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mercoledì 29 luglio 2020

AD ACIREALE LA FESTA PATRONALE DI SANTA VENERA Raspanti: la fede diventi azione. Oltre ogni paura


«Organizziamo un incontro, riuniamoci e dialoghiamo, anche con toni forti, su quale futuro per la nostra città. Siamo cittadini responsabili e guardiamo con fiducia ai valori dell’onestà e di integrità morale, basati sulla correttezza e generosità». È questo l’appello che il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, ha lanciato domenica alla locale amministrazione comunale e a coloro che partecipano attivamente alla vita della comunità. Un invito che sta avendo un’ampia eco. L’occasione per lanciarlo è stata la festa patronale di santa Venera, vergine e martire. Una festa diversa da quella celebrata tutti gli altri anni per via delle misure adottate per contenere la pandemia. Misure che, tuttavia, non hanno fermato la voglia della città e della diocesi di rendere omaggio alla patrona.

«Il virus ha messo in difficoltà tutti noi – ha detto Raspanti – ha attentato alla salute del corpo e per questo lo abbiamo vissuto come male, che non viene dalla volontà dell’uomo ma ne intacca la sua libertà». La pandemia ha messo in evidenza come l’uomo non sia fatto per la solitudine e le restrizioni ma per la socialità: «Il Covid-19 ha evidenziato la parte positiva di ognuno di noi – ha ricordato il vescovo –. Ci sono stati uomini che hanno anteposto alla propria salute l’altro, portando a compimento il proprio dovere nella società. Spezziamo, rompiamo la nostra vita come ha fatto Venera, per distaccarci dal male e far posto alla vera vita».

Il pastore acese, ricordando la figura di Venera, ha affidato alla comunità

parole di speranza. «Riscopriamo una comunicazione tra noi più corretta, leale e trasparente. Mostriamo le azioni e non le chiacchiere. La fede diventi azione per sconfiggere la paura del futuro». Nelle sue parole il richiamo al dovere di trasmettere il coraggio alle generazioni future, mettendo in atto il «principio di generatività», cioè «prendere sulle spalle il bambino, in questo caso la nostra città, per accompagnarlo e farlo crescere».

Altro momento significativo della festa è stato il conferimento alla Caritas diocesana di Acireale della benemerenza civica di “Santa Venera”, consegnata dal sindaco Stefano Alì a seguito di delibera di Giunta. Un riconoscimento che testimonia l’impegno anche sociale della Chiesa locale. La benemerenza è un diploma pergamenato che, per la prima volta, la città di Acireale ha consegnato a quanti si sono distinti durante il periodo più buio dell’emergenza coronavirus ancora in corso.

MGL


venerdì 24 luglio 2020

Ad Acireale al via i preparativi per santa Venera


Ha preso il via ad Acireale la preparazione alla festa di santa Venera martire, patrona della città e della diocesi. A causa della pandemia il programma dei festeggiamenti vedrà una riduzione delle manifestazioni esterne.

Secondo la tradizione Venera o Veneranda, nata nell’anno 100, alla morte dei genitori, donò i suoi averi ai poveri e si dedicò a un intenso apostolato. Sarebbe stata arrestata dal prefetto Antonio che avrebbe cercato invano di ricondurla alla religione romana, con inviti e con atroci torture da cui Venera sarebbe uscita illesa. Mercoledì è iniziato in Cattedrale il triduo. Domenica, giorno della festa, alle 20.30 in piazza Duomo il vescovo Antonino Raspanti presiederà la Messa solenne. Seguirà l’atto di affidamento della città e della diocesi alla santa. 
(Maria Gabriella Leonardi)

giovedì 23 luglio 2020

E Acireale non rinuncia ma cambia il suo «grest»


«Ogni mpidimentu è giuvamento», dice un detto siciliano per indicare che da un problema può derivare un beneficio. È un po’ quanto accaduto al grest dei cooperatori salesiani di Nunziata, frazione di Mascali, nel Catanese. Causa Covid-19 era troppo complicato realizzare il consueto grest (gruppo estivo) e allora si è optato per un’iniziativa caratterizzata da passeggiate naturalistiche, alla riscoperta di luoghi caratteristici magari dimenticati. «Abbiamo deciso quest’anno di tenere i grest in virtuale e in reale – spiega Annamaria Belfiore del Coordinamento diocesano oratori –. In tutta la diocesi di Acireale, solo una decina di oratori sta organizzando un grest in presenza e alcuni di questi organizzano per i bambini escursioni naturalistiche». A Nunziata nel grest è coinvolta la parrocchia e altre associazioni che organizzano passeggiate su vecchi sentieri percorsi dalle popolazioni di un tempo e poi dimenticati con l’avvento delle auto e il graduale abbandono della vita agricola. La responsabile del grest, Claudia Marchese, racconta: «L’1 agosto prossimo percorreremo un vecchio sentiero in pietra lavica, passeremo dal sito archeologico dove c’è la chiesa medievale della Nunziatella; sarà proiettato un video sulla colata lavica del 1928 e durante il percorso sarà interpretata anche una antica leggenda legata all’Etna. Il tema è “Tra natura, leggenda e fede”; verranno anche genitori e nonni. Qualche giorno prima faremo una pulizia, a misura di bambino, dei luoghi: si tratta di zone ormai sconosciute anche da giovani trentenni». Una scelta all’insegna della natura e della fede dunque, un percorso di riscoperta. Davvero, come recita il detto siciliano, da un problema può derivare un grande beneficio 
Maria Gabriella Leonardi

giovedì 2 luglio 2020

Riapre chiesa di Fiandaca Oggi Messa di Raspanti


Riaperta al culto oggi grazie alle offerte delle diocesi siciliane dopo il sisma del 2018. È la chiesa 'Santa Maria delle Grazie' di Fiandaca, frazione di Acireale. Lo fa per la festa della Madonna delle Grazie a cui è intitolata. Il costo totale dei lavori ammonta a circa 40mila euro. La chiesa è stata danneggiata durante diversi terremoti. Oggi alle 19 a presidere la Messa sarà il vescovo di Acireale Antonino Raspanti. 
(M.G.Leo.)

mercoledì 1 luglio 2020

A Caltagirone Madonna della Via riapre alla speranza


Un triage di accoglienza ogni mattina, la rilevazione della temperatura, igienizzazioni dopo ogni attività. Sono solo alcune delle azioni di prevenzione attuate dall’oratorio Madonna della Via di Caltagirone per il grest, l’unico della città. L’oratorio ha pure presentato un progetto all’Asp e al Comune con i protocolli adottati. Solo 56 i bimbi accolti, meno di un quarto rispetto al 2019. «Ci siamo accorti che erano spaventati, bloccati dalla paura e dai mesi di solitudine, questo ci ha spinto a organizzare il grest, perché le regole sono tantissime, il lavoro

preparatorio molto e tante le responsabilità», dice Gabriele Cappellano, animatore responsabile del protocollo di sicurezza e futuro medico. «È un’opportunità per superare l’impatto forte che ha lasciato la pandemia – dice il parroco don Francesco Minolfo – e anche un’esperienza fondamentale per lo sviluppo della personalità». 

(Maria Gabriella Leonardi)