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sabato 30 giugno 2012

Caltagirone, chiuso il convegno diocesano: presbiteri e laici insieme per testimoniare - Avvenire

Caltagirone, chiuso il convegno diocesano: presbiteri e laici insieme per testimoniare - Avvenire


« P resbiteri e laici si accolgono nel Signore»: è stato questo il tema del convegno pastorale della diocesi di Caltagirone. Due gli argomenti di fondo: la comunione e la testimonianza. «Il tema della comunione è stato molto ben approfondito e sviluppato – ha sottolineato il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri –. Ritengo che si sia avvertito il senso che ha la comunione: essa non è qualcosa di marginale nella vita e nell’esperienza della Chiesa, ma è innanzitutto il suo principale contenu-to e la sua metodologia privilegiata ». Sulla testimonianza, Peri ha richiamato la diocesi ad un impegno ulteriore.
Tre sono i relatori che hanno sviluppato i contenuti: Ina Siviglia, docente di antropologia teologica alla Facoltà teologica di Sicilia, ha evidenziato tre priorità relazionali: «il primato dell’intimità personale con Cristo; l’intima comunione, corpo a corpo, che si realizza nell’Eucaristia; la sponsalità che chiede al corpo, che è la Chiesa, di protendersi verso lo sposo, che è Cristo». Don Rino La Delfa, preside della Facoltà teologica di Sicilia ha indicato nel presbiterio un luogo relazionale: «La comunione ecclesiale – ha detto – dà origine al presbiterio come dimensione spirituale. L’unità è espressa dalla comunione con il vescovo ». Padre Giovanni Salonia, docente di psicologia pastorale presso l’Istituto teologico San Giovanni Battista di Ragusa ha proposto la categoria della relazione come idea-forte riproposta dal Concilio Vaticano II. «È stato il cristianesimo – ha detto – a spiegare l’importanza della relazione. La Chiesa è relazione».
Maria G. Leonardi
1 luglio 2012

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