CALTAGIRONE. Si svolgerà domani a Palagonia, nel Catanese, il XVIII Cammino diocesano delle Confraternite e delle Pie unioni. Nella diocesi di Caltagirone le confraternite, infatti, sono molto sentite: ben 3350 gli aderenti ai sodalizi, coordinati dal Centro diocesano, presieduto da Lidia Costa e guidati sul piano spirituale dall’assistente diocesano monsignor Mario Messina. È prevista la partecipazione di 40 Confraternite e Pie unioni. Ma alla tradizione occorre associare anche un cammino di rinnovamento, come spiega il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri: «Oggi è avvertita l’esigenza di tradurre il loro messaggio, il loro servizio e la loro funzione ecclesiale con un linguaggio più immediato e aderente ai tempi, all’ecclesiologia e al nuovo clima culturale che si è creato con il Concilio.
Ci auguriamo che il cammino iniziato indiocesi possa proseguire, affinché queste realtà non restino solamente testimonianze di un passato che non è capace di dare un messaggio, ma di avere un futuro nelle giovani generazioni». Gli fa eco Lidia Costa: «Abbiamo iniziato in diocesi un importante percorso di rinnovamento della vita confraternale, affinché si possa attualizzare la significatività di questa nostra esperienza di Chiesa e del messaggio che custodiamo».
Nella parrocchia San Giuseppe alle 9.30, saranno celebrate le Lodi mattutine; di seguito, don Piero Sortino guiderà la riflessione su «Cammino di fede e iniziazione cristiana». Seguirà la processione del Santissimo Crocifisso, chiamato dai palagonesi «Patri di tuttulumunnu».
Maria Gabriella Leonardi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Questo blog raccoglie i miei articoli pubblicati sul quotidiano nazionale di ispirazione cattolica "Avvenire". Sono articoli in cui mi sforzo di raccontare cosa fanno tanti siciliani che si prodigano per gli altri e testimoniano tra gli uomini l'amore e la presenza di Dio. Questo blog vuole essere un omaggio e un grazie ai numerosi credenti siciliani che ho il piacere di conoscere e che con la loro testimonianza arricchiscono anche la mia vita e mi spronano ad essere migliore. MGL
.
sabato 23 novembre 2013
domenica 3 novembre 2013
Castel di Judica: orazioni per i defunti I bimbi dicono no a «dolcetti e scherzetti»
DA CATANIA
A Castel di Judica, nel catanese, ieri i ragazzini del catechismo sono andati in giro a bussare nelle case ma invece di chiedere «il dolcetto o lo scherzetto » hanno chiesto una preghiera per i cari defunti. L’originale iniziativa si è tenuta nelle frazioni di Giumarra e Franchetto, ove il parroco, padre Rajan Arockiasamy, amministratore parrocchiale delle parrocchie di S.Maria del Rosario e di S.Francesco d’Assisi, nella diocesi di Caltagirone, ha invitato i ragazzi del catechismo a questo gesto «rivoluzionario », nel senso del cambiamento di mentalità: «Un modo – spiega padre Rajan – per vivere questo giorno con coerenza, nella testimonianza di fede e nell’adesione al valore e al senso della risurrezione». Ma la creatività la fa da padrona nella diocesi calatina: a Caltagiorne, nell’oratorio della parrocchia San Giovanni Bosco si è tenuto il party cittadino «Waiting for all Saints day» che ha visto gli educatori mettere in scena un dialogo tra una zucca e i santi. La morale? I santi hanno una storia e cose da dire, la zucca, è solo una zucca vuota.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato su Avvenire l'1 novembre 2013
A Castel di Judica, nel catanese, ieri i ragazzini del catechismo sono andati in giro a bussare nelle case ma invece di chiedere «il dolcetto o lo scherzetto » hanno chiesto una preghiera per i cari defunti. L’originale iniziativa si è tenuta nelle frazioni di Giumarra e Franchetto, ove il parroco, padre Rajan Arockiasamy, amministratore parrocchiale delle parrocchie di S.Maria del Rosario e di S.Francesco d’Assisi, nella diocesi di Caltagirone, ha invitato i ragazzi del catechismo a questo gesto «rivoluzionario », nel senso del cambiamento di mentalità: «Un modo – spiega padre Rajan – per vivere questo giorno con coerenza, nella testimonianza di fede e nell’adesione al valore e al senso della risurrezione». Ma la creatività la fa da padrona nella diocesi calatina: a Caltagiorne, nell’oratorio della parrocchia San Giovanni Bosco si è tenuto il party cittadino «Waiting for all Saints day» che ha visto gli educatori mettere in scena un dialogo tra una zucca e i santi. La morale? I santi hanno una storia e cose da dire, la zucca, è solo una zucca vuota.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato su Avvenire l'1 novembre 2013
martedì 29 ottobre 2013
A Caltanissetta, Caritas e banche di credito cooperativo alleate per finanziare la nascita di micro imprese. Che funzionano
Quarantasei micro imprese sono nate nella Diocesi di Caltanissetta, nell’arco di quattro anni, grazie a una convenzione tra la Caritas diocesana e le banche di credito cooperativo. Un risultato che, in tempo di crisi, ha dello straordinario. Il co-direttore della Caritas diocesana di Caltanissetta, Giuseppe Paruzzo, racconta: «Anni fa avevamo avviato come Caritas il microcredito per aiutare le persone in difficoltà e spesso ricevevamo richieste di aiuto per avviare un’attività economica. Fu per noi illuminante un messaggio del vescovo che diceva: “A volte ci limitiamo a terapie di tamponamento mentre dovremmoprogettare qualcosa a lungo termine”».La Caritas cominciò, quindi, a interrogarsi su cosa poteva fare per non dare solo un aiuto immediato, ma per aiutare a progettare, a sperare. «Un fondo per dare seguito a tutte le richieste era impossibile – aggiunge Paruzzo – perché siamo una piccola diocesi. Abbiamo bussato, quindi, alle banche, chiedendo che finanziassero microprogetti validi. Ci siamo rivolti a istituti di credito cooperativo che hanno come stile il miglioramento delle condizioni del territorio: hanno creduto in noi e nel nostro progetto e hanno messo a disposizione un fondo di un milione e 600mila euro. A Natale del 2009 abbiamo stipulato una convenzione».
I prestiti che vengono concessinon superano i 25mila euro e l’interesse è bassissimo. La procedura è anche veloce: i ragazzi del progetto Policoro curano la parte tecnica; la pratica va a un comitato dei garanti, formato da due membri della Caritas e due della banca: se il comitato da l’ok l’istanza ottiene il finanziamento, a distanza di un mese dalla presentazione dell’istanza.
Con questi microprestiti sono nate piccole attività come panetterie, parrucchieri, ortofrutta, autolavaggio, trattorie e altre ancora. 276 le richieste giunte in totale in questi anni; 46 quelle finanziate, di queste, dopo tre anni, 43 sono attività ancora aperte. La Caritas di Caltanissetta ha passato questo progetto anche ad altre diocesi.
Maria Gabriella Leonardi
domenica 13 ottobre 2013
Trentatré minori ospiti della diocesi Il vescovo: un’emergenza nuova occasione d’impegno e testimonianza
Trentatré minori ospiti della diocesi di Caltagirone, in prima linea nell’accoglienza degli immigrati provenienti da Lampedusa. La nuova casa di questi piccoli profughi eritrei non accompagnati è stata ricavata nella struttura Alì-Mantelli della parrocchia san Pietro, di solito usata per esercizi spirituali e campi estivi. Per questi bambini provenienti dal Centro di primo soccorso e accoglienza si sono mobilitati la Caritas, attraverso al Fondazione Migrantes, il Comune, l’Azienda sanitaria di Catania, la Regione, gli operatori, mediatori culturali e volontari della parrocchia. «Oggi si presenta a noi una nuova emergenza ha sottolineato il vescovo Calogero Peri - che è anche una nuova opportunità di impegno e di testimonianza di umanità e di fede. Quando abbiamo visto le tragedie del mare ci siamo un po’ impressionati per quanto accadeva.
Quando abbiamo capito che tutto questo era vicino a noi ci siamo sentiti coinvolti. Adesso che queste persone sono tra noi ci rendiamo conto che è un dramma vero, perché le cose diventano vere quando ci toccano personalmente.
Vogliamo vivere questo momento facendo del nostro meglio, non come un gesto di accondiscendenza, di bontà, di diritto internazionale, ma come un gesto sacramentale: questi ragazzi rappresentano tutti quegli altri che hanno vissuto, che vivono e che vivranno questo dramma».
Maria Gabriella Leonardi
Quando abbiamo capito che tutto questo era vicino a noi ci siamo sentiti coinvolti. Adesso che queste persone sono tra noi ci rendiamo conto che è un dramma vero, perché le cose diventano vere quando ci toccano personalmente.
Vogliamo vivere questo momento facendo del nostro meglio, non come un gesto di accondiscendenza, di bontà, di diritto internazionale, ma come un gesto sacramentale: questi ragazzi rappresentano tutti quegli altri che hanno vissuto, che vivono e che vivranno questo dramma».
Maria Gabriella Leonardi
sabato 12 ottobre 2013
Crociata: la pastorale, un laboratorio aperto
MESSINA. «La situazione pastorale della Chiesa italiana è paragonabile a quella di un cantiere. Questa immagine, però, può essere usata in due sensi: uno disfattista, che intende il cantiere solo come decostruzione e smobilitazione, uno invece positivo, che intravede nel trambusto e nella confusione i lineamenti di un progetto che vanno lentamente emergendo». È questo il paragone usato dal vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Cei, ieri a Messina nell’Istituto teologico San Tommaso per tenere la prolusione di inizio Anno accademico, incentrata su «La nuova evangelizzazione e la Chiesa in Italia». Di rilievo la presenza del segretario della Cei al San Tommaso, istituto che, come spiega il preside don Franco Di Natale «Vuole offrire il proprio contributo, anche scientifico, nell’approfondire la tematica». «La presenza di monsignor Crociata ci rafforza nel proposito di fedeltà al magistero della Chiesa» ha aggiunto don Giovanni Russo, direttore della Scuola superiore di specializzazione in bioetica e sessuologia. Ad accogliere Crociata ieri anche l’arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, Calogero La Piana. Crociata, dopo avere ripercorso le indicazioni del magistero, si è soffermato sulla situazione italiana dove c’è uno zoccolo duro di almeno il 20% di cristiani vivaci nel contesto di un cristianesimo maggioritario 'per assonanza'.
Declinare qui la nuova evangelizzazione «significa – ha detto – prendere con decisione la via del primo annuncio, che di fatto in Italia assume la forma concreta del secondo (primo) annuncio. Il secondo annuncio ha a che fare con persone che sono nella post-cristianità non prive di una conoscenza - anche se sommaria e qualche volta pregiudiziale - del cristianesimo e soprattutto «parte dal punto in cui si trovano le persone, e non dal punto in cui ci troviamo noi», nello stile di papa Francesco. «La novità del Vangelo – ha concluso Crociata – come la fragranza del pane fresco e l’aroma del vino buono, si sente e non ha bisogno di etichette».
Maria Gabriella Leonardi
Declinare qui la nuova evangelizzazione «significa – ha detto – prendere con decisione la via del primo annuncio, che di fatto in Italia assume la forma concreta del secondo (primo) annuncio. Il secondo annuncio ha a che fare con persone che sono nella post-cristianità non prive di una conoscenza - anche se sommaria e qualche volta pregiudiziale - del cristianesimo e soprattutto «parte dal punto in cui si trovano le persone, e non dal punto in cui ci troviamo noi», nello stile di papa Francesco. «La novità del Vangelo – ha concluso Crociata – come la fragranza del pane fresco e l’aroma del vino buono, si sente e non ha bisogno di etichette».
Maria Gabriella Leonardi
lunedì 2 settembre 2013
Caritas e catechisti Convegno ad Acireale
ACIREALE. Oggi e domani, l’Ufficio catechistico e l’Ufficio Caritas della diocesi di Acireale organizzano il convegno diocesano dei catechisti e operatori Caritas, che ha come titolo «Annuncio e carità nel catechismo della Chiesa cattolica». I lavori si terranno dalle 16 alle 20, nella parrocchia «Cuore Immacolato di Maria» di Acireale. Relatori saranno don Giuseppe Alcamo, docente di Catechetica presso la Facoltà Teologica di Sicilia «San Giovanni Evangelista» che svolgerà una relazione su «La dimensione educativa nel Catechismo della Chiesa cattolica» e il professor Maurilio Assenza, direttore della Caritas diocesana di Noto che interverrà su «La dimensione caritativa nel Catechismo della Chiesa cattolica».Venerdì 6 settembre alle 17, nel corso del pellegrinaggio al Santuario diocesano Santa Maria della Vena, saranno presentati i lavori conclusivi del convegno e, con una solenne concelebrazione eucaristica, il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, consegnerà il mandato ai catechisti e agli operatori Caritas di tutte le comunità parrocchiali della diocesi.
Maria Gabriella Leonardi
mercoledì 28 agosto 2013
Mineo, va in scena l’integrazione
DA CATANIA
MARIA GABRIELLA LEONARDI
« Teatro meditarraneo». È il titolo del progetto che domenica prende il via a Mineo, con la messa in scena de “I Meneni”, commedia a cui partecipano attori professionisti, residenti e anche migranti ospiti del Centro di accoglienza per richiedenti asilo. L’opera è stata scritta dal drammaturgo Massimiliano Perrotta ed è diretta dal regista Walter Manfrè. Tre consorzi organizzano la rappresentazione: il Sol.Calatino, il 'Cara Mineo' e il consorzio dei Comuni 'Calatino Terra d’Accoglienza'. Paolo Ragusa, presidente dei consorzi 'Cara Mineo' e Sol.Calatino spiega: «Il lavoro che stiamo facendo con gli enti locali del territorio vuole rendere questo comprensorio un luogo stabile di incontro tra le culture. Stiamo attivando alcuni strumenti, tra cui anche l’idea del 'Teatro Mediterraneo', in cui è previsto il coinvolgimento degli ospiti Cara».
Il territorio calatino, ormai da anni, sia con l’istituzione del Cara di Mineo, che con la presenza di numerosi Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) porta avanti l’idea dell’integrazione e del pluralismo, in particolare, come sottolinea Paolo Ragusa: «Il Cara non è un parcheggio, ma un luogo dove le persone si devono formare e acquisire competenze. Attualmente gli ospiti sono circa 3.300, questo vuol dire che il centro ha assunto una dimensione più ampia di quella prevista in origine. Da qui la necessità di creare momenti di socialità e di stimolare l’impegno degli ospiti».
La rappresentazione si svolgerà alle ore 21 nel Centro interculturale 'Giovanni Paolo II' di Mineo.
Iscriviti a:
Post (Atom)