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domenica 21 giugno 2015

Caltagirone La diocesi riaprirà la Città dei ragazzi dedicata a don Sturzo

Sarà di nuovo attivo il centro Città dei ragazzi 'Don Luigi Sturzo' di Caltagirone, fondato nel 1948, prima opera intitolata a don Sturzo mentre era ancora in vita. Su sollecitazione dello stesso Sturzo, i padri canossiani negli anni ’50 ne avevano assunto la direzione, gestendola per decenni, sino a quattro anni fa, quando, per mancanza di vocazioni, son dovuti andare via. La Città dei ragazzi è stata, così, chiusa dando un colpo al cuore di generazioni di calatini che qui erano cresciuti.
Adesso la diocesi di Caltagirone, guidata da monsignor Calogero Peri, punta al rilancio di questo centro, secondo lo spirito sturziano, con un progetto affidato a monsignor Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco e fondatore, insieme a don Luigi Ciotti, del Coordinamento delle comunità di accoglienza.
Mercoledì sera è stato presentato il nuovo Consiglio di amministrazione, presieduto da don Vinicio, e composto da don Francesco Di Stefano, Francesco Failla, Filippo Pizzo, Giacomo Sortino. Don Francesco Di Stefano spiega: «L’idea è quella di realizzarvi un centro diurno per ragazzi, aperto dal pranzo al pomeriggio, dove tenervi il doposcuola, attività ludiche, laboratori di ceramica e quant’altro in modo che, come voleva don Sturzo, i ragazzi siano partecipi e protagonisti delle attività, oltre al gioco. Abbiamo presentato in assemblea pubblica il progetto per rendere partecipe la città, affinchè l’iniziativa venga condivisa ». La Città dei ragazzi può contare su ampi spazi, al chiuso e all’aperto, al suo interno vi è un convitto, dispone di campi di calcio, pallavolo, basket, aree a verde e vari ambienti adibiti ad attività di oratorio. La data scelta per la riapertura delle attività è il 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi. «La 'Città dei ragazzi' è un luogo sturziano per eccellenza – aggiunge don Francesco – intendiamo anche rivedere lo statuto per attualizzarlo. Il progetto di rilancio è stato affidato a don Vinicio, vista l’esperienza ventennale della comunità di Capodarco a Caltagirone ». Alla Comunità di Capodarco aderiscono, nella diocesi di Caltagirone, la comunità per minori 'Il Favo' e la Casa Nazareth-Centro di accoglienza per gestanti, ragazze madri e donne in difficoltà.
«Le parrocchie e il volontariato dovranno farsi carico di questo progetto – conclude don Francesco – per dare a tutti uno spazio in più di incontro e condivisione».

venerdì 12 giugno 2015

Migrantes Perego: «Sicilia, accogli 4 volte più del nord»

«La Sicilia sta accogliendo 16.500 persone, 260 persone ogni 100 mila abitanti, contrariamente al Veneto e alla Lombardia che ne stanno accogliendo 60 ogni 100mila abitanti. L’isola ne accoglie almeno quattro volte in più rispetto ad altre regioni italiane». Lo ha dichiarato monsingor Gian Carlo Perego, direttore generale della Migrantes, ieri a Catania per la presentazione del Rapporto immigrazione 2014 Caritas e Migrantes.Per Perego, la capacità di accoglienza nell’isola dovrebbe essere rafforzata con un piano strutturale che sinora è mancato. «Bisogna passare – ha detto – da un’accoglienza di grandi numeri in grandi strutture, come quella di Mineo, a un’accoglienza capillare nel territorio che favorisca l’inserimento dell’immigrato, attraverso un lavoro di rete e anche pensando all’affidamento a famiglie, nel caso di minori non accompagnati. In Sicilia si potrebbe sperimentare una nuova forma dell’accoglienza. Il 'modello Mineo' non ha funzionato, aldilà della corruzione». .
Maria Gabriella Leonardi

martedì 9 giugno 2015

Acireale. La gioia del Vangelo vince la paura del futuro

N on lasciarsi imprigionare dalle oggettive difficoltà che i giovani oggi vivono in Sicilia. È stato questo il messaggio che, venerdì scorso, ha voluto trasmettere il pellegrinaggio dei giovani della diocesi di Acireale intitolato «Paura della gioia? ...rallegrati, Maria», partito dall’eremo di Sant’Anna, nel comune di Aci Catena, sino al santuario di Valverde. Dentro l’eremo il pellegrinaggio è iniziato con un momento di evangelizzazione e un invito, rivolto da una ragazza ai suoi coetanei: «Siamo qui per approfondire il senso della nostra vita, scoprire ciò a cui Dio ci chiama». Don Mario Gullo, responsabile del Servizio di pastorale giovanile spiega: «Papa Francesco insiste molto con l’invito a non avere paura della gioia e a testimoniare la gioia del Vangelo che è allegria e donarsi nell’impegno». E di gioia i giovani ne hanno tirato fuori tanta, con balli e canti per tutto il tragitto. Il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, conosce bene però la paure di tanti di questi ragazzi: «I nostri giovani in Sicilia – nota – hanno paura perché non hanno un lavoro e neanche una sicurezza affettiva. Molti non sono convinti di formare una famiglia, temono di non trovare lavoro e che dovranno andare via da qui. Vogliamo dire loro che Gesù li vuole incontrare, di non avere paura di aprirsi a Lui e lasciarsi invadere dalla sua venuta perché lui salva proprio dalle paure dei pericoli veri o presunti».
Maria Gabriella Leonardi

venerdì 5 giugno 2015

CALTAGIRONE Una giornata di studio sul Sinodo della famiglia

Oggi, alle 17.30, nell’istituto Maria Ausiliatrice di Caltagirone, l’Ufficio famiglia e vita della diocesi di Caltagirone, insieme con l’Azione cattolica, organizza l’incontro sul tema «Il Sinodo e la famiglia: sfide e potenzialità». Interverranno Franco Miano, docente di filosofia morale all’Università «Tor Vergata» di Roma, e Pina De Simone, docente di teologia fondamentale presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale a Napoli, e una coppia presente al Sinodo straordinario della famiglia dello scorso ottobre. Alle 19.30 il vescovo Calogero Peri presiederà la celebrazione eucaristica.
Maria Gabriella Leonardi

martedì 2 giugno 2015

Agrigento Un 'pasto sospeso' per i poveri

Ad Agrigento parte l’iniziativa del 'pasto sospeso' grazie alla collaborazione tra la cooperativa sociale 'Al Kharub' e la Caritas diocesana. La cooperativa gestisce, da un anno, una gastronomia di cucina etnica africana denominata 'Ginger-people& food', nel comune di Favara, nei Sette cortili, presso il Farm Cultural Park.
Carmelo Roccaro, della cooperativa, spiega: «Non abbiamo inventato nulla di nuovo. Abbiamo preso spunto dall’iniziativa 'caffè sospeso' di Napoli che permette a un cliente di offrire un caffè ad un’altra persona. Con l’iniziativa del 'pasto sospeso' vogliamo dare, anche ad Agrigento, la possibilità a una persona meno abbiente di consumare un pasto caldo pagato da un’altra. Collaboriamo con la Caritas diocesana da molto tempo. Ogni cliente che viene a mangiare da noi può pagare un pasto, o una parte di un pasto, a chi non può permetterselo. Raccoglieremo tutte le offerte in una cassetta. Quando la Caritas avrà necessità di qualche pasto e ci chiamerà noi le indicheremo la nostra disponibilità di pasti e sarà la stessa Caritas che ci manderà le persone che dovranno mangiare: in tal modo la Caritas farà da filtro e si eviterà che qualcuno ne approfitti».
L’iniziativa rientra nella Campagna mondiale 'One Human Family, Food for All', per il sostegno alimentare dei più poveri e l’affermazione del diritto al cibo. Cinque euro raccolte equivarranno ad un pasto al quale la gastronomia Ginger aggiungerà gratuitamente una bottiglia di acqua minerale.
«Ci auguriamo – continua Roccaro – che anche altri esercizi sposino l’iniziativa: in tal modo, sul territorio, si creerà un’offerta più ampia». Dopo alcuni giorni di preparazione già a partire dal prossimo venerdì sarà possibile pagare i primi 'pasti sospesi'.
Maria Gabriella Leonardi
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