.

.
.

venerdì 24 dicembre 2010

Metodi naturali, Catania “docet”. Al via un corso

Coppie che diventeranno famiglie, e che vanno educate al percorso che affronteranno. Per chi avrà questo compito, e in particolare per gli operatori dei metodi naturali per la regolazione della fertilità, si svolgerà a Catania un corso di formazione dedicato. A organizzarlo, l’associazione Sintotermico Camen e la Bottega dell’Orefice, in collaborazione con lo Studio Teologico 'S.Paolo' e il Moviment ta’ Kana, e con numerosi enti patrocinanti: l’Azienda sanitaria provinciale di Catania, Scienza & Vita di Catania e Scienza & Vita di Giarre-Riposto, l’Ufficio di pastorale familiare e l’Ufficio di pastorale giovanile dell’arcidiocesi di Catania, Medicina & persona di Siracusa e Federfarma di Catania. Il corso, oltre agli aspetti tecnici, affronterà anche il tema dello sviluppo dell’affettività ed il rapporto amoroso, le proposte educative e i punti di riferimento per il cammino della coppia nell’uso dei metodi naturali, l’etica della sessualità, il rispetto della vita nascente e la consulenza alla coppie. Il corso si articola in sei fine settimana mensili, da gennaio a giugno; prevede un tirocinio pratico al termine del quale bisognerà presentare un elaborato scritto su tematiche proposte o concordate col direttore del corso (Michele Barbato) e si dovrà sostenere una prova teorico-pratica per il conseguimento del diploma di 'insegnante dei metodi naturali', che abilita all’insegnamento dei metodi Ogino, Termico, Ciclo-termico, Keefe, Sintotermico secondo C.A.Me.N. (informazioni allo 095.879970 da lunedì a venerdì, sabato e domenica al 349.2105506).

Maria Gabriella Leonardi
24 dicembre 2010
E'Famiglia

giovedì 23 dicembre 2010

Sport e cultura: ad Acireale la diocesi scende in campo con un “patto” per i giovani

CATANIA. Puntare sullo sport e sulla cultura, con un occhio di riguardo ai giovani. Con questo spirito la diocesi di Acireale ha siglato una convenzione con l’istituto per il Credito sportivo di Roma relativa a un finanziamento di 5 milioni di euro per la costruzione e la realizzazione di teatri, cinema parrocchiali, sale conferenze e biblioteche. L’istituto per il credito sportivo è l’unico che finanzia iniziative degli enti pubblici. Molti i vantaggi dell’iniziativa, a cominciare dai tassi di interesse bassi e dalla finanziabilità del 100% delle opere, compreso l’acquisto delle aree su cui realizzarle: condizioni che «aprono possibilità alle parrocchie per realizzare impianti educativi o completare ciò è rimasto incompleto – ha commentato il vescovo di Acireale, monsignor Pio Vittorio Vigo –: gli impianti sportivi e culturali sono due luoghi che contribuiscono alla crescita umana».
Maria Gabriella Leonardi
23 dicembre 2010

sabato 11 dicembre 2010

Sei appuntamenti per aiutare i genitori

di Maria Gabriella Leonardi

Trentaquattro coppie di coniugi, con bambini da zero a 5 anni, stanno seguendo a Catania il corso di orientamento familiare 'Primi passi', organizzato dall’associazione Oeffe. Salvo Grasso elenca i requisiti richiesti: «Cerchiamo coppie innamorate che credano nell’importanza del matrimonio e disposte a investire tempo e risorse per amarsi da sposati con quelle attenzioni e delicatezze dei fidanzati». Il programma prevede due incontri al mese: il primo in piccoli gruppi (cinque-sei coppie) per studiare un caso reale proposto dalla coppia-guida, effettuare l’analisi ed evitare di parlare dei fatti personali. Il piccolo gruppo, infatti, aiuta anche gli introversi ad aprirsi. Nel secondo incontro le coppie si riuniscono insieme. Vengono, quindi, presentate le analisi dei piccoli gruppi, il caso sviscerato e un moderatore raccoglie conclusioni e soluzioni proposte. Un servizio di baby­sitting permette agli sposi di partecipare con serenità agli appuntamenti. L’incontro di novembre riguardava il progetto educativo; domani sarà la volta dell’autorità condivisa; il 15 gennaio si parlerà dei capricci e dell’età dei 'no'; il 19 febbraio dell’ereditarietà e dei caratteri; il 12 marzo del gioco nella vita del bambino e il 16 aprile il corso si concluderà con la convivenza tra fratelli.

L’associazione Oeffe è presieduta dal Giovanni Di Rosa, docente universitario, e i suoi membri condividono l’amore per lo studio: alcuni hanno effetuato master all’ateneo di Navarra, in Spagna, altri alla pontificia università di Santa Croce.
Grazie a questo bagaglio culturale i soci operano per aiutare 'colleghi genitori' a sviluppare le potenzialità che hanno dentro grazie al matrimonio. L’Oeffe si può contattare via mail (oeffe.catania@gmail.com) o al telefono (095 .983355 e 328.4615578).

(E' famiglia 10 dicembre 2010)

venerdì 10 dicembre 2010

Al via la rassegna «Fede arte musica» Messina con gli angeli verso Natale

MESSINA. Ha preso il via ieri, festa dell’Immacolata, la rassegna di eventi culturali e religiosi «Fede Arte Musica», organizzata dall’arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela. Quest’anno la rassegna è inclusa nel cartellone «Il Natale degli Angeli» allestito assieme al Comune di Messina, come spiega anche l’arcivescovo Calogero La Piana: «Il cartellone unitario per il Natale 2010 è frutto della laboriosa e arricchente collaborazione tra istituzionicittadine, nel quale anche quest’anno si inserisce la settima edizione natalizia di «Fede Arte Musica». È suggestivo e arduo il tema scelto come filo unificatore di tutti gli eventi: gli angeli. Siamo abituati a vedere il Natale con gli angeli e proprio per questo è utile ritornare a pensare la loro presenza e la loro missione per noi». Ieri sera in Cattedrale ha aperto la manifestazione il concerto «Un Angelo per dire Ave alla Piena di grazia».

Domenica 12 dicembre alle 19 si terrà «Angeli in cattedrale: Messaggeri di futuro», video-visita alla Cattedrale guidata da monsignor Letterio Gulletta, con «commenti» all’organo a cura di Giovanni Lombardo. Lunedì 27, sempre in Cattedrale, si terrà un concerto di Antonella Ruggiero.
Martedì 28 alle 18,30 il Duomo ospiterà, nella ricorrenza del terremoto del 1908, un recital di cori messinesi riuniti.

Maria Gabriella Leonardi
9 dicembre 2010

Acireale, inaugurato poliambulatorio con finalità sociali: è il primo nel Sud

ACIREALE. La Caritas della diocesi di Acireale ha inaugurato un poliambulatorio odontoiatrico con finalità sociali. Si tratta della prima esperienza del genere nel Sud Italia: l’ambulatorio dispone di attrezzature all’avanguardia ed è stato finanziato con fondi della Caritas diocesana e di Caritas italiana; anche le parrocchie della diocesi hanno dato il loro contributo. All’interno vengono erogati tutti i tipi di prestazioni dentali: diagnostica per immagini, chirurgia orale, ortodonzia e l’ortodonzia pediatrica, preparazione di protesi. Chiunque può accedere alle prestazioni chiamando il numero verde 800.901415. I prezzi sono più bassi rispetto a quelli di mercato, e in più il paziente sa che una parte di ciò che spende servirà per pagare visite dentistiche ai poveri, ai senza fissa dimora o agli immigrati che non godono dell’assistenza sanitaria. Il progetto, della Caritas di Acireale e della cooperativa sociale Luoghi Comuni, si sviluppa in affiliazione al progetto 'Welfare Italia', società di servizi che opera in ambito sociale. Il direttore della Caritas di Acireale, Giuseppe Gulisano, spiega: «questo ambulatorio sarà uno strumento del centro di ascolto della Caritas e sarà a servizio dei poveri seguiti dalla Caritas». Per il vescovo di Acireale, Pio Vigo, «grazie alla Caritas Italiana e all’attenzione della Caritas Diocesana si è giunti alla realizzazione di un progetto che sembrerebbe semplice ma che è complesso e che si somma ad altre realtà di aiuto diocesane».

Maria Gabriella Leonardi
5 dicembre 2010

giovedì 2 dicembre 2010

Preghiera,testimonianze,condivisione ad Acireale il ritiro diocesano d’Avvento: giovani e famiglie assieme al vescovo Vigo

ACIREALE. I giovani e le famiglie della diocesi di Acireale (nella fotina la Cattedrale) si ritroveranno insieme domenica 12 dicembre, nella sala conferenze della parrocchia «San Paolo Apostolo» di Acireale, per un ritiro di Avvento. L’appuntamento è organizzato dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile e dall’Ufficio diocesano per la pastorale familiare e si articolerà lungo l’intera giornata. «Ho sete» è il titolo dell’iniziativa che riprende le parole di Gesù tratte dal Vangelo di Giovanni. Intenso il programma della giornata. Il ritiro prenderà il via infatti alle 9,30. Dopo la lectio divina tenuta dal vescovo di Acireale monsignor Pio Vittorio Vigo è previsto uno scambio di testimonianze cui seguirà la celebrazione eucaristica.
Dopo il pranzo, è in programma uno spettacolo curato dall’associazione Papa Giovanni XXIII, seguita dall’adorazione eucaristica a sottolineare la centralità della preghiera nella vita comunitaria..

Maria Gabriella Leonardi
2 dicembre 2010

mercoledì 10 novembre 2010

Messina, Scuole diocesane sul «rischio virtuale»

Il rischio virtuale. Giovani, adulti e famiglie nell’era di Internet» è il tema della prolusione che venerdì, alle 16, inaugurerà l’anno accademico dell’Istituto teologico «San Tommaso» e della Scuola superiore di specializzazione in bioetica e sessuologia di Messina. Le due scuole sono unite alla Facoltà di teologia dell’Università Pontificia Salesiana di Messina. La prolusione mira ad approfondire la strada dell’impegno educativo. A pronunciarla sarà il professor Giuseppe Savagnanone, già docente di filosofia, editorialista di Avvenire e direttore dell’Ufficio cultura, educazione, scuola e università della Conferenza episcopale siciliana e del Centro diocesano per la cultura di Palermo. L’incontro sarà introdotto dall’arcivescovo di Messina-Lipari-S. Lucia del Mela, La Piana, dall’ispettore dei salesiani di Sicilia, don Mazzali e dal preside dell’istituto e direttore della Scuola superiore, don Russo.
Maria Gabriella Leonardi
10 novembre 2010
Porta Parola

lunedì 25 ottobre 2010

Catania, parte progetto di microcredito per le famiglie in difficoltà economiche

DA CATANIA


MARIA G. LEONARDI

M icrocredito per chi è talmente in difficoltà, che non può rivolgersi neppure in banca. È questo il succo del protocollo d’intesa firmato dalla Caritas diocesana, dalla Prefettura, dalla Provincia regionale di Catania e al Credito etneo - banca di credito cooperativo. Grazie, infatti, ad un fondo di garanzia di 100mila euro, messo a disposizione dalla Provincia di Catania, sarà possibile erogare microprestiti, di importo non superiore ai 4.000 euro. Si tratta di pre­stiti e non di elargizioni a fondo perduto, le somme ricevute in prestito dovranno essere restituite con un tasso di interesse “solidale”. A istruire le pratiche sarà la Caritas diocesana, mentre parrocchie, sindacati o altre associazioni potranno fare da garanti a quanti richiedono il prestito. «L’idea – ha spiegato padre Valerio Di Trapani, direttore della Caritas della diocesi di Catania – è quella di sostenere famiglie che si trovano in un momento di particolare difficoltà. Il prestito è un aiuto dignitoso – sottolinea – non è beneficenza. La novità è che permetterà di costruire una rete di sostegno attorno a persone in situazioni di momentaneo di disagio. Mentre diamo, infatti, un prestito sulla fiducia, costruiamo attorno alla persona un gruppo di sostegno. Talvolta – aggiunge ancora padre Valerio – spese voluttuarie vengono considerate irrinunciabili. La possibilità di potere ottenere prestiti consentirà alla Caritas di formare stili di vita più sobri, a partire dalle giuste priorità. Questo sarà un accompagnamento che la Caritas vuole compiere. La crisi economica, d’altra parte, lo impone ».
(24 ottobre 2010)

lunedì 18 ottobre 2010

Messina mette al centro la Parola

Lunedì l’arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela inaugurerà in Cattedrale l’anno pastorale con una celebrazione della Parola presieduta dall’arcivescovo Calogero La Piana.

Nella lettera pastorale che l’arcivescovo ha scritto per la diocesi, il presule spiega: «Con il nuovo anno pastorale iniziamo un percorso decennale che ci vedrà impegnati nella traduzione degli Orientamenti pastorali che l’episcopato italiano proporrà alle Chiese d’Italia per il decennio 2011-2020, collocando al centro della vita e della missione della Chiesa il tema dell’educazione. Nel percorrere l’itinerario educativo prospettato dai vescovi italiani desideriamo farci illuminare e guidare dalla Bibbia, collocando la Sacra Scrittura al centro della nostra azione pastorale, nutrendoci e lasciandoci educare dalla Parola di Dio per conoscere, amare e seguire le 'vie' del Signore». La Parola di Dio è lo strumento indispensabile per l’educazione della vita di fede ma, precisa l’arcivescovo: «Centralità della Scrittura non è sinonimo di esclusivismo, sottolinea piuttosto il ruolo della Parola di Dio come ispiratrice dell’intera vita del credente e dell’azione pastorale della Chiesa». La Sacra Scrittura, quindi, è come una lampada che guida i passi del cammino spirituale.

«Constatiamo – spiega La Piana – l’attenzione verso i sacramenti e la gestione della comunità ecclesiale quali preoccupazioni dominanti nell’azione pastorale della stragrande maggioranza dei nostri ambienti. Meno avvertito risulta il decisivo compito dell’evangelizzazione e della spiritualità cristiana. Lo scopo che ci proponiamo in questo decennio pastorale – sottolinea l’arcivescovo – è quello di avviare un cammino spirituale e pastorale che ci rinnovi nell’ardore dell’ascolto e della predicazione della Parola coinvolgendo tutta la comunità».
Maria Gabriella Leonardi
16 ottobre 2010

giovedì 14 ottobre 2010

Acireale,conVigo e Marciante il convegno per l’Ottobre missionario sul tema del confronto interreligioso

ACIREALE. Nella diocesi di Acireale l’«Ottobre missionario» culminerà nel Convegno diocesano in programma lunedì e martedì prossimi nel Seminario locale e intitolato «La scommessa del dialogo: i rischi del Vangelo». Il convegno è promosso dall’Ufficio missionario e da Migrantes. La giornata di lunedì, dopo i saluti del vescovo di Acireale, Pio Vittorio Vigo, sarà dedicata alla visione del film «La cosa giusta» di Marco Campogiani dedicato al rapporto con lo straniero, a cui seguirà un dibattito. Sarà presente uno dei protagonisti, l’attore Paolo Briguglia.

Martedì, invece, è prevista la testimonianza di padre Sebastiano D’Ambra, missionario del Pime (Pontificio istituto missioni estere) e fondatore del Movimento «Silsilah» che opera da più di vent’anni nelle Filippine per costruire legami di pace e di dialogo tra cristiani e musulmani. Dopo i canti della corale «Madagascar’s Angels», seguirà l’intervento di monsignor Giuseppe Marciante, vescovo ausiliare di Roma, sul tema «La nuova evangelizzazione».
(M.G.Leo.)
14 ottobre 2010

venerdì 27 agosto 2010

Assunta, mille anni di fede sulle rive dello Stretto

DA MESSINA

MARIA GABRIELLA LEONARDI

L a chiesa di Santa Maria Assunta, nel vil­laggio messinese di Faro Superiore, fe­steggia in questi giorni i suoi mille an­ni di vita e i cento di elevazione a parrocchia. Un duplice anniversario che testimonia l’an­tica storia di fede di questo lembo di Sicilia. Nel 1010, quando nacque la «Chiesa Curata Santa Maria Assunta», Messina era sotto la dominazione musulmana già dall’anno 843, ma la parrocchia riuscì a dare una casa ai cri­stiani messinesi. Nell’878 l’ultimo vescovo messinese era fuggito a Costantinopoli e Mes­sina era diventata la testa di ponte della pre­senza islamica: nell’888 la flotta bizantina venne sconfitta dalle forze musulmane, nel 902 cadde Taormina e nel 961 fu la volta di Ro­metta. Bisognerà attendere il 1061 perché i normanni sbarchino in Sicilia e, sotto il con­te Ruggero, avvenga, a mano a mano, la rico­struzione ecclesiastica.

Le testimonianze più antiche conservate nel­la chiesa di Faro Superiore sono il fonte bat­tesimale del 1010 e una colonna recante la data del 1170. Il fonte battesimale, in parti­colare, recava la data del 1010: ma nel 1600, inaugurando una ricostruzione della chiesa, la data, con lo scalpello, venne cancellata per apporvi quella del 1600. Sino al terremoto che devastò Messina nel 1908, erano ben con­servati i registri parrocchiali a partire dal 1010: i curati che nei secoli si erano succeduti li a­vevano, infatti, gelosamente custoditi. Così si è appreso che la chiesa di Faro Superiore è la più antica della zona e a guidarla era un cappellano curato. Quando negli altri villag­gi messinesi vicini a Faro Superiore sorsero nuove chiese con i rispettivi curati, il cappel­lano di Faro Superiore prese il nome di «Cap­pellano curato maggiore» con giurisdizione spirituale sugli altri villaggi; tutti gli atti di bat­tesimo, matrimonio e morte venivano regi­strati nei libri in pergamena della parrocchia madre di Faro Superiore.

Agli inizi del 1900 monsignor Francesco Ali­zio, parroco di Faro Superiore fino al 1941, i­niziò a studiare quei registri e a ricostruire la storia della parrocchia. Dai suoi studi nac­que il libro Un Paese distrutto . Alizio fece in tempo a salvare dall’oblio la memoria di que­sti luoghi. Nel 1902, infatti, come racconta lo stesso parroco: «L’arcivescovo di Messina, monsignor Letterio D’Arrigo, ordinò di por­tare in parrocchia tutti questi preziosi registri, onde formare l’archivio parrocchiale, e con cura li ho conservati nel casserizio della par­rocchia. Ma successo il terremoto del 1908 le macerie a monti caddero sulla sacrestia, schiacciarono il casserizio, maciullarono tut­ti i registri, poi la pioggia completò l’opera le­tale di disfacimento. Mi sono rimasti i più moderni che, per ragione di confronti e di ri­cerche, ho tenuto sempre in casa mia». Ali­zio era però arrivato a raccogliere numerose informazioni, tra cui l’elenco di tutti i cap­pellani succedutisi a Faro Superiore a parti­re dal primo, Tito Ergatico, curato dal 1010 al 1036.

In questi mille anni più volte l’edificio sacro è stato distrutto e poi ricostruito a causa dei terremoti che hanno colpito la zona nel cor­so dei secoli: nel 1693, nel 1753, nel 1894 e nel 1908. Inoltre il villaggio, trovandosi tra il mare Tirreno e lo Ionio, è stato più volte og­getto di aggressioni e razzie. Poche quindi le testimonianze storiche rimaste a Faro Supe­riore, come in tutta Messina. Ma ogni volta la chiesa di Faro Superiore è stata ricostruita, segno della perseverante fedeltà a Dio degli abitanti di questo villaggio messinese, fedeltà che ha superato la prova del tempo.

27 agosto 2010

mercoledì 18 agosto 2010

Il riscatto di Gela comincia in palestra

DA GELA (CALTANISSETTA)

MARIA GABRIELLA LEONARDI

« V i facciamo vedere co­sa potremmo fare qui». Con questo spi­rito un centinaio di ragazzi, nel quartiere Macchitella di Gela, si so­no armati di scope e zappe e han­no ripulito una palestra abbando­nata, un tempo di proprietà dell’E­ni. A guidarli c’era don Giuseppe Fausciana, direttore del servizio di pastorale giovanile della diocesi di Piazza Armerina, nonché vice-par­roco a Macchitella, che insieme ai ragazzi ha voluto simbolicamente “occupare” la struttura per sensibi­lizzare la cittadinanza e le istituzio­ni su come quest’opera potrebbe essere utile per i ragazzi di Macchi­tella.

La palestra da una decina d’an­ni è passata dall’Eni al Comune ed è finita nell’abbandono e preda dei vandali: sterpaglie ovunque, porte divelte, vetri rotti e muri imbratta­ti. Eppure questa struttura potreb­be ospitare numerose attività gio­vanili.

Nel quartiere, il punto di riferimen­to dei ragazzi è il “Movimento gio­vanile Macchitella”, nato dalla fu­sione del Movimento giovanile par­rocchiale e del Movimento giovani­le salesiano. Il Mgm comprende la società “Macchitella Calcio”, una cooperativa artistico teatrale e una scuola di danza, canto e recitazio­ne che produce musical. Inoltre, ha fondato una scuola della Parola con il metodo della lectio divina e gesti­sce la formazione e la catechesi per preadolescenti, adolescenti e gio­vani universitari aggregando circa 800 ragazzi.

«La chiesa qui a Gela è un rifer­mento educativo – spiega don Fau­sciana che è l’assistente spirituale del Mgm –. La palestra – aggiunge il sacerdote – è stata “occupata” sim­bolicamente dai ragazzi e pulita per dare un segnale positivo di volontà di stare nel territorio con una re­sponsabilità verso il bene comune». L’amministrazione comunale di Ge­la, guidata dal sindaco Angelo Fa­sulo, intende affidare la gestione della palestra attraverso un bando pubblico e, proprio ieri, ha trovato un accordo con il Mgm per trovare una formula che garantisca la fina­lità sociale alla struttura sportiva. «Il progetto portato avanti in questo quartiere si chiama “Macchitella Città dei Ragazzi” – spiega don Fau­sciana – è molto più complesso ri­spetto alla semplice gestione di u­na struttura pubblica in disuso. Si tratta di realizzare una convergen­za dei tre livelli: urbanistico, socia­le e politico per la funzionalità dei beni, lo sviluppo delle professiona­lità a favore della collettività e la de­cisionalità nell’indirizzo educativo. Per realizzare questo progetto biso­gna mettere in relazione il patrimo­nio pubblico con un piano educa­tivo pluriennale e non episodico. In merito all’affidamento della pale­stra ex Agip manifesto la mia fidu­cia nella capacità di ascolto e di dia­logo che caratterizza il Sindaco e l’amministrazione».

A fianco dei ragazzi di Macchitella anche il Movi di Gela (Movimento per il volontariato italiano) che con il presidente Enzo Madonia affer­ma: «Quando si lavora per il bene comune le comunità crescono e se la politica come in questo caso rie­sce a trovare le soluzioni piuttosto che gli ostacoli i cittadini impare­ranno presto ad avere fiducia nelle istituzioni».
18 agosto 2010

Il riscatto di Gela comincia in palestra - Avvenire

Il riscatto di Gela comincia in palestra - Avvenire

martedì 10 agosto 2010

«Don Sturzo, apostolo della carità politica»


DA CALTAGIRONE (CATANIA)

MARIA GABRIELLA LEONARDI

L a diocesi di Caltagirone ha solennemente concluso, sabato scorso, l’intenso «Anno sturziano», indetto in occasione del 50° anniversario della morte del servo di Dio don Luigi Sturzo. Nella Cattedrale di San Giuliano l’arcivescovo Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, ha presieduto una celebrazione eucaristica cui hanno preso parte anche i vescovi di Caltagirone Calogero Peri, di Acireale Pio Vigo, di Piazza Armerina Michele Pennisi.

Presenti anche i pronipoti di don Sturzo e il presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, Salvatore Martinez.

Il vescovo Peri: «Evento di famiglia»

Tanta l’attesa per la celebrazione di sabato: «È mio vivo desiderio – ha affermato Peri – che tale evento sia celebrato da tutta la comunità diocesana come un evento di famiglia, che testimoni il nostro legame con don Sturzo. Un modo per esprimere il nostro apprezzamento e la nostra viva attenzione all’insegnamento e all’opera di questo servo di Dio che ha servito e onorato la nostra Città, la nostra Chiesa, il nostro Paese». Amato, nell’omelia, ha poi delineato la figura di Sturzo: «Senza voler in alcun modo anticipare il giudizio ufficiale della Chiesa – ha detto il prefetto del Dicastero delle cause dei santi – devo confessare che la lettura della vita e degli scritti di don Sturzo ha costituito per me una piacevole sorpresa, facendomi scoprire uno straordinario ministro di Dio, che ha coniugato Vangelo e politica, traducendo il suo ministero sacerdotale in carità politica. È un vero peccato che don Sturzo resti ancora poco conosciuto in Italia, quasi confinato in una sorta di secondo esilio». Il presule ha messo in luce come l’opera e le intuizioni sturziane siano ancora di grande ispirazione per tutti, e soprattutto per quanti desiderano tradurre la verità evangelica nella concretezza dell’azione sociopolitica. «La sua visione – ha affermato Amato – non era ideologica, ma teologica. Era la fede a guidarlo e orientarlo nella sua avventura politica, consapevole del fatto che la fede produce giustizia. Pur immerso nella disputa sociopolitica, la sua anima rimaneva profondamente sacerdotale». L’arcivescovo ha inoltre inquadrato don Luigi Sturzo nella schiera dei «santi sociali» siciliani, benefattori dell’umanità bisognosa, come il beato Giacomo Cusmano, sant’Annibale Maria di Francia, il servo di Dio Nunzio Russo, il servo di Dio Antonino Celona, il servo di Dio Vincenzo Morinello, il beato Giuseppe Benedetto Dusmet.

I tre pilastri della sua «profezia»

Tre i pilastri della profezia politica sturziana indicati da Amato: il primo è «l’affermazione che la vera vita è quella dello spirito, per cui la vita di grazia non è una sovrapposizione, ma una trasformazione dell’esistenza e dell’attività umana». Il secondo pilastro: «la considerazione che il cristianesimo è l’unica vera rivoluzione della storia umana, perché edifica senza distruggere, rinnova nella continuità, promuove la comunione».

Infine, il terzo pilastro, «la concezione della politica, come attività di servizio, che unisce e costruisce, e non di potere, che, invece, prevarica e divide».
Avvenire - Catholica 10 agosto 2010

martedì 3 agosto 2010

Messina, viene esposta l’antica icona mariana


MESSINA. Sarà esposta al pubblico, oggi e poi il 7 e l’8 agosto, nella cripta della Cattedrale di Messina, l’antica icona con la preziosa manta d’argento della Madonna della Scala, custodita dai padri Gesuiti di Messina. Ieri, nella sala capitolare della Cattedrale, l’opera è stata presentata dall’arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, Calogero La Piana, dall’architetto Rocco Scimone e da Grazia Musolino, entrambi della Soprintendenza ai beni culturali. L’antico quadro della Madonna della Scala giunse dall’Oriente, su una nave, a Messina, in epoca remota. La tradizione narra che al momento di ripartire la nave non riuscisse a lasciare il porto e per questo i marinai si rivolsero all’arcivescovo di Messina che decise di trasportare in processione l’icona a riva. Ma una volta a riva non c’era verso di smuovere il quadro. Per questo si decise di collocarlo su un carro trainato dai buoi e di lasciare che fosse Dio a condurli. Così avvenne e il carro si fermò dinanzi alla chiesa messinese di Santa Maria della Valle, ribattezzata poi Santa Maria della Scala. All’icona sono attribuiti numerosi prodigi e, nel corso della storia, essa è stata portata spesso in processione nei momenti più difficili della città, come pestilenze o terremoti. Ogni anno si rinnova l’antica tradizione del pellegrinaggio alla chiesa che quest’anno si è svolto ieri. Oggi invece, memoria liturgica della Madonna della Scala, verrà esposta l’icona che è una copia, risalente al XVII secolo, dell’originale. «Si tratta della prima volta – ha ricordato La Piana – che viene offerta alla fruizione della città». In particolare oggi sarà al centro della conferenza tenuta dalla dottoressa Musolino nella cripta della Cattedrale cui seguirà un concerto del coro polifonico «Luca Marenzio». L’icona con la manta d’argento della Madonna della Scala è frutto della fiorente tradizione di argentieri messinesi che – spiega Musolino – «reinterpretarono le mante bizantine dando un impatto monumentale, realizzando mante a grandezza naturale e anche superiore. Mentre i bizantini tendevano ad appiattire lo spessore della manta, i messinesi danno rilievo. Non esistono opere analoghe nel resto della Sicilia».
Maria Gabriella Leonardi
3 agosto 2010

lunedì 19 luglio 2010

Cultura e spiritualità a Messina con la Cattedrale protagonista

A nche l’estate 2010 nell’arcidiocesi di Messina-Lipari Santa Lucia del Mela sarà all’insegna della cultura, grazie alla rassegna Fede Arte Musica, giunta alla sesta edizione. Quattro i luoghi, intrisi di fede e di storia, che sono interessati: la Cattedrale, la sua Cripta, il campanile e i chiostri dell’arcivescovado.

Nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, uno dei più preziosi beni artistici della città dello Stretto, oltre che concerti, ad agosto sono previste anche tre visite guidate notturne, dalle 21 all’una, che permetteranno di riscoprirne aspetti e siti inusuali. L’ultimo notturno in Cattedrale si terrà sabato 28 agosto, sempre dalle 21 all’una e sarà arricchito, a partire dalle 22.30, dalla visita guidata e dalla telecronaca diretta dalla Cappella delle Reliquie. I visitatori non possono entrare dentro la Cappella, ma in questa occasione la potranno scoprire attraverso una 'telecronaca' curata da Rachele Gerace e da monsignor Letterio Gulletta della Facoltà teologica di Sicilia.

La cripta della Cattedrale ospita sei appuntamenti: dalla visita guidata già effettuata il 9 luglio scorso, alla mostra fotografica sui lavori eseguiti e da eseguire, in programma sabato 31 luglio. Nella cripta, martedì 3 e sabato 7 agosto sarà anche esposta l’antica icona di santa Maria la Scala, custodita dai padri Gesuiti a Messina. Si tratta di un’icona di particolare pregio a cui la rassegna dedica una speciale attenzione: il 3 agosto sarà esposta e presentata nei suoi aspetti culturali e artistici da Grazia Musolino della Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina. Il 7 agosto l’icona sarà di nuovo esposta e sarà illustrata la tradizione e devozione dei Messinesi legate a questa sacra immagine.

Il campanile astronomico della Cattedrale di Messina sarà oggetto di una suggestiva visita notturna, in programma sabato 21 agosto alle 21.

I chiostri dell’arcivescovado ospiteranno, invece, alcuni concerti il primo dei quali, per arpa, pianoforte e percussioni si è tenuto ieri.

La rassegna Fede Arte Musica si propone anche come un’offerta culturale di alto livello per i turisti. A loro, in particolare, si rivolge l’arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, Calogero La Piana, in un messaggio di presentazione dell’iniziativa: «Come vescovo di questa diocesi, gioisco ed esprimo anche la gioia e l’accoglienza delle comunità cristiane e della nostra gente che vive nella città di Messina, nei suoi prestigiosi centri e nelle belle località turistiche. Ci accogliamo e vi accogliamo tutti in forza di quei valori dell’antica ed autentica cultura siciliana e dell’umanizzante spirito del Vangelo. Siamo convinti che accoglienza, cultura, spiritualità promuovono 'turismo di qualità'».

Completa gli appuntamenti della rassegna il sesto corso d’interpretazione organistica, dedicato all’organo sinfonico e trascrizioni organistiche. «Il corso – spiega La Piana – costituisce, a livello nazionale, un valido impulso alla formazione musicale».
Maria Gabriella Leonardi
Avvenire 17 luglio 2010

giovedì 8 luglio 2010

Enna, domani marcia per Francesco il 13enne violentato e ucciso nel 2005


ENNA. Giustizia per Francesco Ferreri, il ragazzino di 13 anni violentato e ucciso a Barrafranca (En) il 16 dicembre 2005 e di cui, ancora oggi, non si conoscono i colpevoli. A invocarla è il vescovo di Piazza Armerina, mons. Michele Pennisi, che invita la sua diocesi a partecipare domani a una marcia intitolata “Giustizia per Francesco”. Lo scorso maggio sono stati assolti dalla Corte di Appello di Caltanissetta i quattro imputati per l’omicidio di Francesco, condannati in primo grado. La manifestazione, organizzata con l’associazione Meter di don Fortunato Di Noto, prevede una marcia e poi una messa in suffragio di Francesco, celebrata da mons. Pennisi, di fronte al comune di Barrafranca. «Dai bambini e dai ragazzi– scrive il presule – deve innalzarsi la richiesta di giustizia per Francesco per contrastare la vergognosa omertà che spesso attanaglia la nostra isola e permette ad assassini di tanti innocenti di camminare liberamente per le strade». Struggente il messaggio della mamma di Francesco: «Francesco, ora che i tuoi compagni hanno compiuto 18 anni spero che parlino per farti giustizia e per dare risposta alle domande assillanti ed inquietanti che si pongono i cittadini barresi».
M.G.L.

venerdì 2 luglio 2010

Acli: il Meridione sia priorità

ACIREALE. Le Acli di tutta Italia si sono riunite ieri mattina, ad Acireale, nel Catanese, per mettere a punto il loro pensiero e la loro proposta per il riscatto del Mezzogiorno, in vista della Settimana Sociale dei cattolici, che si terrà ad ottobre in Calabria.

«Come associazione abbiamo voluto mettere al centro il Sud che, a nostro avviso, è una questione nazionale e non solo delle regioni del Meridione», spiega la vicepresidente nazionale delle Acli, Paola Vacchina. «È necessaria – aggiunge – una capacità di discernimento per distinguere le varie specificità: ci sono tanti Sud, ciascuno con proprie peculiarità, problemi e risorse. Serve un’assunzione di responsabilità da parte della società civile. Le denunce non bastano: occorre vedere noi cosa possiamo fare per il riscatto del Meridione». E proprio sul lavoro che individualmente si può fare per migliorare la situazione si sofferma il presidente regionale delle Acli Sicilia, Santino Scirè.«In questo momento dobbiamo rilanciare la nostra azione di volontariato - afferma Scirè - La crisi socio-economica impone la lotta alle nuove e vecchie povertà».

Monsignor Michele Pennisi, vescovo di Piazza Armerina e membro della Commissione episcopale per la scuola, ha poi presentato i documenti della Conferenza episcopale sul Meridione. «Voi aclisti – afferma – siete chiamati a puntare ad una formazione che oltre a creare professionalità qualificate deve basarsi sui valori della Dottrina sociale della Chiesa: il primato e la centralità della persona, la sussidiarietà base di una autentica libertà e autonomia, la solidarietà base della giustizia sociale, animata dall’amore e il bene comune».

Secondo mons. Pennisi occorre passare dall’assistenzialismo al protagonismo e la questione educativa è una priorità ineludibile. In una tavola rotonda i presidenti regionali Acli di varie regioni hanno confrontato le rispettive proposte. Indispensabile però avere un nuovo sguardo sul Sud, così come ha spiegato il prof.Gianfranco Viesti, dell’Università di Bari.
Maria Gabriella Leonardi
2 luglio 2010

sabato 12 giugno 2010

Il velo di Sant’Agata a Troina


G iungerà domani, domenica 13 giugno a Troina, in provincia di Enna, il velo di Sant’Agata, una delle reliquie della patrona di Catania. Si tratta di un evento straordinario concesso, in via eccezionale, in occasione del giubileo per i 900 anni della nascita di San Silvestro, monaco basiliano, patrono di Troina. L’anno giubilare a Troina è stato aperto lo scorso 2 gennaio.

San Silvestro nacque a Troina tra la fine del secolo XI e l’inizio del XII.

Giovanissimo entrò nel locale monastero basiliano di San Michele arcangelo, distinguendosi per la carità e il servizio alla comunità locale. Tra i prodigi che compì e che accrebbero la sua fama di santità vi è la guarigione del figlio di Guglielmo I re di Sicilia. La presenza del velo di Sant’Agata a Troina vuole in un certo senso suggellare l’intesa tra i due santi siciliani, perpetuatasi poi nei devoti. Silvestro, infatti, ebbe un particolare rapporto di devozione verso Sant’Agata, come viene narrato nella vita del santo. Alcuni storici, tra l’altro, sostengono che la struttura lignea del fercolo di San Silvestro sia quello di Sant’Agata e che i troinesi lo ebbero in dono dai catanesi. La tradizione popolare, invece, sostiene che il santo troinese fermò addirittura la lava che stava travolgendo Catania e il senato della città etnea donò ai troinesi i quattro medaglioni argentei in bassorilievo apposti sulla base del fercolo.

Sul legame tra Silvestro e Agata, monsignor Barbaro Scionti, parroco della Cattedrale di Catania, ha affermato: «l’unione e la comunione dei santi in cielo, rappresentano un esempio di comunione e incontro tra noi».

Domenica, il velo di Sant’Agata arriverà a Troina in elicottero verso le 9,30. A seguire l’incontro con il simulacro di San Silvestro in piazza Magellano, e poi la processione fino alla chiesa di San Silvestro e l’ostensione sulla tomba del Santo. Nel pomeriggio la visita ai bambini ospiti dell’Istituto Oasi Maria SS. di Troina, poi la solenne Messa pontificale e in serata il ritorno, sempre in elicottero, a Catania.
Avvenire 12 giugno 2010Maria Gabriella Leonardi

lunedì 7 giugno 2010

Acireale festeggia tre sacerdoti. Vigo: «Un grande dono di Dio»


L a diocesi di Acireale concluderà l’Anno Sacerdotale il 10 giugno con tre ordinazioni presbiterali. I preti novelli sono Mario Camera, della parrocchia Santa Maria delle Grazie, Lucio Cannavò della parrocchia Santa Maria del Monte Carmelo e Francesco Mazzoli della parrocchia San Giuseppe. Nel messaggio scritto per l’occasione il vescovo di Acireale, Pio Vittorio Vigo sottolinea che «essere preti ed esercitare il ministero nella Chiesa è un dono gratuito di Dio che non possiamo valutare, tanto è grande e misterioso. Esso va accolto, con gratitudine ed umiltà, nella fede e sostenuto - da parte di tutti - con la preghiera incessante e la sincera collaborazione». E sarà nella preghiera la preparazione della diocesi all’evento: stasera dopo la processione del Corpus Domini, in piazza Duomo, monsignor Vigo guiderà la preghiera per l’Anno Sacerdotale, mentre domani alle 20,30 in Cattedrale si terrà la veglia organizzata dal Servizio diocesano di pastorale giovanile. Martedì sarà una Giornata di preghiera e di digiuno per la santificazione dei sacerdoti mentre mercoledì 9 alle 20,30 in Cattedrale è prevista l’adorazione eucaristica e la recita della compieta presiedute dal vescovo.
Maria Gabriella Leonardi
6 giugno 2010

mercoledì 12 maggio 2010

A Messina la voce dei giovani


La Chiesa messinese ha messo insieme i rappresentanti della vita economica e sociale della città dello Stretto per discutere sul possibile sviluppo oltre la crisi. L’occasione è stata il convegno 'Un’agenda di speranza per il futuro del Mezzogiorno', organizzato ieri dall’arcidiocesi di Messina-Lipari-S.Lucia del Mela nel Municipio, in preparazione alla 46esima Settimana sociale dei cattolici. «Vogliamo compiere un lavoro di discernimento – ha affermato l’arcivescovo Calogero La Piana – e preparare un’agenda di temi da affrontare per dare uno sviluppo all’Italia». È una città, Messina, dove tanti sono stanchi di sperare, ha spiegato don Sergio Siracusano, direttore dell’ufficio diocesano per i problemi sociali.

Molte le aziende che hanno chiuso e che non riapriranno. Qui è estremamente concreta l’azione della Chiesa che da anni con il progetto Policoro sostiene tanti giovani, incoraggiando le loro capacità imprenditoriali. Di recente la diocesi ha istituito un fondo di microcredito, in accordo con la Fondazione antiusura, con la Banca di Credito cooperativo 'A.da Messina' e il supporto di Innovabic
Maria Gabriella Leonardi
3 maggio 2010

domenica 9 maggio 2010

Siracusa: il fiore dei bimbi per Maria


Tra gli eventi del mese di maggio siracusano, ieri, nel santuario della Madonna delle Lacrime, si è tenuta l'offerta dei fiori dei bambini e il loro affidamento alla Madonna. Tante le mamme e i papà dell'arcidiocesi aretusea che hanno partecipato con entusiasmo a questo appuntamento, portando i loro piccoli con un fiore in mano per la Madonnina. A loro, il rettore del Santuario padre Giansiracusa, ha rivolto un invito:"Collaborate con la Madonna perchè i vostri figli assomiglino all'unico figlio di Dio" e ha anche aggiunto:"non fate tutto voi, perchè poi pretenderanno tutto da voi: metteteli nella condizione di coollaborare".
Siracusa è uno dei più importanti santuari mariani siciliani e nel mese di maggio vi si intensificano i pellegrinaggi. Per questo mese, l'arcivescovo di Siracusa, mons.Salvatore Pappalardo, in un messaggio, ha scritto:"Vivere il mese di maggio facendo un pellegrinaggio a Siracusa, ai piedi della nostra Madonnina, vuol dire lasciarsi incontrare dai suoi occhi e pensare che quegli occhi vedono Cristo Gesù nostro Signore; vuol dire soprattutto fare esperienza di quegli occhi della Madre, rivolti verso di noi con uno sguardo di immensa tenerezza e amore".
Ogni giorno, in questo santuario che custodisce le lacrime della Madonna, e loro suo arcano messaggio, alle ore 18 viene recitata la coroncina del mese di maggio, il rosario e le litanie; di seguito viene celebrata la Messa. Alle 21 viene recitato di nuovo il rosario, lungo i viali del santuario. La casa di via degli Orti, dove nella camera da letto di una famiglia, nel 1953 il quadretto di gesso della Madonna ha pianto, oggi è un oratorio. Sabato 29 maggio da lì, alle ore 18, partirà un pellegrinaggio sino al santuario ove sarà celebrata la Messa. Lunedì 31 il mese di maggio sarà solennemente chiuso con l'affidamento delle famiglie alla Madonna delle Lacrime, durante una solenne celebrazione eucaristica presieduta dall'Arcivescovo.
Maria Gabriella Leonardi
9 maggio 2010

mercoledì 28 aprile 2010

Giovani responsabili se «masticano» nozioni di genetica

MESSINA - Educare i giovani alla genetica per responsabilizzare le loro coscienze. Su questa sfida educativa venerdì 7 maggio, all’istituto teologico «San Tommaso» di Messina, si terrà un convengo organizzato dall’Associazione per l’ingegneria genetica (Aig) «Maria Giovanna Stella Modaffari». Genetica ed educazione è un binomio molto attuale. «Il Consiglio d’Europa – spiega la presidente dell’Aig, Marianna Gensabella Furnari – nei mesi scorsi ha dedicato alla genetica in diversi Paesi conferenze destinate ai giovani. È un campo in cui i giovani devono conoscere per potere esprimere il loro parere. Una persona che effettua un test genetico cambia la percezione che ha di sé solo perché scopre di essere 'predisposta a'. Sono informazioni sottoposte a privacy, ma vi è il rischio della diffusione di notizie».
Dello stesso avviso anche il direttore della Scuola superiore di specializzazione in Bioetica e sessuologia, don Giovanni Russo: «Bioetica ed educazione è un binomio molto sentito, sia perché buona parte delle questioni che attraversano la bioetica possono avere felice esito attraverso un’opera di formazione delle nuove generazioni, sia perché la scuola e le altre agenzie educative si stanno occupando da almeno due decenni di argomenti bioetici».
«La 'pedabioetica' – prosegue don Russo – sta lavorando perché educazione e bioetica possano contribuire a un vero processo di responsabilizzazione delle coscienze. La questione della prevenzione delle malattie genetiche impegna tutti i settori formativi della società. Infatti, sono state la ricorrenza di malattie ereditarie nelle famiglie, la nascita di bambini affetti da malformazioni, l’incidenza delle malattie genetiche a fare avvertire la necessità della consulenza genetica che è finalizzata alla diagnosi di malattie ereditarie, allo studio della modalità di trasmissione, ma soprattutto alla loro prevenzione».
L’educazione è un tema peculiare dell’associazione «Modaffari», sorta in seno all’istituto «San Tommaso». Maria Giovanna Modaffari era una giovane laureanda in filosofia, affetta da fibrosi cistica; dopo avere lavorato a una tesi in bioetica, scomparve nel 1999, alla soglia della laurea. Al convegno interverranno quattro docenti dell’Università di Messina: Luciana Rigoli, aggregato di genetica medica, che parlerà di giovani, prevenzione e screening genetici; Francesco Trimarchi, ordinario di endocrinologia affronterà il tema della formazione del medico per la medicina genetica. «Bioetica e formazione nel mondo della scuola» sarà il tema che svilupperà Marianna Gensabella Furnari. Chiuderà i lavori la docente Velleda Bolognari, associato di pedagogia generale e sociale.
Maria Gabriella Leonardi
28 aprile 2010

martedì 27 aprile 2010

Novanta ettari confiscati alla mafia affidati alla prima cooperativa catanese


CATANIA. Anche nella provincia di Catania sta nascendo una cooperativa sociale per gestire un terreno di novanta ettari confiscato alla mafia su cui ci sono anche aranci e ulivi. L’obiettivo della cooperativa è realizzare prodotti biologici, ma soprattutto «creare un’economia pulita», ripete Giuseppe Palazzolo, uno dei sei ragazzi pronti a lanciare la sfida di legalità con l’aiuto di Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti. La coop, che si chiama 'Terre libere Beppe Montana', è dedicata al capo della sezione catturandi della squadra mobile di Palermo, originario di Catania, ucciso dalla mafia nel 1985. L’area, che si estende tra i comuni di Belpasso e Ramacca e sconfina a Lentini, nel Siracusano, abbandonata da anni, è da ripulire e rivitalizzare. Per quanto riguarda il terreno di Belpasso apparteneva al clan dei Riela, famiglia mafiosa che aveva iniziato la sua attività di controllo nel settore dei trasporti per estendere poi i propri interessi anche all’agricoltura. In quest’area, che si trova in contrada Casabianca, lo scorso fine settimana, si è tenuta una raccolta di arance che saranno utilizzate per realizzare marmellata biologica.
Un’iniziativa che si è trasformata in una sorta di gara di solidarietà per diffondere un messaggio di riscatto e legalità e per sostenere i sei ragazzi della cooperativa. Sul terreno di Belpasso si sono già tenute una serie di manifestazioni volte a diffondere la cultura della legalità e la lotta alla mafia: lo hanno già visitato circa settecento studenti oltre ai ragazzi detenuti negli istituti di pena minorili di Catania e Acireale. A fine giugno vi si terranno dei campi lavoro con scout e medici francesi.
Maria Gabriella Leonardi
27 aprile 2010

domenica 28 marzo 2010

A Messina la diocesi punta sul microcredito

Anche l’arcidiocesi di Messina avvia un progetto di microcredito. Nelle scorse settimane, infatti, nella chiesa di Santa Maria all’Arcivescovado, è stata sottoscritta la costituzione di un Fondo di Garanzia Microcredito che vede l’unione di intenti dell’Arcidiocesi di Messina - Lipari – S. Lucia del Mela, della Banca di Credito cooperativo Antonello da Messina e della Fondazione antiusura “Padre Pino Puglisi”. All’iniziativa collaborano, a diverso titolo, l'organizzazione InnovaBic, la Caritas diocesana, la Pastorale giovanile e l’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro.
Il microcredito è stato fortemente voluto dall’arcivescovo Mons. Calogero La Piana e consentirà l’accesso al credito alle famiglie in difficoltà e a piccole iniziative imprenditoriali che, pur avendo capacità di rimborso, non possono accedere al credito per mancanza di garanzie. Alle famiglie potranno essere erogati prestiti sino a un massimo di 5000 euro, alle imprese sino a un massimo di 25.000 euro. Don Sergio Siracusano, direttore dell’ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro spiega:«L’iniziativa era nata per rispondere alle esigenze di giovani e famiglie e, successivamente, anche per gli abitanti delle zone alluvionate. Il microcredito non è assistenzialismo, è necessario presentare un progetto che sarà valutato da un apposito comitato». L’iniziativa sarà concretamente avviata dopo Pasqua con un convengo in cui sarà presentato il microcredito alla città e alla comunità diocesana.
Maria Gabriella Leonardi
28 marzo 2010

venerdì 26 febbraio 2010

La quaresima a Messina con Fede Arte Musica


Si intitola “L’orecchio sul cuore” la VII edizione di “Fede Arte Musica”, l’itinerario culturale e spirituale, promosso dall’Arcidiocesi di Messina-Lipari-S.Lucia del Mela, sotto la direzione artistica di Mons. Letterio Gulletta, e con la collaborazione del Comune e di altre istituzioni messinesi. L’itinerario, attraverso concerti, esposizioni d’arte e conferenze si articolerà per tutta la Quaresima per concludersi la domenica in albis.«Il titolo scelto, “L’orecchio sul cuore” – spiega l’arcivescovo mons. Calogero La Piana - richiama l’esperienza vissuta da Giovanni durante l’Ultima Cena: “Sta a tavola al fianco di Gesù… Chinandosi sul petto” gli chiede il senso delle sue parole. L’orecchio sul cuore rivela il bisogno e la fatica dei discepoli di mettere insieme il senso, le parole e i gesti compiuti da Gesù quella notte».
La rassegna quest’anno prevede 13 eventi e un'esposizione di opere d'arte, fra le quali il dipinto della Deposizione (sec.XVII), custodito nella chiesa di Giampilieri, un prezioso calice di scuola fiorentina (sec.XIV) e un antico evangeliario messinese che risale a mille anni fa. Il programma si trova su internet all’indirizzo www.organoduomomessina.it.
Venerdì 26 alle ore 21 si terrà il primo dei sei “Concerti del Venerdì” al grande Organo Tamburini della Cattedrale di Messina. Gli organisti saranno Gianfranco Nicoletti (Messina), Eugenio Fagiani (Bergamo), Zusana Ferjencikova (Vienna) e Adriano Falcioni (Perugia) quest’ultimo in tre concerti eseguirà tutte le opere di Cesar Franck per grande organo.
Domenica 28 febbraio alle ore 18 nella cappella S. Maria all’Arcivescovado (in Via I Settembre 117 a Messina) sarà inaugurata l’esposizione di Arte Sacra “L’Amore è la ragione”. La mostra resterà aperta sino all’11 aprile. Nella sede dell’esposizione si svolgeranno tre concerti domenicali per approfondire alcuni aspetti del tema attraverso l’illustrazione delle opere esposte. Domenica 28 il primo concerto sarà tenuto da Giuseppe Raccuglia (Palermo).
Maria Gabriella Leonardi
26 febbraio 2010

Ad Acireale raccolta fondi per una casa di accoglienza


Una casa diocesana di accoglienza per i senza tetto, un bisogno che nella Diocesi di Acireale è emerso grazie all’esperienza del Servizio di strada della Caritas e per il quale adesso, in Quaresima, la Diocesi sta promuovendo una raccolta fondi. Il Vescovo di Acireale, mons. Pio Vittorio Vigo, nel suo messaggio quaresimale, “Crescere per diventare seme”, spiega: «Sono tanti ancora tra noi quelli che sono privi della possibilità di avere una stanza dove abitare. È triste dover lasciare questi fratelli fuori, mentre noi tornando a casa, la troviamo riscaldata e con ogni conforto. L’esperienza del Servizio di strada, già collaudato tra noi – soggiunge - ha fatto pensare alla Caritas Diocesana di offrire la possibilità di un tetto a chi ne è privo. Perciò si fa promotrice di un progetto di assi­stenza». Mons. Vigo invita tutti a dare una mano per la realizzazione di “questo luogo”.
Il direttore della Caritas della Diocesi di Acireale, dott.Giuseppe Gulisano, spiega meglio l’iniziativa:«con il servizio di strada – afferma- alcune Caritas parrocchiali di Acireale e dintorni hanno messo a disposizione alcune stanze alloggio per accogliere temporaneamente chi ne avesse bisogno. Adesso si sta elaborando un progetto per compiere un passo in più: una struttura che possa accogliere in modo stabile chi versi in situazione di necessità. Per evitare di realizzare una cattedrale nel deserto, tale struttura dovrà essere legata a una o più comunità parrocchiali vicine che se ne occuperanno, con la gestione della Caritas diocesana. Oltre alla finalità dell’accoglienza, inoltre, si vuole evitare di far scattare il meccanismo della delega che subentra quando viene istituito un servizio. Si mira, infatti, a portare le comunità a sperimentare la carità in prima persona».
Per questa casa di accoglienza si possono inviare offerte alla Curia Vescovile – Ufficio Amministrativo (c.c.p. 11102951), oppure alla Caritas Diocesana (c.c.p. 000013263959), specificando nella causale: Pro erigenda “Casa di accoglienza Diocesana”.
Maria Gabriella Leonardi
26 febbraio 2010

martedì 2 febbraio 2010

Un progetto per Librino


Dal 2005 le suore salesiane operano a Librino, un quartierone di 80mila abitanti della periferia catanese, sprovvisto di servizi e con una brutta nomina. Qui le religiose, coadiuvate da tanti volontari, hanno creato l’oratorio centro giovanile “Giovanni Paolo II” e numerose iniziative per togliere tanti ragazzini dalla strada e riportarli a scuola e per aggregare gli adulti.
Adesso l’attività delle suore crescerà notevolmente grazie a un progetto, della durata di 24 mesi, finanziato dalla Fondazione per il Sud e denominato “Fonda-azioni per Librino”. Insieme all’oratorio delle suore, fanno parte del nucleo promotore altri enti, tra cui la Caritas diocesana e due parrocchie; numerosi enti pubblici sono, inoltre, partner del progetto. “Fonda-azioni” mira a stimolare gli abitanti del quartiere alla partecipazione attiva alla vita della comunità attraverso numerosi interventi. Grazie a questo progetto da due diventeranno quattro i centri di aggregazione per ragazzi e giovani. Sette educatori andranno a supportare, in altrettante scuole, i bambini più bisognosi. Per la famiglia sarà offerto un servizio di consulenza in ambito pedagogico, sociale, psicologico e legale. Tra i vari servizi, saranno attivati sportelli di accompagnamento al lavoro, tirocini e laboratori formativi per promuovere l’imprenditorialità. Non mancheranno animazione di strada ed eventi comunitari.
Padre Valerio Di Trapani, direttore diocesano della Caritas catanese, spiega:«la presenza della Caritas a Librino è iniziata sostenendo l’oratorio delle suore salesiane. A seguito di uno studio ricerca-azione su Librino abbiamo creato il centro di aggregazione Talità Kum che ora, grazie a “Fonda-azioni”, si allarga con il “Ludobus”, un pulmino che porterà per le strade, attraverso il gioco, una dimensione educativa». Suor Lucia Siragusa, direttrice della comunità Giovanni Paolo II e coordinatrice del progetto “Fonda-azioni” è contenta e dichiara:«La rete che abbiamo creato porterà sviluppo e ci aspettiamo grandi miglioramenti per questo quartiere».
Maria Gabriella Leonardi
Gennaio 2010