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sabato 1 ottobre 2011

Raspanti: Gesù Cristo l’unico buon pastore - Avvenire

Raspanti: Gesù Cristo l’unico buon pastore - Avvenire


Nella Cattedrale di Acireale l’ordinazione episcopale e l’ingresso del nuovo vescovo
Il rito presieduto da Romeo: seguire il Signore sarà sempre più una questione d’amore
Il grazie a chi gli è stato vicino


DA ACIREALE (CATANIA)
MARIA GABRIELLA LEONARDI
Monsignor Antonino Raspanti è l’undicesimo vescovo della diocesi di Acireale (Ct). Ieri pomeriggio, in una giornata di sole e di festa, è stato ordinato vescovo, nella Cattedrale acese, per l’imposizione delle mani del cardinale Paolo Romeo, con accanto i vescovi coconsacranti Pio Vittorio Vigo, amministratore apostolico della diocesi acese e Francesco Miccichè, vescovo di Trapani. Tra i concelebranti il cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo emerito di Palermo, il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Sciacca, nuovo segretario generale del Governatorato della Città del Vaticano, i vescovi siciliani, i presbiteri delle diocesi di Acireale e Trapani, il preside della Facoltà teologica di Palermo don Rosario La Delfa. «Humilitas ad dulcedo» il motto episcopale del nuovo pastore.
Per Acireale ieri è stata la prima volta che un vescovo, in contemporanea, veniva ordinato e prendeva possesso della diocesi. Il rito è stato seguito da una folla di fedeli: 10 i pullman dalla sola Alcamo, la città d’origine di Raspanti, oltre un migliaio i trapanesi giunti ad Acireale. Per aiutare l’affollata assemblea a seguire la celebrazione, sono stati allestiti dei maxischermi sia nella Cattedrale sia in piazzaPrima della cerimonia di ordinazione, Ra-spanti è stato accolto dal sindaco di Acireale, Nino Garozzo. «La comunità ecclesiale acese ed io da oggi come sua guida – ha detto il presule al sindaco – desideriamo porci a fianco delle istituzioni non come qualcuno che possieda soluzioni e voglia agire da suggeritore. Ma nemmeno come una riserva passiva da cui poter attingere risorse sane ed utili a scopi e progetti di singole parti. Piuttosto ci riteniamo uomini fra altri uomini, con la chiara connotazione di una fede soprannaturale nel Figlio di Dio incarnato».
Ricco di simbologia il rito di ordinazione episcopale: dall’imposizione delle mani, segno della trasmissione dello Spirito e della successione apostolica, alla consegna del libro del Vangelo, di cui il vescovo è custode. Un rito in cui sono spiccati alcuni elementi legati al percorso di vita del nuovo vescovo: la mitria ricamata dalle clarisse di Alcamo, dono della diocesi trapanese, l’anello episcopaledonato dalla Cattedrale di Trapani, la casula donata dalla parrocchia di origine del neovescovo, la Santa Oliva di Alcamo. La diocesi acese, attraverso il predecessore di Raspanti, monsignor Vigo, ha donato il pastorale e un fondo di solidarietà per il servizio ai senza fissa dimora: «con la fede genuina e la sincerità dell’affetto – ha detto Vigo – la sentiamo già uno di noi e la accogliamo con affetto».
Il cardinale Romeo nell’omelia si è rivolto al nuovo vescovo con parole confidenziali e paterne: «Sai bene, caro don Nino, che questo servizio non è una mera funzione – gli ha detto –. Perché Servo è stato lo stesso Cristo Gesù. Seguire Cristo nel pascere il suo gregge, questo gregge acese, è e sarà sempre, caro don Nino, questione di amore, di più amore!». Il nuovo vescovo, a conclusione della celebrazione, ha ringraziato tutte le persone che gli sono state vicine nella sua vita e ha sottolineato come l’immagine del pastore illustri l’insieme del ministero episcopale: «L’unità del vescovo con il Cristo Pastore e della Chiesa particolare – ha sottolineato – sono quasi due facce della stessa medaglia, perché sono la stessa vita della divinità tripersonale, adesso offerta e realizzata nella vita ecclesiale ». «Con felice intuizione – ha proseguito monsignor Raspanti – la Chiesa acese ha infiorato il pastorale che mi dona con l’immagine di Gesù Buon pastore, si che io abbia sempre innanzi l’unico Pastore nel guidare il Suo gregge a me affidato come fedele amministratore».

IL GESTO
AL MATTINO IN EPISCOPIO L’INCONTRO CON LA STAMPA
Ieri mattina monsignor Antonino Raspanti ha voluto incontrare i giornalisti, in episcopio. Una scelta che si spiega con la grande attenzione che il presule attribuisce all’informazione. Tra l’altro Raspanti è assistente spirituale dell’Unione italiana degli editori cattolici e ha un profilo su Facebook, parla fluentemente inglese e francese.Viaggia spesso, ma non conosceva Acireale e la Sicilia orientale: «mi hanno detto che non conoscere prima un territorio è meglio – ha sorriso – perché si è così liberi di conoscerlo senza pregiudizi». Tra le priorità che intende darsi nella diocesi acese, un’attenzione particolare ai sacerdoti: «Non fraintendetemi – ha precisato però il nuovo vescovo di Acireale – non intendo sminuire il ruolo dei laici, ma credo che sia necessario essere padre del proprio presbiterio e questo richiede tempo. Mi devo accorgere se un sacerdote anziano è stanco o se è giovane e ha bisogno di incoraggiamento». (M.G.Leo.)

2 ottobre 2011

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