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martedì 26 gennaio 2016

Un’educazione «in uscita», Acireale riflette

Per il terzo anno consecutivo il Servizio diocesano per la pastorale giovanile e degli oratori di Acireale organizza delle giornate formative per giovani, «educanimatori », oratori e realtà ecclesiali giovanili e impegnate nell’educazione dei più piccoli, degli adolescenti e dei giovani. L’appuntamento è per domani e venerdì nella sala conferenze della chiesa parrocchiale della Madonna della Fiducia ad Acireale. «Il convegno diocesano di pastorale giovanile e oratori – dice don Mario Gullo, responsabile della pastorale giovanile acese – quest’anno prenderà spunto dai cinque verbi del convegno di Firenze, dalle indicazioni di papa Francesco e dall’invito del vescovo di Acireale, Antonino Rapsanti, a raggiungere i giovani che sono 'fuori' dalle nostre realtà». Il tema: «Educhiamoci... in uscita» sarà declinato domani attraverso alcune dinamiche particolari con due relatori: don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile, e don Samuele Marelli, responsabile del Servizio per i ragazzi e gli adolescenti e degli oratori della diocesi di Milano. Venerdì è in programma una tavola rotonda con i delegati diocesani al Convegno di Firenze: don Antonio Pennisi, Barbara Sgroi, Andrea Romeo, Annamaria Cutuli, e don CarmeloSciuto. «'Educhiamoci... in uscita» – aggiunge don Gullo – non è la pastorale di una Chiesa che vuole sopravvivere con i ragazzi e i giovani che ha ma il comando evangelico della missione che chiama e interpella ad evangelizzare e prendersi cura di tutti i giovani con cuore di Cristo, pastore buono».
Il convegno si concluderà nel santuario giubilare di Valverde, il 30 gennaio alle 20, con una veglia dedicata a don Bosco e presieduta dal vescovo Raspanti.
Maria Gabriella Leonardi

lunedì 25 gennaio 2016

Acireale. «Bisogna tornare ad ascoltare»

Da alcuni anni per la diocesi di Acireale la festa di san Francesco di Sales è l’occasione per offrire ai giornalisti e agli operatori della comunicazione un momento di riflessione e formazione attraverso l’organizzazione di incontri, accreditati dall’Ordine dei giornalisti e tenuti da importanti operatori del mondo dei media.
Ospite di quest’anno è stato il direttore di Avvenire Marco Tarquinio che, venerdì, nel salone della parrocchia San Paolo di Acireale ha sviluppato una riflessione pubblica sul tema «Per un futuro di pace. Il contributo della comunicazione».
Il direttore dell’Ufficio diocesano comunicazioni sociali di Acireale don Marco Catalano ha contestualizzato il tema citando tre fatti in cui il ruolo dell’informazione è stato centrale: nel 1992 i media che ripresero, come fosse un film, lo sbarco dei Marines a Mogadiscio; il bombardamento delle emittenti tv avvenuto nel 1999 a Belgrado e nel 2001 a Kabul, perché erano considerate obiettivi militari; la propaganda del Daesh attraverso i social network.
«Nel suo messaggio per la prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali – ha detto il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti – il Papa parla di una comunicazione che nei modi e nella scelta delle parole può suscitare guerra o pace».
Dal globale al locale il meccanismo è lo stesso e anche in un ambito di provincia si può essere, o meno, costruttori di pace. Guardando all’informazione locale monsignor Raspanti ha individuato alcune storture da correggere: «Occorre sconfiggere l’aggressività: c’è chi comunica tendendo ad attaccare la persona. Sottolineare un fatto negativo senza attaccare la persona a tutti i costi esprime uno stile del tutto diverso. Sono necessarie le voci critiche, sapendo scegliere le parole giuste e avendo un animo pacificato: se l’acredine ce l’hai dentro metterai nella comunicazione la tua personale avversione, i tuoi interessi di parte, e userai l’apparente informazione per i tuoi scopi. Una comunicazione sana non è bonacciona, ma costruisce la pace». Tarquinio ha posto l’attenzione su alcuni verbi fondamentali del messaggio, a partire dall’ascoltare: «Viviamo in un tempo – ha detto – in cui non ci si ascolta più. Anche per questo è difficile affrontare questioni difficili: dalla vita personale alla vita comunitaria, alla grande politica. Occorre sapere ascoltare il mondo, saperlo guardare, e quindi vederlo, perché guardare non basta. E poi sapere agire. Per un cristiano sono fondamentali la preghiera e l’agire». E proprio la preghiera e la Messa per i giornalisti domenica, ad Acireale, hanno concluso la festa di san Francesco di Sales.
MGL

giovedì 21 gennaio 2016

Festa di san Francesco di Sales, ad Acireale incontro con il vescovo Raspanti e Tarquinio

«Per un futuro di pace. Il contributo della comunicazione» è il titolo di un incontro che si terrà oggi, alle 17.30, nella sala teatro della parrocchia di San Paolo Apostolo di Acireale in occasione della festa di san Francesco di Sales. Relatore sarà il direttore diAvvenire, Marco Tarquinio. A promuovere questo momento di formazione il Meic di Acireale, l’Ufficio diocesano delle comunicazioni sociali, l’Ucsi, l’Azione cattolica diocesana e l’Associazione della stampa jonico-etnea. L’incontro sarà presieduto da monsignor Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, amministratore apostolico di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela e presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali della Cei. Nell’occasione l’Associazione della stampa jonico-etnea assegnerà al direttore Tarquinio il “Premio Vito Finocchiaro” alla memoria di un illustre giornalista acese scomparso nel 1991.
Maria Gabriella Leonardi

lunedì 18 gennaio 2016

Nicosia. Settimana di festa tra parole, suoni e immagini

Non una giornata isolata, ma una settimana di eventi per parlare di comunicazioni sociali. È la 5ª Festa diocesana della comunicazione «Parola… parole, immagini e suoni. Comunicazione e Misericordia, un incontro fecondo» in corso a Nicosia. «Questa settimana nasce dal lavoro di tre uffici diocesani: comunicazioni sociali, turismo e tempo libero e cultura – spiega Michele Li Pira, responsabile dell’ufficio comunicazioni sociali –. L’idea di fondo è che in molto di quello che viviamo c’è la Parola generatrice: tutto può essere suo riflesso, ma bisogna avere occhi per capire».
Tra gli eventi, da domenica, nel Municipio di Nicosia, è esposta la mostra «Misericordia: bellezza che salva » con immagini di crocifissi custoditi nella diocesi. Giovedì alle 20, nella chiesa S. Filippo Neri di Nicosia, sarà proiettato il film «In Solitario». Domenica 24 alle 9,30, in vescovado, sarà presentato il messaggio del Papa per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali e il libro «Linkati alla Storia» di Claudio Saita e Vincenzo Grienti, a cura di Francesca Cipolloni, segretaria nazionale Fisc. «Attraverso giornali e web creiamo ponti - dice il vescovo di Nicosia, Salvatore Muratore -. Questa settimana mette in moto queste relazioni e aiuta a scoprire l’importanza delle comunicazioni sociali per evangelizzare».
Maria Gabriella Leonardi

giovedì 7 gennaio 2016

Un presepe oltre il disagio


A Caltagirone il presepe è anche segno dell'integrazione sociale degli ospiti della «Rems» – Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza –, le strutture nate dopo il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. Gli ospiti della Rems di Caltagirone hanno realizzato e donato, infatti, un presepe in terracotta alla vicina comunità parrocchiale di Santo Pietro. Caltagirone è rinomata per la lavorazione della ceramica e per i suoi presepi. Tra le varie attività della Rems non poteva mancare, quindi, un laboratorio di ceramica. «All'inizio – spiega il responsabile della struttura Salvo Aprile – volevamo costruire un presepe dentro la Rems. Poi, visto che un gruppo di pazienti va a Messa nella chiesa di Santo Pietro, abbiamo coinvolto il parroco e chi si occupa della manutenzione della chiesa nella costruzione del presepe: loro hanno realizzato l'ambientazione, mentre i personaggi e tutto ciò che doveva essere fatto con l'argilla è stato preparato da dieci ospiti della Rems. Da questa attività è nato anche un coro che sta animando le celebrazioni durante le feste natalizie, formato da ospiti della Rems, operatori e parrocchiani».
Il vicario episcopale della diocesi di Caltagirone, don Gianni Zavattieri, sottolinea l'importanza dell'esperienza: «Questo è un presepe speciale perché realizzato e donato da una comunità che vuole fare la sua parte nel percorso di cura e riabilitazione. Oggi, come allora, i testimoni privilegiati della natività di Gesù sono i più poveri e i più fragili».
Maria Gabriella Leonardi