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domenica 30 settembre 2012

«Frate Allegra ci richiama all’amore per la Parola»


DA ACIREALE
MARIA GABRIELLA LEONARDI
Migliaia di fedeli ieri mattina, sotto un sole estivo, hanno invaso il centro di Acireale per la beatificazione di padre Gabriele Maria Allegra dell’Ordine dei Frati Minori, sacerdote missionario che per amore della Parola di Dio e del popolo cinese ha tradotto la Bibbia nell’idioma di Confucio.
In tanti ieri hanno assistito per la prima volta a un rito di beatificazione, che solo dal 2008 si celebra nelle diocesi di origine dei beati. Numerosi i vescovi, i sacerdoti e i membri della famiglia francescana che hanno concelebrato la Messa, presieduta dal prefetto della Congregazione delle cause dei santi, il cardinale Angelo Amato. Tra gli altri, accanto a lui sull’altare, l’arcivescovo di Palermo, il cardinale Paolo Romeo; l’arcivescovo emerito di Hong Kong, il cardinale Giuseppe Zen Ze-kiun; l’arcivescovo emerito di Palermo, il cardinale Salvatore De Giorgi; il segretario generale della Cei, il vescovo Mariano Crociata; il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti; l’arcivescovo di Catania, Salvatore Gristina; il ministro generale dei Frati Minori, fra José Rodríguez Carballo e il ministro pro-vinciale della Sicilia, fra’ Giuseppe Noto. Il rito della beatificazione si è svolto durante la Messa, subito dopo l’atto penitenziale. Il vescovo Raspanti ha letto la richiesta di beatificazione di padre Allegra e il postulatore generale dei Frati Minori padre Giovan Giuseppe Califano, ne ha tracciato la biografia. È seguito l’emozionante lettura, da parte del cardinale Amato, della bolla con cui il Papa proclama beato Gabriele Maria Allegra insieme all’indicazione della data della sua festa liturgica: il 26 gennaio. Suggestivo lo scoprimento dell’arazzo raffigurante il neo beato, esposto sulla facciata della chiesa di San Pietro e accolto da un fragoroso applauso. Sull’altare, è stata quindi portata una reliquia di padre Allegra, al canto delMagnificat, il cantoche il beato chiese ai suoi confratelli di cantare, al momento della sua morte.
Nell’omelia, dopo la proclamazione del Vangelo letto in italiano e in cinese, il cardinale Amato ha ripercorso la vita e le virtù del beato, a partire dal contributo che la terra natia ha dato nel formare la sua personalità poliedrica: «La grandiosità e la vitalità dell’Etna – ha detto – l’orizzonte sconfinato del mare, il rigoglio della natura fertile e generosa, gli echi nobilissimi di una memorabile antichità greco-latina gli aprirono i confini di terre lontane, ma altrettanto ricche di cultura e di umanità, da conquistare con lo studio, la bontà e la Parola di Dio». Il cardinale ha evidenziato come la traduzione della Bibbia in cinese sia stata «una pietra miliare nella storia della Chiesa cattolica in Cina» e ha definito padre Allegra un uomo erudito e umile, seguace di san Francesco soprattutto in questa virtù, tant’è che nella traduzione della Bibbia non compare mai il suo nome. «Cosa possiamo apprendere dal beato Gabriele Allegra? – ha chiesto il cardinale –. L’appello più pressante che egli ci rivolge è l’amore alla Sacra Scrittura, con l’intensità di cuore e di mente che ebbe lui».
Piene di gratitudine le parole pronunziate, a conclusione della Messa, dal ministro generale fra Carballo, che ha ringraziato Benedetto XVI per avere accolto la richiesta di beatificazione di padre Allegra. Una gioia condivisa da tutta la fraternità francescana, che vive questa beatificazione come un’occasione per rinnovare lo stupore e la gratitudine per il dono della nostra vocazione. Il vescovo Raspanti ha quindi evidenziato il legame tra padre Allegra e la diocesi di Acireale, che ne custodisce le spoglie mortali nel convento di San Biagio: «Questo piccolo uomo, nato nelle nostre contrade – ha detto – ha avuto il coraggio eroico in tempi difficili di scalare vette, le cui altezze metterebbero i brividi a qualunque».Nel pomeriggio uno spettacolo della cantante Tosca ha prolungato la festa. Oggi si terranno due Messe di ringraziamento: alle 10 nella Cattedrale di Acireale e alle 18,30 nella chiesa madre di San Giovanni La Punta, città natale del beato.
Maria Gabriella Leonardi

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