DA MESSINA
MARIA GABRIELLA LEONARDI
L a chiesa di Santa Maria Assunta, nel villaggio messinese di Faro Superiore, festeggia in questi giorni i suoi mille anni di vita e i cento di elevazione a parrocchia. Un duplice anniversario che testimonia l’antica storia di fede di questo lembo di Sicilia. Nel 1010, quando nacque la «Chiesa Curata Santa Maria Assunta», Messina era sotto la dominazione musulmana già dall’anno 843, ma la parrocchia riuscì a dare una casa ai cristiani messinesi. Nell’878 l’ultimo vescovo messinese era fuggito a Costantinopoli e Messina era diventata la testa di ponte della presenza islamica: nell’888 la flotta bizantina venne sconfitta dalle forze musulmane, nel 902 cadde Taormina e nel 961 fu la volta di Rometta. Bisognerà attendere il 1061 perché i normanni sbarchino in Sicilia e, sotto il conte Ruggero, avvenga, a mano a mano, la ricostruzione ecclesiastica.
Le testimonianze più antiche conservate nella chiesa di Faro Superiore sono il fonte battesimale del 1010 e una colonna recante la data del 1170. Il fonte battesimale, in particolare, recava la data del 1010: ma nel 1600, inaugurando una ricostruzione della chiesa, la data, con lo scalpello, venne cancellata per apporvi quella del 1600. Sino al terremoto che devastò Messina nel 1908, erano ben conservati i registri parrocchiali a partire dal 1010: i curati che nei secoli si erano succeduti li avevano, infatti, gelosamente custoditi. Così si è appreso che la chiesa di Faro Superiore è la più antica della zona e a guidarla era un cappellano curato. Quando negli altri villaggi messinesi vicini a Faro Superiore sorsero nuove chiese con i rispettivi curati, il cappellano di Faro Superiore prese il nome di «Cappellano curato maggiore» con giurisdizione spirituale sugli altri villaggi; tutti gli atti di battesimo, matrimonio e morte venivano registrati nei libri in pergamena della parrocchia madre di Faro Superiore.
Agli inizi del 1900 monsignor Francesco Alizio, parroco di Faro Superiore fino al 1941, iniziò a studiare quei registri e a ricostruire la storia della parrocchia. Dai suoi studi nacque il libro Un Paese distrutto . Alizio fece in tempo a salvare dall’oblio la memoria di questi luoghi. Nel 1902, infatti, come racconta lo stesso parroco: «L’arcivescovo di Messina, monsignor Letterio D’Arrigo, ordinò di portare in parrocchia tutti questi preziosi registri, onde formare l’archivio parrocchiale, e con cura li ho conservati nel casserizio della parrocchia. Ma successo il terremoto del 1908 le macerie a monti caddero sulla sacrestia, schiacciarono il casserizio, maciullarono tutti i registri, poi la pioggia completò l’opera letale di disfacimento. Mi sono rimasti i più moderni che, per ragione di confronti e di ricerche, ho tenuto sempre in casa mia». Alizio era però arrivato a raccogliere numerose informazioni, tra cui l’elenco di tutti i cappellani succedutisi a Faro Superiore a partire dal primo, Tito Ergatico, curato dal 1010 al 1036.
In questi mille anni più volte l’edificio sacro è stato distrutto e poi ricostruito a causa dei terremoti che hanno colpito la zona nel corso dei secoli: nel 1693, nel 1753, nel 1894 e nel 1908. Inoltre il villaggio, trovandosi tra il mare Tirreno e lo Ionio, è stato più volte oggetto di aggressioni e razzie. Poche quindi le testimonianze storiche rimaste a Faro Superiore, come in tutta Messina. Ma ogni volta la chiesa di Faro Superiore è stata ricostruita, segno della perseverante fedeltà a Dio degli abitanti di questo villaggio messinese, fedeltà che ha superato la prova del tempo.
27 agosto 2010
Questo blog raccoglie i miei articoli pubblicati sul quotidiano nazionale di ispirazione cattolica "Avvenire". Sono articoli in cui mi sforzo di raccontare cosa fanno tanti siciliani che si prodigano per gli altri e testimoniano tra gli uomini l'amore e la presenza di Dio. Questo blog vuole essere un omaggio e un grazie ai numerosi credenti siciliani che ho il piacere di conoscere e che con la loro testimonianza arricchiscono anche la mia vita e mi spronano ad essere migliore. MGL
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