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domenica 9 dicembre 2012

«Sicilia educa»: il volontariato crea la sua rete - Avvenire

«Sicilia educa»: il volontariato crea la sua rete - Avvenire


RAGUSA. Oggi a Marina di Scoglitti, nel ragusano, 80 associazioni di volontariato, a conclusione del meeting 'Stop and go Sicilia', daranno vita alla rete 'Sicilia educa', un presidio per l’educazione alla legalità in Sicilia ma anche un luogo di proposte politiche per il nuovo governatore Rosario Crocetta. La rete, infatti, si propone di interloquire con le istituzioni regionali e oggi è prevista la presenza del neo assessore regionale alla formazione, Nelli Scilabra. 'Sicilia Educa' sarà la prima conferenza permanente dedicata all’educazione che si riunirà una volta ogni sei mesi per elaborare percorsi di rete capaci di sottrarre i minori alla manovalanza mafiosa ed allamicrocriminalità e nello stesso tempo attivare percorsi di prevenzione. Promotori dell’iniziativa a livello regionale sono il MoVI Sicilia, Libera e Arciragazzi. La rete si avvale anche del patrocinio del Centro servizi volontariato Palermo, la collaborazione con l’Ufficio scolastico e del Network Creativ, con l’Istituto Europeo della creatività e la rete di Creativementi, e il sostegno di Fondazione con il Sud. Tra i soggetti firmatari della carta d’intenti anche il vescovo delegato della Conferenza episcopale siciliana mons. Michele Pennisi che oggi celebrerà la messa per i volontari. «Si avvia un percorso storico in Sicilia – afferma il responsabile del MoVISicilia per l’educazione Enzo Madonia –. Questa è la prima rete educativa regionale; significa costruire una sinergia capace di dare voce ai bambini e al loro diritto di crescere in città a loro misura». Ferdinando Siringo, presidente del Centro di servizi per il volontariato di Palermo e docente al Liceo classico di Palermo sottolinea: «Frequentare una scuola al nord offre un vantaggio considerevole rispetto agli studenti della Sicilia, come se gli studenti del sud fossero in ritardo di un anno e mezzo nei loro percorsi scolastici rispetto ai loro coetanei del Nord. Questo significa che l’ambito educativo è stato sottovalutato».
Maria Gabriella Leonardi
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giovedì 6 dicembre 2012

In Sicilia un’alleanza per l’impegno educativo tra famiglie, movimenti e associazioni di volontariato - Avvenire

In Sicilia un’alleanza per l’impegno educativo tra famiglie, movimenti e associazioni di volontariato - Avvenire

Uno spazio dove educatori, volontari, operatori del sociale e rappresentati delle istituzioni educative e politiche riflettano insieme per creare una nuova alleanza. Uno spazio dove la famiglia sia soggetto e non oggetto di interventi educativi. Sarà questo il meeting regionale per l’educazione 'Stop and go Sicilia', in programma da oggi fino a domenica a Marina di Scoglitti (Ragusa). Prevista la partecipazione di duecento delegati in rappresentanza di ottanta tra movimenti e associazioni siciliane.
Titolo dell’iniziativa, 'Educare al volontariato associazioni e famiglie in rete'. «Durante il meeting - spiega Enzo Madonia responsabile di 'Stop and go Sicilia' e membro della Direzione nazionale del MoVI - i partecipanti firmeranno, inrappresentanza delle proprie associazioni, una carta d’intenti che punta alla creazione di una Conferenza permanente per l’educazione in Sicilia». Tra i primi firmatari le reti del Movimento di volontariato italiano (MoVI) e di Libera. Tra i sostenitori del Meeting anche il vescovo di Piazza Armerina Michele Pennisi, delegato della Conferenza episcopale siciliana per l’educazione e l’università che commenta: «Auspico che questo tavolo di confronto regionale sull’educazione possa rapportarsi con il governo regionale, in modo che l’educazione sia al centro dell’agenda politica e si possano superare la discriminazione nei confronti delle scuole cattoliche paritarie e le scuole di formazione professionale paritarie».
Maria Gabriella Leonardi

mercoledì 28 novembre 2012

Messina,al via in Sant’Antonio da Padova le celebrazioni per il 20° della morte del padre rogazionista Giuseppe Marrazzo - Avvenire

Messina,al via in Sant’Antonio da Padova le celebrazioni per il 20° della morte del padre rogazionista Giuseppe Marrazzo - Avvenire

MESSINA. La Basilica di Sant’Antonio da Padova di Messina celebra il 20° anniversario della morte del rogazionista padre Giuseppe Marrazzo che visse per quasi 50 anni presso la Basilica e per il quale è stata aperta la fase diocesana della causa di canonizzazione. In particolare domani alle 17,30 sempre nella Basilica si terrà una conferenza di padre Agostino Zamperini, postulatore generale dei padri Rogazionisti sul tema: «Il discepolo la prese con sé (Gv 19,27), Maria nella vita di padre Marrazzo», lettura di testi dalsuo diario spirituale. Alle 19 sarà inaugurata una mostra fotografica su padre Marrazzo intitolata «La mia vita è davanti a Te, Signore».Venerdì 30, alle 10, sarà invece celebrata una Messa nella Cappella dei Padri Rogazionisti al Gran camposanto di Messina dove riposano le spoglie mortali del servo di Dio. Alle 18, nella Basilica si terrà una solenne celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Calogero La Piana, arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela.(M.G.Leo.)

sabato 17 novembre 2012

La Caritas di Caltagirone promuove raccolta di cibo - Avvenire

La Caritas di Caltagirone promuove raccolta di cibo - Avvenire

CALTAGIRONE. Oggi e domani mattina a Caltagirone si terrà una raccolta alimentare cittadina promossa dalla Caritas diocesana assieme ad alcune associazioni di volontariato. Dei punti di raccolta di alimentari saranno allestiti presso i supermercati del gruppo «Arena», lo «Spaccio alimentare» e il supermercato «Sigma». Don Luciano Di Silvestro, direttore della Caritas diocesana spiega il senso dell’iniziativa: «Il momento attuale, caratterizzato dalla pesante crisi economica ha inevitabilmente indebolito la rete di solidarietà del tessuto sociale, rendendo ancora più vulnerabili le persone e le famiglie più fragili. In questo senso vogliamo consegnare all’opinione pubblica un segnale forte di attenzione e di capacità di lavorare in rete per un obiettivo comune». Il cibo raccolto in questi due giorni sarà distribuito dai Centri d’ascolto delle parrocchie e dalle associazioni. La distribuzione sarà destinata prioritariamente alle persone ed alle famiglie più deboli e bisognose rispettandola riservatezza di quanti beneficeranno della raccolta alimentare.
Maria Gabriella Leonardi 

venerdì 9 novembre 2012

Acireale, oggi Raspanti consacra un presbitero - Avvenire

Acireale, oggi Raspanti consacra un presbitero - Avvenire


ACIREALE. Questa sera alle 18.30 durante l’Eucaristia presieduta nella Basilica Cattedrale di Acireale, il vescovo diocesano Antonino Raspanti ordinerà presbitero Salvatore Tirendi, 29 anni, diacono originario della comunità parrocchiale acese dei Santi Cosma e Damiano. Il sacerdote novello è nato nel 1983 e si è diplomato all’istituto tecnico industriale “Galileo Ferraris” di Acireale. Nel 2006 l’ingresso in Seminario e l’avvio della formazioneteologica che lo vede oggi impegnato nella preparazione per la licenza con indirizzo spiritualità. Da diacono Tirendi ha prestato servizio pastorale nella parrocchia San Paolo di Acireale di cui, dopo l’ordinazione sacerdotale, diventerà vice-parroco.
Maria Gabriella Leonardi

lunedì 29 ottobre 2012

Mass media le diocesi fanno rete - Avvenire

Mass media le diocesi fanno rete - Avvenire


DA ENNA
MARIA GABRIELLA LEONARDI

La presenza dei media informa e forma gli stili di vita ed è l’ambiente in cui i credenti sono chiamati ad annunciare il Vangelo. Da questa consapevolezza ha preso le mosse il convegno «Comunicare a Babele.

L’impegno educativo nella nuova cultura mediatica», organizzato a Enna venerdì e sabato scorsi dall’Ufficio regionale per la cultura e le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale siciliana. La presenza nei media delle diocesi siciliane è stata sintetizzata da don Giuseppe Rabita, direttore dell’Ufficio regionale per la cultura e le comunicazioni sociali: «Tutte le diocesi hanno il loro sito Web più o meno aggiornato e interattivo, ma la presenza sui social network risulta essere ancora pionieristica e poco organizzata. Diverse parrocchie hanno il sito Internet, ma raramente c’è una collaborazione con il rispettivo ufficio diocesano. C’è anche qualche emittente televisiva e radiofonica. Ma la costante che emerge dalle diverse diocesi è la difficoltà a creare sinergie».
Varie le esperienze delle diocesi siciliane. Punta a essere presente su tutti i media l’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Ragusa; il suo direttore, Piero Saladino, spiega: «Siamo presenti su Facebook, il nostro giornale 'Insieme' è diffuso gratis in 5000 parrocchie e anche attraverso la grande distribuzione. Riporta tante notizie brevi e per gli approfondimenti rinvia al sito dove, però, non c’è la duplicazione degli articoli di giornali perché i contenuti del cartaceo e dell’online sono diversificati». A breve A Ragusa sarà realizzato un corso di formazione per giovani animatori delle comunicazioni sociali. Insieme ad altre aggregazioni cattoliche e laiche, durante l’anno e sempre di venerdì, l’ufficio organizza anche incontri settimanali di dibattito pubblico: «Concepiamo le comunicazioni sociali – spiega Saladino – come una messa in rete di energie». Ha scommesso molto sul convegno la diocesi di Cefalù, presente a Enna con cinque giovani: «Noi stiamo partendo adesso – spiega don Franco Mogavero, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali – e stiamo investendo sul futuro della diocesi cominciando dalla formazione.

Pubblichiamo il bimestrale 'Koinonia' e abbiamo un sito (www.chiesadicefalu.it), che riporta notizie e molti articoli di riflessione sull’importanza del Concilio». Se come ha detto il vescovo uscente per la cultura e le comunicazioni sociali della Cesi, Salvatore Di Cristina, «la comunicazione va posta all’ordine del giorno come metodo dell’agire pastorale», un ruolo
 particolare è quello dei giornalisti cattolici. Peppino Vecchio, presidente regionale di Fisc e Ucsi, dice: «Dinanzi alla notevole quantità di informazioni che arrivano dalla Rete, al giornalista oggi sono richieste maggiore capacità di discernimento e preparazione professionale». E un vero lavoro giornalistico è quello svolto dal settimanale «Amico del popolo» dell’arcidiocesi di Agrigento ove le comunicazioni sociali sono una tradizione consolidata. L’«Amico» è il solo a seguire le sedute di Consiglio comunale e realizza inchieste, come una recente sull’emergenza rifiuti. «Sul sito Internet inseriamo altri servizi e approfondimenti – dice il direttore don Carmelo Petrone –. Abbiamo un nostro profilo su Twitter, Facebook e YouTube che usiamo per interagire con chi ci segue e per anticipare i contenuti del giornale».

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La passione educativa al centro dell’incontro tra i delegati delle Chiese a Enna Collaborazioni e sinergie le chiavi per abitare il Web e affrontare la sfida di Babele



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il vescovo Staglianò «Legare comunicazione e cultura: la svolta per le comunità parte da qui» - Avvenire

il vescovo Staglianò «Legare comunicazione e cultura: la svolta per le comunità parte da qui» - Avvenire
C omunicazioni sociali e cultura devono camminare insieme.
È quanto intende perseguire Antonio Staglianò, vescovo di Noto, delegato dalla Conferenza episcopale siciliana per la Cultura e le Comunicazioni sociali nel corso della sessione autunnale tenutasi dall’8 al 10 ottobre scorsi. Monsignor Staglianò, tra i 'padri' del Progetto culturale della Cei, è convinto che la Chiesa debba abitare lo spazio delle comunicazioni sociali, utilizzando tutti i mezzi a disposizione. «Da questo versante – afferma – il mio primo impegno da vescovo delegato della Cesi sarà quello di stringere fortemente il rapporto tra le comunicazioni sociali e la cultura: bisognerà lavorare con attenzione critica perché questo rapporto è facilmente dissolubile».

Perché?


Il trend culturale sulle comunicazioni sociali porta a ridurre tutto agli strumenti di comunicazione, con messa in
 campo di prodotti già preconfezionati che alla fine non generano educazione culturale.

D’altra parte, il termine 'cultura' rischia di essere generico.


Questo convegno ha dedi­cato un’attenzione partico­lare alle comunicazioni so­ciali.
Con quale esito?

L’appuntamento di Enna mi ha convinto dell’urgenza di lavorare nel riorganizzare le sinergie della comunicazione sociali con gli operatori della cultura, per educare e per far crescere l’umano dell’uomo.


La carta stampa potrebbe aiutare questo processo, magari attraverso la creazione di un organo regionale e sfruttando gli strumenti già esistenti, come
 Avvenire?

Per un giornale delle Chiese di Sicilia si dovrebbero affrontare problemi di tipo economico, ma anche pastorale. Bisognerà lavorare di anno in anno.

Apprezzo molto
 Avvenire, di cui sono un convinto sostenitore. Potrà aiu­tarci molto. (M.G.L.) 

Cesi, dal sito Internet un modello di condivisione - Avvenire

Cesi, dal sito Internet un modello di condivisione - Avvenire

In tema di comunicazione, le diocesi siciliane hanno innanzi l’esempio della Conferenza episcopale siciliana, dove lavora un ufficio stampa che costantemente aggiorna il sito internet istituzionale. Vi lavorano Consuelo Valenza e Chiara Ippolito che spiegano: «Attraverso l’aggiornamento costante del sito www.chiesedisicilia.org perseguiamo tre finalità.

Innanzitutto, raccontiamo attraverso immagini e testi l’attività della Cesi, unica Conferenza episcopale in Italia ad avere anche una propria sede fisica che si trova
 a Palermo in corso Calatafimi. In secondo luogo, il sito dà notizia delle attività degli uffici regionali che compongono la commissione pastorale. Gli uffici corrispondono a tutti gli ambiti della vita –proseguono – e il sito dà conto dei convegni e fornisce approfondimenti. Terza finalità è quella di far convergere le attività delle diocesi: il sito è, infatti, vetrina delle attività diocesane e, per questo, è strumento della comunione delle Chiese di Sicilia».
L’ufficio stampa cura i rapporti 'ad extra' con l’esterno, attraverso la redazione di comunicati stampa, una newsletter e una rassegna stampa. L’ufficio cura altresì anche i rapporti 'ad intra', tra le diocesi, attraverso una piattaforma online che consente l’incontro tra gli uffici diocesani in un’area riservata del sito in cui è possibile consultare i documenti dei vari uffici.

All’interno della piattaforma è aperto un forum per ogni singolo ufficio in cui si può conversare su determinati argomenti.

Direttore dell’Ufficio per la
 cultura e le comunicazioni sociali è don Giuseppe Rabita, della diocesi di Piazza Armerina. Prossimamente all’interno del sito delle Chiese di Sicilia sarà aperto anche un settore video per favorire approfondimenti su varie tematiche. «L’obiettivo del nostro ufficio stampa – spiegano Consuelo e Chiara – è quello di intervenire educando alla comunione e favorendo un confronto tra le chiese per camminare in maniera unitaria. In tal senso, questo convegno è un punto di arrivo e di partenza».

(M.G.L.)
 

lunedì 22 ottobre 2012

Da venerdì un convegno a Enna su media e impegno educativo

SICILIA - Avvenire

L’Ufficio regionale per la cultura e le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale siciliana organizza un convegno regionale di verifica e di rilancio della pastorale delle comunicazioni sociali nelle diocesi. Il convegno – «Comunicare a Babele. L’impegno educativo nella nuova cultura mediatica» – si terrà venerdì e sabato a Enna. I lavori saranno aperti da monsignor Salvatore Di Cristina, vescovo delegato per la cultura e le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale siciliana.
Seguiranno gli interventi di monsignor Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e di padre Antonio Spadaro, direttore de «La Civiltà Cattolica». Sabato previsti tre laboratori su 'Giornalismo', 'Web e nuove tecnologie' e 'Arte'.
Concluderà i lavori don Giuseppe Rabita, direttore dell’Ufficio regionale per la cultura e le comunicazioni sociali della Cesi.
(M.G.L.)

domenica 30 settembre 2012

«Frate Allegra ci richiama all’amore per la Parola»


DA ACIREALE
MARIA GABRIELLA LEONARDI
Migliaia di fedeli ieri mattina, sotto un sole estivo, hanno invaso il centro di Acireale per la beatificazione di padre Gabriele Maria Allegra dell’Ordine dei Frati Minori, sacerdote missionario che per amore della Parola di Dio e del popolo cinese ha tradotto la Bibbia nell’idioma di Confucio.
In tanti ieri hanno assistito per la prima volta a un rito di beatificazione, che solo dal 2008 si celebra nelle diocesi di origine dei beati. Numerosi i vescovi, i sacerdoti e i membri della famiglia francescana che hanno concelebrato la Messa, presieduta dal prefetto della Congregazione delle cause dei santi, il cardinale Angelo Amato. Tra gli altri, accanto a lui sull’altare, l’arcivescovo di Palermo, il cardinale Paolo Romeo; l’arcivescovo emerito di Hong Kong, il cardinale Giuseppe Zen Ze-kiun; l’arcivescovo emerito di Palermo, il cardinale Salvatore De Giorgi; il segretario generale della Cei, il vescovo Mariano Crociata; il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti; l’arcivescovo di Catania, Salvatore Gristina; il ministro generale dei Frati Minori, fra José Rodríguez Carballo e il ministro pro-vinciale della Sicilia, fra’ Giuseppe Noto. Il rito della beatificazione si è svolto durante la Messa, subito dopo l’atto penitenziale. Il vescovo Raspanti ha letto la richiesta di beatificazione di padre Allegra e il postulatore generale dei Frati Minori padre Giovan Giuseppe Califano, ne ha tracciato la biografia. È seguito l’emozionante lettura, da parte del cardinale Amato, della bolla con cui il Papa proclama beato Gabriele Maria Allegra insieme all’indicazione della data della sua festa liturgica: il 26 gennaio. Suggestivo lo scoprimento dell’arazzo raffigurante il neo beato, esposto sulla facciata della chiesa di San Pietro e accolto da un fragoroso applauso. Sull’altare, è stata quindi portata una reliquia di padre Allegra, al canto delMagnificat, il cantoche il beato chiese ai suoi confratelli di cantare, al momento della sua morte.
Nell’omelia, dopo la proclamazione del Vangelo letto in italiano e in cinese, il cardinale Amato ha ripercorso la vita e le virtù del beato, a partire dal contributo che la terra natia ha dato nel formare la sua personalità poliedrica: «La grandiosità e la vitalità dell’Etna – ha detto – l’orizzonte sconfinato del mare, il rigoglio della natura fertile e generosa, gli echi nobilissimi di una memorabile antichità greco-latina gli aprirono i confini di terre lontane, ma altrettanto ricche di cultura e di umanità, da conquistare con lo studio, la bontà e la Parola di Dio». Il cardinale ha evidenziato come la traduzione della Bibbia in cinese sia stata «una pietra miliare nella storia della Chiesa cattolica in Cina» e ha definito padre Allegra un uomo erudito e umile, seguace di san Francesco soprattutto in questa virtù, tant’è che nella traduzione della Bibbia non compare mai il suo nome. «Cosa possiamo apprendere dal beato Gabriele Allegra? – ha chiesto il cardinale –. L’appello più pressante che egli ci rivolge è l’amore alla Sacra Scrittura, con l’intensità di cuore e di mente che ebbe lui».
Piene di gratitudine le parole pronunziate, a conclusione della Messa, dal ministro generale fra Carballo, che ha ringraziato Benedetto XVI per avere accolto la richiesta di beatificazione di padre Allegra. Una gioia condivisa da tutta la fraternità francescana, che vive questa beatificazione come un’occasione per rinnovare lo stupore e la gratitudine per il dono della nostra vocazione. Il vescovo Raspanti ha quindi evidenziato il legame tra padre Allegra e la diocesi di Acireale, che ne custodisce le spoglie mortali nel convento di San Biagio: «Questo piccolo uomo, nato nelle nostre contrade – ha detto – ha avuto il coraggio eroico in tempi difficili di scalare vette, le cui altezze metterebbero i brividi a qualunque».Nel pomeriggio uno spettacolo della cantante Tosca ha prolungato la festa. Oggi si terranno due Messe di ringraziamento: alle 10 nella Cattedrale di Acireale e alle 18,30 nella chiesa madre di San Giovanni La Punta, città natale del beato.
Maria Gabriella Leonardi

Insegnava a essere sognatori gioiosi - Avvenire

Insegnava a essere sognatori gioiosi - Avvenire


DA ACIREALE
D ella famiglia di padre Allegra e del suo legame con essa ne ha parlato la giovane pronipote, Chiara, venerdì sera, in piazza Duomo nel corso di una veglia di preghiera con giovani intitolata «La Vergine Maria e fra Gabriele: un sì a Dio!» e presieduta dal ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, fra José Rodríguez Carballo. Chiara non ha conosciuto direttamente lo zio, ma ne è stata conquistata attraverso la risonanza che ha avuto in tutta la famiglia, la vita e la personalità di questo straordinario parente. «Zio Gabriele – ha raccontato la ragazza – diceva 'sin da giovane, anzi giovanissimo sono stato un sognatore…' e se fosse qui, sono certa che direbbe ai giovani di essere dei sognatori gioiosi, pieni di fede e di speranza. Perché la speranza è figlia dellafede. Ed è concreta». Nelle lettere che lo zio inviava ai parenti, Chiara ha ritrovato la testimonianza di un uomo gioioso, che non parlava mai delle sue preoccupazioni e che era innamorato della sua famiglia, del prossimo e soprattutto della Mamma Celeste.
Su questo esempio, fra José Rodríguez Carballo ha lanciato ai giovani l’invito a fare della loro vita un «sì» a Dio, a rispondere alla sua chiamata senza escludere un progetto nella vita sacerdotale e francescana perché «quando Gesù entra nella vita non toglie nulla ma dà tutta la libertà».In occasione della beatificazione di padre Allegra, è giunta ad Acireale anche una delegazione di fedeli da Hong Kong, guidata dal vicario generale della diocesi Pierre Lam. Con loro anche suor Lucy che ha conosciuto e lavorato con padre Allegra e che adesso dirige la scuola 'Cuore Immacolato di Maria'. «A Hong Kong – ci ha riferito padre Lam – c’è la libertà di religione come qui, mentre in Cina ci sono invece limiti: la beatificazione di padre Allegra per questo è un incoraggiamento ».
Maria Gabriella Leonardi

giovedì 27 settembre 2012

Caltagirone, oggi l’assemblea diocesana riflette sul «fare famiglia» per testimoniare - Avvenire

Caltagirone, oggi l’assemblea diocesana riflette sul «fare famiglia» per testimoniare - Avvenire


CALTAGIRONE. Si svolge oggi, a partire dalle 18, presso l’auditorium del Seminario, l’assemblea pastorale diocesana di Caltagirone, sul tema «Fare famiglia per accogliere, vivere, celebrare, testimoniare la nostra fede». In continuità con il Convegno pastorale diocesano celebrato dal 26 al 28 giugno sul tema «Presbiteri e laici si accolgono nel Signore», l’assemblea diocesana, presieduta dal vescovo Calogero Peri, è aperta a tutti, particolarmente agli operatori pastorali e rappresenta il momentodi maggiore condivisione, riflessione e verifica del piano pastorale.
L’assemblea approfondirà il tema della comunione e della testimonianza della fede, attraverso l’immagine della famiglia, indicata dal vescovo Peri come «metodo, forma, contenuto della fede».
«Cercheremo di presentare gli avvenimenti, che stanno per caratterizzare quest’anno, sia come Chiesa universale, sia come Chiesa particolare». In particolare il «nostro piano pastorale che mette al centro la famiglia, nonsolo come famiglia naturale fondata sul matrimonio, ma anche come famiglia parrocchiale e diocesana.
Intendiamo, quindi, chiederci come la famiglia riesce a vivere questi momenti di fede». Sono quattro le tappe indicate dal vescovo per l’anno pastorale che si apre.
Quattro tappe che si muovono nell’orizzonte tracciato dalle quattro Costituzioni del Concilio Vaticano II, di cui «celebriamo i cinquant’anni dall’apertura». (M.G.L.)

domenica 23 settembre 2012

Frate Allegra, un «faro» di santità per Acireale - Avvenire

Frate Allegra, un «faro» di santità per Acireale - Avvenire

Acireale si prepara a vivere, sabato 29 settembre, per la prima volta la beatificazione di un suo figlio, il frate e sacerdote Gabriele Maria Allegra. Ieri, nel convento di san Biagio, dove il frate iniziò il suo cammino e dove si trovano le sue spoglie, i Frati Minori hanno organizzato la conferenza stampa di presentazione dell’evento. Il vescovo di Acireale, monsignor Antonino Raspanti, ha auspicato che quella di sabato prossimo non sia solo una festa: «Dinanzi a noi – ha detto – il compito di conoscere meglio questo frate e di approfondirne il pensiero. Sappiamo molto poco, diffondendone la conoscenza si imparerà a stimare questo uomo, frate francescano, della nostra terra». Monsignor Raspanti conosceva la figura di padre Allegra sin da quando insegnava nella Facoltà Teologica di Sicilia e testimonia come da anni si avverte la necessità di studiare l’opera di questo frate: «La sua eredità – ha detto il presule – risplende nel patrimonio della nostra isola come un motivo di orgoglio che contribuisce a dare della Sicilia un’immagine diversa da quella dei luoghi comuni. Dobbiamo sapere non mettere nel cassetto i gioielli di casa e questo è compito sia dei Francescani che di tutta la società locale».
Il sindaco di Acireale Nino Garozzo ha assicurato la collaborazione della città all’evento, mentre fra Massimo Corallo ha portato il saluto del ministro provinciale dei Frati Minori, impedito a partecipare. «Siamo dinanzi a un uomo completo – ha detto – la sua santità non è solo qualcosa di spirituale. Vivere santamente vuol dire impegnarsi con Dio e la società. Frate Allegra non ha solo vissuto il Vangelo nella sua vita personale ma lo ha testimoniato e offerto. Come Frati Minori – ha aggiunto il religioso – non vogliamo che questa sia una festa da aggiungere all’album di famiglia ma l’occasione per rilanciare lo spirito francescano». I Frati Minori, inoltre, per tradurre in opere concrete l’insegnamento di frate Allegra hanno deciso di istituire una onlus, che opera in ambito sociale, missionario e culturale, dall’accoglienza degli immigrati alla valorizzazione della biblioteca «Frate Gabriele Allegra» di Messina.
In vista della beatificazione dal 25 al 27 settembre in tutti i monasteri e chiese dei Frati Minori e delle clarisse di Sicilia ci sarà un triduo di preghiera. Il 26 alle 16,45, sarà trasmessa su Radio Maria la recita del Rosario e dei Vespri che si terrà nel convento san Biagio. Venerdì, alle 21 nella Cattedrale di Acireale èprevista una Veglia con i giovani, presieduta dal ministro generale dei Frati Minori, José Rodríguez Carballo. Porterà la sua testimonianza la pronipote di frateAllegra, Chiara.Sabato 29 alle 10 la beatificazione si terrà in piazza Duomo e sarà presieduta dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi e rappresentante del Papa. Saranno presenti il cardinale Paolo Romeo, presidente della Conferenza episcopale siciliana e i vescovi dell’isola. È prevista la partecipazione di circa 300 sacerdoti e seimila fedeli. Saranno allestiti due maxischermi per consentire a tutti di seguire la celebrazione. Sempre in piazza, alle 16, si terrà un momento di festa con la cantante Tosca e il suo spettacolo «Anima mundi».
Maria Gabriella Leonardi

martedì 11 settembre 2012

Acireale, musica per i giovani di «Love revolution»


DA ACIREALE
MARIA GABRIELLA LEONARDI
È iniziato il conto alla rovescia per «Love revolution», la Festagiovani della diocesi di Acireale che si terrà sabato nel Palavolcan di Acireale. La giornata conclude un percorso di un anno durante il quale i giovani della diocesi hanno meditato sulla missione intesa come testimonianza della tenerezza di Dio (da qui il titolodella giornata).La diocesi ha indetto un concorso musicale a cui hanno partecipato 20 band musicali. Sabato, ogni band si esibirà e sarà giudicata da una giuria.
La prima classificata vincerà una batteria. La giornata sarà un grande no stop musicale; alle 19,30 il clou della festa. Nel palazzetto sarà allestita la «Fiera della vita buona» con stand di 23 associazioni ecclesiali e no-profit siciliane che mostreranno la bellezza in cui si è incarnato il Vangelo in Sicilia. Don Mario Gullo, responsabiledel Servizio per la pastorale giovanile della diocesi, spiega: «La serata sarà presentata dal gruppo salesiano 'Miaramandea' e vedrà alternarsi testimonianze, musica e animazione.
La festa nasce da un’idea di monsignor Antonino Raspanti che l’ha desiderata». Attesi più di mille giovani, 90 i volontari della festa. Ospiti don Roberto Dichiera, la cantante Linda e l’educ-animatore Gigi Cotichella.
«Love Revolution – aggiunge don Mario – è una grande convocazionedei giovani a cui si vuole comunicare il progetto che la pastorale giovanile porta avanti da tre anni: 'Che tutti siano uno'».

domenica 9 settembre 2012

Festa dell’Esaltazione della Croce: inizia oggi a Caltagirone la settimana in preparazione all’antica celebrazione


CALTAGIRONE. Si apre oggi, nel Santuario del Santissimo Crocifisso del soccorso di Caltagirone, la settimana in preparazione alla festa dell’Esaltazione della Croce ed alla festa del Santuario. Si tratta di una devozione molto antica che risale al 1708, anno in cui un agricoltore rinvenne nei ruderi dell’antica chiesetta della Madonna del Soccorso l’immagine del Cristo crocifisso con santa Brigida genuflessa in orante contemplazione. Nei cinque venerdì precedenti la festa dell’Esaltazione della Croce, le comunità parrocchiali di Caltagirone si recano qui in pellegrinaggio. «In questi giorni – osserva padre Natanaele Theuma, rettore del Santuario – sono stati numerosi i pellegrini che sono giunti in questo luogo di silenzio e di preghiera a meditare sulla realtà della Croce». Il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri sottolinea: «La Croce di Gesù ci dice quanto Gesù abbia voluto legare la sua vita alla nostra, per rivelarci non solo la possibilità, ma anche la grandezza di una vita pienamente vissuta».
Maria Gabriella Leonardi

mercoledì 5 settembre 2012

Acireale mette al centro il Battesimo Oggi e domani il 39° incontro diocesano sulla catechesi con il vescovo Raspanti - Avvenire

Acireale mette al centro il Battesimo Oggi e domani il 39° incontro diocesano sulla catechesi con il vescovo Raspanti - Avvenire
 
ACIREALE. La diocesi di Acireale apre il mese di settembre con il 39° convengo catechistico diocesano che si tiene oggi e domani nella parrocchia del Cuore Immacolato di Maria di Acireale. Il tema del convegno è «Dal Battesimo porta della fede alla vita cristiana». Oggi la relazione principale sarà tenuta da monsignor Paolo Sartor, collaboratore dell’Ufficio catechistico nazionale, che tratterà il tema dell’itinerario catechistico per genitori con bambini da 0 a 6 anni. Domani il tema principale sarà gli orientamenti pastorali sul come educare alla vita buona del Vangelo. A parlarne sarà monsignor Valentino Bulgarelli, direttore dell’Ufficio catechistico regionale dell’Emilia Romagna e di Bologna.Venerdì, nel santuario di Vena, a Piedimonte Etneo, il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, presiederà una concelebrazione eucaristica durante la quale sarà conferito il mandato ai catechisti di tutte le comunità diocesane. (M.G.Leo.)

lunedì 13 agosto 2012

Caltagirone festeggia la Madonna del Ponte - Avvenire

Caltagirone festeggia la Madonna del Ponte - Avvenire


CALTAGIRONE. Era il 15 agosto 1572 quando, come racconta la tradizione, a Caltagirone, la Madonna con Gesù Bambino apparve nel povero rione del Ponte, nello specchio d’acqua di una fonte, appena fuori le mura di Caltagirone. La Vergine poteva essere vista solo da coloro che erano in grazia di Dio o che tornavano nel luogo confessandosi. Un pittore del tempo dipinse i tratti della Madonna su una tela ancora oggi conservata nel Santuario costruito già un anno dopo l’evento per custodire la fonte e il dipinto. Ogni ferragosto Caltagirone ricorda questo evento. Oggi sono previste due celebrazioni nel Santuario, alle 18 e alle 20 con la recita dei primi Vespri della solennità della Beata Vergine Maria, presieduti da don Giuseppe Casanova, prevosto parroco della Cattedrale. Domani, solennitàdell’Assunzione e 440° anniversario dell’apparizione, alle 5.30 sarà celebrata la Messa dell’aurora. Alle 6,30 il simulacro di Maria Santissima del Ponte sarà portato in processione. Alle 10 le comunità religiose si recheranno in pellegrinaggio al Santuario diocesano dove, alle 11, celebreranno la Messa.
Nel pomeriggio altre celebrazioni si terranno alle 18 e alle 20. In occasione di questa festa, a Caltagirone oggi edomani alle 21,30 viene illuminata la scala di Santa Maria del Monte (130 metri di scalini che collegano la parte alta a quella bassa della città, tutti decorati con mattonelle in ceramica, ndr); inoltre nel Santuario è stata allestita una mostra fotografica della Terza peregrinazione diocesana di Maria Santissima del Ponte svoltasi da aprile a giugno scorso. «La festa di quest’anno – auspica don Davide Paglia, rettore del Santuario – segnata dall’evento straordinario della Terza peregrinazione diocesana dell’icona mariana, ci introduca nel mistero di Dio attraverso il messaggio di libertà del suo Figlio Gesù, indicato teneramente dalla Vergine Santa, nonostante le pesantezze e le difficoltà del momento presente».
Maria Gabriella Leonardi

mercoledì 8 agosto 2012

Acireale: «tenerezza» in musica alla Festagiovani - Avvenire

Acireale: «tenerezza» in musica alla Festagiovani - Avvenire

ACIREALE. Più unica che rara la Festagiovani della diocesi di Acireale 'Love Revolution' che si terrà sabato 15 settembre al Palavolcan di Acireale. Ieri, in Curia, la presentazione alla stampa della manifestazione che include al suo interno un concorso tra band musicali giovanili che si esibiranno eseguendo un brano edito e un inedito da loro composto su un tema scelto dalla diocesi: la tenerezza.Venti le band partecipanti, di cui tredici dalla diocesi e il resto da altre parti della Sicilia. Alcuni brani musicali inediti sono stati composti ispirandosi alle lectio divine diocesane o a momenti di vita parrocchiale. «Essendo un’iniziativa inedita vanno curati tutti i particolari e chiedo a tutti uno sforzo» ha esortato il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti. Don Mario Gullo, responsabile del servizio diocesano di pastorale giovanile ha illustrato l’iniziativa: le band musicali si esibiranno sin dalla mattina. Alla sera, i partecipanti saranno introdotti alla festa visitando gli stand allestiti, all’interno del palazzetto dello sport di Acireale, da movimenti e gruppi ecclesiali che presenteranno il loro carisma e le loro attività. La festa si articolerà in tre momenti ognuno dei quali avrà un testimone privilegiato: interverranno don Roberto Dichera, della comunità 'Nuovi Orizzonti' di Roma, sacerdote che proviene, prima della conversione, da un’esperienza di tossicodipendenza; la cantautrice Linda, che ha cantato dinanzi a Giovanni Paolo II e a Benedetto XVI alle Giornate mondiali della gioventù e Gigi Cotichella, educ-animatore le cui esibizioni sono ispirate dai suoi studi teologici. Il gruppo Miramandea animerà due momenti dedicati uno a don Pino Puglisi e l’altro a Carlo Acutis. Durante la serata si esibiranno anche i primi classificati al concorso musicale.
Maria Gabriella Leonardi 

domenica 22 luglio 2012

«Fede arte musica» nell’estate di Messina - Avvenire

«Fede arte musica» nell’estate di Messina - Avvenire


MESSINA. Alla formella raffigurante l’ambasceria dei messinesi nel baldacchino dell’altare maggiore della Cattedrale sarà dedicata, stasera alle 21,30, nella Cattedrale di Messina, la conferenza di Grazia Musolino, dirigente dell’Unità operativa II della Soprintendenza ai Beni culturali, nell’ambito del cartellone di appuntamenti «Fede arte musica», promosso dall’arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela. La formella riprende una tradizione molto radicata nella città dello stretto secondo cui i cristiani messinesi, dopo avere ricevuto la predicazione di san Paolo, decisero di inviare dei rappresentanti della città convertita a visitare i luoghi santi e a rendere omaggio alla Vergine Maria.
Secondo la tradizione, la Madonna si rallegrò per la conversione dei messinesi e fece scrivere una letteradiretta alla città in cui esprimeva la sua felicità per la fede abbracciata, assicurando la propria materna protezione. La conferenza è solo una dei numerosi appuntamenti di «Fede arte musica», programma di incontri culturali giunto all’ottava edizione.
L’arcivescovo Calogero La Piana, nel presentare l’edizione, afferma: «Come nelle famiglie povere d’un tempo si riusciva a festa con le cose che c’erano in casa, così abbiamo proceduto nell’organizzare questo cartellone superando non poche difficoltà e accogliendo la generosa collaborazione tra prestigiose istituzioni culturali cittadine, valorizzando risorse e talenti messinesi, promuovendo il dialogo sempre fecondo e stimolante fra esperti in discipline diverse e i fondamentali temi della fede cristiana». Tra gli appuntamenti, dal 24 al 28 luglioè in programma l’8° corso d’interpretazione organistica diretto dal maestro Massimo Nasetti.Venerdì 3 agosto nei chiostri dell’arcivescovado alle 21.30 si terrà un concerto per percussione e versi di Giovanni Pascoli, nel centenario della morte del poeta.
Previsti anche diversi notturni in Cattedrale: mercoledì 8 agosto alle 21,30, uno di questi sarà dedicato all’arcivescovo Giovanni Retana e saranno esposti la Croce e il calice del XVI secolo appartenuti al Retana e custoditi nel Tesoro del Duomo.
Domenica 12, in occasione di un altro notturno in Cattedrale sarà esposto un prezioso apparato festivo sull’antico altare maggiore del Duomo. Non manca la visita guidata al campanile della Cattedrale, martedì 21 alle 22.
Maria Gabriella Leonardi
22 luglio 2012

lunedì 16 luglio 2012

Tecnologia e volontari in 42 città «Ma le donne non sono informate»


DI MARIA GABRIELLA LEONARDI
L e culle per la vita riprendono, attualizzandola, l’esperienza delle ruote degli esposti e sono la testimonianza di una comunità che si muove per salvare un neonato dall’abbandono. La tecnologia ha reso molto sofisticate queste culle che – rispetto agli antenati meccanismi girevoli di legno (muniti di campanella per segnalare il “deposito” dei bebé) – sono molto più evolute: un pulsante solleva la saracinesca, un allarme speciale avverte quando la culla viene messa in azione e delle telecamere all’interno di quest’ultima evitano di mobilitare la macchina dei soccorsi per dei falsi allarmi.
Il tutto per consentire, in poco più di un minuto, alla mamma di restare anonima e al bambino di ricevere le cure di cui ha bisogno. La prima culla per la vita in Italia fu creata nel 1992 a Casale Monferrato ad opera di Giuseppe Garrone, fondatore e presidente della sezione locale del Movimento per la vita. Le culle, a mano a mano, si sono diffuse dal Piemonte in tutta Italia e anche altre organizzazioni hanno ripreso l’iniziativa allestendo una loro culla. Al momento, in Italia, se ne contano 42. Quelle del Movimento per la vita sono realizzate attraverso il volontariato e in grande economia: bastano 2mila euro per ottenerne una sul proprio territorio. Referente nazionale delle culle del Movimento per la vita è Rosa Rao, che ha da pocopubblicato un libro intitolato 'Le culle per la vita', con la presentazione di Carlo Casini. «Nel volume – spiega la Rao – sono elencate tutte le 42 culle italiane, è riportata la loro storia, il loro indirizzo e i numeri telefonici». Il volume si può richiedere al Mpv nazionale. Le culle per la vita hanno soprattutto un valore simbolico: ricordano alla società il triste fenomeno dell’abbandono di neonati e testimoniano la presenza di una comunità che accoglie. Il neonato lasciato nella culla della clinica Mangiagalli di Milano il 7 luglio scorso è il secondo bebè che le culle italiane hanno salvato. La prima deposizione di un bimbo in una culla per la vita è avvenuta nel 2007 all’ospedale Casilino di Roma. «È una buona notizia, il ritrovamento di questo bimbo – commenta Rosa Rao –. È evidente anche l’affetto della madre, che ha lasciato nella culla anche qualche vestitino. Ammiriamo queste donne perché in un momento per loro drammatico dimostrano, comunque, un senso di grande responsabilità e compiono il gesto d’amore di dare il loro figlio ad altre famiglie che hanno meno problemi. Spero che la notizia di questo ritrovamento sollevi dalla disperazione altre donne». Rosa Rao non nasconde però amarezza: «Siamo amareggiati – dice – perché le istituzioni non ci aiutano a divulgare questo servizio, nato spontaneamente dal popolo per la vita e poi diffusosi attraverso altre associazioni ed altri enti».
17 luglio 2012

martedì 3 luglio 2012

Enna si affida alla Madonna della Visitazione

La Madonna della visitazione di Enna
DA ENNA

D
a ben 600 anni Maria Santis­sima della Visitazione è la pa­trona di Enna. Era il 1412, in­fatti, quando il Senato di Castrogio­vanni, precedente denominazione di Enna, affidò la città al patrocinio del­la Madonna della Visitazione. Per ce­lebrare questo anniversario è stato in­detto un anno giubilare mariano, ric­co di appuntamenti promossi da un comitato presieduto dall’ennese Sal­vatore Martinez, presidente naziona­le del Rinnovamento nello Spirito. Ie­ri, uno dei momenti clou, con la visi­ta alla città del cardinale Angelo Ba­gnasco, arcivescovo di Genova e pre­sidente della Cei. Ad accoglierlo, nel­la chiesa madre di Enna, il vescovo di Piazza Armerina, Michele Pennisi. «Quest’anno giubilare – ha detto – è caratterizzato da una serie di eventi di fede, tra i quali la benedizione del si­mulacro e delle corone del Bambino Gesù e di Maria Santissima da parte del Santo Padre Benedetto XVI, e ha fatto conoscere la fervente devozio­ne mariana degli ennesi oltre i confi­ni di questa città mariana. La festa o­dierna costituisce uno dei momenti più espressivi della identità culturale e religiosa di questa città».

L’importanza della difesa della fede di una comunità è stata sottolineata anche dal cardinale Bagnasco che, in municipio, al sindaco Paolo Garofalo, ha raccomandato «la cura del senso religioso e della fede» che «non ap­partiene solamente all’ambito dei di­ritti fondamentali, ma anche è alla ra­dice di una rispettosa amministra­zione della cosa pubblica».

La visita di Bagnasco era stata prece­duta, due giorni prima, da un raduno di giovani da tutta la Sicilia a cui ha partecipato il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Con­siglio per i laici. Ieri, nella mattinata, il presidente della Cei ha presieduto
nel Duomo di Enna l’Eucaristia, sot­tolineando, nell’omelia, come l’affi­darsi degli ennesi al patrocinio della Madonna nasca dall’intuito del po­polo credente che vede nella Vergine la via migliore per entrare nel miste­ro del Figlio di Dio; ma nasce anche dal legame che ognuno sente con la propria mamma.

Il porporato ha guidato ieri sera la pro­cessione del simulacro della patrona, accompagnata dal reliquiario del bea­to Giovanni Paolo II. A conclusione della processione, Bagnasco ha rivol­to a Enna una speciale esortazione: «Città di Enna – ha detto – alza lo sguardo e rinnova la fiducia e la tua fe­de: la Madonna, da seicento anni, ti visita con particolare affetto. E allora,
tutto appare diverso: l’onestà e la giu­stizia, un modo più puro di amare e di stare insieme, un coraggio nuovo e un ardimento attivo per affrontare av­versità antiche e nuove… tutto di­venta possibile». Parole che richia­mano la figura del prossimo beato don Pino Puglisi, che Bagnasco defi­nisce «un sacerdote che è stato un sa­cerdote e un credente autentico e quindi ha vissuto con coerenza il mes­saggio evangelico predicando non so­lo la speranza, ma anche la giustizia che è dentro alla speranza cristiana, incoraggiamento per la Chiesa, per la comunità cristiana e per tutta la so­cietà ».

Maria Gabriella Leonardi
 
3 luglio 2012

Caltagirone in festa per due sacerdoti Saranno consacrati domani da Peri

CALTAGIRONE. Il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri domani alle 18, presiederà l’ordinazione di don Dario Curcio, della parrocchia Madonna della Via di Caltagirone, e di don Rocco Todero, della parrocchia Santa Maria Maggiore di Scordia. La celebrazione si terrà in Cattedrale, in occasione della dedicazione della Basilica. Don Curcio e don Todero sono i primi sacerdoti diocesani a essere ordinati dal vescovo Peri. «Saremo sorpresi ancora una volta – afferma il presule – dall’iniziativa di Dio, dalla sua opera e da come una rinnovata Pentecoste nella vita di questi due uomini, due diaconi, e nella vita della nostra Chiesa diocesana, possa trasformarci imprimendoun carattere indelebile: quella trasformazione ontologica, essenziale, importante nella vita di un uomo». Per il vescovo di Caltagirone questa ordinazione presbiteriale è importante ancheper invitare la comunità a pregare per le vocazioni. «È l’occasione – afferma il pastore – per rinnovare, al popolo santo di Dio, l’invito a pregare sempre per le vocazioni perché ci siano a misura del bisogno che ha la nostra comunità credente, e nello stesso tempo ad accompagnare queste vocazioni con la preghiera».
(M.G.Leo.)
3 luglio 2012

sabato 30 giugno 2012

Caltagirone, chiuso il convegno diocesano: presbiteri e laici insieme per testimoniare - Avvenire

Caltagirone, chiuso il convegno diocesano: presbiteri e laici insieme per testimoniare - Avvenire


« P resbiteri e laici si accolgono nel Signore»: è stato questo il tema del convegno pastorale della diocesi di Caltagirone. Due gli argomenti di fondo: la comunione e la testimonianza. «Il tema della comunione è stato molto ben approfondito e sviluppato – ha sottolineato il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri –. Ritengo che si sia avvertito il senso che ha la comunione: essa non è qualcosa di marginale nella vita e nell’esperienza della Chiesa, ma è innanzitutto il suo principale contenu-to e la sua metodologia privilegiata ». Sulla testimonianza, Peri ha richiamato la diocesi ad un impegno ulteriore.
Tre sono i relatori che hanno sviluppato i contenuti: Ina Siviglia, docente di antropologia teologica alla Facoltà teologica di Sicilia, ha evidenziato tre priorità relazionali: «il primato dell’intimità personale con Cristo; l’intima comunione, corpo a corpo, che si realizza nell’Eucaristia; la sponsalità che chiede al corpo, che è la Chiesa, di protendersi verso lo sposo, che è Cristo». Don Rino La Delfa, preside della Facoltà teologica di Sicilia ha indicato nel presbiterio un luogo relazionale: «La comunione ecclesiale – ha detto – dà origine al presbiterio come dimensione spirituale. L’unità è espressa dalla comunione con il vescovo ». Padre Giovanni Salonia, docente di psicologia pastorale presso l’Istituto teologico San Giovanni Battista di Ragusa ha proposto la categoria della relazione come idea-forte riproposta dal Concilio Vaticano II. «È stato il cristianesimo – ha detto – a spiegare l’importanza della relazione. La Chiesa è relazione».
Maria G. Leonardi
1 luglio 2012

venerdì 29 giugno 2012

«Continuate la cura con le staminali»


DA CATANIA MARIA GABRIELLA LEONARDI
E seguire anche a Catania, in pazienti affetti da coma vegetativo, il trapianto di cellule staminali mesenchimali, staminali adulte che possono essere prelevate da stroma osseo, dal funicolo placentare e dall’adipe. A chiederlo ieri, nella sede dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania, Irene Sampognaro, moglie di Giuseppe Mar-letta, in stato vegetativo da due anni; Giuseppe Camiolo, padre di Smeralda, di 15 mesi, in stato vegetativo persistente dalla nascita, e Pietro Crisafulli, presidente di 'Sicilia Risvegli onlus' e fratello di Salvatore, affetto da 9 anni da sindrome di locked-in.
A loro avviso il trapianto di staminali mesenchimali aiuterebbe i loro congiunti e ci sono già - dicono - numerosi casi di miglioramento di altri pazienti che fanno sperare. In Sicilia non ci sono laboratori specializzati nella coltivazione di staminali mesenchimali. Per questo i familiari dei pazienti instato vegetativo chiedono all’assessorato regionale alla Salute che venga loro data un’opportunità. Ieri il direttore dell’Unità operativa di assistenza domiciliare integrata dell’Asp di Catania, Giuseppe Spampanato, ha dato la disponibilità dell’azienda, nei limiti dalla legge, ad aderire alla proposta dei familiari. La metodica è ancora in fase sperimentale ma l’avvocato dei familiari, Gisella Scollo, precisa: «Il decreto del ministero della salute del 5 dicembre 2006 ammette a pieno titolo i medicinali o/e le preparazioni che l’Aifa ha giudicato clinicamente edaquellianzidetti».La metodica richiesta da queste famiglie è quella attuata dal dottor Marino Andolina, che da anni esegue il trapianto di staminali mesenchimali, secondo il protocollo medico della Stamina Foundation Onlus. Questa metodica aveva dato dei miglioramenti alla piccola Smeralda, bimba catanese di 15 mesi nata dopo un parto che le ha causato una devastante asfissia ipossico ischemica. Mentre è in cura negli Ospedali riuniti di Brescia, un’ispezione dei Nas sospende il trattamento della bimba e chiude il laboratorio perché mancano le condizioni igienico-sanitarie. Sconcertati, i genitori si sentono abbandonati, presentano un esposto denuncia alla procura della Repubblica di Brescia e chiedono urgentemente il ripristino del laboratorio e del trattamento con la metodica che la bimba stava seguendo.
Avvenire, 29 giugno 2012

mercoledì 20 giugno 2012

Caltagirone, Peri chiude la peregrinatio Tre mesi con la Madonna del Ponte - Avvenire

Caltagirone, Peri chiude la peregrinatio Tre mesi con la Madonna del Ponte - Avvenire

CALTAGIRONE. Migliaia di persone hanno partecipato a Caltagirone alla Messa presieduta dal vescovo della diocesi siciliana, Calogero Peri, a conclusione della Terza peregrinazione diocesana della Madonna del Ponte. Il 15 agosto del 1572 la tradizione racconta che la Vergine col Bambino apparve a Caltagirone nel povero rione del Ponte: poteva vederla solo chi era in grazia di Dio o vi tornava confessandosi. Un pittore la dipinse su una tela ancora oggi conservata nel santuario costruito un anno dopo l’evento per custodirla. La «peregrinatio» era partita ad aprile dal Centro accoglienza richiedenti asilo di Mineo. Quindici i comuni che l’hanno ospitata; tra le tappespeciali anche la Casa circondariale e l’ospedale «Gravina» di Caltagirone.
«L’incontro con lei, prigioniera a volte dei nostri schemi – ha detto Peri – è stato per tutti un’esperienza di libertà e di amore. Questa peregrinatio ha donato ai nostri cuori, ai nostri comuni e alla diocesi una nuova apertura a Dio».
«La visita della Madonna del Ponte – afferma don Davide Paglia, rettore del santuario della Madonna del Ponte – ha segnato la vita delle nostre comunità e ha rinvigorito anche il tessuto ecclesiale e pastorale». Il saggio del mariologo don Francesco Di Stefano «Spargi Tu di grazie un fonte» ha accompagnato la peregrinatio. 
(M.G.L.)
20 giugno 2012

venerdì 15 giugno 2012

Dopo gli incendi, Libera riparte da una festa - Avvenire

Dopo gli incendi, Libera riparte da una festa - Avvenire


Catania, gli attentati mafiosi non fermano l’associazione Sarà piantato un albero come simbolo della rinascita
il terreno incendiato
CATANIA. Piantare insieme un albero per testimoniare la voglia di ricominciare e di rinascere. Con questo spirito, domani pomeriggio, si terrà la 'Festa della solidarietà' in contrada Casa Bianca, a Belpasso, nel Catanese, sul terreno confiscato alla mafia e gestito dalla cooperativa 'Beppe Montana Libera Terra'. Gestito dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti, il terreno è tra quelli devastati, negli ultimi giorni, da incendi dolosi. Le indagini sono in corso, ma sulle cause delle fiamme sembrano esserci pochi dubbi.
Da Libera spiegano che la giornata vuole essere un segno concreto di vicinanza ai ragazzi della cooperativa e un incoraggiamento a ripartire. Tutti sono invitati a partecipare. Saranno presentianche centinaia di ragazzi del Nord Italia diretti in Sicilia per l’inizio dei campi estivi di volontariato che Libera organizza ogni estate.
Aranceti e uliveti che sorgono sul terreno confiscato in località Contrada Bianca, nel Comune di Belpasso, sono gestiti dalla cooperativa 'Beppe Montana'. Il terreno fu sequestrato al clan mafioso della famiglia Riela.
La cooperativa è formata da cinque ragazzi. Il lavoro agricolo su questo terreno permetteva di ottenere prodotti di qualità, tra cui olio, marmellata e succhi di frutta dalle arance. Una decina di giorni fa l’incendio che ha distrutto diversi ettari di terreno. Da subito Libera ha ribadito la volontà di rifiutare qualsiasi intimidazione: «Le fiamme che hanno colpito l’agrumetoprovocano disorientamento e fatica ma non fermeranno la scelta, l’impegno, la determinazione nell’opera di restituzione alla collettività in Sicilia, come in tante altre parti del Paese, di quanto le mafie hanno sottratto con la violenza e la minaccia».
Domani la festa della solidarietà inizierà alle 17,30. Bandita la retorica come anche la disperazione per rimboccarsi subito le maniche e rimettersi a lavoro con la stima dei danni in corso, grazie all’operosità di ragazzi di tutta Italia che si trasferiranno, per tutta l’estate, nell’ambito dei campi estivi.
È prevista la piantumazione di un albero, simbolo della rinascita e della voglia di ripartire insieme.
Maria Gabriella Leonardi
16 giugno 2012

giovedì 14 giugno 2012

Diario di un dolore - Avvenire

Diario di un dolore - Avvenire
La malattia e la morte di un figlio nel racconto di un uomo coraggioso

Perché la sofferenza di un bimbo? Perché se Dio è amore? Perché a un figlio? Esplora con delicatezza e profondità queste domande il libro “Grido di un padre” scritto da Massimo Consolato Sciacca, papà di Mattia, un bimbo di Tremestieri Etneo, nel Catanese, morto a 6 anni per un tumore.
Incoraggiato delle suore del monastero di clausura “San Giuseppe al Carmine“ – a San Giovanni La Punta – Massimo ha dato alle stampe il diario tenuto durante la malattia del figlio, pubblicato dalla Klimax edizioni. La presentazione è scritta da una delle monache carmelitane, suor Maria Simona: «Quando ti succede di apprendere la terribile notizia che al figlio dei tuoi vicini è stata riscontrata una massa tumorale in testa, la prima cosa a cui pensi è: Poveramamma. Sì, è vero! Ma… e il papà? Lui come la vive? Quale sarà il suo cammino?».
«Non ho voluto descrivere – dice Massimo – solo il dolore ma testimoniare l’atteggiamento di gioia, di serenità e di speranza, possibile in chi vive nella fede e nell’amore di Dio, proprio come ha fatto Mattia, mio figlio». Tra gli episodi narrati, la visita a Mattia di due giovani preti mentre era ricoverato. Mattia guardandoli con curiosità chiese loro: «Mi hai portato Gesù?». Tutti restarono spiazzati, i genitori non lo avevano mai sentito fare una simile richiesta, ma la mamma spiegò che Mattia sapeva riconoscere le particole non consacrate dall’eucaristia. Mattia era ancora piccolo per il catechismo ma l’indomani ricevette la prima comunione e nel reparto si fece festa.
Maria Gabriella Leonardi
15 giugno 2012 E' famiglia

domenica 10 giugno 2012

Messina rinnova il legame con sant’Antonio

Messina rinnova il legame con sant’Antonio - Avvenire


MESSINA. Fervono i preparativi nella Basica messinese di Sant’Antonio da Padova, punto di riferimento per i devoti antoniani dell’Italia meridionale. Circa 30mila i pellegrini che ogni anno, in occasione della festa di sant’Antonio, giungono nella città dello stretto dalla Sicilia e dalla Calabria per visitare la Basilica in cui si trova la statua del santo, fatta realizzare da sant’Annibale Maria di Francia. Il culto a sant’Antonio da Padova fu portato a Messina da padre Annibale: si deve al santo messinese la diffusione del pane di Sant’Antonio; sant’Annibale fondò la Basilica santuario di Messina, l’orfanotrofio antoniano e promosse la processione in onore di sant’Antonio, la domenica successiva al 13 giugno. Martedì 12giugno e mercoledì 13 la Basilica rimarrà aperta dalle 6,30 sino alle 22; le Messe avranno inizio alle 7 e saranno celebrate ad ogni ora. Alle 19, la Messa presieduta dall’arcivescovo metropolita di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, Calogero La Piana. Circa diecimila panini benedetti saranno distribuiti alle migliaia di devoti antoniani che giungeranno in città.Chi visiterà la Basilica per tutta la giornata del 13 potrà ottenere l’indulgenza plenaria. Domenica 17 giugno alle 11, l’arcivescovo Pier Luigi Celata, segretario del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, presiederà la Messa. Alle 19,30 partirà l’affollata e popolare processione con il carro trionfale di sant’Antonio e le sue reliquie. Nei giorni successivi, il santuario di Sant’Antonio da Padova vivrà altri momenti significativi: il 23 giugno, infatti, ricorre l’anniversario dell’elevazione a Basilica e il 24 giugno è la giornata dedicata ai bambini che saranno consacrati al santo e riceveranno lo scapolare antoniano.
Maria Gabriella Leonardi
10 giugno 2012

martedì 8 maggio 2012

idee. Sul palco si canta la gioia - Avvenire

idee. Sul palco si canta la gioia - Avvenire

DA ACIREALE
MARIA GABRIELLA LEONARDI
La musica per far riflettere giovani sulla tenerezza e l’amore. È questa la strada scelta nella diocesi di Acireale dove il Servizio per la pastorale giovanile, insieme con la città di Acireale, organizza la manifestazione musicale «Love revolution -Young music feast». L’iniziativa si svolgerà il 15 settembre nel Palavolcan di Acireale ed è aperta ai gruppi giovanili musicali della Sicilia. Ogni gruppo dovrà presentare due brani: una cover ed un inedito. Ideatore dell’originale iniziativa è stato il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, che spiega: «Ciò che abbiamo in mente è dare spazio e attenzione ai giovani.
Farli stare sul palcoscenico e, dato che sono creativi, stimolarli con la musica perché si esprimano su un valore scelto: la tenerezza». Il direttore del Servizio di pastorale giovanile, don Mario Gullo, aggiunge: «Per i giovani sarà una grande occasione per essere protagonisti e contagiarsi con i valori di vita buona».
Il tema della tenerezza potrebbe sembrare scontato ma, come spiegano gli organizzatori, «viste le difficoltà che molti giovani vivono nell’amicizia, nelle relazioni e nel rapporto stesso con Dio, ci sembra opportuno rilanciare questa sfida con la musica per condividere e crescere insieme sul valore umano e umanizzante di un amore che dura per sempre e dà qualità alle nostre relazioni quotidiane». Una tenerezza, quindi, che non è sdolcineria ma metro di misura di un sapersi rapportare all’altro e agli altri con rispetto, lealtà, verità e fedeltà. Per partecipare a «Love Revolution», ogni gruppo musicale dovrà essere composto da almeno tre elementi, ognuno dei quali di età compresa tra i 14 e i 29 anni. Tutte le informazioni si trovano al sito www.pgacireale.com. Per iscriversi bisogna inviare per posta, entro il 30 giugno, l’apposito modulo di iscrizione e i relativi allegati, al Servizio diocesano per la pastorale giovanile (presso la Curia vescovile diocesi di Acireale, largo Giovanni XXIII). «Love revolution» sarà nel contempo una manifestazione musicale e la festa diocesana dei giovani. «Il brano evangelico scelto per questa giornata – spiega don Mario – è quello della donna che cosparge di balsamo i piedi di Gesù. Ci chiederemo se la vita cristiana è spreco di energie o dono e tenerezza».
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La diocesi di Acireale lancia il festival delle band under trenta La tenerezza, spunto per i brani in concorso