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martedì 30 dicembre 2014

Alla Madonna del Ponte di Caltagirone atteso il nuovo anno nella preghiera

N on solo botti e cenone. Al nuovo anno c’è chi sceglie di dare il benvenuto anche con la preghiera. È il caso del Santuario diocesano Maria Santissima del Ponte e del Centro diocesano vocazioni di Caltagirone che alle 1.30 del 1° gennaio organizza la veglia di preghiera «Con Maria per contemplare la bellezza del Tuo volto». Da sei anni ormai l’antico Santuario della Madonna del Ponte apre le sue porte, nella notte fra il 31 dicembre e l’1 gennaio, per accogliere quanti vogliono affidare al Signore il nuovoanno. Don Francesco Di Stefano, rettore del Santuario e direttore del Centro diocesano vocazioni, spiega: «Riproponiamo la Veglia di preghiera per il nuovo anno non solo come occasione di incontro e di condivisione, ma anche come momento simbolico ed evocativo per la comunità credente. A Maria, arca della nuova alleanza e porta della fede, ci rivolgiamo, infatti, affinché ci guidi verso un nuovo tempo di grazia nella nostra vita che ci è donato nell’incontro con Gesù».
Maria Gabriella Leonardi

sabato 20 dicembre 2014

Messina, dalla Caritas un aiuto ai padri separati

La Caritas diocesana di Messina ha inaugurato il centro Osea, struttura voluta per dare sostegno alle famiglie ferite da separazioni e divorzi. Il Centro, inaugurato dall’arcivescovo Calogero La Piana, offrirà accompagnamento spirituale, si impegnerà a promuovere una genitorialità responsabile e darà anche ai papà separati la possibilità di un’accoglienza temporanea (fino a un anno) per aiutarli a raggiungere autonomia psicologica ed economica, necessaria per riorganizzare la loro esistenza. Dall’attività dei centri di ascolto, infatti, la Caritas ha rilevato come siano proprio i padri coloro che incontrano maggiori difficoltà, economiche e non solo, a seguito di una separazione. La Caritas è stata la regista del lavoro di rete che ha portato alla realizzazione del centro: in Quaresima ha lanciato il progetto e promosso una raccolta fondi. La responsabile della struttura è suor Vincenzina Raimondo, delle suore francescane dei poveri, religiose che da tempo si occupano di accompagnamento spirituale delle famiglie in crisi. Ma ci avvarrà anche di esperti volontari, tra cui avvocati, psicoterapeuti e mediatori familiari. Il centro ha preso il nome dal profeta Osea che nella Bibba narra della fedeltà di Dio in risposta all’infedeltà della sposa. «Ai progetti del Centro – precisa il direttore Caritas padre Gaetano Tripodo – collaborano anche papà separati».
Maria Gabriella Leonardi
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venerdì 19 dicembre 2014

«Missione donna» in Albania

CALTANISSETTA - 
Un progetto di sviluppo dell’artigianato locale e di promozione della donna nel nord dell’Albania. È l’iniziativa che porta avanti la Caritas diocesana di Caltanissetta durante l’Avvento. Acquistando un portasapone di ceramica si sostiene un gruppo di donne in un percorso di accompagnamento all’imprenditoria e l’avvio di una saponeria artigianale nella missione cattolica di Blinisht, nella diocesi di Sapa. Qualche giorno fa, da Caltanissetta alcuni volontari sono partiti a bordo di un pulmino della Caritas alla volta dell’Albania, per andare a ritirare i portasapone. Tra di loro c’era Donatella D’Anna che racconta: «La diocesi di Sapa è gemellata con la diocesi di Caltanissetta, un legame che nasce da un precedente rapporto di amicizia con la missione di Blinisht. Nella missione esiste già un’attività di produzione di ceramica. La nostra diocesi ha acquistato dei portasapone e, in tal modo, dà lavoro ai giovani del posto e finanzia l’avvio di una saponeria artigianale ove lavoreranno delle donne. Questa attività contribuirà all’emancipazione di queste donne e al loro inserimento lavorativo e si spera che questa iniziativa trovi poi un mercato insieme alle altre attività esistenti nella missione: la produzione di vino, olio, frutta. Si tratta di attività promosse dai missionari che, anche così, hanno voluto ridare dignità al lavoro della terra: dopo la caduta del regime, infatti, la popolazione aveva smesso di lavorare la terra perché le ricordava la costrizione del regime. Per l’Avvento non promuoviamo, quindi, solo una raccolta fondi ma il finanziamento di un progetto sostenibile. E questo è importante soprattutto per un Paese come l’Albania. Cerchiamo di fornire strumenti che aiutino gli abitanti a camminare da soli. Tutte le iniziative del gemellaggio vanno in questo senso. Neanche la nostra diocesi è ricca: incoraggiamo loro come incoraggiamo qui i nostri giovani con il progetto Policoro».
Maria Gabriella Leonardi
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martedì 16 dicembre 2014

Catania Emergenza sbarchi, l’aiuto degli studenti

D ue settimane fa, al porto di Catania, sbarcano quasi 300 migranti. Comune e Prefettura chiedono alla Caritas diocesana di provvedere a un pasto che telefona alla parrocchia Santissimo Crocifisso dei miracoli. Lì c’è un’aula studio che accoglie gratuitamente gli universitari. Quel sabato sono una ventina nell’aula. All’improvviso uno chiede: «Ragazzi, scusate, abbiamo un’emergenza. C’è qualcuno che ci può aiutare a fare 400 panini?». I ragazzi si alzano. Un tranquillo pomeriggio di studio diventa per caso un intenso pomeriggio per gli altri. Ma nessuno si tira indietro. Il parroco, padre Gianni Notari, gesuita, commenta: «L’aiuto offerto da questi ragazzi è stata una sorta di restituzione del gesto di gratuità che la parrocchia ha nei loro riguardi con questo spazio di accoglienza che è l’aula studi». Accanto all’aula vi sono delle stanze dove la comunità accoglie i senza dimora e l’aiuto dei ragazzi non è mancato neanche durante l’emergenza freddo. Di fronte all’emergenza sbarchi non è mancato l’aiuto degli studenti delle facoltà nei confronti dei migranti.
Maria Gabriella Leonardi

Carcere. Caltagirone, 100 Bibbie ai detenuti

Caltagirone. Domani oltre un centinaio di Bibbie verrà donato ai detenuti del carcere di Caltagirone. L’iniziativa è dell’associazione culturale Cassiodoro che, insieme alla diocesi calatina, promuove una giornata di riflessione sulle fragilità dell’uomo e sulle sue possibilità di riscatto. Alle 9.30, all’interno del penitenziario, il vescovo Calogero Peri presiederà la Messa. Al termine, monsignor Peri e il vicario episcopale per la cultura, don Francesco Brancato, in rappresentanza della Cassiodoro, consegneranno il testo sacro. «Questa iniziativa – spiega monsignor Peri – si colloca, per la nostra Chiesa diocesana, nel cammino in preparazione al convegno ecclesiale di Firenze. Dopo la mensa del Pane, vogliamo offrire anche la mensa della Parola per il riscatto e la redenzione dell’uomo». La diocesi, negli scorsi anni, accanto alla casa circondariale ha realizzato anche una casa di accoglienza per i parenti dei detenuti. «Consegnare simbolicamente una copia della Sacra Scrittura ai detenuti – conclude don Brancato – vuole essere espressione del desiderio che ha la Chiesa non solo di rendersi presente in questa particolarissima condizione di sofferenza e di solitudine, ma soprattutto di rendere presente lì Cristo e il suo Vangelo di speranza».
Maria Gabriella Leonardi
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venerdì 12 dicembre 2014

Messina, l’Avvento per i cristiani in Iraq

Dalla Caritas della diocesi siciliana un progetto di vicinanza concreta. Stasera un incontro di preghiera
L a Caritas di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela dedica l’Avvento alla sensibilizzazione sul dramma che vivono i cristiani in Iraq. «Abbiamo pensato – dichiara in una nota padre Gaetano Tripodo, direttore della Caritas diocesana – di sostenere un progetto che vada oltre i nostri confini per dare sostegno ai cristiani perseguitati in Iraq e costretti a fuggire nel vicino Kurdistan». Con l’iniziativa denominata 'Un grido dall’Iraq', la Caritas sosterrà il 'Progetto Casa' già lanciato su scala nazionale. L’obiettivo è garantire l’acquisto di 150 container per l’alloggio di altrettante famiglie irachene. Costo previsto: 3.140 euro a container. «Siamo certi – afferma padre Tripodo – che l’intera comunità messinese ci aiuterà ad alleviare le terribili condizioni vissute dalle famiglie irachene». Oggi alle 19 nella Chiesa di San Nicolò all’arcivescovado, Caritas e Comunità di Sant’Egidio promuovono un incontro di preghiera dedicato ai cristiani perseguitati nel mondo, e in particolare alle popolazioni irachene. Alla raccolta fondi è possibile aderire recandosi nella sede Caritas in via Emilia 19 a Messina, da lunedì a venerdì, dalle 9.30 alle 12.30 oppure tramite bollettino postale o ancora attraverso il conto corrente aperto presso la Banca di Credito Cooperativo 'Antonello da Messina'.
Maria Gabriella Leonardi
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martedì 18 novembre 2014

Caltagirone. Il tema del Battesimo da oggi al centro del Convegno pastorale diocesano

Oggi e domani, a Caltagirone, nell’auditorium dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, è in programma il convegno pastorale diocesano 'Iniziazione cristiana. Aspetti operativi'. Al centro dei lavori il Battesimo. «Considereremo il Battesimo – spiega il vescovo Calogero Peri – non solo dal punto di vista teologico, liturgico e celebrativo, quanto piuttosto a partire dall’interrogativo di fondo che ci deve guidare: riusciamo a fare dei cristiani? Che tipo di cristiani facciamo con la nostra prassi sacramentale e catechistica?».
Questo pomeriggio, alle ore 16.30, dopo la preghiera iniziale e l’introduzione di monsignor Peri, don Andrea Fontana, responsabile del servizio per il catecumenato dell’arcidiocesi di Torino, interverrà sugli aspetti legati all’iniziazione cristiana da 0 a 6 anni. Domani sono previsti i gruppi di studio con la partecipazione dei presbiteri e di rappresentanti per ogni parrocchia della diocesi.
Maria Gabriella Leonardi

ACIREALE «Con Gesù sulle strade dell’uomo» Un convegno che guarda a Firenze 2015

La diocesi di Acireale da domani a mercoledì si ritroverà nella parrocchia 'Cuore Immacolato di Maria' per il convegno pastorale diocesano 'Con Gesù sulle strade dell’uomo'. «Si tratta – scrive il vescovo Antonino Raspanti – di una tappa significativa dell’itinerario pastorale di quest’anno e al tempo stesso un momento qualificato, per iniziare un proficuo cammino di preparazione al convegno ecclesiale di Firenze nel quale la Chiesa italiana rifletterà sul tema: 'In Gesù Cristo il nuovo umanesimo'». Domani, don Duilio Albarello relazionerà su 'Testimoniare l’umanità della fede. Un’opportunità e un compito per la comunità ecclesiale'. Martedì i lavori per aree tematiche, mercoledì le conclusioni di monsignor Raspanti.
Maria Gabriella Leonardi

domenica 9 novembre 2014

Caltagirone, «scuola di leadership cristiana»

D a domani a venerdì a Caltagirone si terrà uno stage di approfondimento della scuola di leadership cristiana «Giovani e forti… per non morire! (I Gv 2, 14b) - Il presidente RnS a servizio dei giovani». L’iniziativa prosegue l’esperienza della scuola inaugurata lo scorso anno a Loreto alla quale partecipano giovani del RnS, dai 24 ai 30 anni, laureati o laureandi. Lo stage è organizzato dal Rinnovamento nello Spirito Santo, in collaborazione con il polo di eccellenza di promozione umana e della solidarietà «Mario e Luigi Sturzo» e si terrà nel fondo Sturzo, l’insediamento rurale della famiglia Sturzo, di proprietà della diocesi di Piazza Armerina, affidato alla fondazione istituto di promozione umana «Mons. Francesco Di Vincenzo». Il presidente del RnS, Salvatore Martinez, terrà ogni giorno lezioni. Sugli approfondimenti legati al fondo Sturzo interverranno Francesco Paolo Failla, bibliotecario; Fabrizio Scicali, ingegnere; Giuseppe Bonanno, ispettore forestale; Anna Orlando, responsabile dell’attività agricola e ceramicola. Alberto Civitan, progettista, e Enzo Aprile, imprenditore, illustreranno il progetto 'Coref - Gruppi di consumo responsabile e fraterno'. Marcella Reni, presidente di Prison fellowship Italia, parlerà dell’esperienza della redenzione carceraria nel metodo Apac. Lo stage si concluderà il 13 novembre con un convegno dedicato all’eredità sturziana nel salone di rappresentanza del Comune di Caltagirone.
Maria Gabriella Leonardi
Il corso promosso da Rinnovamento nello Spirito Santo è rivolto ai giovani Coinvolto anche l’Istituto Sturzo

giovedì 6 novembre 2014

Messina, parte l’anno all’Istituto teologico

MESSINA
L’Istituto teologico «San Tommaso» di Messina inaugura oggi, alle 16,30, il proprio anno accademico 2014-15 con la cerimonia durante la quale sarà la prolusione di apertura d’anno. Dopo l’intervento del preside dell’Istituto Teologico, don Giuseppe Cassaro, e del direttore della Scuola superiore di specializzazione in bioetica e sessuologia, don Giovanni Russo, la lectio magistralis sarà tenuta dal vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, e verterà sul tema: «La famiglia: riflesso della Città di Dio per l’edificazione della città degli uomini». L’Istituto teologico «San Tommaso» è aggregato alla Facoltà di teologia dell’Università Pontificia Salesiana, che ha sede a Roma e il cui Gran Cancelliere è il rettore maggiore dei salesiani don Ángel Fernandez Artime.

domenica 2 novembre 2014

Una mostra sulle orme degli «amici» del Signore

Giarre (Catania)
Una mostra di reliquie e di oggetti appartenuti ai santi, presentata attraverso visite guidate giornaliere, per ripercorrere il loro esempio e seguirne le orme. È l’iniziativa inaugurata in contrada Tagliaborse, a Giarre, nel catanese, dalla famiglia ecclesiale «Opus Matris Verbi Dei».
L’esposizione, intitolata «Sulle orme dei santi» e inaugurata dal vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, resterá aperta sino al 28 novembre.
L’«Opus Matris» ha voluto cosí dedicare tutto il mese alia riflessione sulla santità. I visitatori, ogni giorno, saranno accompagnati a visitare la mostra la mattina, alie 9,30, dopo la recita dell’Ora media, e il pomeriggio, alie 16, dopo iVespri. Circa 200 i reperti esposti. Padre Alessandro Maria Selvaggio, della «Opus Matris Verbi Dei» spiega: «Abbiamo raccolto questo materiale grazie alla disponibilitá di parroci delle diócesi di Acireale e Catania, e anche di altri luoghi ove è presente la nostra famiglia ecclesiale.Gli oggetti sono molto variegati, abbiamo privilegiato le reliquie e gli oggetti con un sigillo vescovile o comunque con un certificato. La visita inizia con un’introduzione su cosa sono le reliquie e su cosa si fonda la loro importanza. Segue la visita agli oggetti esposti nelle vetrinette per concludere, nella cappella, con una riflessione sulla santità e su come diventare santi oggi per portare ogni visitatore a potere dire, come sant’Ignazio di Loyola: 'Se loro sono diventati santi, perché non posso diventarloanch’io?'». Tra gli oggetti esposti vi è un anello e la croce pettorale del cardinal KarolWojtyla, un reliquiario di san Giovanni Bosco, reliquie dei genitori di santa Teresina di Lisieux e di santa Gianna Berretta Molla.
La mostra si concluderà il 27 novembre, in occasione della festa di Maria, mediatrice di tutte le grazie, venerata nella medaglia miracolosa. Aile 9,30 vi sarà l’esposizione eucaristica e aile 17,30 la celebrazione della Messa, presieduta da monsignor Pio VittorioVigo, arcivescovo emerito di Acireale.
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venerdì 24 ottobre 2014

Confraternite e comitati: oggi Acireale riflette sul ruolo del laicato cattolico in Sicilia

Questo pomeriggio alle 17.30 nella Basilica dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di Acireale è in programma la conferenza sul tema «Il ruolo del laicato cattolico in Sicilia: confraternite e comitati». L’evento si inserisce tra gli eventi collegati alla mostra «Iconografia del Venerdì Santo ad Acireale, ieri e oggi», organizzata in Basilica dall’Arciconfraternita Santissimo Crocifisso in San Pietro e che espone statue, arredi, immagini ed altri oggetti, relativi alla tradizionale processione del «Cristo morto» di Acireale ed appartenenti alla stessa Arciconfraternita. L’incontro culturale sarà introdotto da don Salvatore Antonio Scalia, rettore della Basilica, e da Gaetano Arcidiacono, rettore dell’Arciconfraternita Santissimo Crocifisso in San Pietro, che parleranno della storia e dell’impegno della congregazione acese. Dal canto suo Luigi Culmone, giornalista cattolico, relazionerà sul tema «L’impegno laicale delle Confraternite in Sicilia». Seguiranno delle testimonianze riguardanti l’impegno dei laici cattolici in Sicilia.
Maria Gabriella Leonardi
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mercoledì 1 ottobre 2014

Caltagirone. Un ponte di preghiera verso il Sinodo

La diocesi di Caltagirone risponde con entusiasmo alla proposta della presidenza Cei di accompagnare nella preghiera e accendendo 'una luce in famiglia' la vigilia dell’apertura del Sinodo. Domani sera due pullman di pellegrini partiranno per Roma dove sabato pregheranno con il Papa. Un viaggio abbastanza pesante, senza sosta in albergo, spiega Enzo Ruggieri che con la moglie Fortuna e don Antonio Carcanella dirige l’Ufficio diocesano per la famiglia e la vita «Gli iscritti – dice – sono già 90. Per molti arrivare a Roma è una tappa del cammino spirituale. Tante famiglie porteranno anche i loro bimbi di 2-3 anni; ma verranno anche vedove, nonni e sacerdoti».
Tra i partecipanti c’è Rocco Privitera, presidente

martedì 16 settembre 2014

Messina, la birra della solidarietà

Messina solidarietà 'a tutta birra' per sostenere la rinascita del birrificio che produceva la storica 'Birra Messina'. Nella città dello stretto veniva, in­fatti, prodotta, a partire dagli anni ’20 del secolo scorso, una birra molto apprezzata nel meridione. Il birrificio, do­po alcuni passaggi di proprietà, un paio di anni fa ha chiu­so i battenti, a seguito di varie vicende, tra cui anche la spe­culazione edilizia. 16 coraggiosi ex lavoratori specializza­ti, dopo avere strenuamente lottato per salvare il loro po­sto di lavoro, hanno deciso di investire il loro Tfr per co­stituirsi in cooperativa e fondare il 'Birrificio Messina'.

La Regione Sicilia ha loro assegnato due capannoni in­dustriali ed è partita una raccolta

lunedì 15 settembre 2014

Monreale, per i bimbi nuovo spazio gioco

I  bambini dai 18 mesi ai 3 anni di Monreale, nel pa­lermitano, entro settembre avranno uno 'Spazio Gioco' tutto per loro. Un nuovo servizio che nasce dalla collaborazione fra l’associazione di volontariato 'Benedetto Balsamo' e l’arcidiocesi di Monreale, col partenariato della Caritas diocesana, di Arciragazzi Si­cilia e dell’amministrazione comunale.

Nella cittadina siciliana, infatti, i servizi per i più pic­coli scarseggiano. Lo 'Spazio Gioco' nasce nella co­siddetta Badiella, un antico e ampio edificio di pro­prietà della curia che si trova alle porte di Monreale e che nel 1548 era un 'conservatorio delle orfane vergi­ni'. Il progetto 'I bambini della Badiella' è stato sele­zionato nella quarta annualità del bando 'Un asilo per ogni bambino-Area del Mezzogiorno' promosso dal­la fondazione 'Aiutare i bambini' e dalla Fondazione con il sud. Un’attenzione particolare sarà dedicata ai bambini provenienti da situazioni di fragilità. Le fami­glie troveranno per i loro piccoli un ambiente adatto ad agevolare le prime esperienze di socializzazione fuori casa. Sarà possibile iscriversi a diversi atelier: labora­tori di lettura, musica e ritmo, multimedialità. 'Spazio Gioco' si propone infatti come centro di attività edu­cative, un microcosmo di comunità educante, coin­volgendo le famiglie, le agenzie educative (istituziona­li, religiose, del terzo settore), le componenti intellet­tuali e del mondo del lavoro in un impegno e una ri­flessione comune sulla infanzia e, dunque, sul futuro.
 

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domenica 31 agosto 2014

La crisi ha aumentato il gioco patologico: con le slot si vuole dimenticare i problemi quotidiani

Indagine della Caritas di Messina traccia l’identikit di chi si rovina con le macchinette

Messina. Il volere risolvere i problemi economici e dimenticare le preoccupazioni quotidiane. Sono questi i principali motivi che spingono a giocare, secondo quanto emerge da un questionario somministrato dalla Caritas di Messina nell’ambito del progetto “Game Over”. Oltre 50 persone hanno risposto al questionario, nel corso del primo anno del progetto. Il 47% ha dichiarato di aver frequentato, almeno una volta una sala Bingo o slot, il 22,64% di averla frequentata nell’ultimo anno. Di questi ultimi, il 66,67% per più di cinque volte in un anno, il 25% più di 10 volte, l’8,33 non ha quantificato. Si gioca soprattutto per risolvere i problemi economici: 34% delle risposte. E, infatti, la dipendenza da gioco colpisce di più le famiglie più povere e più vulnerabili nei valori di riferimento. Il 22% degli intervistati gioca per dimenticare i problemi quotidiani. Nonsapendo di crearsene di nuovi.
Maria Gabriella Leonardi

mercoledì 27 agosto 2014

L’elenco di don Palmiro «Ogni morto è una storia che non dimentichiamo»


Tutti i mesi, il 28, nella messa in suffragio vengono letti i nomi delle 500 persone decedute a causa di un tumore, la gran parte lavoratori del Petrolchimico



MARIA GABRIELLA LEONARDI

AUGUSTA (SIRACUSA)

S
uccede il 28 di ogni mese, succe­derà anche stasera: nella chiesa madre di Augusta – nel corso del­la messa in suffragio – saranno letti i no­mi di tutte le persone morte di tumore. Un lungo elenco che ne conta 500, decedu­te negli ultimi 20 anni, scandito parten­do dai nomi dei più giovani e concluso con quelli dei più anziani. Il mese scorso – sempre il giorno 28 – sono stati letti, in­vece,
per patologia.

A portare avanti con determinazione questa iniziativa è il parroco, don Palmiro Prisutto, che ha iniziato a cele­brare queste messe mensili a febbraio. «Ci siamo accorti – raccon­ta – che di recente il nu­mero di morti di can­cro aveva superato o­gni limite. Ho fatto un appello annunciando che ogni mese avrei ce­lebrato una messa in suffragio di coloro che
erano deceduti di tumore. I parenti ci han­no segnalato i nomi dei congiunti che a­vevano perso. Esiste un registro dei tu­mori – aggiunge don Palmiro – ma non è aggiornato, né pubblico: per questo stia­mo facendo un registro dei tumori paral­lelo. Per ogni defunto indichiamo nome, cognome, l’attività lavorativa, la patolo­gia per cui è morto e la data del decesso. Ci siamo fermati solo ai morti di Augusta ma se estendessimo l’invito pure a Melil­li e Priolo arriveremmo al triplo delle se­gnalazioni ». Come riferisce il 
sacerdote, buona parte dei nomi dell’elenco appartiene a lavo­ratori del petrolchimico, molte a lavora­tori dell’indotto e ai residenti. Ma ci sono anche i nomi di persone che non hanno avuto niente a che fare con il petrolchi­mico. Il cancro ai polmoni è la prima pa­tologia ad Augusta. L’iniziativa raccoglie adesioni ma, come conferma lo stesso sacerdote, la comu­nità è divisa: «Dobbiamo superare la pau­ra del ricatto occupazionale, la gente è terrorizzata, ha paura di perdere il lavoro visto il periodo di crisi. Lavoro e salute so­no due diritti che, purtroppo, qui cozza­no l’uno contro l’altro. Per questo dico ai lavoratori di chiedere le condizioni per lavorare in sicurezza. Ma queste cose co­stano e per un’industria è più facile andare all’estero».

sabato 23 agosto 2014

Migranti italiani riuniti in convegno Martedì ad Acireale «Argentissimo»

A rgentinissimo è il titolo del convegno dei migranti italiani, promosso dall’Ufficio diocesano Migrantes della diocesi di Acireale e che si terrà martedì 26 alle 21 ad Acitrezza, nel Catanese. Il direttore dell’Ufficio, don Marcello Zappalà, offrirà il resoconto della sua missione in Argentina nei mesi di febbraio e marzo. Il tutto sarà arricchito da una videoconferenza con alcuni migranti di Acitrezza e della vi-cina Santa Maria la Scala che vivono in Argentina nella diocesi di Mar del Plata. Al convegno parteciperanno padre Stefano Messina, direttore Migrantes dell’arcidiocesi di Firenze, don Michele Caciutto, direttore Migrantes della diocesi di Mar del Plata e padre Franco Ferrante, referente del migrate italiano nella diocesi di Buenos Aires (AvellanedaLanus).
Maria Gabriella Leonardi

giovedì 21 agosto 2014

Caltagirone. Il vescovo Peri: «Politiche di inclusione anti-crisi»

Il presule ha scritto una lettera al premier Renzi e al presidente della Regione siciliana Crocetta: «I Comuni non possono gestire da soli quest’emergenza»
Caltagirone. Nuove politiche sociali per i più deboli e gli emarginati accompagnate da adeguate risorse economiche. Lo chiede il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, in una lettera aperta indirizzata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi e al Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Nella missiva il presule fa un’analisi chiara dei problemi che affliggono l’Italia e il territorio calatino in particolare e afferma: «Non è possibile lasciare da soli i Comuni nell’affrontare le tante e complesse emergenze (…). Alle competenze in capo agli Enti locali occorre affiancare investimenti che consentano di pianificare e progettare politiche sociali non di tipo assistenziale, ma di promozione della persona, di inclusione e di recupero ». Il vescovo Peri scrive con una chiarezza rara in tanti dibattiti pubblici: «La crisi in corso non si risolverà a breve, né si possono attendere soluzioni miracolistiche. Alcune opportunità tuttavia non possono essere disattese e lasciate in balia di proclami elettoralistici». Il vescovo chiede la riapertura dei cantieri di servizio per disoccupati, il completamento dei lotti della Libertinia-Caltagirone, interventi che «a causa della farraginosa burocrazia di cui soffrono le istituzioni, non sono partiti, impedendo, ai tanti aventi diritto, di ricevere dalle istituzioni una boccata d’ossigeno». Chiesti anche sostegno per iproduttori agricoli, infrastrutture per il territorio, il potenziamento ferroviario della tratta Catania-Caltagirone, il ripristino della ferrovia che collega Caltagirone a Gela. Peri assicura l’impegno della Chiesa nell’affrontare questi problemi. La lettera è stata sottoscritta dai sindaci dei Comuni del territorio, da alcuni deputati regionali e parlamentari nazionali ed è stata condivisa nell’ambito di una serie di incontri, promossi dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e il Lavoro, che il vescovo ha avuto con amministratori e rappresentanti istituzionali.
Maria Gabriella Leonardi

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domenica 27 luglio 2014

Festeggiata la patrona Venera Raspanti: «Modello attuale»

La città e la diocesi di Acireale ieri si sono strette attorno alla patrona, santa Venera, vergine e martire cristiana vissuta intorno all’anno 100. Un ricco programma di celebrazioni, molto partecipate, ha preceduto la festa di ieri. Il vescovo Antonino Raspanti, in un messaggio, ha esaltato le virtù di Venera: «Il luminoso esempio della santa, vergine e martire, è un modello attuale per ciascuno di noi e per l’intera comunità cittadina. Con la sua verginità ella ci dice la totale appartenenza a Dio per farsi dono ai fratelli. È urgente recuperare l’ideale della verginità non solo come astensione di ogni esercizio della sessualità, ma come forma di donazione assoluta. Il nostro tempo ha bisogno di vergini dediti all’evangelizzazione, al bene comune, alla promozione dell’uomo».

Maria Gabriella Leonardi
 

lunedì 21 luglio 2014

La Caritas di Catania «Da noi migranti in abbandono Meritano dignità»

CATANIA
Una delle foto inviate dalla Caritas Catania
Vivono in uno stato di abbandono i migranti ospitati in questi giorni a Catania, nella struttura sportiva 'Palaspedini'. Una situazione denunciata dalla Caritas diocesana di Catania che, attraverso un comunicato e grazie anche all’ausilio di fotografie, testimonia le condizioni assurde in cui si trovano queste persone. All’interno dell’angusto palazzetto dello sport, ormai dismesso, un centinaio di migranti staziona lungo i gradoni sopra mucchi di materassini maleodoranti, in condizioni igienico-sanitarie precarie, con transenne che fungono da box improvvisati in spazi ristretti e angusti.
La Caritas continua a richiamare l’attenzione sul fatto che tutte queste persone restano in balìa di se stessi e che, in assenza di adeguati controlli di sicurezza, transitano, poi, negli spazi antistanti. Non potendo essere trattenuti, molti di questi migranti poi si disperdono nella città; non pochi gravitano attorno alla stazione, ove spesso si rivolgono all’HelpCenter gestito dalla stessa Caritas. Ma sono anche molti coloro che decidono di lasciare la città per raggiungere altre località del Nord oppure Paesi nordeuropei dove spesso sono attesi da parenti o amici.
Il caldo ha ulteriormente peggiorato la già delicata situazione e si sono registrati anche momenti di nervosismo tra migranti e abitanti del quartiere che ospita la struttura sportiva. Sabato scorso, infatti, i volontari della Caritas che erano giunti per portare dei vestiti e generi di prima necessità a questi ospiti, hanno assistito, increduli, ad una rissa tra migranti e italiani. Forse la notevole presenza di immigrati nella piazza, in evidente stato di abbandono, crea fastidio. La Caritas riferisce che solo il pronto intervento delle forze dell’ordine ha ripristinato la calma.
Il direttore della Caritas catanese, don Piero Galvano, ha dichiarato: «I migranti meritano maggiore dignità e rispetto. L’accoglienza è segno di grande civiltà. Ogni persona bisognosa ha diritto di essere aiutata. Se ciascuno di noi si trovasse a vivere nelle condizioni in cui soggiornano gli immigrati – ha aggiunto il sacerdote –, non pretenderebbe dagli altri aiuto, rispetto e accoglienza? Motivo per il quale, come ribadito più volte, occorre rinsaldare la rete di collaborazione tra associazioni e istituzioni attraverso una proficua comunicazione che rimetta al centro l’immigrato come persona e non come oggetto».
MARIA GABRIELLA LEONARDI
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domenica 20 luglio 2014

«Armonie dello spirito», la fede tra cultura e arte

L’arcidiocesi di Messina-Lipari­ Santa Lucia del Mela prosegue la tradizione di evangelizzare at­traverso la musica, nel periodo estivo, in particolare, a favore dei turisti e di quanti sono in ferie. Prende il via oggi infatti la rassegna Armonie dello spirito . «La nostra arcidiocesi – spiega l’arcivescovo Caloge­ro La Piana – offre la possibilità di diversi momenti distensivi, attraverso l’edizione estiva di Armonie dello spirito, attuata con la collaborazione di numerosi artisti che con generosità mettono a disposizione le loro belle qualità per promuovere mo­menti di ascolto e di riflessione».

Suggestive le location dei concerti: «I luo­ghi significativi nei quali ci ritroveremo per vivere il percorso estivo – prosegue La Pia­na – sono già dei piccoli capolavori artistici che aiutano a gustare le proposte: la Cat­tedrale, per i concerti al grande organo Tamburini e il notturno del 13 agosto; i Chiostri all’arcivescovado, nei quali avre­mo modo di ascoltare delle interessanti proposte musicali; la Chiesa Maria San­tissima Annunziata dei Catalani, gioiello d’arte arabo-normanna con componenti bizantini, nella quale ascolteremo le vo­calità
 corali». Il concerto inaugurale sarà del maestro Domenico Gioffrè, oggi alle 12,15 al gran­de organo Tamburini della Cattedrale mentre da domani al 24 luglio è in pro­gramma un laboratorio di canto gregoria­no con Giacomo Baroffio. Tra gli appun­tamenti successivi, il concerto che mer­coledì 13 agosto alle 21,30 in Cattedrale terranno la Corale La Perosiana e la Cora­le delle Vittorie, con la direzione del mae­stro Giuseppe Romeo.

Maria Gabriella Leonardi
 

venerdì 27 giugno 2014

Catania. Da «bene mafioso» ad alloggio per ragazze madri

Nuova vita a Catania per un bene confiscato alla mafia che, insieme a un appartamento in comodato gratuito, diventeranno dormitori per donne e ragazze madri con figli, che vivono in stato d’indigenza. L’immobile confiscato si trova nel capoluogo etneo in via Damiano Chiesa; consta di 3 vani, più il bagno e la cucina. Il Comune di Catania lo ha affidato in comodato d’uso gratuito alla Caritas di Catania, dopo la richiesta inoltrata all’Agenzia nazionale per i beni confiscati e alla prefettura. In un comunicato, la Caritas diocesana di Catania ringrazia la direzione Patrimonio per la sensibilità dimostrata nell’iter burocratico per l’assegnazione della struttura. Il secondo appartamento in comodato d’uso gratuito non è un bene confiscato alla mafia. Si trova nel centro di Catania, in via Vittorio Emanuele, ed è stato concesso, invece, dall’Azienda ospedaliera 'Vittorio Emanuele - Policlinico'. L’appartamento dispone di 12 vani, 4 bagni, 2 cucine a cui vanno aggiunti un’ampia terrazza e un garage. La Caritas catanese annuncia che gli immobili verranno destinati a donne che versano in situazioni di disagio economico, morale e sociale, con figli a carico, lavoratrici a basso reddito o anche non lavoratrici. La permanenza minima sarà di 3 mesi. L’Help Center si occuperà della valutazione e dell’inserimento di donne con figli minori. Per ilbene confiscato alla mafia, la Cei, attraverso l’episcopato siciliano, ha approvato il progetto 'Housing First'. Mentre il secondo appartamento rientra nel progetto 'Policlinico'approvato da Caritas italiana.Tutte le spese ordinarie e straordinarie saranno a carico dei rispettivi progetti, compresi i costi per le utenze. Gli ospiti dovranno provvedere solo ai generi alimentari, ma la Caritas ha assicurato un aiuto supplementare. I lavori di ristrutturazione, acquisto di elettrodomestici e arredamentosi stanno ultimando. 
 Maria Gabriella Leonardi 
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sabato 14 giugno 2014

Stasera l’Eucaristia presieduta da Piero Marini La processione storica con il carro trionfale

Questa sera a Messina decine di migliaia di fedeli parteciperanno alla tradizionale processione di sant’Antonio con il carro trionfale, voluta da sant’Annibale Maria Di Francia e poi radicatasi al punto da rendere Messina “città antoniana per eccellenza”. La statua del santo, posta su un carro alto 7 metri, percorrerà le vie della città spinta da pellegrini vestiti con il saio francescano. Ieri moltissime persone fin dalle prime ore del giorno si sono recate nella Basilica di Sant’Antonio, dove alle 11 ha presieduto una Messa solenne Calogero La Piana, arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela. In città siè quindi svolta una “notte bianca” giunta alla terza edizione, con una grande partecipazione soprattutto di giovani. Oggi a Messina sarà presente l’arcivescovo Piero Marini, presidente del Pontificio comitato per i congressi eucaristici internazionali. Alle 18 celebrerà la Messa e alle 19.30 presiederà la processione con il carro trionfale e il mezzo busto contenente le reliquie di sant’Antonio, dono della Basilica di Padova. Al termine Marini terrà un discorso, benedirà la folla e affiderà la città siciliana al santo francescano.
Maria Gabriella Leonardi
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mercoledì 11 giugno 2014

I cannoli per il Papa

«Santità, in occasione della Pasqua desideriamo regalarle un mega dolce agnello pasquale ». È il curioso omaggio che Enzo Catania, un pasticciere di Fondachelli Fantina, nel messinese, aveva pensato di donare al Santo Padre insieme alla sua associazione di pasticcieri. La risposta dal Vaticano, però, è arrivata dopo Pasqua assieme all’annuncio che papa Francesco sarebbe stato lieto di accogliere questi pasticcieri nell’udienza dell’11 giugno. A giugno, però, il dolce a forma di agnello non si addice più. Ed ecco allora un’altra idea: portare a Roma un cannolo siciliano gigante di 25 chili. Dell’insolito regalo il Santo Padre viene messo a conoscenza da alcuni suoi collaboratori e subito, com’è nello stile di questo Papa, blocca l’iniziativa per chiedere, invece, la preparazione di tanti piccoli cannoli, in modo da poterli donare alle personepiù povere.E così il cannolo gigante resta in Sicilia (a breve sarà donato anch’esso in beneficenza) mentre Enzo Catania è partito per Roma portando undici vassoi di cannoli piccoli. «Sono ripieni di pignolata – ci ha spiegato – che è un dolce tipico messinese fatto di pasta fritta glassata con una meringa al limone e cioccolato». Dieci vassoi sono stati donati alle suore di Madre Teresa, che servono ogni giorno cibo ai poveri. L’undicesimo vassoio Enzo Catania lo ha portato ieri in piazza san Pietro, durante l’udienza del Papa e lo
ha consegnato agli assistenti di Sua Santità. Per il pasticciere una indimenticabile emozione, per i poveri un dolce momento.
Maria Gabriella Leonardi

martedì 10 giugno 2014

Catania. Ladri alla Caritas Rubato il cibo per i poveri

Catania. Nella notte tra domenica e ieri ignoti si sono introdotti nei locali dell’Help Center di Catania gestito dalla Caritas diocesana. Sono state rubate due buste di spesa contenenti pasta, conserve e pomodori pelati che sarebbero serviti per la mensa serale. Forzati anche armadietti e cassetti all’interno delle stanze del centro di ascolto, dove c’erano solo documenti. Il direttore di Caritas Catania, don Piero Galvano, ha lanciato un appello: «La Caritas non negherà mai a nessuno un aiuto, chi ha bisogno può rivolgersi all’Help Center o al Centro di ascolto. Noi come Chiesa accogliamo indistintamente tutti, stranieri e italiani».
Maria Gabriella Leonardi

giovedì 15 maggio 2014

E a Messina si apre l’Anno di Annibale Maria di Francia

MARIA GABRIELLA LEONARDI
MESSINA
Nella Basilica santuario Sant’Antonio di Messina si celebra oggi il 10° anniversario della canonizzazione di sant’Annibale Maria di Francia. E nell’occasione, alla presenza dell’arcivescovo di Palermo, il cardinale Paolo Romeo, sarà aperto l’Anno annibaliano 2014 - 2015. Oggi alle 18 il porporato presiederà il Pontificale a cui prenderanno parte anche il superiore generale dei Rogazionisti, padre Angelo Mezzari, e la madre generale delle Suore Figlie del Divino Zelo, madre Teolinda Salemi, i due rami religiosi fondati dal santo. Alle 19.30 è prevista la tradizionale benedizione delle gardenie, a ricordo del miracolo che sant’Annibale fece ad un fioraio di Cumia. Di seguito partirà la processione con la reliquia del suo cuore incorrotto, che si snoderà per le vie cittadine per rientrare nella Basi-lica di Sant’Antonio, fondata dallo stesso padre Annibale.
Come ogni anno si prevede un grande afflusso di fedeli. Alle ore 12 sarà celebrata una Messa nella cripta della Basilica, con la partecipazione del corpo di polizia provinciale, che ha in sant’Annibale il suo protettore. Numerose anche le iniziative collaterali a partire da quella portata avanti dalle Suore Figlie del Divino Zelo, che continuano l’antica tradizione del “pane padre Francia”: le tipiche pagnotte saranno distribuite durante tutto il giorno in piazza del Popolo. Nel teatro Padre Annibale allo Spirito Santo, invece, a partire dalle 10.30 si svolgerà una tavola rotonda sul tema “Siamo tutti uguali? L’attualità del messaggio di sant’Annibale”. Per un privilegio concesso dalla Santa Sede, per tutta la giornata chiunque visiterà la Basilica e si atterrà alle disposizioni della Chiesa, potrà lucrare l’indulgenza plenaria.
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lunedì 5 maggio 2014

La grande muraglia verde per fermare il Sahara che avanza

MARIA GABRIELLA LEONARDI
Una grande muraglia verde di alberi piantati per arginare l’avanzamento della desertificazione del Sahara. È l’ambizioso progetto portato avanti dal 2005 dall’Unione africana e di cui si è parlato ieri nel dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania, in una giornata di studio promossa dalla Cattedra “Jean Monnet”, guidata dal professore Emilio Castorina, in collaborazione con Econet, Centro di Diritto costituzionale europeo e comparato.
Il professore Pasquale Policastro, direttore del laboratorio di Diritto costituzionale comparato transnazionale Peacelab, dell’Università di Szczecin in Polonia, spiega: «Al progetto della Grande muraglia verde partecipano al momento undici Stati; il fine è sviluppare una riforestazione che parta dal Senegal e arrivi sino a Gibuti, circa 7000 chilometri. Sono previsti spazi riforestati, altri adibiti ad agricoltura e altri ancora adibiti alla raccolta dell’acqua. L’iniziativa registra una grossa partecipazione del volontariato internazionale».
Presente ieri Ody-Marc Duclos, direttore dell’organizzazione internazionale Sukyo Mahikari Abdijan inCosta d’Avorio e iniziatore del movimento di volontariato che lavora alla “Grande muraglia verde”. Con lui hanno portato la loro testimonianza anche la professoressa Teresa Freixes dell’Università autonoma di Barcellonae Ibrahima Ly dell’Università di Dakar in Senegal.
Il progetto riveste sia una valenza ambientale che socioeconomica, come soggiunge Policastro: «Arrestare l’avanzamento del Sahara significa fare una passo avanti per la protezione di tutto l’ambiente del pianeta. Molto spesso ci lamentiamo degli immigrati che giungono nel nostro Paese ma con iniziative simili, ricostituendo il tessuto sociale si potrà fare in modo che queste persone si sviluppino nel luogo ove sono nate».
Gli alberi che vengono piantati vengono scelti in base alla capacità di adattarsi al clima e al possibile ritorno economico che possono portare. Policastro insieme a un gruppo di undici studenti, ha partecipato ad attività volontarie di rimboschimento in Senegal; un’esperienza che è stata documentata in un filmato (proiettato ieri): «Il gruppo di volontari con il quale abbiamo collaborato – spiega – ha piantato, dal 2005, circa 800mila piante. All’inizio erano pochi, piano piano i giovani hanno ispirato altri giovani da tutto il mondo: riteniamo che questa cittadinanza transnazionale e la sussidiarietà si siano sviluppate in maniera molto significativa e d’esempio per noi».
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martedì 22 aprile 2014

ACIREALE Raspanti consacra due nuovi presbiteri

Domani alle 18.30 il vesco­vo di Acireale, Antonino Raspanti, nella Cattedrale ordinerà presbiteri don Maurizio Guarrera e fra’ Lorenzo Ficano. Don Mau­rizio ha 29 anni ed è origi­nario della parrocchia ace­se di S.Maria La Stella. Nel 2006 è entrato in Semina­rio, nel 2011 si è trasferito a Roma, presso l’Almo Col­legio Capranica e studia presso la Pontificia Univer­sità Lateranense per con­seguire la licenza in diritto canonico. Fra Lorenzo Ma­ria Ficano, 40  anni, dell’Or­dine dei frati minori, è ori­ginario di Palermo. Prima di scoprire la sua vocazio­ne ha lavorato nel campo turistico, in Italia e all’este­ro. È entrato in convento nel 2002, nel 2011 si è lau­reato in teologia ed è stato trasferito ad Acireale nel convento dei frati minori di San Biagio.
(M.G.Leo.) 

martedì 8 aprile 2014

Acireale Il vescovo Raspanti invita a pranzo i poveri Un gesto di solidarietà nella Domenica delle Palme

Acireale.Il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, ha invitato la comunità diocesana a vivere un momento forte di comunione con i poveri, organizzando un pranzo solidale la Domenica delle Palme. «Ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle – scrive alla diocesi –. La miseria non coincide con la povertà; la miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza. Non siamo in grado di risolvere le diverse povertà, ma possiamo accendere la speranza. In occasione della Santa Pasqua, organizziamo un tempo di fraterna solidarietà con i poveri consumando con loro il pranzo nel giorno della Domenica delle Palme». L’iniziativa sarà coordinata dalla Caritas diocesana, con la collaborazione dei padri Camilliani, della Società San Vincenzo dei Paoli e delle volontarie Vincenziane. L’appuntamento è nei locali del centro di accoglienza San Camillo. Domenica i volontari e quanti vorranno collaborare inizieranno a preparare il pranzo dalle 9, mentre l’accoglienza e il servizioai tavoli inizierà alle 12.30
Maria Gabriella Leonardi

giovedì 20 marzo 2014

«Quaresima di carità» per i papà separati

MESSINA - Offrire ai papà separati uno spazio fisico ove possono affrontare il primo anno dopo la separazione, dando il tempo di potere riorganizzare la loro esistenza. È il progetto a cui viene dedicata, nell’arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, la Quaresima di carità 2014. Come spiega padre Gaetano Tripodo, direttore della Caritas diocesana della città dello stretto, «Dall’osservazione costante di questo fenomeno sociale, rilevato anche dall’opera svolta dai Centri di ascolto Caritas, che quotidianamente accolgono fratelli e sorelle provati e carichi di dolore, è nata l’esigenza di dare qualche risposta alle tante famiglie segnate da sofferenze e disagi di natura spirituale, esistenziale edeconomica».La Caritas messinese ha condiviso questa preoccupazione con le suore Francescane dei poveri, che accompagnano famiglie ferite da separazioni o divorzi, ed è emerso che proprio i papà separati risultano più esposti al rischio - dopo la separazione - di cadere nel baratro della povertà.
Il progetto, denominato Osea è supportato dall’Istituto Ancelle Riparatrici, dal quale la Caritas da tempo ha ricevuto l’immobile di Galati destinato ai senza dimora e che oggi mette a disposizione della «casa per i papà separati» alcuni locali dell’Istituto Santa Chiara, nell’omonimo rione.
«L’auspicio – conclude padre Tripodo – è che la Quaresima di Carità 2014 possa essere occasione per esprimere la generosità della comunità cristiana e il sostegno all’attuazione di questo progetto».
Maria Gabriella Leonardi

mercoledì 19 marzo 2014

A Caltanissetta bandiere contro l’azzardo Ieri il FlagMob degli studenti, promosso dalla Caritas diocesana. Il vescovo Russotto: «Ci vuole coraggio»


Caltanissetta. La diocesi di Caltanissetta si mobilita contro il gioco d’azzardo, sventolando bandiere. Ieri mattina gli studenti degli istituti superiori sono stati coinvolti nel “FlagMob: smetti e vinci”, organizzato dalla Caritas diocesana per sensibilizzare sulle problematiche connesse al gioco d’azzardo patologico. Originale strumento di questa mobilitazione sono state le bandiere (flag in inglese) che gli studenti hanno esposto e sventolato insieme a motti antigioco d’azzardo. La mobilitazione ha coinvolto tutta la città: 9 Istituti superiori, 21 parrocchie, bandiere con il motto “La vita non è un gioco: smetti e vinci!” appese sulle facciate di tanti palazzi istituzionali, dal Comune alla Prefettura. «L’iniziativa – spiega il co-direttore della Caritas diocesana Giuseppe Paruzzo – nasce nell’ambito del più vasto progetto di sensibilizzazione, prevenzione e cura dal gioco d’azzardo patologico (Gap), che da qualche mese ha visto l’apertura di uno sportello-centro di ascolto per chi desidera essere aiutato ed accompagnato in un percorso di liberazione». Si accede al servizio per appuntamento, telefonando al 3892074308 da lunedì a venerdì dalle 9,30 alle 12 e dalle 15,30 alle 17,30. In pochi giorni sono state numerose le telefonate. A incoraggiare i volontari il vescovo di Caltanissetta, Mario Russotto: «La nostra si sta rivelando un’epoca di grandi paure. Ci vuole coraggio…delle proprie idee, dei proprisentimenti, della propria fede».
Maria Gabriella Leonardi
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venerdì 7 marzo 2014

ACIREALE Raspanti relatore all’incontro del Meic

Il gruppo del Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic) di Acireale ha organizzato per lunedì 10 marzo alle 18, nell’aula magna del Liceo scientifico 'Archimede' di Acireale, nel Catanese, una conversazione con il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti sul tema «L’infinito nel cuore. Cercatori di Dio per le vie della storia ». L’incontro si prefigge di dare delle risposte alle complesse domande inerenti la fede e a dare voce a tutti quegli interrogativi che sono sempre presenti nel cuore dell’uomo.
Maria Gabriella Leonardi

giovedì 6 marzo 2014

Focolari. Inaugurata oggi la scuola di economia civile e di comunione

Catania. Questo pomeriggio a Trecastagni, nel Catanese, i focolari inaugurano la prima Scuola popolare di economia civile e di comunione. L’iniziativa è promossa dalla Commissione di EdiC della Sicilia, Calabria e Malta ed è pensata come un laboratorio di formazione per chiunque abbia il desiderio di comprendere l’attuale crisi economica, le sue radici, le sue conseguenze, i cambiamenti di vita e di prospettive che sta generando,le prospettive future. Gli incontri, 6 appuntamenti annuali, si terranno nel Centro Mariapoli Tre Tende, in via Torrisi 2 e seguiranno il metodo del laboratorio di studio e di scambio di idee; a coordinarli esperti impegnati da lungo tempo nell’economia civile e di comunione. Gli argomenti saranno sviluppati sulla base della scelta di alcune parole-chiave: consumi e consumismo, crisi, famiglia, lavoro, giovani e lavoro, economia e politica.(M.G.L.)

sabato 22 febbraio 2014

A Catania uno slotmob per dire "no" al gioco d'azzardo e alle nuove povertà che produce. Allarmanti le cifre del fenomeno nel capoluogo etneo


Anche a Catania i cittadini si sono mobilitati con uno Slot Mob per dire con forza «no» alla dipendenza dal gioco d’azzardo. Ieri in via Ventimiglia si sono radunate più di duecento persone, di tutte le età; ed è stata una festa popolare con giochi di strada. Promotori, il movimento dei focolari, l’Osservatorio regionale della Caritas, il coordinamento Mettiamoci in gioco, Libera, Addiopizzo e l’Asaec Associazione etneaantiusura.La festa è culminata nella premiazione del titolare del bar Coppola, Giovanni, che ha scelto di vivere il rischio dell’attività di impresa non lucrando sulla pelle degli avventori del suo locale. Che significa, nell’ottica della filosofia SlotMob, lasciare fuori dalla porta del locale videolottery e macchinette per far entrare famiglie, valori sani, giochi puliti. In cui non si buttino via soldi, e coi soldi il futuro delle famiglie.
L’iniziativa catanese parte dal basso per sensibilizzare le istituzioni. Gli stessi promotori stanno lavorando a una proposta di regolamento comunale. Flavia Cerina, una degli organizzatori spiega: «Questa proposta nasce da due ragioni: la prima è che siamo davvero indignati per il fatto che un Comune che ha aderito al manifesto delle città contro l’azzardo non ha preso una posizione chiara verso il fenomeno, al punto che non è nemmeno in grado di misurarlo nella sua consistenza». La seconda, spiega la Cerina, «è che il compito dei cittadini è anche quello di avere uno sguardo profetico e carismatico sulla città, sulle sue piaghe, sui suoi problemi. E viste le piaghe e i problemi, i cittadini devono rimboccarsi le maniche per dare le risposte che possono dare e devono interpellare le istituzioni affinchè facciano la loro parte».
Il Comune di Catania, come spiegano gli organizzatori dello SlotMob, non sa neanche quante sale da gioco vi sono nel suo territorio. Per avere i dati bisogna rivolgersi alla Questura e i numeri fanno paura: in una città di 294mila abitanti (dove sono in molti a non passarsela bene dal punto di vista economico) vi sono 7 sale bingo, 320 sale gioco, 986 punti di raccolta scommesse, 2.200 luoghi con installazione di slot. E poi l’aspetto più amaro: le fasce più toccate dal fenomeno sono le meno abbienti, tant’è che una sala giochi aperta in una zona residenziale medio- alta ha dovuto chiudere perché avevapochi clienti.
MARIA GABRIELLA LEONARDI
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