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giovedì 17 dicembre 2020

A Fiumefreddo il presepe accosta la nascita di Gesù e l’arrivo dei migranti

 Negli sbarchi la Natività di oggi

LA PARROCCHIA MARIA SANTISSIMA DEL ROSARIO È IN DIOCESI DI ACIREALE


È notte fonda, la luna si riflette sul mare agitato, solcato da un’imbarcazione precaria che porta migranti. Sulla riva ci sono Giuseppe e Maria, anche loro in difficoltà perché «non c’era posto per loro nell’albergo». In riva al mare nascerà Gesù. Con grande perizia i giovani della comunità parrocchiale Maria Santissima del Rosario di Fiumefreddo di Sicilia, nel catanese, hanno riprodotto la scena notturna di una natività affacciata sul mare, come si affaccia sul mare Fiumefreddo. Un mare mosso, in balia del quale c’è un’imbarcazione con migranti a bordo.

Il presepe è all’ingresso della chiesa e chi entra vi si imbatte. È stato realizzato accogliendo l’invito di don Lucio Cannavò, direttore dell’ufficio per la pastorale dei migranti della diocesi di Acireale. Quel mare di Sicilia che è bellezza, sinonimo di serenità e svago per migliaia di persone è invece sinonimo di morte. L’opera ha avuto ampia eco sui media. Il parroco, don Egidio Vecchio, spiega: «Questo presepe evidenzia che come cristiani noi siamo chiamati ad accogliere Cristo che viene in mezzo a noi, non solo nelle nostre vite, ma soprattutto nell’esistenza di coloro i quali per varie vicissitudini, sono costretti a lasciare la propria terra natìa».

Don Lucio Cannavò sottolinea l’accostamento tra le due scene: la natività e l’arrivo dei migranti. «C’è la precarietà di questi viaggi – dice –- e la precarietà della grotta di Betlemme. La storia di salvezza comincia così e ci auguriamo che ci sia salvezza per tanti uomini e donne, che possano trovare protezione e asilo, così come è stato protetto il Bambino Gesù».

La diocesi di Acireale in una nota accosta quest’opera con le parole di papa Francesco nella lettera enciclica Fratelli tutti, quando afferma che la pandemia ha suscitato a tutti noi «la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca». Viene riportata anche un’altra frase dell’enciclica: «Gli immigrati, se li si aiuta a integrarsi, sono una benedizione, una ricchezza e un nuovo dono che invita una società a crescere». Ogni anno l’Ufficio diocesano per la pastorale dei migranti espone un altro presepe dei migranti, che è itinerante. Quest’anno è esposto a Carrabba di Mascali, accanto alla strada statale, una collocazione di grande visibilità. È il terzo anno che questo presepe viene esposto. Il primo anno fu manomesso da qualcuno con finalità a sfondo politico. L’opera raffigura dei migranti agitati perché in pericolo. Non sono soli, sopra di loro c’è la natività.

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