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mercoledì 30 dicembre 2020

Un Anno mariano a Caltagirone

 LA LETTERA D’INDIZIONE SARÀ FIRMATA IL PRIMO GENNAIO

La diocesi di Caltagirone si appresta a vivere la ricorrenza dei 450 anni dell’apparizione della Madonna del Ponte. Era, infatti, il 15 agosto 1572, quando alla fonte del rione Ponte a Caltagirone, una bambina, attingendo acqua, vide riflessa la Vergine con in braccio Gesù Bambino. La notizia si sparse per il paese e l’immagine della Madonna era visibile solo a chi era in grazia di Dio. Una di queste persone era un pittore che ha ritratto la Vergine e il dipinto è conservato nel Santuario. Venerdì 1 gennaio, solennità di Maria Santissima Madre di Dio, alle 18 il vescovo Calogero Peri presiederà la Messa nel Santuario diocesano Maria SS. del Ponte. Al termine, firmerà la lettera di indizione dell’anno giubilare mariano in occasione del 450° anniversario dell’apparizione che sarà inaugurato il prossimo agosto. In una nota, il parroco e rettore don France- sco Di Stefano spiega: «Questo tempo che stiamo per vivere molto diverso, sotto tanti punti di vista, da quello che avevamo pensato che ci impedisce di fare progetti a lungo ter- mine, è stato fortemente desiderato e preparato

sia dalla preghiera personale e comunitaria sia da attività pastorali come i pellegrinaggi dell’effige della Vergine del Ponte presso le varie parrocchie della città al fine di risvegliare la devozione, in verità mai assopita, alla Madre di Dio». Il vescovo Peri in un passaggio della lettera di indizione scrive: «Convinto che è giunto il momento per la nostra conversione, dato che il nostro tempo è sempre compiuto, propongo che il 15 di ogni mese, nella nostra diocesi, sia dedicato in maniera particolare al Sacramento della riconciliazione. Per questo suggerisco che questo appuntamento mensile venga preparato ed accompagnato con opportune catechesi sul peccato, sulla conversione e sulla misericordia di Dio nei nostri confronti e sulla nostra verso gli altri fratelli in modo da farlo diventare un percorso strutturato di formazione al fine di mettere al centro la misericordia di Dio nostro Padre».

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mercoledì 23 dicembre 2020

«Dai figli di Sicilia all’estero storie che ci uniscono»

 

Tra il 2002 e il 2018 quasi 52mila giovani sono emigrati dalla Sicilia per l’estero, secondo lo Svimez. La pandemia in tanti di loro ha accresciuto il disagio di trovarsi, in questa situazione straordinaria, lontano dai cari senza potere tornare a casa. Una circostanza messa sotto i riflettori dall’Ufficio di pastorale giovanile e dall’Ufficio per la pastorale dei migranti della diocesi di Acireale (Ct) che hanno voluto creare un link con questi ragazzi, il progetto «Racconti dal mondo in tempo di pandemia dei nostri giovani italiani all’estero». «L’iniziativa – spiega don Lucio Cannavò, direttore della pastorale per i migranti – vuol far sentire a questi ragazzi la vicinanza di casa, delle Chiese di origine che li hanno generati alla fede, vuole ascoltare la loro voce, sentire come stanno. Un gruppo giovanile che non dimentica chi è andato via è una cosa bella. Abbiamo chiesto loro come hanno vissuto la pandemia, che è difficile per noi qua quanto difficile per loro. E le testimonianze lo confermano: pensare di essere lontani, chiusi in una città e non poter viaggiare non è stato semplice e lo scrivono, mettendoci tutto il cuore».

«Ci fa piacere creare una relazione – aggiunge don Orazio Sciacca, direttore della pastorale giovanile – far sapere che c’è qualcuno anche dall’Italia che si interessa a loro. Già vivono il disagio di trovarsi lontano dalle famiglie, in più sperimentano i disagi causati dalla pandemia». Hanno scritto giovani che si trovano in Francia, Spagna. Gran Bretagna, Dubai, Monaco e Svizzera e i loro racconti saranno pubblicati nei prossimi giorni.

«Il progetto ci permette anche di descrivere il fenomeno dello spopolamento – aggiunge don Orazio –. Mancano per i giovani possibilità di realizzazione. Il rapporto Toniolo evidenziava che la paura più grande per i ragazzi è che 'i giochi siano fatti' e che non ci sia la possibilità di ritagliarsi uno spazio. Se vedono che all’estero hanno maggiori opportunità partono». Anche l’esodo giovanile ha ripercussioni nella vita parrocchiale: «Nella nostra diocesi – conferma don Orazio – c’è una buona fascia di preadolescenti e adolescenti e sono il gruppo più folto. La fascia dai 18 ai 35 anni è quella meno numerosa, ovviamente non solo per l’emigrazione, ma anche per altri interessi». «Chi resta qua fa fatica a integrarsi con il mondo degli adulti – aggiunge don Lucio – nella mia comunità vedono che tanti aspirano a imbarcarsi, anche chi non ha frequentato il Nautico; non hanno la serenità per impegnarsi nella vita sociale del paese o in parrocchia. E così le nostre risorse si assottigliano».

venerdì 18 dicembre 2020

A Caltagirone Peri consacra domani un prete

 Domani alle 18.30 nella Cattedrale di San Giuliano a Caltagirone verrà ordinato un nuovo sacerdote: si tratta di Antonio Zimbone. A presiedere il rito di ordinazione sarà il vescovo Calogero Peri. Il prete novello è originario della comunità parrocchiale di Sant’Agrippina a Mineo (Caltanissetta). Per evitare assembramenti, l’ingresso in Cattedrale sarà contingentato e la celebrazione sarà trasmessa sui canali YouTube e Facebook della diocesi calatina e su TeleRadio Vita.

Don Zimbone presiederà la Prima Messa domenica alle 18 nella chiesa di Sant’Agrippina a Mineo. Nel 2020 sono stati sei le ordinazioni presbiterali della diocesi siciliana presiedute da vescovo Peri. (M.G.Leo.)

giovedì 17 dicembre 2020

In Sicilia 200 pc donati per la Dad

 


In questi mesi si sta sperimentando come la didattica a distanza possa allargare le diseguaglianze: non tutte le famiglie hanno pc o tablet o una connessione per seguire video lezioni tutti i giorni; oppure più fratelli devono condividere lo stesso dispositivo. Per alleviare queste difficoltà l’azienda Ergon di Ragusa (operante nel settore alimentare) ha regalato 200 personal computer alle Caritas della Sicilia. Un dono consegnato a Ragusa dalla Ergon, rappresentata da Concetta Lo Magno, al delegato regionale della Caritas Giuseppe Paruzzo, grazie alla sinergia con il direttore della Caritas Ragusa Domenico Leggio. A livello regionale i dispositivi sono stati distribuiti in base alle richieste delle diocesi. «Qualche ragazzo – racconta Giuseppe Paruzzo – quando è venuto a prendere il pc è rimasto stupito che fosse nuovo: pensava che qualcuno si fosse liberato di un oggetto usato.

Tutte le Caritas siamo come un’unica famiglia: diocesi più piccole hanno ricevuto più computer di diocesi più grandi che li avevano già comprati per darli a chi ne aveva bisogno. Con questa donazione potremo aiutare molte più persone. Ringraziamo Ergon per questa disponibilità e generosità che ha avuto nei confronti delle Caritas e dei ragazzi di tutta la Sicilia. In questi mesi abbiamo notato come la solidarietà non si sia mai fermata. Il bene è contagioso».

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Caltagirone, fotografia al Diocesano

 


Resterà aperta sino al 31 gennaio nel Museo diocesano di Caltagirone la XII edizione del Med Photo Fest organizzata dall’Associazione culturale Mediterraneum, che ha scelto la Cappella neogotica come sede principale del Festival. In un tempo di chiusure per via dell’emergenza covid, il Museo diocesano, con questa iniziativa vuole essere segno di speranza. Questa edizione si intitola “Fotografia e solidarietà” e raccoglie un progetto di Maurizio Galimberti dedicato alla bellezza femminile dal titolo “La carezza”. Le sale “argenti e paramenti” del museo ospitano la “Mediterraneum Collection” dell’Associazione catanese che mostra gli scatti di tanti fotografi che amano la Sicilia, protagonisti in una raccolta fondi a vantaggio delle famiglie e delle persone sole, in difficoltà a causa dell’emergenza Covid. (M.G.Leo.)

A Fiumefreddo il presepe accosta la nascita di Gesù e l’arrivo dei migranti

 Negli sbarchi la Natività di oggi

LA PARROCCHIA MARIA SANTISSIMA DEL ROSARIO È IN DIOCESI DI ACIREALE


È notte fonda, la luna si riflette sul mare agitato, solcato da un’imbarcazione precaria che porta migranti. Sulla riva ci sono Giuseppe e Maria, anche loro in difficoltà perché «non c’era posto per loro nell’albergo». In riva al mare nascerà Gesù. Con grande perizia i giovani della comunità parrocchiale Maria Santissima del Rosario di Fiumefreddo di Sicilia, nel catanese, hanno riprodotto la scena notturna di una natività affacciata sul mare, come si affaccia sul mare Fiumefreddo. Un mare mosso, in balia del quale c’è un’imbarcazione con migranti a bordo.

Il presepe è all’ingresso della chiesa e chi entra vi si imbatte. È stato realizzato accogliendo l’invito di don Lucio Cannavò, direttore dell’ufficio per la pastorale dei migranti della diocesi di Acireale. Quel mare di Sicilia che è bellezza, sinonimo di serenità e svago per migliaia di persone è invece sinonimo di morte. L’opera ha avuto ampia eco sui media. Il parroco, don Egidio Vecchio, spiega: «Questo presepe evidenzia che come cristiani noi siamo chiamati ad accogliere Cristo che viene in mezzo a noi, non solo nelle nostre vite, ma soprattutto nell’esistenza di coloro i quali per varie vicissitudini, sono costretti a lasciare la propria terra natìa».

Don Lucio Cannavò sottolinea l’accostamento tra le due scene: la natività e l’arrivo dei migranti. «C’è la precarietà di questi viaggi – dice –- e la precarietà della grotta di Betlemme. La storia di salvezza comincia così e ci auguriamo che ci sia salvezza per tanti uomini e donne, che possano trovare protezione e asilo, così come è stato protetto il Bambino Gesù».

La diocesi di Acireale in una nota accosta quest’opera con le parole di papa Francesco nella lettera enciclica Fratelli tutti, quando afferma che la pandemia ha suscitato a tutti noi «la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca». Viene riportata anche un’altra frase dell’enciclica: «Gli immigrati, se li si aiuta a integrarsi, sono una benedizione, una ricchezza e un nuovo dono che invita una società a crescere». Ogni anno l’Ufficio diocesano per la pastorale dei migranti espone un altro presepe dei migranti, che è itinerante. Quest’anno è esposto a Carrabba di Mascali, accanto alla strada statale, una collocazione di grande visibilità. È il terzo anno che questo presepe viene esposto. Il primo anno fu manomesso da qualcuno con finalità a sfondo politico. L’opera raffigura dei migranti agitati perché in pericolo. Non sono soli, sopra di loro c’è la natività.

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mercoledì 2 dicembre 2020

Botta e risposta con il vescovo Raspanti Dialoghi su amore e grandi domande

 

«Parla con me», canta Eros Ramazzotti. Un brano che è colonna sonora dello spot della Pastorale giovanile della diocesi di Acireale per lanciare 'DialoghiAmo', l’Avvento dei giovani che dialogano con il vescovo Antonino Raspanti. Un vero botta e risposta incentrato sulle domande di vita. Al tempo della pandemia tutto avviene in diretta sulla pagina facebook della pastorale giovanile diocesana. L’appuntamento è per ogni lunedì di Avvento alle 20,30. Dialogano col vescovo otto giovani, ogni settimana un ragazzo e una ragazza. Gli ultimi due giovani sono marito e moglie. «Le tematiche sono trattate tutte nella prospettiva dell’Avvento - spiega don Orazio Sciacca, responsabile della pastorale giovanile -. Nel primo lunedì si è parlato di come il giovane vive il presente, in relazione alla giovinezza di Gesù che illumina la giovinezza dei ragazzi. Nel secondo lunedì tema saranno i desideri per il futuro. Nel terzo, si parlerà dei progetti. Infine, il quarto lunedì sarà incentrato sull’incarnazione di questi progetti, con l’esempio di una giovane coppia che non ha solo vissuto il presente, non ha solo sognato e progettato ma incarna il progetto, ha creduto in questo cammino e può condividere la propria esperienza. Ognuno presenta la propria esperienza personale ma anche la condizione giovanile in generale». I giovani pongono a Raspanti delle domande, ma anche il vescovo, pone, a sua volta, delle domande. E da questo dialogo i giovani possono trovare le risposte per la loro vita.

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venerdì 27 novembre 2020

Milazzo, speranza da un hotel chiuso

 


A seguito dell'ultimo Dpcm anche l'hotel Ngonia bay di Milazzo, nel messinese, ha dovuto per ora chiudere. Il titolare, Marco Calabrese, e lo chef, Dario Pandolfo, si sono chiesti come poter dare il loro contributo in questa fase difficile. E hanno pensato a ciò che sanno fare meglio: cucinare. «Abbiamo preparato i primi 150 pasti per la mensa del povero di Cristo Re di Messina – racconta Calabrese –. Poi preso abbiamo contatti con la Caritas di Barcellona Pozzo di Gotto e a loro abbiamo mandato 200 pasti. Dopodiché abbiamo chiesto ai fornitori se potevano farci donazioni». Sono stati così cucinati ulteriori pasti per i bisognosi di Milazzo e dei comuni vicini. Gli ideatori per tutto il periodo della pandemia intendono continuare l'iniziativa e anche dopo, perché tanti prodotti in cucina vengono scartati e invece sono ancora ottimi, soprattutto con la bravura di uno chef. «Cucinare – dice Dario Pandolfo – è un gesto d'amore». Nasce in questo modo "Hope", progetto non profit rivolta a tutti i ristoratori, allevatori, pescatori, contadini, imprenditori del food & beverage e volontari che credono nel valore del cibo. Hope si pone l'obiettivo della lotta a fame e spreco alimentare e ha già varato una pagina Facebook da cui raccoglie nuove adesioni: https://www.facebook.com/HOPEcookingisanactoflove/

sabato 14 novembre 2020

Recuperate le olive dalla finta antimafia

 


Sequestrati definitivamente alla mafia ma di fatto ancora nelle disponibilità dei vecchi proprietari mafiosi. È quanto accaduto a un casolare con un agrumeto e un oliveto di Palagonia, nel catanese. Lo racconta la rivista "I Siciliani". Alcune associazioni hanno effettuato un sopralluogo per denunciare la finta antimafia. Trovano l'utenza della luce attiva, i terreni coltivati e pure 25 casse di olive appena raccolte, pronte per essere portate al frantoio. Il ritrovamento è stato segnalato alle autorità competenti e le associazioni Arci Sicilia, I Siciliani giovani, Asaec Antiestorsione di Catania, Aiab Agricoltura biologica e Arcivik Palagonia hanno ottenuto dall'Agenzia nazionale per i beni confiscati (Anbsc) di avere affidate le olive per la molitura e la distribuzione in circuiti solidali. E così 461 chili di olive sono state portate all'Azienda agricola produttrice di olio di Francesco Costanzo, imprenditore vittima di usura ed estorsione che ha denunciato i suoi auguzzini. Sono stati ricavati 55 litri di olio distribuito ad associazioni di volontariato che forniscono la spesa a chi vive nel disagio. L'olio arriverà anche sulle tavole di alcune famiglie dei quartieri più difficili di Catania, Librino e San Cristoforo. Buona parte sarà distribuito a Palagonia a chi ha più bisogno. A gennaio tocca alle arance.

MGL

mercoledì 11 novembre 2020

A Caltagirone «Contempliamo cielo e stelle» in streaming


 La comunità del Seminario di Caltagirone propone incontri di ascolto della parola di Dio guidati dal rettore don Giuseppe Federico. Il programma di appuntamenti è intitolato 'Contempla il cielo e conta le stelle' e, dato il periodo eccezionale, gli incontri si tengono in streaming su meet al link https:// meet.google.com/srs-ytir-tfo. Gli incontri, hanno già preso il via e si tengono a cadenza mensile sempre alle 21. Il prossimo si terrà il 15 dicembre ed è dedicato alla figura di Giacobbe, il 12 gennaio al popolo d’Israele, il 2 febbraio a Giuditta, il 16 marzo ai Re Magi, il 13 aprile a san Pietro e l’11 maggio a 'Una donna coronata di 12 stelle (Ap 12)'. Domenica 22 la diocesi calatina celebra la giornata del seminario 'Chiamati e mandati per servire' e alle 9, sempre in streaming, si terrà il primo incontro di orientamento vocazionale, per ragazzi e ragazze dai 15 anni in su. 

Maria Gabriella Leonardi

mercoledì 4 novembre 2020

Enna, rinascono quattro chiese

 A Piazza Armerina ed Enna quattro chiese saranno riqualificate grazie a finanziamenti europei, per 2,2 milioni di euro, nell'ambito del Programma di sviluppo rurale 2014-20 della Regione siciliana. Le chiese interessate sono il Gran priorato di Sant'Andrea, Santo Stefano e Sacro Cuore di Gesù, a Piazza Armerina, e la chiesa San Francesco d'Assisi e Santa Caterina nel borgo Cascino, ad Enna, dove sorgerà anche un museo della civiltà contadina. I progetti, già cantierabili, sono stati realizzati dall'Agenzia di sviluppo del mezzogiorno, presieduta da Giuseppe Sciarabba, d'intesa con il Dipartimento arte sacra e beni culturali della diocesi di Piazza Armerina, diretto da don Giuseppe Paci. L'obiettivo è quello di collegare le 4 chiese alle tantissime altre disseminate nel comprensorio per intercettare i flussi turistici della vicina Villa romana del casale. In particolare, è la prima volta che fondi del Psr Sicilia vengono destinati a progetti per edifici di culto. «Per attenuare i fenomeni di declino socio-economico delle aree interne dell'isola – dice Dario Cartabellotta, dirigente generale dell'assessorato regionale all'Agricoltura – è necessario creare nuova occupazione e sviluppo ma soprattutto riequilibrare il rapporto tra città e campagna attraverso l'imprenditorialità rurale».

MGL


mercoledì 28 ottobre 2020

GIOVANI Acireale, veglia per i santi «Anche noi come Acutis»

 

Sarà una veglia particolare in preparazione alla Festa di tutti i Santi, nella diocesi di Acireale. Per evitare assembramenti, ma restare ugualmente uniti, si terrà in contemporanea sabato 31 alle ore 20.30 in tre chiese diverse: a Santa Maria del Monte Carmelo ad Aci Platani per i giovani del I e II vicariato, e sarà guidata dal direttore della Pastorale giovanile, don Orazio Sciacca; a Santa Maria del Lume, a Linera, per il III e IV vicariato e sarà guidata da don Giovanni Mammino e a Maria Ss. Immacolata di Fiumefreddo per il V e VI vicariato e a guidarla sarà don Sebastiano Leotta. La veglia s’intitola «Voglia di diventare tutti santi» e le letture si scaricheranno sul cellulare tramite codice Qr. «Aiutati dal beato Carlo Acutis pregheremo per diventare santi», spiega don Orazio Sciacca. Le tracce di meditazione prendono spunto, infatti, da frasi del giovanissimo beato.

Maria Gabriella Leonardi

martedì 27 ottobre 2020

CALTAGIRONE Dall’ospedale alla riabilitazione, la vita oltre il tunnel del Covid Con Peri in viaggio verso l’essenziale della fede e della Chiesa

 


MARIA GABRIELLA LEONARDI

«Vi invito a essere prudenti nei confronti di questo minuscolo e subdolo killer». Monsignor Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, ha contratto il Covid- 19 ad aprile ed è stato ricoverato per oltre un mese nell’Ospedale Gravina. Un’intensa, dolorosa ma feconda esperienza raccontata nel libro Nella stanza bianca. La mia Pasqua capovolta (Il Pozzo di Giacobbe, collana Oasi). Lilli Genco ha intervistato il vescovo mentre si trovava in riabilitazione, tra maggio e giugno, a Biancavilla. «Monsignor Peri – spiega Genco – racconta i sintomi, l’isolamento di un mese nell’ospedale Santo Pietro e Gravina di Caltagirone e la guarigione. Poi avanza delle considerazioni sulla 'lezione' del virus, il mito del ritorno alla normalità – secondo lui pericoloso – e una lezione anche per la Chiesa che, piuttosto che preoccuparsi su quando e come riaprire le chiese, dovrebbe prendere la palla al balzo per ripensarsi». «Abbiamo bisogno di una seria riflessione su ciò che

abbiamo riscoperto come essenziale – racconta il vescovo –. In fondo il virus è come se avesse 'smazzato' le carte delle nostre sicurezze, del nostro senso del potere, dei nostri progetti e delle nostre priorità. Se non riusciremo ad apprendere i contenuti del cambiamento e dell’incertezza, la reazione inconscia dirotterà il timone sulle nostre paure che resteranno come cicatrici. E quel fondo oscuro e impenetrabile da cui ci siamo sentiti minacciati esploderà in forme irrazionali nocive per tutti». La seconda parte del libro Dalla stanza bianca raccoglie le lettere, i messaggi e gli esercizi spirituali che il vescovo ha condiviso con la Diocesi durante il ricovero, dal pomeriggio del 2 aprile fino al 3 maggio, testi scritti di getto al cellulare, parte della stessa esperienza.

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venerdì 23 ottobre 2020

Caltanissetta, Caritas per bimbi più sicuri



Una maniera simpatica per abituare i bambini a una pratica per ora necessaria. È l'idea della Caritas diocesana di Caltanissetta che sta donando alle scuole primarie della diocesi dei "kit igiene" che comprendono per gli alunni un porta-mascherina con il logo della diocesi e una mascherina, inoltre piccoli flaconi di igienizzante sono destinati ai docenti. «Abbiamo preparato dei porta-mascherina per i bambini per evitare che le mascherine vengano lasciate in giro», racconta il direttore della Caritas diocesana di Caltanissetta, Giuseppe Paruzzo: «I porta-mascherina – aggiunge – sono di plastica, comodi. Per chi non ha igienizzante abbiamo consegnato alle scuole box con piccoli igienizzanti. Abbiamo fatto fare 50mila porta-mascherine. I volontari della Caritas preparano i kit piegando i porta-mascherina, con le mascherine dentro e le boccette di igienizzante, 5.000 kit per ora». La Caritas li ha donato a tutte le scuole primarie di Caltanissetta e la distribuzione sta continuando nelle scuole dei comuni della diocesi. Per la Caritas diocesana di Caltanissetta l'iniziativa è anche un modo per mostrare vicinanza alle bambine e ai bambini. «Vediamo – racconta Paruzzo – come si applicano i bambini per piegare i porta-mascherina, sanno come usarla. È anche un modo diverso di vivere la problematica della mascherina».

MGL


sabato 17 ottobre 2020

Caltagirone. Le tre suore che salvano dalla strada le ragazze vittime della tratta

Accanto ai detenuti, alle ragazze vittime della tratta della prostituzione, tra gli studenti. È un servizio coraggioso quello vissuto da suor Chiara, suor Marta e suor Bernarda, della Congregazione delle Sorelle minori del Cuore Immacolato che hanno emesso la loro professione solenne nella Cattedrale San Giuliano di Caltagirone, dinanzi al vescovo Calogero Peri. Le tre religiose vivono la regola di san Francesco alla lettera: non hanno la luce, usano lanterne, cucinano con una stufa a legno, non usano il denaro. «Questo ci avvicina ai poveri», dice suor Chiara. Come le ragazze vittime della tratta della prostituzione sulla Statale 385 Catania-Caltagirone. «Sono donne di grande povertà – dice suor Chiara –. Viene proposto loro un lavoro in Italia e poi si rivela un inganno. Sulla Strada 385, ai piedi di una discarica, queste ragazze lavorano. Ora per via del Covid sono diminuite, ma sono state davvero tante. Il nostro incontro con loro è molto semplice: preghiamo con loro. Col tempo c’è stato il coinvolgimento anche di volontari, missionari, laici. Partiamo sempre dal centro che è Dio, loro conforto e sostegno. Portiamo loro colazione, indumenti, quello che serve, che ci chiedono; se possiamo aiutarle dal punto di vista fisico, per quello che il Signore ci permette di fare, siamo ben liete».


Nella scuola hanno uno sportello di ascolto e tramite la scuola fanno apostolato nel carcere dove sono state invitate a incontrare i detenuti responsabili di reati sessuali, tenuti separati dagli altri detenuti. «C’è una bella collaborazione con loro – dice suor Chiara –. Facciamo sia incontri di catechesi sia colloqui, soprattutto con coloro che non hanno parenti: specie gli immigrati rimangono da soli. Il carcere, come la scuola e la strada per noi sono luoghi di grazia». Durante la celebrazione in Cattedrale, il vescovo Peri indicando le tre religiose ha detto che «attraverso loro il Signore richiama che cosa vuole che sia la Chiesa, dove la sposa siamo tutti».
MGL

martedì 13 ottobre 2020

Banco Alimentare più forte a Catania

Il Banco alimentare della Sicilia onlus ha inaugurato la sua nuova sede dentro il Maas, il Mercato agroalimentare di Catania. Una sede più ampia che permetterà di recuperare subito le eccedenze alimentari e distribuirle, immediatamente, agli enti caritativi convenzionati. «L'ho immaginato come un posto che riesca a raccogliere la sinergia di pubblico e privato per generare benessere – spiega Pietro Maugeri, presidente del Banco Alimentare Sicilia onlus – . Il mio obiettivo era quello di dare a questa terra così martoriata un luogo inclusivo, più funzionale e di aiuto alla povera gente». Domenico Messina, direttore del Banco alimentare della Sicilia onlus, aggiunge: «Trovarsi nel cuore di uno dei più importanti poli agroalimentari del Meridione ci permette di recuperare tantissimi prodotti freschi (ortofrutta e pesce) che possiamo donare alle strutture caritative che, a loro volta, li distribuiscono. Un altro fattore importante è la vicinanza alla zona industriale che è il nostro luogo di approvvigionamento principe, visto che lì ci sono i magazzini delle grandi aziende da cui ritiriamo i prodotti in scadenza». Dice Giovanni Bruno, presidente di Fondazione Banco Alimentare: «Questa soluzione è eccellente per ottimizzare e incrementare il recupero a favore delle fasce più deboli».

giovedì 1 ottobre 2020

Dulcis in fundo Acqua benedetta con il dispenser

Per contrastare il contagio da coronavirus da marzo le acquasantiere in tutte le chiese d’Italia sono rimaste vuote. Adesso, in una parrocchia di Sant’Alfio (Catania), piccolo comune alle pendici dell’Etna, il parroco, don Giovanni Salvia, ha avuto un’idea con cui ha riportato l’acqua santa in chiesa: riempire i dispenser con fotocellula che si utilizzano come erogatori di sapone, ad esempio negli alberghi. Sulla pagina facebook della parrocchia 'SS. Alfio, Cirino e Filadelfo' don Giovanni ha spiegato: «Diverse persone da tempo mi hanno chiesto il ripristino in chiesa dell’acqua benedetta. Come fare?

Facile! Rispettando le norme anti Covid 19, ho comprato il dispenser con fotocellula senza toccare l’erogatore. Bentornata in chiesa 'acqua benedetta' per il bene dei fedeli nelle chiese di Sant’Alfio e Puntalazzo». Il dispenser è collocato dentro un contenitore all’interno dell’acquasantiera di marmo. L’iniziativa è piaciuta molto ai parrocchiani, molti l’hanno giudicata geniale, un modo per restituire ai fedeli un gesto, quello di fare il segno della croce con l’acqua benedetta, che sino ad un anno fa davamo per scontato ma da cui, in questi ultimi mesi, bisogna astenersi. La notizia dai media locali sta rimbalzando sui media nazionali e chissà che non venga imitata anche altrove.

MGL

domenica 27 settembre 2020

Dulcis in fundo Pesce sequestrato per i più bisognosi

Il pesce sequestrato sarà distribuito agli enti caritativi e la Sicilia è la prima regione in cui parte questa iniziativa frutto del lavoro congiunto di diversi soggetti: le Capitanerie di porto siciliane, il Maas - Mercati agroalimentari Sicilia, la Società di medicina veterinaria preventiva, gli enti convenzionati con la rete Banco alimentare. Il progetto, denominato 'Ri-pescato: dal mercato illegale al mercato solidale', è stato presentato a Catania da Intesa Sanpaolo e Banco alimentare, alla presenza del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. Nei primi 18 mesi di sperimentazione il progetto ha consentito la distribuzione di circa 83.000 pasti a persone bisognose, grazie al recupero di oltre circa 12.000 kg di pescato di frodo.

Il prodotto, dopo la confisca, viene  conservato in celle frigorifere idonee, fino alla certificazione di idoneità al consumo umano da parte dell’Asp entro 24-48 ore. Di seguito viene trasferito in appositi furgoni refrigerati presso cooperative locali per essere lavorato, congelato e distribuito alle organizzazioni caritative siciliane.

Numerosi i benefici, tra cui il contenimento dello spreco, la tutela della salute, il rispetto della legalità, la salvaguardia dell’economia del territorio e dell’occupazione. Lo sviluppo di questo modello di recupero potrà essere esteso ad altre regioni nei prossimi mesi.

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domenica 13 settembre 2020

Dulcis in fundo Masseria dei clan un centro Caritas

Una masseria confiscata alla mafia diventerà struttura ricettiva, centro servizi per minori in situazione di disagio e potenzialmente devianti e vi sarà realizzato un parco avventura. È la masseria Bongiovanni di Caltagirone; per il suo recupero il Comune ha ottenuto dal ministero dell’Interno un finanziamento di oltre 1milione di euro nell’ambito del Pon Legalità. Gli immobili sono stati affidati in concessione gratuita per 20 anni alla Caritas diocesana. Con fondi 8x1000 è stata finanziata la messa a coltura dei terreni, con un uliveto e un vigneto. I lavori sono ripresi dopo il lockdown, e, per volere della Caritas, stanno impiegando 12 persone ad alto rischio di fragilità. Entro ottobre dovrebbero ripartire i lavori sull’immobile, proprio in questi giorni è ripreso l’iter burocratico.

Bracci operativi di Caritas Caltagirone sono la cooperativa sociale Agape, che gestirà il parco avventura, e la fondazione Incontrocorrente, che si occuperà della struttura ricettiva e di accoglienza. Nel Catanese è il progetto più importante del Pon legalità, ma il suo valore è soprattutto simbolico: «Un segnale forte – dice il direttore di Caritas Caltagirone, don Luciano Di Silvestro – anche dopo che nel nostro territorio altri beni confiscati alla mafia e assegnati agli scout hanno subito vandalismi».

sabato 12 settembre 2020

A Caltagirone apre il Museo del Crocifisso

 Lunedì 14 al Santuario del Santissimo Crocifisso del soccorso di Caltagirone sarà inaugurato il Museo internazionale del Crocifisso. Il rettore del Santuario, padre Enzo Mangano, ha deciso di realizzarlo perché resti a memoria della pandemia e per questo ha invitato artisti, ceramisti e privati a donare opere. Anche il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, è stato colpito dal Covid-19. e padre Mangano ha deciso di intitolargli il museo. Alle 18,30, Peri presiederà la Messa, cui seguirà l’inaugurazione del Museo. Interverranno anche il sindaco di Caltagirone Gino Ioppolo, Ella Ciulla, coordinatrice della Comunità artistica italiana «Centomila artisti per il cambiamento» e don Facio Raimondi, direttore dell’Ufficio dei beni culturali ecclesiastici e del Museo diocesano. (M.G.Leo.)

venerdì 11 settembre 2020

ACIREALE La diocesi accoglie tre preti novelli



La diocesi di Acireale festeggia questo mese tre ordinazioni sacerdotali. La prima, mercoledì scorso, è stata quella di Salvatore Grasso che svolgerà adesso il suo ministero di vicario parrocchiale nella comunità del Sacratissimo Cuore di Gesù di Acireale. La prossima ordinazione si terrà lunedì alle 19 nella Cattedrale di Acireale. Rosario Di Bartolo sarà ordinato sacerdote per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del vescovo Antonino Raspanti. Il novello sacerdote presiederà la sua Prima Messa martedì alle 19.30 nella stessa Cattedrale e sarà poi vicario parrocchiale nella comunità “Maria Santissima della Provvidenza” a Macchia di Giarre. Giovedì alle 19, sempre in Cattedrale, sarà la volta dell’ordinazione presbiterale di Sebastiano Guarrera. Presiederà la sua Prima Messa domenica 20 alle 19 nella parrocchia di Maria Santissima Immacolata di Dagala del Re e sarà vicario parrocchiale nella comunità “Gesù Lavoratore” di Giarre. (M.G.Leo.)


mercoledì 2 settembre 2020

Caltagirone, a restauro le pergamene

 Sono iniziati i lavori di restauro delle due pergamene di Sant’Agostino custodite dall’Archivio storico della diocesi di Caltagirone. Il restauro è autorizzato dalla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Catania e realizzato grazie ai contributi dell’8x1000 destinati alle istituzioni culturali ecclesiastiche. Si tratta di due bifogli membranacei manoscritti

e miniati, con una parte dell’opera De Civitate Dei che Agostino d’Ippona compone, come egli stesso rivela nelle sue Ritrattazioni, tra il 412 e il 426.

M.G.L.

martedì 18 agosto 2020

SECONDO LE INDICAZIONI DELLA CEI Caltagirone, parte il Servizio anti-abusi


A Caltagirone il vescovo Calogero Peri, dando seguito alle indicazioni di papa Francesco e della Conferenza episcopale italiana, ha costituito il Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Sono stati nominati componenti don Antonio Carcanella referente diocesano, don Michelangelo Franchino responsabile della comunicazione, l’avvocato canonista Salvatore Ialuna, il sovrintendente capo della polizia di Stato Luigi Di Liberto, la psicologa Rosaria Giaquinta, i coniugi avvocato Giuditta Gulino e dottor Alessandro Vanella, i coniugi inse- gnante Carmela Migliore e il diacono Gaetano Caruso.

Il Servizio si dovrà occupare della promozione e dell’accompagnamento delle attività di prevenzione e formazione a livello territoriale secondo quanto è richiesto nella «Lettera al popolo di Dio» del 20 agosto 2018, nella Lettera apostolica Vos estis lux mundi

del 7 maggio 2019 e nelle Linee guida per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, approvate dalla 73ª Assemblea generale della Cei.

I membri del servizio approfondiranno le loro competenze con i corsi di formazione promossi dal Servizio regionale presieduto dal vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, delegato della Conferenza episcopale siciliana. «La Chiesa – ha dichiarato in una nota il vescovo Peri – dotandosi di questo Servizio, vuole rinnovare la sua scelta preferenziale e inequivocabile per le persone più fragili e vulnerabili, alle quali tutti siamo chiamati a offrire il nostro contributo e il nostro sostegno».

MGL

venerdì 14 agosto 2020

Meditare la Parola in vacanza con l’ausilio di WhatsApp

 L’INIZIATIVA DELLE PIE DISCEPOLE DEL DIVIN MAESTRO DI CATANIA


Un gruppo WhatsApp rivolto a chi ha tra i 18 e i 30 anni, dove ogni giorno viene condivisa una riflessione sul Vangelo. È l’iniziativa delle Pie Discepole del Divin Maestro di Catania per il mese di agosto. Un modo con cui le religiose vogliono essere vicine ai giovani adulti quando la maggior parte delle attività pastorali e non solo sono in pausa ed è facile “distrarsi”. Gli interessati possono inviare un messaggio al numero 3489259518 con il loro nome e cognome per chiedere di essere iscritti.

Quello che le suore hanno creato è più propriamente una lista broadcast, non il classico gruppo WhatsApp dove tutti possono commentare. Gli iscritti ricevono il messaggio personalmente, perché il Signore «è a te che parla, sei tu che hai scelto di accogliere la sua Parola» sottolinea suor Maria Cristina, delle Pie Discepole. Nella lista broadcast, rispetto al classico gruppo WhatsApp, i membri non vedono poi i numeri degli altri iscritti, per cui anche la privacy è garantita.

L’iniziativa è intitolata “Stay true!”, cioè “Resta fedele”, che rimanda al colloquiale “Stay tuned”, ovvero “Resta sintonizzato”. Le riflessioni vengono composte insieme a un sacerdote. «Inviamo un versetto con una piccola riflessione – precisa sempre suor Maria Cristina – che è anche un invito a prendere la Bibbia in mano».

Le Pie Discepole del Divin Maestro furono fondate ad Alba (Cuneo) dal beato

Giacomo Alberione (1884-1971), che dopo aver istituito il ramo maschile e quello femminile dei Paolini, volle dare inizio anche a un ramo di religiose che supportasse con la preghiera, soprattutto l’adorazione eucaristica, l’apostolato dei padri e delle suore. Nel 1923 don Alberione selezionò alcune suore paoline, tra cui Orsola Rivata (in religione madre Scolastica) e Metilde Gerlotto (suor Margherita) e il 10 febbraio 1924, giorno della memoria liturgica di santa Scolastica, diede formalmente inizio alla congregazione. Il fondatore indirizzò le religiose anche all’apostolato liturgico. Nel 1947 disse loro: «Il campo liturgico è vostro... se aveste delle brave pittrici, delle brave scultrici; se aveste di quelle che avanzano negli studi, qualche suora ingegnere, architetto, che sa disegnare, costruire...». La Vita in Cristo e nella Chiesa è il loro mensile di formazione e informazione liturgica. Le Pie Discepole sostano davanti all’Eucaristia notte e giorno con turni di un’ora e mezza, pregando in particolare per i sacerdoti. «Dal Mistero eucaristico – scrivono sul loro sito – sorgente della missione, riceviamo la luce, la gioia, l’esempio per essere apostole dell’Eucaristia e viviamo la preghiera come azione apostolica. Assumiamo il ministero della preghiera incessante: intercediamo per le necessità della Chiesa, dei popoli e della Famiglia Paolina della quale facciamo parte. Invochiamo grazia per il mondo della comunicazione affinché la buona notizia, che è Gesù Cristo, raggiunga tutte le genti».

Maria Gabriella Leonardi

15 agosto 2020

CALTAGIRONE Madonna del Ponte Riapre il Santuario


 Domani la diocesi di Caltagirone celebra la Madonna del Ponte, compatrona della città, nel 448° anniversario della sua apparizione: il 15 agosto 1572, a una fanciulla andata di buon mattino alla fontanella del ponte per attingere acqua. Qualche giorno fa, è stata riconsegnata la chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna del Ponte, dopo un restauro sia della struttura portante che degli interni. «L’edificio liturgico – afferma il parroco e rettore del Santuario, don Francesco Di Stefano – ripreso dalle sue fondamenta e rinnovato in ogni suo piccolo particolare, ha subito un totale cambiamento grazie agli aiuti economici dell’8xmille della Cei, alle maestranze locali e ai diversi professionisti che hanno messo a disposizione

le loro competenze. Il nostro ringraziamento dunque agli uomini che hanno offerto il loro ingegno e la loro contribuzione, ma la nostra lode è rivolta anzitutto a Dio che ha permesso tutto questo in un anno così insolito, imprevisto e particolare». Domani alle 20 nella piazza dell’apparizione si svolgerà la Messa presieduta dal vescovo di Caltagirone, Calogero Peri.

(M.G.Leo.)