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Visualizzazione post con etichetta Caritas Caltanissetta. Mostra tutti i post
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mercoledì 6 gennaio 2021

Imprese, tradizione e aiuto della Caritas

 


Sostenere l'economia locale e aiutare anche chi si è trovato in difficoltà economica a seguito del Covid-19. È la missione di Rosso Melograno, l'emporio locale solidale della Caritas diocesana di Caltanissetta. I prodotti dell'emporio sono realizzati da piccole e medie aziende siciliane. La Caritas ha costituito una comunità di fornitori solidali che testimoniano le ricchezze e le tradizioni siciliane. Hanno aderito pasticcerie, mulini, aziende agricole, produttori di vino, olio e altri. «Ci siamo accorti – spiega il direttore della Caritas Giuseppe Paruzzo – che tantissime aziende stanno soffrendo moltissimo, soprattutto i piccoli produttori che non hanno una catena di distribuzione. Abbiamo pensato, quindi, di aiutarli: ci hanno fornito i loro prodotti a un prezzo "Caritas". Abbiamo messo assieme questi prodotti creando delle composizioni che abbiamo chiamato "panari", cesto di vimini tipico. Chi compra un "panaru" ha la certezza di acquistare buoni prodotti locali e il ricavato va in beneficenza». Viene finanziato in particolare un fondo Covid creato dalla Caritas nissena. «Ancora è in corso l'emergenza sanitaria – spiega Paruzzo – e insieme c'è un'emergenza sociale. Tante persone avranno bisogno di aiuto per la casa, per lo studio dei ragazzi, per il cibo. Stiamo rimpinguando questo fondo per avere risorse a disposizione».

venerdì 23 ottobre 2020

Caltanissetta, Caritas per bimbi più sicuri



Una maniera simpatica per abituare i bambini a una pratica per ora necessaria. È l'idea della Caritas diocesana di Caltanissetta che sta donando alle scuole primarie della diocesi dei "kit igiene" che comprendono per gli alunni un porta-mascherina con il logo della diocesi e una mascherina, inoltre piccoli flaconi di igienizzante sono destinati ai docenti. «Abbiamo preparato dei porta-mascherina per i bambini per evitare che le mascherine vengano lasciate in giro», racconta il direttore della Caritas diocesana di Caltanissetta, Giuseppe Paruzzo: «I porta-mascherina – aggiunge – sono di plastica, comodi. Per chi non ha igienizzante abbiamo consegnato alle scuole box con piccoli igienizzanti. Abbiamo fatto fare 50mila porta-mascherine. I volontari della Caritas preparano i kit piegando i porta-mascherina, con le mascherine dentro e le boccette di igienizzante, 5.000 kit per ora». La Caritas li ha donato a tutte le scuole primarie di Caltanissetta e la distribuzione sta continuando nelle scuole dei comuni della diocesi. Per la Caritas diocesana di Caltanissetta l'iniziativa è anche un modo per mostrare vicinanza alle bambine e ai bambini. «Vediamo – racconta Paruzzo – come si applicano i bambini per piegare i porta-mascherina, sanno come usarla. È anche un modo diverso di vivere la problematica della mascherina».

MGL


sabato 27 giugno 2020

«Panari» solidali a Caltanissetta


In siciliano il "panaro" è un cesto. Un panaro di prodotti alimentari siciliani è quello che la Caritas della diocesi di Caltanissetta ha deciso di distribuire alle persone che sostiene. Il progetto, annunciato dal vescovo Mario Russotto, è promosso insieme all'Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro, diretti da Giuseppe Paruzzo, che spiega: «Abbiamo preparato due panari: uno con prodotti provenienti solo dal territorio diocesano: la pasta, miele, marmellata, latte e altro. Un secondo panaro contiene prodotti siciliani, ad esempio il tonno di Trapani, la passata di ciliegino di Ragusa, la pasta e le lenticche di Palermo». L'anno scorso, di questi tempi, la Caritas di Caltanissetta seguiva 750 persone circa. Oggi, dopo il Covid, ne sta seguendo circa 2.700. «I numeri sono esplosi – racconta Paruzzo – tante persone non le conoscevamo. Qualcuno è venuto da noi anche su una bella auto: prima lavorava ma dopo tre mesi di fermo si è ritrovato a non avere più nulla. Ci sono attività che non hanno ancora riaperto per debiti arretrati e in giro ci sono anche molte meno persone». La Caritas nissena ha aperto un albo fornitori solidali e tante aziende praticano prezzi ridotti o fanno donazioni. «La Diocesi di Caltanissetta – si legge sul sito della Caritas – è fiduciosa perché il progetto potrà essere un modello nell'intero territorio siciliano».
MGL

martedì 23 luglio 2019

Una coop sociale per il no alle mafie

È intitolata a un sacerdote vittima di mafia e tra le sue finalità ci sarà anche la gestione di beni confiscati alla mafia. È la cooperativa sociale 'Don Costantino Stella' di Resuttano, in provincia di Caltanissetta, la cui costituzione è stata promossa dall’arciprete, padre Ignazio Carrubba, con fondi della diocesinissena. Don Costantino Stella fu assassinato dalla mafia nel 1919 forse per la sua attività a favore dei bisognosi e quest’anno ricorre ilcentenario dell’omicidio (ricordato su 'Avvenire' il 10 luglio). La cooperativasociale a lui intitolata vuole dare una nuova opportunità di vita a dieci giovani in un territorio povero
che si va spopolando. Il direttore della Caritas diocesana Giuseppe Paruzzo, spiega: «Inizialmente, la cooperativa svolgerà attività per i giovani del paese che, a parte la parrocchia, non trovano altro; forse gestirà un centro anziani: a Resuttano ora non c’è e sarebbe molto utile. E poi ci sono dei beni confiscati alla mafia che la cooperativa vorrebbe utilizzare per attività agricole e pastorizie. La Caritas diocesana e la Pastorale sociale del lavoro sta finanziando la formazione di questa cooperativa, la seconda che in diocesi aiutiamo a nascere, la prima è nata a Caltanissetta».
16 luglio 2019

giovedì 23 maggio 2019

Caltanissetta, un parco culturale ecclesiale con l’aiuto e la ricerca promossa nelle scuole

Caltanissetta
Mappare il territorio della diocesi di Caltanissetta, dal punto di vista culturale e artistico per attivare progetti in campo turistico volti a valorizzare il patrimonio culturale e ecclesiale. È l’obiettivo che si è posta la diocesi che ha emanato un bando dal titolo «I tesori nascosti », rivolto agli studenti locali. La Chiesa locale intende entrare nel circuito dei Parchi culturali ecclesiali per promuovere il patrimonio liturgico, storico e artistico. Il bando è promosso dall’Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro e coinvolge anche gli uffici Caritas, giovani e turismo. Giuseppe Paruzzo,
direttore della Caritas diocesana, spiega: «L’idea è quella di conoscere non solo i beni noti a tutti ma anche quelli nascosti, materiali e immateriali, e capire, quindi, quali beni possono avere un interesse turistico. Una volta che nascerà il parco dovranno essere creati dei servizi, serviranno guide turistiche: per questo è coinvolto anche il progetto Policoro». Gli studenti entro maggio devono inviare una descrizione originale di un “tesoro nascosto”. I migliori elaborati vinceranno materiale didattico per la scuola. Gli elaborati confluiranno nel data base del futuro parco.
MGL
19 maggio 2019

mercoledì 4 luglio 2018

Le Mamme in rete moltiplicano l’aiuto

Saranno a breve 400 le mamme accolte e aiutate da 'Mamme in rete', un gruppo di 30 mamme volontarie che a Caltanissetta, nella parrocchia 'San Luca', ogni settimana dedicano un po’ del loro tempo ad altre mamme in difficoltà. «È un progetto promosso 10 anni fa dalla Caritas diocesana – spiega la responsabile di 'Mamme in rete', Cettina Monreale Isernia –. Da 4 anni portiamo avanti questo progetto in parrocchia. Riceviamo per appuntamento, solo il martedì, e ogni volta incontriamo dalle 16 alle 20 mamme. Il progetto è rivolto a mamme in difficoltà, in gravidanza o con bimbi da 0 a 3 anni. Diamo loro il corredino, materiale per puericultura, alimenti per bambini e altro possa servire. Incontriamo solo le mamme che non possono mandare altre persone a ritirare il materiale che offriamo loro».
Non si tratta solo di un passaggio di oggetti: a volte nel colloquio possono emergere altre difficoltà. La maggior parte delle mamme che si incontrano sono italiane, poi vi sono le mamme marocchine. «Due tre volte l’anno organizziamo una raccolta alimentare fuori dai supermercati – dice ancora Monreale Isernia –. Ormai, dopo 4 anni di attività, tanti ci conoscono e portano direttamente in sede oggetti e abiti da regalare a chi ha bisogno. A volte, quando serve qualcosa, mettiamo un annuncio sulla nostra pagina Facebook 'Mamme in rete - San Luca'. Ci siamo accorti che anche la Provvidenza è molto presente: spesso, quando manca qualcosa, in un modo o in un altro arriva proprio ciò che ci mancava, in maniera provvidenziale».
MGL

mercoledì 18 aprile 2018

«Rimanete in Sicilia» Per frenare l’esodo si mobilita la Chiesa

CALTANISSETTA
Sembra un esodo senza fine quello dei giovani che lasciano la Sicilia: un fenomeno che nel centro dell’isola, a Caltanissetta si avverte con più forza. Gli ultimi dati in possesso della Caritas diocesana nissena, forniti anche all’ultima Settimana sociale dei cattolici, parlano di un tasso di disoccupazione giovanile maschile del 57% e femminile del 56,9%. Le donne sono più penalizzate degli uomini del 23,8% nel trovare un lavoro e i ragazzi che non arrivano a diplomarsi sonoil 41,7%.
Per capire com’è realmente la situazione oggi sul territorio, il direttore della Caritas diocesana di Caltanissetta, Giuseppe Paruzzo, racconta un aneddoto: «Avevo chiesto al direttore Caritas di un Comune di 3mila abitanti di fare il punto sulla questione, ma lui mi ha risposto che non c’erano più giovani dalle sue parti».
L’emergenza qui si chiama lavoro, non solo bisogno di denaro. «Stiamo aiutando una signora con un progetto sul reddito minimo di inserimento, ha una situazione familiare complicata, un figlio con una grave disabilità per cui volevamo sostenerla pagandole la retta del centro dove deve andare il bambino – racconta il direttore Caritas –. Ma lei ci ha detto: 'Invece di darmi dei soldi per la retta per il bambino, la stessa cifra non la potete dare a mio marito per un lavoro?'. Era per lei più dignitoso guadagnare quei soldi per suo figlio».
La diocesi è scesa in campo, con un convegno apertosi ieri e che si chiude oggi, dal titolo 'Costruiamo il la-voro, il diritto di rimanere nella propria terra', promosso dalla Caritas, dall’ufficio diocesano di pastorale sociale e dalla Consulta per le aggregazioni laicali. «Non parliamo di 'problema lavoro', il lavoro non è un problema e non vogliamo parlarne negativamente – precisa Paruzzo –. Parliamo di lavoro come opportunità e lo facciamo con coloro che pensiamo siano gli attori principali: l’agricoltura e l’artigianato. Ad esempio, non si trovano persone che si occupino di marketing agricolo, non ne esistono. Mi spiegavano che è complicato fare nascere una mela su un albero, ma più complicato è raccoglierla per venderla. La bellezza sta nelle attività lavorative che si possono creare».
La diocesi di Caltanissetta vuole anche promuovere l’idea delle cooperative di comunità, dove i cittadini sono produttori e fruitori di beni e servizi, un’esperienza che ha avuto successo nel nord Italia. «Abbiamo delle belle comunità unite e forti – aggiunge il direttore della Caritas – e abbiamo pensato di far nascere delle cooperative da queste comunità. Abbiamo invitato il referente di Confcooperative nazionale per le cooperative di comunità per capire cosa sono, cosa fanno e che non sono realtà che possono nascere solo a Reggio Emilia, ma anche a Caltanissetta, a San Cataldo, ovunque può nascere un’idea di cooperativa di comunità». La diocesi sta lanciando un bando per assegnare piccoli finanziamenti volti alla nascita di cooperative di comunità. «Vogliamo lanciare la speranza che anche qui le cose si possono fare – conclude Paruzzo –. È in gioco il diritto di rimanere nella nostra terra».

mercoledì 30 settembre 2015

Sartoria creativa per l’emporio Caritas

Ha aperto i battenti a Caltanissetta lo 'Scaldacuori', un originale emporio Caritas allestito in tutto e per tutto come un negozio. Qui le famiglie in difficoltà potranno trovare, gratuitamente, abiti e indumenti vari raccolti dai volontari delle parrocchie, e li potranno anche provare nei camerini. Accanto allo store 'Scaldacuori', e con affine significato, è stato realizzato un laboratorio di sartoria sociale e creativa, in cui alcune artigiane trasformeranno gli abiti inutilizzabili in oggetti solidali destinati alla vendita. Tutto quello che arriverà sarà riusato.
I locali del negozio, che si trova a Caltanissetta in via De Gasperi 89, sono stati benedetti dal vescovo, monsignor Mario Russotto, in occasione del XII anno di episcopato e nel I anniversario della fondazione 'San Giovanni Paolo II'. Lo store è stato affidato alla Caritas diocesana e sarà aperto tre giorni la settimana. I volontari riceveranno le famiglie per appuntamento e il ricavato della vendita degli oggetti creati verrà reinvestito in progetti di promozione sociale. L’iniziativa nasce dalla volontà di «tessere una nuova umanità» basata sulla logica del dono e dell’accoglienza.
«Con impegno e responsabilità – spiegano i responsabili della Caritas nissena – ciascuno può sentirsi parte di questo intreccio di fili che compongono la trama. E se un filo risulta debole bisogna rafforzarlo o annodarlo con altri fili. Questo il senso più profondo che fa da sfondo alle due iniziative improntate alla carità senza confini».
Maria Gabriella Leonardi

martedì 13 gennaio 2015

CALTANISSETTA Lettera di Russotto, guida per la Caritas

La Caritas di Caltanissetta si inserisce nel cammino diocesano con l’approfondimento della Lettera pastorale scritta dal vescovo Mario Russotto e intitolata «Giona, nella conversione di Dio la conversione dell’uomo». L’approfondimento mira a tradurne, nello specifico, le intuizioni degli orientamenti pastorali. Sono stati organizzati tre incontri, destinati a volontari delle Caritas parrocchiali, che si terranno nel salone del museo diocesano 'Mons. Giovanni Speciale', presso il Seminario vescovile. Si inizia oggi, alle 16, con un incontro sul tema 'Caritas parrocchiale: natura, finalità, esperienze'. Il secondo appuntamento è il 21 gennaio, alle 16, e tratterà l’argomento 'Nuove frontiere di carità: dipendenza dal gioco'. Il 28 gennaio, alle 16, il vescovo Russotto concluderà il percorso formativo tenendo una relazione dal titolo 'Conversione: follia di carità'.
Maria Gabriella Leonardi

venerdì 19 dicembre 2014

«Missione donna» in Albania

CALTANISSETTA - 
Un progetto di sviluppo dell’artigianato locale e di promozione della donna nel nord dell’Albania. È l’iniziativa che porta avanti la Caritas diocesana di Caltanissetta durante l’Avvento. Acquistando un portasapone di ceramica si sostiene un gruppo di donne in un percorso di accompagnamento all’imprenditoria e l’avvio di una saponeria artigianale nella missione cattolica di Blinisht, nella diocesi di Sapa. Qualche giorno fa, da Caltanissetta alcuni volontari sono partiti a bordo di un pulmino della Caritas alla volta dell’Albania, per andare a ritirare i portasapone. Tra di loro c’era Donatella D’Anna che racconta: «La diocesi di Sapa è gemellata con la diocesi di Caltanissetta, un legame che nasce da un precedente rapporto di amicizia con la missione di Blinisht. Nella missione esiste già un’attività di produzione di ceramica. La nostra diocesi ha acquistato dei portasapone e, in tal modo, dà lavoro ai giovani del posto e finanzia l’avvio di una saponeria artigianale ove lavoreranno delle donne. Questa attività contribuirà all’emancipazione di queste donne e al loro inserimento lavorativo e si spera che questa iniziativa trovi poi un mercato insieme alle altre attività esistenti nella missione: la produzione di vino, olio, frutta. Si tratta di attività promosse dai missionari che, anche così, hanno voluto ridare dignità al lavoro della terra: dopo la caduta del regime, infatti, la popolazione aveva smesso di lavorare la terra perché le ricordava la costrizione del regime. Per l’Avvento non promuoviamo, quindi, solo una raccolta fondi ma il finanziamento di un progetto sostenibile. E questo è importante soprattutto per un Paese come l’Albania. Cerchiamo di fornire strumenti che aiutino gli abitanti a camminare da soli. Tutte le iniziative del gemellaggio vanno in questo senso. Neanche la nostra diocesi è ricca: incoraggiamo loro come incoraggiamo qui i nostri giovani con il progetto Policoro».
Maria Gabriella Leonardi
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martedì 29 ottobre 2013

A Caltanissetta, Caritas e banche di credito cooperativo alleate per finanziare la nascita di micro imprese. Che funzionano

Quarantasei micro imprese sono nate nella Diocesi di Caltanissetta, nell’arco di quattro anni, grazie a una convenzione tra la Caritas diocesana e le banche di credito cooperativo. Un risultato che, in tempo di crisi, ha dello straordinario. Il co-direttore della Caritas diocesana di Caltanissetta, Giuseppe Paruzzo, racconta: «Anni fa avevamo avviato come Caritas il microcredito per aiutare le persone in difficoltà e spesso ricevevamo richieste di aiuto per avviare un’attività economica. Fu per noi illuminante un messaggio del vescovo che diceva: “A volte ci limitiamo a terapie di tamponamento mentre dovremmoprogettare qualcosa a lungo termine”».La Caritas cominciò, quindi, a interrogarsi su cosa poteva fare per non dare solo un aiuto immediato, ma per aiutare a progettare, a sperare. «Un fondo per dare seguito a tutte le richieste era impossibile – aggiunge Paruzzo – perché siamo una piccola diocesi. Abbiamo bussato, quindi, alle banche, chiedendo che finanziassero microprogetti validi. Ci siamo rivolti a istituti di credito cooperativo che hanno come stile il miglioramento delle condizioni del territorio: hanno creduto in noi e nel nostro progetto e hanno messo a disposizione un fondo di un milione e 600mila euro. A Natale del 2009 abbiamo stipulato una convenzione».
I prestiti che vengono concessinon superano i 25mila euro e l’interesse è bassissimo. La procedura è anche veloce: i ragazzi del progetto Policoro curano la parte tecnica; la pratica va a un comitato dei garanti, formato da due membri della Caritas e due della banca: se il comitato da l’ok l’istanza ottiene il finanziamento, a distanza di un mese dalla presentazione dell’istanza.
Con questi microprestiti sono nate piccole attività come panetterie, parrucchieri, ortofrutta, autolavaggio, trattorie e altre ancora. 276 le richieste giunte in totale in questi anni; 46 quelle finanziate, di queste, dopo tre anni, 43 sono attività ancora aperte. La Caritas di Caltanissetta ha passato questo progetto anche ad altre diocesi.
Maria Gabriella Leonardi