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domenica 31 dicembre 2023

Il 2 gennaio ad Acireale ordinazione presbiteriale

 

ACIREALE (CT) Martedì 2 gennaio, alle ore 18, nella Basilica Cattedrale “Maria SS. Annunziata” di Acireale si terrà l'ordinazione presbiteriale del diacono don Mattia Scuto per l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione del vescovo mons. Antonino Raspanti. Don Mattia è originario della Parrocchia  Basilica Cattedrale. Ha studiato presso lo Studio Teologico “San Paolo” di Catania e da luglio 2023 sta frequentando gli studi nella facoltà di “Filosofia Ecclesiastica” dell’Università di Navarra a Pamplona in Spagna. 𝐌𝐞𝐫𝐜𝐨𝐥𝐞𝐝ì 𝟑 alle 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟖:𝟑𝟎 don Mattia presiederà la prima messa in Cattedrale.

Maria Gabriella Leonardi

mercoledì 22 novembre 2023

Dalla grata alle sbarre, la suora che scrive ai detenuti

 

“Ho avuto modo di sperimentare come il Signore sostiene e protegge quando si è crocifissi dal senso di colpa, dal dolore o dalle difficoltà della vita. Infatti, se ci affidiamo a Dio senza chiuderci nel nostro dolore, possiamo davvero cambiare il nostro lamento e il nostro pianto in danza”. Queste parole sono state scritte da un ergastolano a una suora di clausura, suor Chiara Cristiana Scandura, che ogni due mesi invia lettere a tutte le carceri italiane.

Le missive sono state raccolte nel libro “Un raggio di sole oltre le grate”, editrice Velar, su richiesta di vari detenuti che così possono più agevolmente leggerle. Come spiega l’autrice, il libro nasce dal desiderio che il Signore mi ha messo in cuore di portare semplicemente un messaggio di amore, di fraterna vicinanza e di tenerezza al cuore di chi si sente solo, di chi nella vita ha sbagliato, come tutti del resto, e fatica a credere di essere comunque figlio amato di Dio, di essere comunque “amabile” . Lettere da chi ha scelto la clausura a chi è stato condannato alla restrizione. Suor Cristiana, classe 1969, nel 1989 è entrata nel monastero delle Clarisse di Biancavilla, alle pendici dell’Etna. La sua missione verso i detenuti è incastonata nella vita claustrale fatta di preghiera, lavoro, fraternità e accoglienza. Grazie alle sue lettere è entrata a contatto con tanti detenuti e detenute. Papa Francesco, 2 anni fa, le ha scritto per ringraziarla per questa sua testimonianza e incoraggiarla a proseguire quest’opera di misericordia. Qualche settimana fa, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scritto a suor Cristiana esprimendole “Un grande apprezzamento per il suo impegno di così grande rilievo umano e sociale”. Il libro è stato tradotto in francese per essere distribuito anche nelle carceri francesi.

Maria Gabriella Leonardi

venerdì 27 ottobre 2023

Acireale, presentato il libro di monsignor Raspanti su Santa Caterina da Genova

 


“Bruciata dall’amore – La vita e le opere di Santa Caterina da Genova” è il titolo dell’ultimo libro del vescovo di Acireale, nonchè presidente della Conferenza episcopale siciliana, monsignor Antonino Raspanti, autore di oltre  50 pubblicazioni su temi teologici, filosofici e letterari. 

≪E’ un testo a cui ho lavorato per qualche anno - spiega il vescovo - . Si tratta di un corpus di scritti su Santa Caterina Fieschi da Genova, una donna vissuta tra il ‘400 e il ‘500 che vive un’esperienza di religiosità di contatto con Cristo stravolgente. Tant’è che in una parte di questo testo, il cosiddetto trattatello sul purgatorio, attraverso quello che vive lei descrive ciò che può vivere un’anima nel purgatorio. Ho preso questo corpo di scritti, in genovese, risalenti attorno al 1525-30 perchè volevo metterlo a disposizione di tutti, di quanti hanno interesse verso una donna mistica, di carità e di spiritualità. L’ho tradotto in italiano corrente; il testo non è semplicissimo, ho cercato di spiegare in termini teologico-filosofici alcune delle sue affermazioni o quello che vive≫.

Secondo l’autore, l’esperienza di vita della santa, la rigida educazione cristiana ricevuta, la perdita del padre, il matrimonio e la conversione che l’ha coinvolta insieme al marito sono un monito valido anche oggi. Santa Caterina insiste nella lotta all’amor proprio per giungere ad amare Dio nella testimonianza quotidiana, in particolare verso i poveri e i malati.

Caterina - aggiunge mons. Raspanti - si riallaccia alla tradizione francescana di San Bonaventura e di Jacopone da Todi dandole una forma decisamente innovativa quanto a lessico e unicità d’esperienza. Nella storia della spiritualità occidentale appare come un fiore di rara bellezza il cui profumo, a distanza di oltre cinque secoli, rimane inalterato≫. Curatore della prefazione, don Roberto Tarquini, sacerdote della diocesi di Terni, che ha scritto: La raccolta delle opere di Santa Caterina da Genova, che riproponiamo a quanti tra i lettori contemporanei sono attenti allo studio della spiritualità, costituisce un autentico tesoro letterario e mistico, scandalosamente accantonato da molti studiosi per tanti anni e ora da ricollocare nel vasto panorama agiografico della storia letteraria della religiosità d’Italia.

Il testo è stato presentato nel seminario vescovile di Acireale. Moderati dal giornalista Mario Agostino, sono intervenuti  mons. Giovanni Mammino, rettore del seminario, don Roberto Tarquini e don Gianpaolo Bonanno, direttore del centro Oasi di Aci Sant’Antonio.

MGL

domenica 8 ottobre 2023

A Grammichele il Terzo cammino di fraternità delle Confraternite di Sicilia

 


GRAMMICHELE (CATANIA) “La spiritualità popolare come fonte di evangelizzazione nelle Confraternite in vista del Giubileo 2025” è il tema del Terzo cammino di fraternità delle Confraternite di Sicilia, organizzato dalla Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia insieme alla Diocesi di Caltagirone in corso sino a oggi a Grammichele, nel catanese. Oltre un migliaio le confraternite in Sicilia. A Grammichele l’occasione per raccontarsi, confrontarsi, anche attraverso mostre artistiche o di collezioni, come quella di immaginette votive dei Santi Protettori Confraternite di Gianfranco Viola. “Le Confraternite, pur rimanendo ancorate ai valori della pietà popolare, definita da papa Francesco ‘sistema immunitario della Chiesa’ sono chiamate a rinnovarsi accogliendo le nuove sfide del tempo presente”, ha detto in una nota, la dott.ssa Lia Coniglio, vice presidente vicario con delega per il Sud Italia della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia.  

Secondo mons. Michele Pennisi, assistente ecclesiastico Confederazione Confraternite, “Le confraternite sono realtà in molti casi antiche. Oggi cercano di rinnovarsi per avere una missione nella società. In un periodo in cui domina l’individualismo il fatto che ci siano persone che si associano, vivono insieme, che organizzano delle processioni ma anche attività caritative è importante perchè si supera l'individualismo della nostra società e si valorizza la pietà popolare”. 

Esistono confraternite con giovani, altre formate da anziani, per questo l’auspicio espresso da mons. Pennisi è che i giovani possano sempre più prendere il posto dei loro padri. 

“Prima - ha commentato ai media il vescovo di Caltagirone Calogero Peri - erano espressione del tessuto sociale e religioso ampiamente condiviso. Adesso sono testimoni di un passato che dove sono nate non c’è più e hanno una certa difficoltà ad attualizzarsi. Però essendo una forma di relazione, di amicizia e di espressione dell’esperienza di Chiesa penso che potrebbero e dovrebbero avere un ruolo più determinante perchè è la scelta di un percorso religioso da vivere insieme da incarnare”.

Alla due giorni è intervenuto anche Vincenzo Morgante, direttore di Tv 2000, mentre mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo metropolita di Cagliari e segretario generale della Cei ha inviato un video messaggio. “Una nuova stagione delle Confraternite - ha detto - non può che passare attraverso una valorizzazione della pietà popolare che significa non semplicemente custodi di riti e di parole, ma un tentativo per ripensare il quotidiano umano a partire dall’incontro con Cristo cosicché l’incontro con Cristo viene rivissuto e testimoniato secondo un particolare accento”. Monsignor Baturi ha ricordato anche la custodia del patrimonio artistico a cura delle Confraternite e le ha invitate a riprendere questa sensibilità, per la custodia “di un patrimonio artistico perchè sacro, capace di rappresentare l’anima di un popolo che prega, si aiuta vicendevolmente e che fa la carità. E così anche l’arte ridiventa strumento di evangelizzazione”. 

Oggi il raduno si concluderà con una celebrazione presieduta da mons. Calogero Peri e concelebrata da mons. Pennisi che si terrà a conclusione di un cammino processionale di fraternità lungo le strade di Grammichele. Alle ore 12,30 sarà accolta l’icona della "Madonna Madre della Speranza e delle Confraternite" in pellegrinaggio tra le Confraternite delle Diocesi d'Italia, nell’ambito del progetto ”Progetto "Camminando s'apre il Cammino".

Maria Gabriella Leonardi

sabato 2 settembre 2023

Aggregazioni laicali: oggi Acireale riunisce quattro diocesi

 

Si terrà oggi pomeriggio nella parrocchia “Madonna della Fiducia” di Acireale la seconda assemblea straordinaria delle Consulte delle aggregazioni laicali delle diocesi di Acireale, Caltagirone, Catania e Nicosia.

L’assemblea, che si terrà di pomeriggio , avrà per tema “Dalla confusione alla sinfonia: percorsi, concretizzazioni, prospettive del Cammino sinodale”.

Parteciperanno monsignor Antonino Raspanti (vescovo di Acireale), monsignor Calogero Peri (Caltagirone), monsignor Luigi Renna (Catania) e monsignor Giuseppe Schillaci (Nicosia), insieme ai rappresentanti dei direttivi delle Consulte delle quattro diocesi siciliane. Aprirà i lavori una relazione della professoressa Giuseppina De Simone, del Comitato nazionale del cammino sinodale.


(Maria Gabriella Leonardi)

martedì 15 agosto 2023

«A Riposto operano realtà religiose non legate alla Chiesa cattolica»

 


Il vescovo Raspanti ai fedeli: si tratta di celebrazioni e Sacramenti invalidi e illeciti Parteciparvi comporta la scomunica

Acireale

Indossano gli stessi paramenti, celebrano azioni liturgiche simili, espongono le stesse immagini sacre e utilizzano pure gli stessi canti religiosi, ma non sono cattolici legati alla Chiesa di Roma. A Riposto (in provincia di Catania ma diocesi di Acireale), si è creata una certa confusione con ministri di una comunità ecclesiale che si definisce “Chiesa cattolica carismatica italiana” al punto da indurre il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, che è anche presidente della Conferenza episcopale siciliana, a intervenire con un comunicato per fare chiarezza, mettere in guardia i fedeli e invitarli a un sano discernimento. Sempre a Riposto vi è poi un’altra “chiesa” che si professa ortodossa.

« Da più parti - si legge nella nota del vescovo - si segnala che nel territorio di Riposto sono presenti e operano ministri di culto che dichiarano di appartenere ad una comunità ecclesiale che si attribuisce il nome “Cattolica” pur non avendo alcun vincolo di comunione con la Chiesa cattolica romana e con il Papa.

L’Ordinario diocesano mette in guardia i fedeli dal rischio di ritenere cattolici i ministri e gli altri esponenti di questa comunità, dato che alcuni elementi possono indurre in errore, come l’uso degli stessi abiti ecclesiastici e la celebrazione di azioni liturgiche del tutto simili a quelle della Chiesa cattolica romana. La stessa precauzione si abbia nei confronti dei ministri di altre comunità ecclesiali presenti nel territorio di Riposto, che pur non definendosi cattoliche, operano in modo da far pensare di esserlo. S’informa che i Sacramenti celebrati in queste comunità ecclesiali sono invalidi e illeciti per la Chiesa cattolica apostolica romana. Pertanto, coloro che dovessero partecipare alle celebrazioni di queste comunità ecclesiali e ricevere i Sacramenti si pongono fuori dalla comunione con la Chiesa cattolica, incorrendo nel delitto di scisma, che comporta la pena canonica della scomunica latae sententiae».

Il comunicato del vescovo ha suscitato molta attenzione nel circondario ripostese, sia tra i praticanti sia tra i lontani dalla fede, anche per le conseguenze che il comunicato preannuncia: la scomunica.

Sui canali social si trovano molti video di ministri riconducibili a questa comunità che si definisce “Chiesa cattolica carismatica italiana”. Proprio attraverso questi video è possibile capire perché può ingenerarsi confusione: questa organizzazione religiosa non riconosce l’infallibilità papale, ha un proprio primate, ma usa il dizionario cattolico e anche il calendario liturgico della Chiesa cattolica apostolica romana, pure il calendario dei santi e si trovano anche video di pellegrinaggi in Santuari dedicati ai santi cattolici. Facile, quindi, che si crei confusione, specie tra i fedeli che non sanno cogliere certe differenze. Per questo il vescovo Raspanti ha disposto che il suo comunicato fosse letto ai fedeli in occasione di tutte le Messe domenicali, soprattutto nelle comunità parrocchiali di Riposto, e che fosse pure affisso nelle bacheche.

mgl

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giovedì 29 giugno 2023

Da Acireale 35 giovani parteciperanno alla Gmg

 

I ragazzi di Acireale che parteciperanno alla Gmg hanno iniziato il conto alla rovescia.Ieri il Servizio di pastorale giovanile della Diocesi, guidato da don Orazio Sciacca, li ha incontrati per presentare il programma del viaggio a Lisbona. 35 i ragazzi che parteciperanno, accompagnati, oltre che da don Orazio, anche da don Rosario Raciti e don Raffaele Stagnitta. La maggior parte di loro partecipano per la  prima volta a una Gmg. Il 24 luglio, in Cattedrale, riceveranno il mandato dal vescovo. Al viaggio si sono preparati attraverso un percorso lungo il quale hanno approfondito il vangelo di riferimento, imparato l’inno, visionato i video delle passate Gmg. I ragazzi hanno pronto il loro striscione e indosseranno delle magliette offerte dalla diocesi. Durante il loro viaggio in Portogallo visiteranno anche Fatima e alloggeranno in una casa famiglia della comunità Papa Giovanni XXIII.

Maria Gabriella Leonardi

sabato 17 giugno 2023

Caltagirone, carenza di personale all'ospedale Gravina, il vescovo scrive al presidente della Regione e all'assessore regionale

 

Manca personale sanitario nell’ospedale Gravina di Caltagirone e il vescovo Calogero Peri scrive al Presidente della Regione siciliana Renato Schifani e all’assessora alla salute Giovanna Volo per sottoporre loro la grave emergenza in cui versa il presidio e in generale tutta la sanità territoriale dei comuni del calatino-sud Simeto. ㄍCon eroica dedizione - scrive il vescovo - il personale medico, infermieristico e operatori oss e osa hanno sempre garantito la funzionalità del nosocomio, sottoponendosi a turni massacranti e a condizioni non certamente ideali per chi deve svolgere funzioni e compiti così delicati, a discapito della tutela e salute dei lavoratori》. Anche il Consiglio comunale di Caltagirone ha dedicato in questi ultimi anni diverse sedute all’emergenza sanità nel comprensorio, coinvolgendo le istituzioni a tutti i livelli, ma non si è giunti all’esito sperato. Inoltre, sottolinea Peri, ㄍL'apertura dell'ospedale S. Marco non ha favorito la condizione del nostro presidio: molti medici preferiscono scegliere quale sede lavorativa gli ospedali di Catania o al massimo della più vicina Acireale》. Monsignor Peri scrive che il consistente patrimonio strumentale e tecnologico di cui è dotato il Gravina rischia di essere sottoutilizzato e gli investimenti strutturali del tutto vanificati, senza un'adeguata e proporzionata presenza di risorse umane. ㄍVogliamo con la presente - aggiunge - esprimere la nostra grande preoccupazione, come comunità ecclesiale e civile del calatino, perché questo territorio già fortemente depresso dal punto di vista economico e sociale non venga ulteriormente impoverito e i suoi abitanti privati dell'esercizio del diritto alla salute》.

Dall’Asp di Catania spiegano di avere espletato numerosi concorsi, anche procedure concorsuali dedicate all’ospedale Gravina ma le assunzioni sono state pochissime e in vari casi anche zero: il presidio viene ritenuto sede svantaggiata. La carenza di personale sanitario riguarda tutta l’isola. «La situazione – dice il direttore dell’ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro don Tino Zappulla –  fa emergere preoccupate domande e solleva con sgomento e apprensione, interrogativi perniciosi sul processo di diffuso abbandono e degrado, che è sotto gli occhi di tutti, e che denuncia il sempre più grave declino sociale, produttivo e culturale di una comunità molto provata, che vede riaprirsi drammaticamente le strade di una nuova emigrazione giovanile e di una fuga crescente di risorse umane》.


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Maria Gabriella Leonardi


sabato 11 febbraio 2023

In provincia di Catania un Museo diffuso collega le opere dei Gagini

 

L’arco trionfale del Maschio angioino a Napoli e la cappella di San Giovanni Battista nella Cattedrale di Genova. Sono le opere più famose di Domenico Gagini di Bissone, Canton Ticino, scultore a capo di una bottega, poi portata avanti dal figlio Antonello, che, tra il XV e il XVII secolo, fu altamente prolifica di opere realizzate soprattutto in Sicilia. Un progetto della Sovrintendenza ai beni culturali di Catania, finanziato dalla Regione siciliana, ha creato un museo diffuso che collega le opere dei Gagini nel catanese.

“Non potendo spostare le opere da dove si trovano si è pensato a un museo diffuso per portare le persone nei luoghi per cui queste opere sono state realizzate, coinvolgendo le tre diocesi della provincia, Catania, Acireale e Caltagirone, e le istituzioni del territorio”, spiega la dott.ssa Carmela Cappa della Soprintendenza ai beni culturali di Catania. Il progetto del Museo diffuso è partito l’anno scorso e da allora, nel catanese, l’iniziativa è stata presentata a Bronte, a Caltagirone e, qualche giorno fa, ad Acireale. Nell’occasione sono stati presentati due restauri che partiranno a breve: quello della statua della Madonna di Loreto di Linguaglossa e quello della statua della Madonna che si trova nella chiesa del Carmine di Paternò, entrambe nel catanese. L’auspicio è che questo progetto possa coinvolgere altre Soprintendenze della Sicilia; frattanto, c’è già un gemellaggio con la Calabria dove si trovano altre opere.

I Gagini furono imprenditori oltre che artisti, le loro opere sono una sintesi tra il Gotico e l’Umanesimo.  Per promuovere il percorso museale si sono tenute anche due giornate di studio, lo scorso novembre, nel Castello Ursino di Catania, sono stati realizzati dei pannelli, un video descrittivo dei percorsi di visita, un sito internet e degli opuscoli che descrivono la presenza dei Gagini nelle tre diocesi.

“Il museo diffuso dà l’idea del territorio. Talvolta la sede originaria di un’opera non esiste più, ma se il luogo per cui l’opera è stata pensata esiste che senso ha toglierla per metterla in un contenitore anonimo? Deve essere, piuttosto, il visitatore a muoversi lungo un percorso”, dice Fabio Grippaldi, della diocesi di Acireale, coordinatore Amei, l’Associazione musei ecclesiastici italiani della regione Sicilia. “Il Museo diffuso - aggiunge - valorizza l’opera nel contesto originario e la conoscenza del territorio con le usanze e le tradizioni del luogo. Anche nella stessa diocesi possono esservi territori molto diversi: ad esempio, nella diocesi di Acireale, Randazzo è un territorio molto diverso da quello acese”. Proprio a Randazzo si trova un’opera rappresentativa dell’arte dei Gagini: la statua di San Nicola nella omonima chiesa. Nella Cattedrale di Acireale si trova, invece, un’acquasantiera scolpita da Antonello Gagini nel 1525. “Finito il momento del racconto parlato - soggiunge Carmela Cappa - ora deve iniziare il momento del racconto vissuto, ora bisogna iniziare a percorrere queste strade”.

MGL