.

.
.

mercoledì 27 dicembre 2017

Acireale, area per bimbi con l'impegno di tutti

Una bambinopoli senza barriere sarà realizzata ad Acireale grazie ad una collaborazione tra il Comune, la diocesi, il seminario vescovile e il Csi. Il Comune si era già attivato per realizzare una bambinopoli nella zona alle spalle del "PalaVolcan" al fine di riqualificare un'area spesso frequentata da spacciatori, perché torni ad essere frequentata dalle famiglie. Il Csi, in occasione del "Natale dello sportivo" e della cena per lo scambio di auguri ha avviato una raccolta fondi per l'acquisto di giochi per disabili che andranno ad arricchire questa struttyra. Alla speciale cena hanno aderito oltre 60 persone, tra dirigenti Csi, atleti, allenatori, sportivi più il direttore della Caritas, don Orazio Tornabene, l'ufficio diocesano per lo sport, turismo e tempo libero e il seminario diocesano. 
Il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, ha lodato il servizio di tanti allenatori e dirigenti che hanno sposato la causa dell'educazione attraverso lo sport, dando un importante contributo per la crescita di tanti ragazzi. Salvo Raffa, presidente del Csi di Acireale, spiega: «Da tanti anni insieme al seminario diocesano organizziamo l'evento "Una rete per la Caritas", una partita di calcio con una raccolta fondi per iniziative solidali. Quest'anno con il vescovo Raspanti si è voluto inserire quell'evento in un percorso di solidarietà. La prima tappa è stata il "Natale dello sportivo", una nuova raccolta si terrà tra Quaresima e Pasqua, l'ultima tappa sarà "Una rete per la Caritas"».
MGL

martedì 12 dicembre 2017

Parole «pensate» per arginare l’odio in rete

Trapani è tra le province con un livello di aggressività più elevato su Twitter. Emerge in una ricerca che ha analizzato milioni di tweet nelle province italiane e i cui risultati sono stati presentati in febbraio a Trieste nel corso dell’iniziativa nazionale «Per una comunicazione non ostile. Parole O_stili». Il dato ha portato l’Ufficio diocesano per le comunicazioni a promuovere il «Manifesto» attraverso il progetto «Trapani per una comunicazione non ostile», realizzato con l’associazione «Trapani per il futuro», il periodico L’Insonne e l’Ucsi. «Il movimento cultuale contro le 'parole ostili' – spiega il vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli – è un’espressione idonea a richiamare la ricchezza e l’esigenza di profondità che c’è dentro l’animo umano e che cerca una parola adatta che lo possa esprimere. E questo fa parte della missione pastorale della Chiesa: nessun’altra realtà può riproporre il senso forte della parola».
Un primo incontro si è tenuto a maggio, in occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, su «Le parole sono ponti». È stata creata la pagina Facebook «Trapani per una comunicazione non ostile » e sono seguiti altri incontri nelle scuole, a Trapani, Calatafimi ed Alcamo. Il manifesto è stato anche donato dal vescovo alle autorità .
Ieri si è tenuto un nuovo momento di riflessione sul tema «Il Web siamo noi» con il giornalista e scrittore Bruno Mastroianni, autore de La disputa felice. Dissentire senza litigare sui social network. Motore di questo percorso è Lilli Genco, dell’Ufficio diocesano: «Partendo dall’invito del Papa a promuovere una cultura della comunicazione che superi la 'cultura dello scarto' e sia davvero in grado di creare incontro e vicinanza nel 'cambiamento d’epoca' che stiamo vivendo – spiega – abbiamo pensato di aprire uno spazio di condivisione. Non è un 'corso' o una 'scuola': si tratta di incontri e laboratori per riflettere insieme su alcuni temi. Un percorso da costruire insieme, rivolto soprattutto a quanti, in modo formale o informale, si occupano delle pagine social istituzionali di parrocchie, associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali e a coloro che vogliono condividere un modo positivo di abitare la rete».
MGL

mercoledì 6 dicembre 2017

I detenuti restaurano le statue della chiesa

I detenuti della casa circondariale di contrada Noce a Caltagirone, insieme ai loro insegnanti, hanno restaurato una statua della Madonna, appartenente alla parrocchia Gesù adolescente di Grammichele, nel Catanese. Non è la prima volta che avviene questa forma di collaborazione tra la casa circondariale, l’istituzione scolastica e la parrocchia e il trait d’union è un docente che lavora dentro il carcere, il professor Raffaele Adamo, che è parrocchiano della comunità Gesù adolescente.
All’interno della casa circondariale, infatti, è attiva una sezione dell’istituto d’istruzione superiore 'Bonaventura Secusio'. «L’anno scorso – spiega il parroco della comunità, don Tino Zappulla – abbiamo fatto restaurare due bambinelli e il prossimo mese di marzo faremo restaurare una statua di San Giuseppe. Domenica, alla riconsegna del simulacro della Madonna era presente un detenuto, che è stato debitamente autorizzato e che ha spiegato alla comunità i lavori che sono stati eseguiti».
L’evento è stato particolarmente seguito dalla comunità e la chiesa era gremita. «Durante l’avvento, inoltre – continua don Tino – effettuiamo una raccolta di offerte per aiutare i detenuti che hanno difficoltà economiche ad acquistare degli indumenti. L’anno scorso un detenuto ha ottenuto un permesso per partecipare a un nostro pellegrinaggio. La comunità – conclude – si è dimostrata capace di comprendere come certi errori possono essere recuperati, anche attraverso queste forme di aiuto».
MGL