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martedì 27 aprile 2010

Novanta ettari confiscati alla mafia affidati alla prima cooperativa catanese


CATANIA. Anche nella provincia di Catania sta nascendo una cooperativa sociale per gestire un terreno di novanta ettari confiscato alla mafia su cui ci sono anche aranci e ulivi. L’obiettivo della cooperativa è realizzare prodotti biologici, ma soprattutto «creare un’economia pulita», ripete Giuseppe Palazzolo, uno dei sei ragazzi pronti a lanciare la sfida di legalità con l’aiuto di Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti. La coop, che si chiama 'Terre libere Beppe Montana', è dedicata al capo della sezione catturandi della squadra mobile di Palermo, originario di Catania, ucciso dalla mafia nel 1985. L’area, che si estende tra i comuni di Belpasso e Ramacca e sconfina a Lentini, nel Siracusano, abbandonata da anni, è da ripulire e rivitalizzare. Per quanto riguarda il terreno di Belpasso apparteneva al clan dei Riela, famiglia mafiosa che aveva iniziato la sua attività di controllo nel settore dei trasporti per estendere poi i propri interessi anche all’agricoltura. In quest’area, che si trova in contrada Casabianca, lo scorso fine settimana, si è tenuta una raccolta di arance che saranno utilizzate per realizzare marmellata biologica.
Un’iniziativa che si è trasformata in una sorta di gara di solidarietà per diffondere un messaggio di riscatto e legalità e per sostenere i sei ragazzi della cooperativa. Sul terreno di Belpasso si sono già tenute una serie di manifestazioni volte a diffondere la cultura della legalità e la lotta alla mafia: lo hanno già visitato circa settecento studenti oltre ai ragazzi detenuti negli istituti di pena minorili di Catania e Acireale. A fine giugno vi si terranno dei campi lavoro con scout e medici francesi.
Maria Gabriella Leonardi
27 aprile 2010

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