.

.
.

domenica 16 giugno 2013

Il vescovo Peri sul caso del Muos: «Informazioni sui rischi per la salute»

CALTAGIRONE. Garantire un’informazione completa sui rischi alla salute e all’ambiente del Muos, il sistema di comunicazioni satellitari che si sta costruendo in Sicilia, vicino Niscemi. Lo ha chiesto il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, al convegno “Questione Muos” organizzato dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro. Il Mobile user objective system (Muos, appunto) è un sistema di comunicazioni composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra del Dipartimento della Difesa degli Usa. Da mesi la popolazione locale manifesta contro queste antenne, temendo danni alla salute.

Gli esperti si contraddicono nella valutazione dei rischi e per questo ieri Peri ha dichiarato: «Credo che dopo tanti mesi di dibattiti, di proteste e di rassicurazioni, di interventi istituzionali sia arrivato il momento per fare un passo avanti nella discussione, nel senso di garantire ampi e documentati livelli di
 informazione alla cittadinanza». Il Muos non riguarda solo le popolazioni di Niscemi e del Calatino, «ma almeno di tutta la Sicilia – ha ammonito Peri –. Parlando di informazione intendo anche conoscenza dei rischi, prima di tutto sulla salute e sull’ambiente, che potrebbe produrre questo sistema. Io credo che non possano esserci pareri totalmente contrastanti e che sia necessario accertare autorevolmente la questione anche ricorrendo ad una forte presa di posizione delle istituzioni, alle quale faccio appello nel pieno rispetto delle funzioni, delle responsabilità e delle competenze di ciascuno». Alessandra Foti, attivista “Mamme No-Muos” ha portato la sua testimonianza: «Da tanti anni ci sono 46 antenne nello stesso sito: 15 giorni fa a Niscemi sono morti una donna, con un tumore all’utero, e un bimbo per una leucemia».

Maria Gabriella Leonardi
 

Nessun commento: