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venerdì 7 agosto 2009

Prevenzione sismica, Catania senza fondi


nche Catania scende in campo per una cultura della prevenzione sismica. «Come Protezione civile – spiega l’ingegnere Giovanni Spampinato, dirigente responsabile del Servizio regionale di Catania – stiamo facendo molto, in relazione agli strumenti che abbiamo a disposizione: l’ordinanza n.3274 del 2003 della Presidenza del Consiglio dei Ministri prescrive a tutti gli enti di procedere alle verifiche dei propri immobili. Stiamo, quindi, sollecitando tutti gli enti a compierle. Ma c’è poi c’è il problema delle risorse finanziarie: dopo che si accerta che un edificio non risponde alle norme di sicurezza, sono necessarie delle risorse per intervenire ». L’ingegnere sottolinea la necessità che si diffonda una cultura della prevenzione sismica anche tra i cittadini: «Si ristruttura casa - sottolinea - per cambiare le piastrelle, i pavimenti: ma quanti pensano a rendere la casa davvero più solida e sicura?».
La provincia di Catania è una zona sismica e l’attività della Protezione civile è intensa: «Da un po’ di tempo c’è un particolare riguardo per le scuole - prosegue Spampinato - . Si tratta di una campagna nazionale e a Catania stiamo procedendo, di concerto con il Provveditorato alle opere pubbliche, ad una verifica di tutte le scuole non solo sotto l’aspetto strutturale ma anche di tutti quegli elementi non strutturali e che in caso di sisma possono creare problemi » . A risvegliare l’attenzione sulla sicurezza antisismica è stato il terremoto in Abruzzo. Per quanto riguarda gli ospedali, in base all’ordinanza n.3274, le Asl sono chiamate a verificare la solidità delle strutture di competenza. A Catania la Protezione civile, oltre che nelle attività di prevenzione, è impegnata anche sul fronte della ricostruzione post sisma. È notizia di pochi giorni fa l’esaurimento di tutti i fondi a disposizione per la ricostruzione nei Comuni colpiti dal terremoto del 2002 e l’attesa di altri fondi. Sono stati sinora ricostruite 27 opere pubbliche per un valore di 20milioni di euro circa e finanziate 1.022 pratiche di ricostruzione di edifici privati, per un valore d 51milioni di euro circa. Ma servono ancora fondi per ricostruire 90 opere pubbliche che valgono 116milioni di euro e finanziare altre 1434 pratiche relative ad edifici privati. La buona notizia è che, rispetto al passato, la ricostruzione post sisma è più celere e a proposito del terremoto del 2002 l’ingegnere Spampinato sottolinea: «Siamo nel 2009 e abbiamo esaurito tutti gli interventi sugli edifici pubblici: abbiamo ripristinato tutte le scuole di Santa Venerina, Giarre ed Acireale ed eseguito interventi anche a Zafferana Etnea e Milo».
Maria Gabriella Leonardi
Avvenire 7 agosto 2009