno estivo dell’Ufficio pastorale diocesano della famiglia della diocesi di Acireale, in programma dal oggi a domenica 4 alla casa Odar di Algerazzi, nel comune di Milo. «Da un po’ di anni ci occupiamo del problema educativo, dell’amore nella coppia e dell’educazione dei figli», afferma Maria Scapellato responsabile, insieme con il marito Giorgio, dell’Ufficio famiglia. «Viviamo problematiche esplose anche nel nostro territorio – aggiunge –; per questo, nella tavola rotonda in programma oggi, vogliamo capire come le persone che vivono queste situazioni si rapportano con la Chiesa e se noi, come Chiesa, riusciamoa cogliere questo disagio». La tavola rotonda prevede l’intervento di un parroco per ogni vicariato e di un rappresentante dei vari uffici pastorali. «L’intento principale del confronto – spiega ancora Scapellato – è quello di lavorare insieme».

Durante la tre giorni aiuterà la riflessione don Antonio Domenico Santoro, della Congregazione dei Missionari oblati di Maria Immacolata, fondatore dell’Oasi Cana onlus e dei Missionari della famiglia. Domani, alle ore 10, don Santoro terrà una riflessione su 'Famiglie in situazioni difficili o irregolari'. Alle 12, seguirà la Messa presieduta dal vescovo di Acireale, monsignor Pio Vittorio Vigo. Domenica, don Santoro tratterà il tema 'Ipotesi di un percorso pastorale in diocesi sui temi trattati'.

Maria Gabriella Leonardi

E'Famiglia

2 settembre 2011

domenica 7 agosto 2011

Catania Niente mensa? «Si fa da soli»

http://avvenire.ita.newsmemory.com/publink.php?shareid=201c40e62

MARIA GABRIELLA LEONARDI

A Catania i poveri aiutano i poveri. È il senso di quanto sta accadendo nel capoluogo etneo dove in questo mese sono i senza dimora a preparare i pasti per la mensa dei poveri. L’iniziativa prende le mosse da un grave problema: l’unica mensa della città attiva ad agosto, quella della Casa Dono di Gioia della suore Missionarie della Carità, è stata chiusa per tutto il mese a causa di un atto di violenza accaduto nello spazio prospiciente. In con­
temporanea è chiusa, per la pausa estiva, anche la mensa della Caritas diocesana, allestita presso l’Help Center. Le due mense insieme assicurano, ogni giorno, un pasto a centinaia di persone che, con questa duplice chiusura, rischiavano di vivere un mese di ulteriori pene.

A ovviare a questa grave difficoltà sono intervenute le persone senza dimora, ospiti della Locanda del Samaritano, la casa di accoglienza H24 della Caritas diocesana di Catania. Gli ospiti della Locanda, infatti, si sono riuniti e hanno deciso insieme di mettersi a
disposizione per attivare il servizio di mensa della Caritas diocesana di Catania. Da lunedì 8 agosto, quindi, alle ore 17, nei locali dell’Help Center, sito nei pressi della stazione di Catania, sono accolti tutti quanto avranno bisogno di un pasto. È una mensa per i poveri gestita da poveri con mezzi umili e con un menu essenziale «È vero: i poveri aiutano i poveri – dichiarano non senza emozione dalla Caritas di Catania –. Questo è uno degli splendidi risultati dell’accoglienza delle persone 'scartate' che riscoprono il valore della vita, del donarsi, della fraternità e dell’amore gratuito ».Per non restare esclusi da questa esperienza di vera solidarietà chiunque può donare del cibo recandosi alla Locanda del Samaritano, in via Monte Vergine, 3 angolo via Santa Maddalena 17, dove avverrà parte della preparazione dei pasti.
7 agosto 2011

martedì 2 agosto 2011

Caltagirone, apre la casa per i parenti dei detenuti - Avvenire

Caltagirone, apre la casa per i parenti dei detenuti - Avvenire

Rudere ristrutturato dalla diocesi accoglie chi va al colloquio

DA CALTAGIRONE

MARIA GABRIELLA LEONARDI

N on dovranno più rimanere ore e ore chiusi in macchina, in aperta campagna, sotto il solleone o sotto l’acqua torrenziale, in attesa che si aprano le porte del carcere per essere ammessi al colloquio con il familiare detenuto. Da oggi possono contare sull’ospitalità della casa d’accoglienza voluta dalla diocesi per rendere più accettabile l’attesa dei parenti che vengono da lontano. Inaugurata ieri dal vescovo Calogero Peri, alla presenza di numerose autorità civili e militari, la struttura è già pienamente operativa ed è la prima del genere in Sicilia. L’idea di realizzare questa palazzina risale a quattro anni fa, quando fu deciso di trovare un modo per alleviare attesa e fatiche ai tanti familiari ammassati davanti alla casa circondariale, una delle più grandidella zona, che si trova in contrada Noce, in un’area disabitata tra Caltagirone - che dista sei chilometri ed è la città più vicina - e Niscemi.

Individuato un vecchio rudere non lontano dall’istituto di pena, la diocesi, grazie anche all’impegnodel direttore della Caritas, don Nuccio Caniglia, decise di ristrutturarlo utilizzando le offerte raccolte nelle parrocchie durante le celebrazioni del Giovedì Santo.

Anche una quota dell’8 per mille èstata destinata a questo progetto cui ha contribuito la Provincia di Catania.

I lavori sono durati circa tre anni.

La struttura ha cinque stanze doppie, per un totale di dieci posti letto, poi ci sono la cucina e i servizi in comune. Per volontà del vescovo Peri, a gestirla saranno le suore dell’Annunciazione ma, proprio al fine di creare un’atmosfera il più familiare possibile, agli ospiti sarà data la possibilità di utilizzare la cucina e prepararsi da mangiare.

Finalità del progetto è anche quella di dare una testimonianza di amore oblativo e perciò i parenti dei detenuti potranno usufruire della casa d’accoglienza, frutto della generosità di tutta la Chiesa calatina, del tutto gratuitamente.

Per gli ospiti sarà anche un’opportunità di condivisione, ma avranno soprattutto la garanzia di poter aspettare il momento del colloquio in modo più umano e decoroso.

Il progetto, unico in

Sicilia, serve ad alleviare l’attesa dei familiari che abitano lontano e passano ore in auto in aperta campagna. Dieci i posti letto. E gratuiti

«È sinergia tra Caritas e parrocchie»

DA CALTAGIRONE

E' tanta la soddisfazione nella città na­tale di don Luigi Sturzo per l’inaugu­razione di questa casa di accoglienza per le famiglie dei detenuti. Il vescovo di Cal­tagirone, monsignor Calogero Peri, spiega così il senso di questa iniziativa: «Siamo di­nanzi ad un’esperienza di sinergia tra la Ca­ritas e le parrocchie che esprime quell’im­pegno di donazione all’altro. Questa inizi­a­È
 tiva – aggiunge il presule – si inserisce nella Quaresima di Carità dove tutte le comunità sono state coinvolte a partecipare». La pre­senza in questa struttura «di una comunità di religiose, le Piccole Sorelle dell’Annuncia­zione, arricchirà la nostra vita diocesana con grandi doni. Le Suore dell’Annunciazione – soggiunge monsignor Peri – colgono in pie­no l’espressione dell’Incarnazione, ovvero del passaggio dalle parole ai fatti; quest’e­sperienza diventa cioè la concretizzazione di tutte quelle discussioni fatte durante le no­stre assemblee diocesane come concretezza dell’amore. Il Vangelo di domenica scorsa, infatti, ci diceva: “date voi stessi da mangia­re”. In una lettura connotativa capiamo che gli uomini non hanno solo bisogno di cibo materiale, ma soprattutto di accoglienza e di condivisione dei drammi della vita».
Oltre ad un’iniziativa di solidarietà la Casa d’accoglienza per i familiari dei carcerati sarà anche una scuola di carità che aiuti a cre­scere nell’esperienza del volontariato, so­prattutto i giovani. «Adesso si tratta però – au­spica, infatti, monsignor Peri – di trovare u­na formula perchè questa iniziativa, questa casa di accoglienza trovi un’espressione con­creta nel vissuto odierno. Questo servizio della Casa di accoglienza deve diventare luo­go di condivisone e di esperienza per i gio­vani ». Felice anche il direttore della Caritas diocesana, nonché economo diocesano, don Nuccio Caniglia, che afferma: «Dopo quat­tro anni di intenso lavoro si inaugura que­st’opera segno che permette ancora di più di incarnare il Vangelo in una realtà tanto dif­ficile come quella dei detenuti e dei loro pa­renti ». ( M.G.L.)

martedì 26 luglio 2011

Acireale festeggia la patrona e il nuovo vescovo Raspanti

LA FOTOGRAFIA - Avvenire

MARIA GABRIELLA LEONARDI

C
on un applauso e un festoso scampanio, a mezzogiorno, nella Cattedrale «Maria Santissima Annunziata» di Acireale è stata accolta la notizia della nomina di monsignor Antonino Raspanti a nuovo pastore della diocesi. L’annuncio è stato dato ieri nella solennità di Santa Venera, patrona della città e della diocesi di Acireale. A mezzogiorno, in contemporanea con la Sala Stampa vaticana si era appena concluso il solenne Pontificale celebrato in occasione della festa e presieduto dall’arcivescovo monsignor Pio Vittorio Vigo, dal 2002 vescovo di Acireale, di cui Benedetto XVI ha accettato le dimissioni per raggiunti limiti d’età. Per l’occasione, in Cattedrale erano presenti le massime autorità cittadine e i sindaci dei vari comuni presenti nel territorio diocesano. A conclusione della celebrazione, il cancelliere della Curia, monsignor Gugliemo Giombanco, ha dato lettura della missiva inviata dal nunzio apostolico in Italia, monsignor Giuseppe Bertello, con l’annuncio della nomina decisa dal Papa del nuovo pastore di Acireale e la contestuale nomina di monsignor Pio Vigo ad amministratore apostolico della diocesi. Poco prima, il parroco della Cattedrale, canonico Roberto Strano, aveva ringraziato monsignor Vigo per i trent’anni di episcopato (14 febbraio 1981) vissuti in maniera esemplare. E a suggello di questa gratitudine gli ha donato un’immagine di santa Venera.

Nella sua omelia monsignor Vigo ha sottolineato come «l’annuncio della lieta notizia» sia «stata la caratteristica fondamentale della santa vergine e martire che con la parola e con il dono della vita, ha trasmesso e suggellato quell’annuncio che trova in Gesù Cristo, il fondamento di ogni umano agire. Non sciupiamo – ha aggiunto – l’occasione offerta oggi di
confrontare la nostra vita con l’esempio della santa patrona.

La sentiamo nostra sorella, patrona, a difesa della nostra città. Camminiamo alla scuola di santa Venera, abbiamo sempre bisogno di crescere nella verità».

Non poteva esservi giorno migliore per annunciare la nomina del nuovo vescovo che il
giorno della festa patronale, una data particolarmente sentita ad Acireale. Le celebrazioni si tengono, infatti, lungo tutto il mese di luglio e prevedono l’uscita in processione delle artistiche candelore delle antiche corporazioni artigiane.

Ieri il momento culminante della festa con la processione del fercolo argenteo del 1659.
Catholica
27 luglio 2011

domenica 10 luglio 2011

Messina scrigno di «Fede Arte Musica» - Avvenire

Messina scrigno di «Fede Arte Musica» - Avvenire

MESSINA. Per il settimo anno consecutivo d’estate a Messina cultura e religiosità si sposano grazie alla rassegna «Fede Arte Musica», programma di eventi che vanno dalle visite guidate, ai concerti, dalle letture agli incontri culturali notturni. Ieri sera il via in Cattedrale con l’appuntamento dedicato alla Manta d’argento della Madonna della Lettera, patrona di Messina e al paliotto dell’altare centrale. Due i momenti dedicati ai dipinti della cripta del Duomo: venerdì 15 luglio, alle 21 e domenica 17, alle 10 nella cripta saranno esposte riproduzioni fotografiche dei dipinti a suo tempo realizzati per questo ipogeo, prima del terremoto del 1908 che distrusse la città. Martedì 19 luglio il maestro Massimo Nosetti terrà il concerto inaugurale del 7° corso d’interpretazione organistica che siterrà sino al 23 luglio.

Come spiega in un messaggio l’arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, Calogero La Piana, la rassegna è organizzata in sintonia con le «finalità pastorali animate dal nostro programma pastorale e dal messaggio del XXV Congresso eucaristico».

Diversi appuntamenti sono, infatti, programmati in armonia con il Congresso eucaristico, a partire dalla serata in Cripta, prevista per giovedì 28 luglio, con l’esposizione della tela con il «Melchisedech» dipinta, nel XVII secolo, da Rodriguez. Seguirà la presentazione del ciclo dei dipinti della Cripta e un concerto per due arpe.

Altri appuntamenti: domenica 4 settembre il concerto di mezzogiorno in Cattedrale intitolato «Pange Lingua gloriosi»; venerdì 9 settembre un notturno in Cattedrale con lapresentazione delle formelle in marmo con le cene e l’ostensorio con smalti; domenica 11 settembre il concerto di mezzogiorno «Quia major omni laude nec laudáre súfficis».Venerdì 19 agosto un notturno in Cattedrale sarà dedicato a «Giovanni Paolo II a Messina per santa Eustochia» con proiezione d’immagini. Domenica 21 agosto, alle 22, visita al campanile del Duomo con l’orologio meccanico e astronomico più grande e complesso del mondo. «Una via per costruire il futuro – afferma La Piana – consiste nell’offrire turismo di qualità il quale esige elementari condizioni di vivibilità, semplici e funzionali servizi, variegate ed proposte capaci di valorizzare le innumerevoli risorse offerte dalla natura, dalla storia, dall’arte, dalla cultura e dalla spiritualità».

Maria Gabriella Leonardi

Catholica, 10 luglio 2011

mercoledì 29 giugno 2011

duplice anniversario a Messina Annibale Maria di Francia, l’Eucaristia trova «casa» fra gli ultimi della città - Avvenire

duplice anniversario a Messina Annibale Maria di Francia, l’Eucaristia trova «casa» fra gli ultimi della città - Avvenire

E ra l’1 luglio 1886 quando Gesù Eucaristia iniziò ad essere stabilmente presente nel quartiere Avignone di Messina, dove Annibale Maria di Francia aveva iniziato la sua opera a favore dei poveri. La sua «casa», la cappellina voluta dal santo accanto all’oratorio che egli aveva avviato inquel quartiere disagiato della città. Una data cara a tutta la famiglia rogazionista che, oltre a questo 125° anniversario, si appresta a festeggiare anche il 125° di fondazione delle Suore Figlie del Divino Zelo, il 19 marzo 1877. Per la duplice ricorrenza le due congregazioni hanno organizzato un ciclo di iniziative culturali e religiose che si protrarranno per un anno. Si comincia oggi alle 17 nel salone delle bandiere di palazzo Zanca, il municipio di Messina, dove si inaugura la mostra fotografica Annibale Maria di Francia. La fede che cambia il mondo. Segue il convegno Annibale Maria Di Francia: una storia che continua.

L’Eucaristia fondamento e via verso una nuova società :studiosi ed esperti metteranno a fuoco l’opera di promozione umana, sociale e religiosa del santo.

Domani alle 9,30 nella basilica-santuario di sant’Antonio, l’arcivescovo di Messina-Lipari- Santa Lucia del Mela Calogero La Piana presiederà una solenne concelebrazione eucaristica. Per tutta la giornata è prevista nel santuario l’adorazione eucaristica. Sabato alle 9,30 in via Panoramica, a Messina, al bivio per Faro Superiore, si terrà l’intitolazione della rotatoria stradale a sant’Annibale «ambasciatore di Messina nel mondo». Alle 10,30 in località Guardia sarà intitolata l’Oasi a Madre M. Nazarena. Seguirà la Messa presieduta dal superiore generale dei Rogazionisti, padre Angelo A. Mezzari. Alle 18,30 nell’Istituto Sant’Antonio i superiori maggiori dei Rogazionisti e delle Figlie del Divino Zelo serviranno la cena con i poveri; alle 21 al Palacultura il Gran coro lirico siciliano terrà un concerto omaggio al santo.

Maria Gabriella Leonardi

Avvenire Catholica

30 giugno 2011

venerdì 17 giugno 2011

Lidl assume in Sicilia giovani laureati o universitari

Lidl assume in Sicilia giovani laureati o studenti universitari per una lavoro di retail manager, figura che gestisce 4/5 punti vendita e un organico di 50 persone circa. L'azienda formerà i prescelti attraverso un master specialistico retribuito, della durata di sette mesi, che prevede l’alternarsi di momenti d’aula e training on the job. Si richiedono: ottime capacità di pianificazione e organizzazione, flessibilità e orientamento agli obiettivi, predisposizione al lavoro in team e al problem solving, preferibili laurea ed esperienze in ruoli di coordinamento/responsabilità. La risorsa verrà inserita con contratto a tempo indeterminato a livello Quadro del CCNL del Commercio.

Requisiti richiesti: ottime capacità di pianificazione e organizzazione, flessibilità e orientamento agli obiettivi, predisposizione al lavoro in team e al problem solving, preferibili esperienze in ruoli di coordinamento/responsabilità.

Maggiori informazioni sul sito: www.lidl.it nella sezione “lavoro”. Per candidarsi inviare il cv a job.ateneo@unict.it entro il27 giugno indicando nell’oggetto “selezione LIDL”. (M.G.Leo.)
E'Lavoro

giovedì 9 giugno 2011

Il libro Sposi e genitori, don Sturzo insegna - Avvenire

Il libro Sposi e genitori, don Sturzo insegna - Avvenire

Cercare le nostre radici attraverso quelle di don Luigi Sturzo. È lo spirito del volume 'Amato figlio…frammenti di vita quotidiana della famiglia di Felice e Caterina Sturzo' edito da Effatà Editore.

Gli autori sono i coniugi Lorena e Pino Busacca, di Caltagirone come don Sturzo, responsabili dell’Ufficio diocesano e dell’Ufficio regionale per la pastorale familiare della Sicilia. «L’idea di scrivere sui coniugi Sturzo – spiegano i Busacca – nasce dal desiderio di far conoscere la loro dignità di modelli della fede familiare, mostrando che molti sono i legami tra gli sposi di oggi e questa famiglia del passato, vissuta a cavallo tra Ottocento e Novecento». Perché, così come esiste una genealogia fisica che introduce ogni uomo in un albero genealogico, allo stesso modo «c’è una genealogia spirituale che ci trasmette la fede di chi ci ha preceduto». 'Amato figlio' sono le prime parole di due lettere scritte da Felice Sturzo al figlio. (M. G. Leo.)

E'Famiglia

10 giugno 2011

mercoledì 8 giugno 2011

in agenda - Avvenire

L’associazione Scienza & Vita di Giarre Riposto, in provincia di Catania, presieduta da Salvatore Mauro, organizza martedì alle 19.15 nella della parrocchia di San Francesco d’Assisi al Carmine di Giarre un incontro sul tema «L’uomo di fronte al mistero del dolore e della morte». Gino Passarello, chirurgo e bioeticista, parlerà di «eutanasia e accanimento terapeutico»; l’avvocato cassazionista Sidro Barbagallo relazionerà sulle disposizioni anticipate in materia di fine vita.
MGL

mercoledì 25 maggio 2011

Acireale, pellegrinaggio dei giovani a Vena

Acireale - Avvenire

La «fragilità» sta a cuore ai credenti

La fragilità come problema bioetico è il tema di una Lectio magistralis che il Francesco D’Agostino terrà sabato 14 all’istituto teologico «San Tommaso» di Messina, in occasione dell’annuale incontro dell’associazione per l’ingegneria genetica «Maria Giovanna Stella Modaffari». Il tema si intona con l’attività di studio svolta dalla Modaffari che durante la sua breve vita ha approfondito gli studi nell’ambito della vulnerabilità.
Sabato, l’opera della Modaffari sarà ricordata da Marianna Gensabella Furnari, straordinario di bioetica all’Università di Messina e membro del Comitato nazionale di bioetica. Don Giovanni Russo, preside del «San Tommaso», spiega: «Il tema della fragilità è di interesse sia nel dibattito pubblico che in quello ecclesiale. In altri stati, ad esempio, si dibatte se devono essere rianimati o meno i nati sottopeso, che è possibile siano portatori di handicap. Negli stati in cui la salute è organizzata attraverso il sistema delle assicurazioni, come negli Usa, vi è la tendenza a non assicurare i Lea, i Livelli essenziali di assistenza e a lasciare che delle persone più deboli si occupino solo gli enti caritativi. Su questi temi è acceso il dibattito, ma la Chiesa da sempre dà voce ai soggetti deboli e li difende».
Messina, tra l’altro, è una delle città italiane in cui ci si stamuovendo per l’istituzione di un registro per il testamento biologico. In proposito, don Giovanni, afferma: «La scuola superiore di bioetica, in seno all’istituto 'San Tommaso' negli ultimi anni ha prodotto simposi, convegni, attività nelle scuole, catechesi nelle parrocchie e pubblicazioni. Non siamo stati vittima di questa mentalità ma abbiamo lavorato per la formazione della società attraverso la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei giovani in particolar modo».
Maria Gabriella Leonardi
E'Vita
13 maggio 2011

venerdì 15 aprile 2011

Caltagirone, raccontate in un testo le tradizioni religiose a Licodia Eubea

DA CALTAGIRONE


S i intitola «L’eccesso dell’amore» il libro scritto da don Fabio Randello e che raccoglie le manifestazioni della pietà popolare e le tradizioni religiose legate alla Quaresima e alla Settimana Santa a Licodia Eubea, nella diocesi di Caltagirone. Il volume è stato presentato nella Basilica matrice di Licodia durante un incontro a cui sono intervenuti il vescovo di Caltagirone Calogero Peri, don Corrado Lorefice, docente allo Studio Teologico di Catania e il professor Antonio Barone.

«Sono sette i dolori di Maria – spiega don Randello – quelli delle spade della Sittina; per ogni spada c’è un canto, il sesto celebra il forte dolore di Maria provato per l’eccesso dell’amore, da qui il titolo di questo libro che raccoglie riflessioni sulla preparazione al triduo pasquale, i canti e i pentagrammi delle musiche che accompagnano i momenti di culto, la documentazione fotografiche e persino le ricette dei cibi tradizionali. Ho raccontato la pietà popolare del comune vivere e sentire che arricchisce il cuore degli uomini. Come dice anche Benedetto XVI, credo che sia importante recuperare e tramandare lo spirito di questi momenti di culto per ritrovare la fede che vi è alla base». Il volume inaugura la collana di saggi su fede, arte e tradizione nella Chiesa calatina intitolata «Radix et fructus», ha ricevuto il patrocinio del progetto cultura della diocesi di Caltagirone ed è stata effigiato del logo del Progetto culturale della Conferenza episcopale.
Maria Gabriella Leonardi
15 aprile 2011