.

.
.

sabato 15 novembre 2008

Agrigento avvicina «centro» e «periferia»

AGRIGENTO . Un sistema di video conferenza per migliorare sempre più la comunicazione fra «centro» e «periferia» della Chiesa locale. Lo ha adottato l’arcidiocesi di Agrigento : ieri sera, nella Sala «Giovanni Paolo II» del palazzo arcivescovile, l’inaugurazione con l’arcivescovo Francesco Montenegro. Le zone pastorali «collegate» in videoconferenza sono il palazzo vescovile per la zona «San Gerlando»; la chiesa Madre di Licata per la zona «Sant’Angelo»; la parrocchia Maria Ausiliatrice di Canicattì per la zona «Padre Gioacchino La Lomia»; la parrocchia Santa Maria di Gesù di Cammarata per la zona «San Giacinto Giordano Anzalone»; la parrocchia San Pietro di Sciacca per la zona «San Calogero»; la parrocchia San Gerlando per l’isola di Lampedusa.
Ieri sera, nella prima video conferenza, Montenegro ha parlato del tema dell’ascolto. Il prossimo «video» appuntamento con l’arcivescovo sarà venerdì 12 dicembre. Le video conferenze, inoltre, saranno registrate e potranno essere consultate nella sezione videogallery del sito web diocesano: www.diocesiag.it. (M.G.L.)
(pubblicato su Catholica - Avvenire del 15 novembre 2008)

domenica 9 novembre 2008

La Casa della Speranza di Viviana


RIPOSTO (Ct) Da volontaria si era presa cura dei bambini di una casa famiglia, degli anziani, dei senza fissa dimora, dei malati di Aids e degli ospiti della mensa dei padri camilliani. Poi ha sperimentato la fragilità sulla propria pelle, con una malattia mortale che le ha tolto la vita quando lei era nel fiore degli anni. Ora però Viviana Lisi continua a vivere, nella “Casa della speranza” che lei, nelle sue ultime volontà, ha desiderato fosse realizzata per i poveri e per cui ha destinato i suoi beni.
A Gennaio 2007, nella diocesi di Acireale, la prematura scomparsa della giovane volontaria camilliana, Viviana Lisi, aveva commosso molte persone. Era una ragazza come tante altre: laureata, un master, la passione per il basket e la letteratura. «Viviana – racconta un’amica - ha vissuto senza compromessi e sconti quella straordinaria affermazione di Cristo: “Quello che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli lo avete fatto a me”». Nella Quaresima 2007 il Vescovo Pio Vittorio Vigo, in un messaggio, la additò alla diocesi: «Viviana è stata chiamata alla gloria a 31 anni - ha scritto il presule – esempio di carità gioiosa e disinteressata». Il Vescovo ha esortato quindi la Diocesi a contribuire con delle offerte all’opera sognata da Viviana. La “Casa della Speranza” aprirà i battenti martedì a Riposto, in provincia di Catania, in un immobile concesso dal Comune in comodato d’uso per 29 anni all’associazione “Viviana Lisi”, sodalizio nato per portare a compimento il sogno di Viviana. Martedì inizieranno nella Casa attività di aggregazione e il doposcuola per i bambini. La “Casa della Speranza” dispone di un dormitorio con 17 posti letto per chi si trova in difficoltà e, in futuro, attiverà anche una mensa.
Maria Gabriella Leonardi
(Pubblicato su Avvenire OggiItalia del 9 novembre 2008)

martedì 4 novembre 2008

Anziani, in Sicilia un progetto di assistenza

CATANIA Da tre anni era attivo a Messina, da qualche mese è presente anche a Catania . È il progetto “ A casa è meglio!”, un programma di assistenza domiciliare dedicato agli anziani.
Ieri mattina nella sala del consiglio comunale di Catania , la comunità di Sant’Egidio, l’associazione Enel Cuore Onlus, alla presenza del Sindaco Raffaele Stancanelli e dell’assessore ai servizi sociali, Marco Belluardo, hanno fatto il punto sulla situazione degli anziani in Sicilia e sul progetto. L’iniziativa ha avuto inizio a Messina grazie ad Enel Cuore Onlus e alla comunità di Sant’Egidio. Oggi ha raggiunto nella sola città di Messina 100 anziani, mentre a Catania 40, da marzo 2008. Gli utenti godono dell’assistenza a domicilio completamente gratuita, gli operatori si occupano di accompagnarli a fare la spesa, del disbrigo di pratiche amministrative e burocratiche, di visite mediche e molto altro ancora... Non sono presi in cura solo i soggetti anziani ma anche le loro famiglie, trasformandosi così in un valido sostegno per entrambi. Il progetto mira ad evitare l’istituzionalizzazione dell’anziano, privilegiando piuttosto la permanenza nella propria casa. Al folto pubblico catanese il professor Leonardo Palombi della Comunità di Sant’Egidio ha esposto la condizione della terza età in Italia, ponendo l’accento su quella locale. I dati hanno fatto emergere i bisogni e le possibilità di realizzare servizi domiciliari per gli anziani. Le parole commosse di Massimo Bruno, responsabile delle relazioni esterne territoriale di Enel, hanno fatto eco a quelle altrettanto toccanti di Maria Iurato, una delle prime utenti di “ A casa è meglio!”. Annunciata nel corso dell’incontro l’imminente realizzazione di un centro diurno polivalente a Messina. Anche lo scrittore Andrea Camilleri, padre del commissario Montalbano, ha partecipato alla manifestazione con una video- intervista. « I vecchi hanno bisogno di non essere soli – ha dichiarato – . È significativo che molti operatori che lavorano nel progetto siano stranieri. È il segno che nessun uomo è inutile ma ogni uomo è utile all’altro » .
Ora non resta che augurarsi che il progetto si consolidi e venga esteso ad altri Comuni dell’isola.
Maria Gabriella Leonardi
(pubblicato su OGGI Italia del 4 novembre 2008)

Commemorazione dei defunti solidale a Catania

CATANIA L'1 e il 2 Novembre nelle Cappelle Funerarie e nelle Chiese delle oltre
centodieci Confraternite della Diocesi ,in tutti i Comuni della Diocesi,saranno esposti dei raccoglitori per le Offerte e i manifesti per informare della iniziativa. Quest'anno le Confraternite della Diocesi condividono con la Caritas Diocesana il progetto: "abbracciamo la vita perduta". Una iniziativa di raccolta contributi in favore dei senza fissa dimora. Nella Diocesi decine di volontari ogni giorno sono impegnati in favore dei
fratelli senza fissa dimora. L'unità di strada della Caritas Diocesana di Catania organizza ronde di
solidarietà notturne per portare aiuti ai bisognosi per strada. Si tratta di aiuti concreti (panini, viveri, coperte..), aiuti che fanno la differenza tra la sopravvivenza e la morte, abbracciano coloro che si muovono ai
margini per aiutarli a riabbracciare la vita.
Maria Gabriella Leonardi
(Pubblicato su Catholica - Avvenire dell'1 novembre)