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mercoledì 18 settembre 2019

Piazza Armerina e il «laboratorio» degli operatori con le spalle larghe

La diocesi di Piazza Armerina, tramite l’Ufficio di pastorale giovanile diretto da don Filippo Celona, ha lanciato un corso rivolto a quanti si occupano o si occuperanno di giovani nelle parrocchie o nelle associazioni o che ricoprono incarichi di pastorale giovanile. L’iniziativa, diretta dallo psicoterapeuta Tonino Solarino, prenderà il via domenica 29 settembre nel seminario estivo di Montagna Gebbia e prevede diversi incontri mensili. Si parlerà, tra l’altro, di educare nella postmodernità, di condizione adolescenziale
e giovanile, di stili educativi e relazionali. «Si vuole mirare ad una pastorale integrata dei giovani – dice don Celona – che non sia suggerita semplicemente dai casi concreti o da iniziative isolate ma supportata da una progettualità a medio e lungo raggio, che coinvolga in modo qualificato operatori consapevoli e preparati secondo l’insegnamento della Chiesa». (Maria Gabriella Leonardi)

venerdì 6 settembre 2019

Col calcio, legalità e integrazione

Rischiava di chiudere la società calcistica "Città di Misterbianco" dopo essere stata sequestrata, per decisione della Procura di Catania, nell'ambito di un'inchiesta contro le scommesse e il gioco illegale. In Sicilia, altre realtà imprenditoriali infiltrate dalla mafia dopo il sequestro avevano chiuso. Ma questa volta sta andando diversamente. La Procura di concerto con la Sezione Gip del Tribunale, proprio per lanciare un segnale forte al territorio, ha scelto di far ripartire la società e di non cedere il titolo sportivo. La società calcistica "Città di Misterbianco" milita nel campionato di Promozione e ha annunciato la ripartenza con un nuovo spirito e un assetto interamente riformato, dopo l'azzeramento dei vecchi quadri. A finanziare la stagione l'azienda "Premier group Italia s.r.l.", sottoposta a sequestro nell'ambito dell'inchiesta e in regime di amministrazione giudiziaria. Giocatori e dirigenti firmeranno anche un codice etico. E il messaggio della legalità cammina con quello dell'integrazione. Il logo della società raffigura un giocatore bianco e uno di colore: nella squadra militano, infatti, cinque migranti extracomunitari. Oltre all'aspetto prettamente sportivo il progetto si rivolgerà anche alle scuole per far conoscere ai più giovani questa storia di educazione sportiva e di legalità, una partita che si sta vincendo.
MGL