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mercoledì 26 febbraio 2020

Donare gli organi vita oltre il dolore

Nel 1994 perse il figlio Luigi, di 15 anni, in un incidente stradale. Lui e la moglie acconsentirono all'espianto degli organi. Da allora cambiò la vita di Giuseppe Distefano, di Riposto, nel Catanese, dirigente scolastico ora in pensione. Da quella grande tragedia è scaturita in Giuseppe una sensibilità particolare per la donazione degli organi. Inizia a promuoverne la cultura sino a diventare, per un periodo, presidente siciliano dell'Associazione per la donazione di organi. "La sensibilità - racconta - l'ho sviluppata perché ho perso un figlio, abbiamo donato gli organi e lì è scattata la molla. Se non avessi avuto quel dolore, forse non mi sarei interessato a questo tema. La nostra è una semina continua, quando senti che c'è una donazione, significa che quello che fai è proficuo". La Sicilia, purtroppo, è al penultimo posto in Italia. Ma Distefano, quando è stato presidente regionale dell'Aido, ha constatato che molto dipende dal mancato funzionamento del sistema sanità-volontariato-politica. "Siamo generosi come piemontesi o umbri, solo che in quelle zone l'organizzazione è migliore", spiega. E programma incontri nelle scuole dove è invitato per sensibilizzare i giovani. Il presidente Mattarella gli ha appena consegnato l'onorificenza dell'Ordine al merito della Repubblica per il suo impegno instancabile.

giovedì 20 febbraio 2020

Domani Peri ordinerà un nuovo sacerdote

Domani alle 18.30 nella Cattedrale di San Giuliano il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, ordinerà presbitero Paolo Politi, della parrocchia Matrice di Mirabella Imbaccari, e diacono don Antonio Zimbone, della parrocchia Sant’Agrippina di Mineo. «I nuovi ordinati – sottolinea monsignor Peri – entrano a far parte del presbiterio diocesano come collaboratori preziosi del mio ministero pastorale, ciascuno con la funzione propria, come espressione indispensabile della fecondità spirituale che continuamente edifica sacramentalmente il Corpo di Cristo, che è la Chiesa». Politi presiederà per la prima volta l’Eucaristia domenica 23 febbraio alle 10.30 nella Chiesa Matrice di Mirabella Imbaccari.
(Maria Gabriella Leonardi)

martedì 18 febbraio 2020

La diocesi crea l’«ecomuseo»

L’INIZIATIVA TRA CHIESE E DEVOZIONI DEL TERRITORIO

Anche il progetto di Acireale «del Cielo e della Terra» tra gli 11 attivati in Sicilia

Tra gli 11 ecomusei istituiti questo mese dalla Regione Sicilia c’è l’«Ecomuseo del Cielo e della Terra» ideato e voluto dal vescovo di Acireale Antonino Raspanti e che abbraccia il territorio della diocesi. Un ecomuseo è un museo a cielo aperto, che, come spiegò l’inventore Hugues de Varine, rappresenta «ciò che un territorio è e ciò che sono i suoi abitanti, a dalla cultura viva delle persone, dal loro ambiente, da ciò che hanno ereditato dal passato, da quello che amano e che desiderano mostrate ai loro ospiti e trasmettere ai loro figli».

«La diocesi ha avuto la lungimiranza di vedere in questa iniziativa un percorso di crescita» dice Marta Ferrantelli, esperta di prochivio gettazione integrata europea che aggiunge come «l’ecomuseo si chiami 'Del cielo' perché si collega alla chiesa e al culto dei santi, e 'della terra' perché lo sviluppo di questa iniziativa è legata alla territorialità, alla costruzione di reti. L’ecomuseo prosegue attività già avviate collegate all’istruzione, alla cultura, all’arpartire e al museo diocesano, e anche alla valorizzazione dell’ambiente perché uno dei partner è un parco. Per la diocesi è un esempio di apertura al territorio». «Non ci sostituiamo agli enti pubblici – dice don Roberto Fucile, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale del turismo –: puntiamo a una valorizzazione del territorio esaltandone il patrimonio ecclesiale, materiale e immateriale, come le feste e le tradizioni, e lo trasformiamo in un messaggio: queste cose esistono perché parlano di Cristo». La Regione pare voglia assicurare risorse finanziarie agli ecomusei. Tra le peculiarità del progetto «Del Cielo e della Terra» ci sono le feste dei santi: «Ogni piccola comunità – sottolinea don Roberto – esprime la propria identità nella festa patronale, attorno a essa sono state costruite chiese e realizzate nei secoli cose meravigliose. L’ecomuseo sarà un valore aggiunto del nostro Parco culturale ecclesiale». «La nascita e il riconoscimento dell’Ecomuseo del Cielo e della Terra – ha detto il vescovo Antonino Raspanti – rappresenta la volontà di creare una proficua sinergia tra enti diversi per tutelare e recuperare, all’interno del segmento territoriale individuato, l’autentica identità dei luoghi e del loro patrimonio storico- artistico, nonché il recupero delle testimonianze del passato, e in esse il culto dei santi e delle feste patronali, vero e proprio cardine per la diffusione di saperi e tradizioni locali » .
MGL

sabato 15 febbraio 2020

La figura di Chiara Corbella Petrillo nel racconto di chi l’ha conosciuta


La figura di Chiara Corbella Petrillo sarà al centro di un incontro che si terrà domani alle 19.30 nella chiesa parrocchiale “Santa Maria del Rosario” di Piedimonte Etneo, provincia di Catania e diocesi di Acireale. Saranno presenti Elisa e Angelo Carfì, amica e medico di Chiara. L’incontro è organizzato dagli uffici per la pastorale delle famiglie, dei giovani e delle vocazioni della diocesi di Acireale, in collaborazione con la parrocchia ospitante e il patrocinio della sezione di Giarre-Riposto di “Scienza & Vita' e dell’Istituto diocesano di teologia 'Sant’Agostino”. L’obiettivo è arricchire, attraverso la figura di Chiara, scomparsa nel 2012 a 28 anni, la crescita spirituale di famiglie, giovani e di chi è in cerca di senso. Sulla giovane che in gravidanza
decise di non sottoporsi alle terapie anti cancro per evitare di danneggiare il figlio che stava per nascere, è stata aperta la causa di beatificazione. Le testimonianze saranno precedute alle 18 dalla Messa durante la quale saranno benedette le coppie di fidanzati.
Maria Gabriella Leonardi

sabato 1 febbraio 2020

Caltagirone, nasce l'«orto solidale»

Un orto che le famiglie meno abbienti possono coltivare e in cui le persone sole possono stringere amicizie. È l'obiettivo del progetto "La terra a piene mani" realizzato a Caltagirone dalla locale Società "San Vincenzo de' Paoli", con il contributo della Federazione nazionale della Società e in rete con enti e associazioni. Un terreno incolto di circa 3mila metri quadrati, concesso in comodato d'uso gratuito da un privato, sarà diviso in una quindicina di lotti che saranno assegnati a famiglie in difficoltà e associazioni per la coltivazione di ortaggi per uso domestico o destinati a mercati solidali. Il presidente del consiglio centrale di Caltagirone della Società di San Vincenzo de' Paoli, Mario Sortino, spiega: «Tutti i cittadini possono partecipare al bando, saranno favorite le famiglie in situazione di disagio. Dall'ascolto dei nuclei in difficoltà, degli anziani soli e della comunità abbiamo pensato di ripartire dalla terra per creare integrazione e combattere la solitudine. Questo deve diventare anche l'orto dell'amicizia, un luogo ricreativo e di crescita. Abbiamo pensato di realizzare in loco anche degli eventi enogastronomici con i prodotti che verranno coltivati». Vi sono già persone interessate a partecipare al futuro. Si tratta infatti di un progetto innovativo per Caltagirone, ma non solo.
mgl