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domenica 31 agosto 2014

La crisi ha aumentato il gioco patologico: con le slot si vuole dimenticare i problemi quotidiani

Indagine della Caritas di Messina traccia l’identikit di chi si rovina con le macchinette

Messina. Il volere risolvere i problemi economici e dimenticare le preoccupazioni quotidiane. Sono questi i principali motivi che spingono a giocare, secondo quanto emerge da un questionario somministrato dalla Caritas di Messina nell’ambito del progetto “Game Over”. Oltre 50 persone hanno risposto al questionario, nel corso del primo anno del progetto. Il 47% ha dichiarato di aver frequentato, almeno una volta una sala Bingo o slot, il 22,64% di averla frequentata nell’ultimo anno. Di questi ultimi, il 66,67% per più di cinque volte in un anno, il 25% più di 10 volte, l’8,33 non ha quantificato. Si gioca soprattutto per risolvere i problemi economici: 34% delle risposte. E, infatti, la dipendenza da gioco colpisce di più le famiglie più povere e più vulnerabili nei valori di riferimento. Il 22% degli intervistati gioca per dimenticare i problemi quotidiani. Nonsapendo di crearsene di nuovi.
Maria Gabriella Leonardi

mercoledì 27 agosto 2014

L’elenco di don Palmiro «Ogni morto è una storia che non dimentichiamo»


Tutti i mesi, il 28, nella messa in suffragio vengono letti i nomi delle 500 persone decedute a causa di un tumore, la gran parte lavoratori del Petrolchimico



MARIA GABRIELLA LEONARDI

AUGUSTA (SIRACUSA)

S
uccede il 28 di ogni mese, succe­derà anche stasera: nella chiesa madre di Augusta – nel corso del­la messa in suffragio – saranno letti i no­mi di tutte le persone morte di tumore. Un lungo elenco che ne conta 500, decedu­te negli ultimi 20 anni, scandito parten­do dai nomi dei più giovani e concluso con quelli dei più anziani. Il mese scorso – sempre il giorno 28 – sono stati letti, in­vece,
per patologia.

A portare avanti con determinazione questa iniziativa è il parroco, don Palmiro Prisutto, che ha iniziato a cele­brare queste messe mensili a febbraio. «Ci siamo accorti – raccon­ta – che di recente il nu­mero di morti di can­cro aveva superato o­gni limite. Ho fatto un appello annunciando che ogni mese avrei ce­lebrato una messa in suffragio di coloro che
erano deceduti di tumore. I parenti ci han­no segnalato i nomi dei congiunti che a­vevano perso. Esiste un registro dei tu­mori – aggiunge don Palmiro – ma non è aggiornato, né pubblico: per questo stia­mo facendo un registro dei tumori paral­lelo. Per ogni defunto indichiamo nome, cognome, l’attività lavorativa, la patolo­gia per cui è morto e la data del decesso. Ci siamo fermati solo ai morti di Augusta ma se estendessimo l’invito pure a Melil­li e Priolo arriveremmo al triplo delle se­gnalazioni ». Come riferisce il 
sacerdote, buona parte dei nomi dell’elenco appartiene a lavo­ratori del petrolchimico, molte a lavora­tori dell’indotto e ai residenti. Ma ci sono anche i nomi di persone che non hanno avuto niente a che fare con il petrolchi­mico. Il cancro ai polmoni è la prima pa­tologia ad Augusta. L’iniziativa raccoglie adesioni ma, come conferma lo stesso sacerdote, la comu­nità è divisa: «Dobbiamo superare la pau­ra del ricatto occupazionale, la gente è terrorizzata, ha paura di perdere il lavoro visto il periodo di crisi. Lavoro e salute so­no due diritti che, purtroppo, qui cozza­no l’uno contro l’altro. Per questo dico ai lavoratori di chiedere le condizioni per lavorare in sicurezza. Ma queste cose co­stano e per un’industria è più facile andare all’estero».

sabato 23 agosto 2014

Migranti italiani riuniti in convegno Martedì ad Acireale «Argentissimo»

A rgentinissimo è il titolo del convegno dei migranti italiani, promosso dall’Ufficio diocesano Migrantes della diocesi di Acireale e che si terrà martedì 26 alle 21 ad Acitrezza, nel Catanese. Il direttore dell’Ufficio, don Marcello Zappalà, offrirà il resoconto della sua missione in Argentina nei mesi di febbraio e marzo. Il tutto sarà arricchito da una videoconferenza con alcuni migranti di Acitrezza e della vi-cina Santa Maria la Scala che vivono in Argentina nella diocesi di Mar del Plata. Al convegno parteciperanno padre Stefano Messina, direttore Migrantes dell’arcidiocesi di Firenze, don Michele Caciutto, direttore Migrantes della diocesi di Mar del Plata e padre Franco Ferrante, referente del migrate italiano nella diocesi di Buenos Aires (AvellanedaLanus).
Maria Gabriella Leonardi

giovedì 21 agosto 2014

Caltagirone. Il vescovo Peri: «Politiche di inclusione anti-crisi»

Il presule ha scritto una lettera al premier Renzi e al presidente della Regione siciliana Crocetta: «I Comuni non possono gestire da soli quest’emergenza»
Caltagirone. Nuove politiche sociali per i più deboli e gli emarginati accompagnate da adeguate risorse economiche. Lo chiede il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, in una lettera aperta indirizzata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi e al Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Nella missiva il presule fa un’analisi chiara dei problemi che affliggono l’Italia e il territorio calatino in particolare e afferma: «Non è possibile lasciare da soli i Comuni nell’affrontare le tante e complesse emergenze (…). Alle competenze in capo agli Enti locali occorre affiancare investimenti che consentano di pianificare e progettare politiche sociali non di tipo assistenziale, ma di promozione della persona, di inclusione e di recupero ». Il vescovo Peri scrive con una chiarezza rara in tanti dibattiti pubblici: «La crisi in corso non si risolverà a breve, né si possono attendere soluzioni miracolistiche. Alcune opportunità tuttavia non possono essere disattese e lasciate in balia di proclami elettoralistici». Il vescovo chiede la riapertura dei cantieri di servizio per disoccupati, il completamento dei lotti della Libertinia-Caltagirone, interventi che «a causa della farraginosa burocrazia di cui soffrono le istituzioni, non sono partiti, impedendo, ai tanti aventi diritto, di ricevere dalle istituzioni una boccata d’ossigeno». Chiesti anche sostegno per iproduttori agricoli, infrastrutture per il territorio, il potenziamento ferroviario della tratta Catania-Caltagirone, il ripristino della ferrovia che collega Caltagirone a Gela. Peri assicura l’impegno della Chiesa nell’affrontare questi problemi. La lettera è stata sottoscritta dai sindaci dei Comuni del territorio, da alcuni deputati regionali e parlamentari nazionali ed è stata condivisa nell’ambito di una serie di incontri, promossi dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e il Lavoro, che il vescovo ha avuto con amministratori e rappresentanti istituzionali.
Maria Gabriella Leonardi

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domenica 27 luglio 2014

Festeggiata la patrona Venera Raspanti: «Modello attuale»

La città e la diocesi di Acireale ieri si sono strette attorno alla patrona, santa Venera, vergine e martire cristiana vissuta intorno all’anno 100. Un ricco programma di celebrazioni, molto partecipate, ha preceduto la festa di ieri. Il vescovo Antonino Raspanti, in un messaggio, ha esaltato le virtù di Venera: «Il luminoso esempio della santa, vergine e martire, è un modello attuale per ciascuno di noi e per l’intera comunità cittadina. Con la sua verginità ella ci dice la totale appartenenza a Dio per farsi dono ai fratelli. È urgente recuperare l’ideale della verginità non solo come astensione di ogni esercizio della sessualità, ma come forma di donazione assoluta. Il nostro tempo ha bisogno di vergini dediti all’evangelizzazione, al bene comune, alla promozione dell’uomo».

Maria Gabriella Leonardi
 

lunedì 21 luglio 2014

La Caritas di Catania «Da noi migranti in abbandono Meritano dignità»

CATANIA
Una delle foto inviate dalla Caritas Catania
Vivono in uno stato di abbandono i migranti ospitati in questi giorni a Catania, nella struttura sportiva 'Palaspedini'. Una situazione denunciata dalla Caritas diocesana di Catania che, attraverso un comunicato e grazie anche all’ausilio di fotografie, testimonia le condizioni assurde in cui si trovano queste persone. All’interno dell’angusto palazzetto dello sport, ormai dismesso, un centinaio di migranti staziona lungo i gradoni sopra mucchi di materassini maleodoranti, in condizioni igienico-sanitarie precarie, con transenne che fungono da box improvvisati in spazi ristretti e angusti.
La Caritas continua a richiamare l’attenzione sul fatto che tutte queste persone restano in balìa di se stessi e che, in assenza di adeguati controlli di sicurezza, transitano, poi, negli spazi antistanti. Non potendo essere trattenuti, molti di questi migranti poi si disperdono nella città; non pochi gravitano attorno alla stazione, ove spesso si rivolgono all’HelpCenter gestito dalla stessa Caritas. Ma sono anche molti coloro che decidono di lasciare la città per raggiungere altre località del Nord oppure Paesi nordeuropei dove spesso sono attesi da parenti o amici.
Il caldo ha ulteriormente peggiorato la già delicata situazione e si sono registrati anche momenti di nervosismo tra migranti e abitanti del quartiere che ospita la struttura sportiva. Sabato scorso, infatti, i volontari della Caritas che erano giunti per portare dei vestiti e generi di prima necessità a questi ospiti, hanno assistito, increduli, ad una rissa tra migranti e italiani. Forse la notevole presenza di immigrati nella piazza, in evidente stato di abbandono, crea fastidio. La Caritas riferisce che solo il pronto intervento delle forze dell’ordine ha ripristinato la calma.
Il direttore della Caritas catanese, don Piero Galvano, ha dichiarato: «I migranti meritano maggiore dignità e rispetto. L’accoglienza è segno di grande civiltà. Ogni persona bisognosa ha diritto di essere aiutata. Se ciascuno di noi si trovasse a vivere nelle condizioni in cui soggiornano gli immigrati – ha aggiunto il sacerdote –, non pretenderebbe dagli altri aiuto, rispetto e accoglienza? Motivo per il quale, come ribadito più volte, occorre rinsaldare la rete di collaborazione tra associazioni e istituzioni attraverso una proficua comunicazione che rimetta al centro l’immigrato come persona e non come oggetto».
MARIA GABRIELLA LEONARDI
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domenica 20 luglio 2014

«Armonie dello spirito», la fede tra cultura e arte

L’arcidiocesi di Messina-Lipari­ Santa Lucia del Mela prosegue la tradizione di evangelizzare at­traverso la musica, nel periodo estivo, in particolare, a favore dei turisti e di quanti sono in ferie. Prende il via oggi infatti la rassegna Armonie dello spirito . «La nostra arcidiocesi – spiega l’arcivescovo Caloge­ro La Piana – offre la possibilità di diversi momenti distensivi, attraverso l’edizione estiva di Armonie dello spirito, attuata con la collaborazione di numerosi artisti che con generosità mettono a disposizione le loro belle qualità per promuovere mo­menti di ascolto e di riflessione».

Suggestive le location dei concerti: «I luo­ghi significativi nei quali ci ritroveremo per vivere il percorso estivo – prosegue La Pia­na – sono già dei piccoli capolavori artistici che aiutano a gustare le proposte: la Cat­tedrale, per i concerti al grande organo Tamburini e il notturno del 13 agosto; i Chiostri all’arcivescovado, nei quali avre­mo modo di ascoltare delle interessanti proposte musicali; la Chiesa Maria San­tissima Annunziata dei Catalani, gioiello d’arte arabo-normanna con componenti bizantini, nella quale ascolteremo le vo­calità
 corali». Il concerto inaugurale sarà del maestro Domenico Gioffrè, oggi alle 12,15 al gran­de organo Tamburini della Cattedrale mentre da domani al 24 luglio è in pro­gramma un laboratorio di canto gregoria­no con Giacomo Baroffio. Tra gli appun­tamenti successivi, il concerto che mer­coledì 13 agosto alle 21,30 in Cattedrale terranno la Corale La Perosiana e la Cora­le delle Vittorie, con la direzione del mae­stro Giuseppe Romeo.

Maria Gabriella Leonardi