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lunedì 29 ottobre 2012

il vescovo Staglianò «Legare comunicazione e cultura: la svolta per le comunità parte da qui» - Avvenire

il vescovo Staglianò «Legare comunicazione e cultura: la svolta per le comunità parte da qui» - Avvenire
C omunicazioni sociali e cultura devono camminare insieme.
È quanto intende perseguire Antonio Staglianò, vescovo di Noto, delegato dalla Conferenza episcopale siciliana per la Cultura e le Comunicazioni sociali nel corso della sessione autunnale tenutasi dall’8 al 10 ottobre scorsi. Monsignor Staglianò, tra i 'padri' del Progetto culturale della Cei, è convinto che la Chiesa debba abitare lo spazio delle comunicazioni sociali, utilizzando tutti i mezzi a disposizione. «Da questo versante – afferma – il mio primo impegno da vescovo delegato della Cesi sarà quello di stringere fortemente il rapporto tra le comunicazioni sociali e la cultura: bisognerà lavorare con attenzione critica perché questo rapporto è facilmente dissolubile».

Perché?


Il trend culturale sulle comunicazioni sociali porta a ridurre tutto agli strumenti di comunicazione, con messa in
 campo di prodotti già preconfezionati che alla fine non generano educazione culturale.

D’altra parte, il termine 'cultura' rischia di essere generico.


Questo convegno ha dedi­cato un’attenzione partico­lare alle comunicazioni so­ciali.
Con quale esito?

L’appuntamento di Enna mi ha convinto dell’urgenza di lavorare nel riorganizzare le sinergie della comunicazione sociali con gli operatori della cultura, per educare e per far crescere l’umano dell’uomo.


La carta stampa potrebbe aiutare questo processo, magari attraverso la creazione di un organo regionale e sfruttando gli strumenti già esistenti, come
 Avvenire?

Per un giornale delle Chiese di Sicilia si dovrebbero affrontare problemi di tipo economico, ma anche pastorale. Bisognerà lavorare di anno in anno.

Apprezzo molto
 Avvenire, di cui sono un convinto sostenitore. Potrà aiu­tarci molto. (M.G.L.) 

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