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giovedì 24 febbraio 2011

Catania - Bioetica per tutti sogno realizzato

L’associazione Scienza & vita di Catania organizza corsi di bioetica rivolti a tutti. Il primo si tiene a Paternò (Ct) e l’associazione si propone di realizzarne altri nei vari vicariati dell’arcidiocesi di Catania. Il presidente di Scienza & vita Catania, Gino Passarello, spiega: «Le informazioni dei media sono parziali o di parte. Vogliamo dare un’informazione corretta e fare sentire la nostra voce». Il primo incontro si è tenuto l’altro ieri nel salone della chiesa di San Francesco all’Annunziata a Paternò, relatore padre Antonino Sapuppo, bioeticista. Il secondo si terrà nello stesso luogo, il 16 marzo: «Contraccezione e aborto, figli della stessa cultura». Il 30 marzo verterà su «Humanae Vitae – bioetica della vita nascente. Paternità e maternità responsabile – legge 40». Il 6 aprile l’ultimo appuntamento: «Le frontiere della bioetica, dichiarazione di fine vita ed eutanasia». Ad aprile il corso verrà organizzato nel vicariato di Tremestieri Etneo. Il 14 maggio, a Catania, dibattito sui temi della bioetica con Giuseppe Savagnone e FrancescoD’Agostino.


Maria Gabriella Leonardi
E' Vita
24 febbraio 2011

Catania - Avvenire

Catania - Avvenire

sabato 19 febbraio 2011

Acireale, Newman e il viaggio interiore in Sicilia:«Tappa nel suo cammino di conversione»

ACIREALE. Il viaggio in Sicilia segnò la vita del cardinale John Henry Newman. Della vicenda siciliana del prelato inglese, beatificato lo scorso settembre, ha parlato il preside della Pontificia facoltà di Sicilia, Rino La Delfa, in una conferenza organizzata ad Acireale dall’«Accademia di scienze, lettere e belle arti degli Zelanti e dei Dafinici». Newman fu in Sicilia nel 1833, per accompagnare due amici. Rimase conquistato dalle bellezze naturalistiche dell’isola e dai resti dell’antichità greca al punto da decidere di ritornare da solo in Sicilia, dopo la partenza dei suoi amici per l’Inghilterra. Della Sicilia Newman scrisse che assomiglia al giardino dell’Eden e, grazie ai suoi testi, oggi è possibile sapere tutto ciò che ha vissuto sull’isola. Eppure mentreintorno aveva un Eden, interiormente sperimentò il deserto. Qui, infatti, si ammalò di febbre di tifo, probabilmente. La Delfa ha spiegato come in Sicilia sia avvenuta, attraverso questa prova, una sorta di seconda conversione di Newman. Mentre la prima conversione avvenne, anni prima, dall’ateismo al teismo, in Sicilia Newman sperimentò il passaggio dal teismo alla religione rivelata. Anni dopo vivrà una terza conversione, quella dalla religione rivelata alla Chiesa Cattolica. Il viaggio in Sicilia fu quindi per Newman una sorta di pellegrinaggio interiore. Quando, guarito, lascerà l’isola scriverà la sua poesia più famosa: «Guidami, lucegentile». Il percorso di Newman è stato efficacemente sintetizzato dal presidente dell’Accademia, Giuseppe Contarino, secondo il quale «la conversione di Newman è da intendersi non nel senso di passaggio da una vita di peccato a una vita santificata come avvenne per Agostino, ma come faticoso cammino verso il raggiungimento della Verità, da lui ricercata con grande passione, tenacia e coerenza».
Maria Gabriella Leonardi
19 febbraio 2011

lunedì 14 febbraio 2011

Sicilia, coppie di fatto: no dei Cav alla proposta

Anche la federazione regionale dei movimenti e centri di Aiuto alla Vita della Sicilia prende posizione sul disegno di legge presentato all’assemblea regionale siciliana che intenderebbe riconoscere le unioni di fatto. La federazione si sottolinea come la dichiarazione, in sé condivisibile, di voler rifiutare la discriminazione, non può vuol dire che situazioni differenti possano essere trattate allo stesso modo, come hanno fatto spesso notare eminenti giuristi. «La prima reazione al disegno di legge - spiegano dalla Federazione - è di meraviglia, anzi di sconcerto, per una politica che non sa affrontare le emergenze delle famiglie siciliane abbandonate a loro stesse ed a volte sempre più povere, ma, con la scusa di voler risolvere questioni che il diritto privato ha già affrontato o potrebbe comunque facilmente sciogliere, dà un’ulteriore spallata alla già abbastanza fragile istituzione familiare».
Maria Gabriella Leonardi
15 febbraio 2011

Acireale festeggia il vescovo Vigo per i suoi 30 anni di episcopato

ACIREALE. Festa domani nella diocesi di Acireale per il vescovo, Pio Vittorio Vigo (nella foto), che festeggia il trentesimo anniversario di ordinazione episcopale. Per l’occasione, alle 18, nella Basilica Cattedrale di Acireale si terrà una solenne celebrazione eucaristica, presieduta dallo stesso vescovo Vigo e concelebrata dal presbiterio diocesano. L’omelia sarà tenuta da monsignor Giuseppe Costanzo, arcivescovo emerito di Siracusa. Il Seminario diocesano curerà il servizio liturgico. Monsignor Pio Vigo è stato consacrato vescovo, nella Cattedrale di Acireale, il 14 febbraio 1981, dal cardinale Salvatore Pappalardo. Nello stesso anno è stato eletto vescovo titolare di Astigi (Spagna) e ausiliare nell’arcidiocesi di Catania. Il 28 aprile 1984 fu nominato amministratore apostolico della diocesi di Nicosia e, in seguito, ne divenne vescovo. Il 24 maggio del 1997 fu trasferito come arcivescovo nella diocesi di Monreale fino al 2002 quando fu eletto, conservando il titolo di arcivescovo, alla diocesi di Acireale.
Maria Gabriella Leonardi
CATHOLICA 13 febbraio 2011

A CATANIA RINASCE RIONE S. CRISTOFORO

Contrastare l’abbandono scolastico, educare i giovani alla legalità, favorire l’inserimento al lavoro, avviare, in definitiva, la riqualificazione del quartiere catanese di San Cristoforo.

Nasce per questo il progetto biennale “S.Cristoforo, un quartiere da vivere.Viviamolo insieme!”, realizzato con il contributo della Fondazione per il Sud e cofinanziato da una serie di enti, per un investimento di 1 milione e 200mila euro.
S.Cristoforo è un quartiere a rischio che si trova nel cuore di Catania. Ha 58 mila abitanti, soprattutto famiglie numerose, molte ragazzine che a 12-14 anni sono già mamme. I minori sono 12mila e di questi, ben il 13% in carico ai servizi sociali.Tanta povertà ma anche tante risorse: spiccato è il senso di solidarietà tra gli abitanti, tanti i volontari, molte le ricchezze architettoniche, tra cui il Castello Ursino.

Il progetto, presentato in questi giorni, segue la logica dello sviluppo di comunità e rifugge dall’assistenzialismo.
Sarà promosso l’artigianato e sostenuta l’emersione dal lavoro nero: S.Cristoforo vanta, infatti, bravi artigiani di divani e poltrone di ottima fattura, ma non valorizzati sul mercato: per questo si è pensato di creare un marchio di qualità.
Maria Gabriella Leonardi
12 febbraio 2011