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sabato 23 novembre 2019

Coi mosaici di Irina Messina è più bella

«Dal letame nascono i fiori», cantava De André. A Messina, invece, dalle buche stradali nascono mosaici. Nella città dello stretto sta avendo ampia eco l'attività di un'artista bielorussa, Irina Belaeva, che ha deciso di realizzare piccole, graziose opere per coprire pericolose e indecorose buche. Su Facebook Irina si presenta così: «Vivo a Messina perché sono sposata con un messinese. Fin da piccola ho avuto un animo di artista. In Sicilia ho scoperto spiagge bellissime, mare e scogliere straordinarie e me ne sono innamorata subito». Superata la fase dell'incanto, un giorno Irina ha notato i marciapiedi sconnessi di Messina, dove spesso qualcuno inciampa. «Mi è venuto in mente – dice – di sistemare queste buche e di abbellire un po' il marciapiede». A casa ha cominciato a esercitarsi per creare mosaici e dopo alcune prove si è avventurata a realizzarne uno sul marciapiede di viale Boccetta, una delle arterie più trafficate. Le buche così riparate le ha chiamate "I tappeti di Irina". La Sicilia le ispira soprattutto disegni floreali, mentre li realizza ascolta musica siciliana, che ama anche se non comprende ancora le parole. I lavori sono stati autorizzati dal Comune di Messina, e ai messinesi Irina chiede di portarle piastrelle, anche rotte, per continuare i suoi tappeti.
MGL

sabato 16 novembre 2019

Gela, Youth center voluto dal vescovo

Sarà inaugurato oggi, a Gela (Caltanissetta) lo Youth center, uno spazio polifunzionale dedicato agli adolescenti di Gela, realizzato in un vecchio immobile inutilizzato nel quartiere Macchitella. Lo stabile è stato riprogettato, ristrutturato e ammodernato. La realizzazione dello Youth Center è una delle azioni del progetto The Youth City Factory, selezionato dall'impresa sociale "Con i bambini", nell'ambito del Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile. Scopo del progetto è rigenerare spazi urbani e luoghi di aggregazione spontanea mettendoli in rete, aprendoli al confronto e facendoli diventare "sede" di percorsi educativi, occasione di sviluppo del senso civico e della cittadinanza attiva. A volere fortemente la realizzazione di questo progetto è stato il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, con associazioni ed enti impegnati nel volontariato. Il Comune ha siglato un protocollo con la Diocesi, mettendo a disposizione l'immobile. Lo Youth Center è stato dotato di sistema wifi e di una web radio che permetterà agli adolescenti di comunicare progetti e iniziative e realizzare incontri che saranno trasmessi in streaming. Durante l'inaugurazione, la prima diretta sarà trasmessa su Facebook e sul canale youtube. Protagonisti il vescovo Gisana e il sindaco Lucio Greco.
MGL

Aperta la casa del beato Allegra

A San Giovanni La Punta. La storia del frate che tradusse la Bibbia in cinese

San Giovanni La Punta ( Catania)
stata inaugurata, a San Giovanni La Punta, nel Catanese, la casa natale del beato Frate Gabriele Allegra, religioso che ha tradotto la Bibbia in cinese. La famiglia di fra’ Gabriele da tempo desiderava recuperare l’immobile. A rendere possibile l’acquisto e la ristrutturazione sono state, soprattutto, le offerte dei fedeli cinesi di Hong Kong. In particolare, sister Mary Lucy Chung Osf dell’Istituto Suore Francescane Missionarie di nostra Signora Addolorata, che aveva conosciuto padre Gabriele in vita, dopo aver visitato la casa, decise di raccogliere i fondi per il progetto di recupero e, insieme a fra’ Matthias, girò le 13 parrocchie di Hong Kong. L’immobile è stato acquistato dai Frati minori di Sicilia grazie a queste donazioni e affidato in comodato d’uso gratuito al-È l’associazione “Fra Gabriele tra le genti”. All’inaugurazione erano presenti, tra gli altri, Fra Antonino Catalfamo, ministro provinciale dei frati minori di Sicilia e 32 pellegrini da Hong Kong.
Chiara Allegra, pro nipote del beato racconta: «Ci hanno detto che grazie a nostro zio possono leggere la Parola di Dio, che è stato un ponte tra Sicilia e Cina e che questa casa è abitata da entrambi i popoli». I familiari di frate Allegra, a 40 anni dalla sua morte, si recarono in Cina e sentirono un ricordo ancora molto viva del beato. «Dopo 4 mesi in Cina – racconta Chiara – mio zio già pronunciava le omelie in cinese. A mano a mano che traduceva i singoli libri della Bibbia venivano pubblicati; negli ultimi anni fu pubblicata la versione integrale. Tradusse tutta la Bibbia da solo in 4 anni, poi
chiese al suo ordine di fondare lo studio biblico per la revisione dei testi».
Nei giorni dell’inaugurazione la presenza di tanti frati ha fatto respirare profumo di san Francesco a San Giovanni La Punta. «In questa casa – aggiunge Chiara Allegra – vogliamo realizzare attività sociali e spirituali in collaborazione con i frati. Vogliamo che sia una casa di catechesi, di accoglienza per le povertà, materiali, spirituali e culturali».
Nato il 26 dicembre 1907 frate minore, sacerdote dal 1930, il futuro beato arrivò in Cina nel 1931. Alla traduzione della Bibbia lavorò insieme al vescovo Raffaelangelo Palazzi. Dal 1939 al 1944 si focalizzò sull’Antico Testamento che completò una volta trasferitosi definitivamente, era il 1950, ad Hong Kong, dove con l’ausilio di alcuni collaboratori si dedicò principalmente al Nuovo Testamento. La traduzione completa fu ultimata nel 1961. Morì ad Honk Kong il 26 gennaio 1976. È stato proclamato beato il 29 settembre 2012.
MGL

mercoledì 6 novembre 2019

Il jukebox canta poesie e romanzi

Era nato come un'installazione artistica, ma poi il jukebox letterario, che al posto di canzoni riproduce poesie e brani di prosa, ha riscosso un successo che ha forse pure superato le intenzioni del suo inventore, il professor Mauro Cappotto, docente di storia dell'arte al Liceo di Capo d'Orlando, nel Messinese. L'installazione originaria, oltre che dal jukebox, si componeva anche di un tavolinetto da bar, di sedie e di monete disponibili, ovviamente lire, perché i jukebox erano diffusi prima dell'arrivo dell'euro. La hit parade comprende brani di Tomasi di Lampedusa, Quasimodo, Lucio Piccolo e altri autori, tutti siciliani tranne Montale. L'intenzione era quella di divulgare la poesia soprattutto tra i ragazzi e ha funzionato: in un anno di vita, il jukebox ha girato molto; è stato portato nei licei, presentato durante la rassegna Naxoslegge di Giardini Naxos e l'idea è stata riproposta anche al festival delle fiabe di Imola. Qualcuno avrebbe pure voluto comprare un jukebox letterario, ma il professor Cappotto non ne fabbrica. Anzi, propone di realizzarne a scuola, usarlo come metodo di lavoro, costruire in proprio un jukebox contemporaneo, facendo scegliere ai ragazzi le poesie per lanciare un approccio originale alla letteratura.
mgl