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venerdì 28 settembre 2018

«Nei giornali delle diocesi la forza del volontariato»

Dopo 30 anni è tornato ad Acireale il seminario nazionale organizzato da Federazione italiana settimanali cattolici con Ucsi e Aimc Sicilia su «Etica, verità e buone notizie al servizio dell’ambiente». Un ritorno nel 60° del periodico cattolico acese LaVoce dell’Joniodiretto da Giuseppe Vecchio – a lungo firma di Avvenire – dell’Ufficio per la pastorale della cultura della diocesi di Acireale diretto da Mario Agostino. Tra gli interventi anche quello del governatore della Sicilia Nello Musumeci sulla gestione dei rifiuti.
«Di fronte alla crisi che attraversa tutta la stampa – commenta Vecchio – noi dellaVoce dell’Jonio abbiamo quella forza interiore che ci spinge ad andare avanti anche se siamo stati tante volte sul punto di fermarci». Secondo Vecchio andrebbe valorizzato e riconosciuto il volontariato culturale nei giornali così come accade in altri settori. «Le nostre testate risentono meno della crisi perché vivono anche di volontariato – spiega don Adriano Bianchi, presidente nazionale Fisc –. Sul versante ecclesiale il tema più rilevante è il coinvolgimento delle diocesi, che non sempre sono ancora disposte a investire ». Oltre ai problemi, sono tante le esperienze di vivacità della stampa cattolica che danno speranza. Come nella diocesi di Ascoli Piceno con l’attività integrata di radio, giornale e sala della comunità, mentre le diocesi di Pesaro, Fano e Urbino sono da tempo unite da un unico giornale e Imola ha digitalizzato l’archivio storico del proprio periodico. Vincenti in questi casi si stanno mostrando l’integrazione tra i diversi media ecclesiali e il legame forte con il territorio.
MARIA GABRIELLA LEONARDI

martedì 4 settembre 2018

La città rigenerata con gli orti sociali

Prende il via a Gela il primo orto sociale condiviso della città; un progetto voluto dalla Diocesi di Piazza Armerina e dall’Opera nazionale per il Mezzogiorno d’Italia. L’iniziativa ha permesso la bonifica di lotti di terreno inutilizzati nel quartiere di Caposoprano e di realizzare una rigenerazione urbana ma, soprattutto, ha permesso di creare circa 80 orti che potranno essere adottati dalle famiglie attraverso un contributo mensile, per portare a tavola verdure o ortaggi di stagione coltivati in modo naturale. Coordinamento, bonifica e organizzazione dell’orto sono stati curati dall’azienda 'L’Ortolano'. Partner dell’iniziativa anche Adi Sicilia, il progetto Le Ginestre, la rete di Cantieregela ed il MoVI Gela.
Gli orti urbani di Gela hanno una forma innovativa rispetto ad altre esperienze. Qui, infatti, sarà presente un contadino a curare tutti gli orti. Coloro che vorranno cimentarsi a diventare contadini urbani lo potranno comunque fare, aiutati dal contadino. La famiglia potrà, quindi, lavorare il proprio orto nel tempo libero ma se non ne dovesse avere il tempo ci penserà il contadino. Ogni orto avrà un numero identificativo con un cartello e soprattutto sarà un orto non solo sociale ma anche social perché i tempi di maturazione e le attività saranno comunicate anche attraverso la pagina Facebook www.facebook.com/osogela e le famiglie saranno avvisate via whatsapp se i loro ortaggi possono essere raccolti. Alcune derrate di raccolto saranno messe a disposizione della Caritas.
MGL