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martedì 16 settembre 2014

Messina, la birra della solidarietà

Messina solidarietà 'a tutta birra' per sostenere la rinascita del birrificio che produceva la storica 'Birra Messina'. Nella città dello stretto veniva, in­fatti, prodotta, a partire dagli anni ’20 del secolo scorso, una birra molto apprezzata nel meridione. Il birrificio, do­po alcuni passaggi di proprietà, un paio di anni fa ha chiu­so i battenti, a seguito di varie vicende, tra cui anche la spe­culazione edilizia. 16 coraggiosi ex lavoratori specializza­ti, dopo avere strenuamente lottato per salvare il loro po­sto di lavoro, hanno deciso di investire il loro Tfr per co­stituirsi in cooperativa e fondare il 'Birrificio Messina'.

La Regione Sicilia ha loro assegnato due capannoni in­dustriali ed è partita una raccolta

lunedì 15 settembre 2014

Monreale, per i bimbi nuovo spazio gioco

I  bambini dai 18 mesi ai 3 anni di Monreale, nel pa­lermitano, entro settembre avranno uno 'Spazio Gioco' tutto per loro. Un nuovo servizio che nasce dalla collaborazione fra l’associazione di volontariato 'Benedetto Balsamo' e l’arcidiocesi di Monreale, col partenariato della Caritas diocesana, di Arciragazzi Si­cilia e dell’amministrazione comunale.

Nella cittadina siciliana, infatti, i servizi per i più pic­coli scarseggiano. Lo 'Spazio Gioco' nasce nella co­siddetta Badiella, un antico e ampio edificio di pro­prietà della curia che si trova alle porte di Monreale e che nel 1548 era un 'conservatorio delle orfane vergi­ni'. Il progetto 'I bambini della Badiella' è stato sele­zionato nella quarta annualità del bando 'Un asilo per ogni bambino-Area del Mezzogiorno' promosso dal­la fondazione 'Aiutare i bambini' e dalla Fondazione con il sud. Un’attenzione particolare sarà dedicata ai bambini provenienti da situazioni di fragilità. Le fami­glie troveranno per i loro piccoli un ambiente adatto ad agevolare le prime esperienze di socializzazione fuori casa. Sarà possibile iscriversi a diversi atelier: labora­tori di lettura, musica e ritmo, multimedialità. 'Spazio Gioco' si propone infatti come centro di attività edu­cative, un microcosmo di comunità educante, coin­volgendo le famiglie, le agenzie educative (istituziona­li, religiose, del terzo settore), le componenti intellet­tuali e del mondo del lavoro in un impegno e una ri­flessione comune sulla infanzia e, dunque, sul futuro.
 

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domenica 31 agosto 2014

La crisi ha aumentato il gioco patologico: con le slot si vuole dimenticare i problemi quotidiani

Indagine della Caritas di Messina traccia l’identikit di chi si rovina con le macchinette

Messina. Il volere risolvere i problemi economici e dimenticare le preoccupazioni quotidiane. Sono questi i principali motivi che spingono a giocare, secondo quanto emerge da un questionario somministrato dalla Caritas di Messina nell’ambito del progetto “Game Over”. Oltre 50 persone hanno risposto al questionario, nel corso del primo anno del progetto. Il 47% ha dichiarato di aver frequentato, almeno una volta una sala Bingo o slot, il 22,64% di averla frequentata nell’ultimo anno. Di questi ultimi, il 66,67% per più di cinque volte in un anno, il 25% più di 10 volte, l’8,33 non ha quantificato. Si gioca soprattutto per risolvere i problemi economici: 34% delle risposte. E, infatti, la dipendenza da gioco colpisce di più le famiglie più povere e più vulnerabili nei valori di riferimento. Il 22% degli intervistati gioca per dimenticare i problemi quotidiani. Nonsapendo di crearsene di nuovi.
Maria Gabriella Leonardi

mercoledì 27 agosto 2014

L’elenco di don Palmiro «Ogni morto è una storia che non dimentichiamo»


Tutti i mesi, il 28, nella messa in suffragio vengono letti i nomi delle 500 persone decedute a causa di un tumore, la gran parte lavoratori del Petrolchimico



MARIA GABRIELLA LEONARDI

AUGUSTA (SIRACUSA)

S
uccede il 28 di ogni mese, succe­derà anche stasera: nella chiesa madre di Augusta – nel corso del­la messa in suffragio – saranno letti i no­mi di tutte le persone morte di tumore. Un lungo elenco che ne conta 500, decedu­te negli ultimi 20 anni, scandito parten­do dai nomi dei più giovani e concluso con quelli dei più anziani. Il mese scorso – sempre il giorno 28 – sono stati letti, in­vece,
per patologia.

A portare avanti con determinazione questa iniziativa è il parroco, don Palmiro Prisutto, che ha iniziato a cele­brare queste messe mensili a febbraio. «Ci siamo accorti – raccon­ta – che di recente il nu­mero di morti di can­cro aveva superato o­gni limite. Ho fatto un appello annunciando che ogni mese avrei ce­lebrato una messa in suffragio di coloro che
erano deceduti di tumore. I parenti ci han­no segnalato i nomi dei congiunti che a­vevano perso. Esiste un registro dei tu­mori – aggiunge don Palmiro – ma non è aggiornato, né pubblico: per questo stia­mo facendo un registro dei tumori paral­lelo. Per ogni defunto indichiamo nome, cognome, l’attività lavorativa, la patolo­gia per cui è morto e la data del decesso. Ci siamo fermati solo ai morti di Augusta ma se estendessimo l’invito pure a Melil­li e Priolo arriveremmo al triplo delle se­gnalazioni ». Come riferisce il 
sacerdote, buona parte dei nomi dell’elenco appartiene a lavo­ratori del petrolchimico, molte a lavora­tori dell’indotto e ai residenti. Ma ci sono anche i nomi di persone che non hanno avuto niente a che fare con il petrolchi­mico. Il cancro ai polmoni è la prima pa­tologia ad Augusta. L’iniziativa raccoglie adesioni ma, come conferma lo stesso sacerdote, la comu­nità è divisa: «Dobbiamo superare la pau­ra del ricatto occupazionale, la gente è terrorizzata, ha paura di perdere il lavoro visto il periodo di crisi. Lavoro e salute so­no due diritti che, purtroppo, qui cozza­no l’uno contro l’altro. Per questo dico ai lavoratori di chiedere le condizioni per lavorare in sicurezza. Ma queste cose co­stano e per un’industria è più facile andare all’estero».

sabato 23 agosto 2014

Migranti italiani riuniti in convegno Martedì ad Acireale «Argentissimo»

A rgentinissimo è il titolo del convegno dei migranti italiani, promosso dall’Ufficio diocesano Migrantes della diocesi di Acireale e che si terrà martedì 26 alle 21 ad Acitrezza, nel Catanese. Il direttore dell’Ufficio, don Marcello Zappalà, offrirà il resoconto della sua missione in Argentina nei mesi di febbraio e marzo. Il tutto sarà arricchito da una videoconferenza con alcuni migranti di Acitrezza e della vi-cina Santa Maria la Scala che vivono in Argentina nella diocesi di Mar del Plata. Al convegno parteciperanno padre Stefano Messina, direttore Migrantes dell’arcidiocesi di Firenze, don Michele Caciutto, direttore Migrantes della diocesi di Mar del Plata e padre Franco Ferrante, referente del migrate italiano nella diocesi di Buenos Aires (AvellanedaLanus).
Maria Gabriella Leonardi

giovedì 21 agosto 2014

Caltagirone. Il vescovo Peri: «Politiche di inclusione anti-crisi»

Il presule ha scritto una lettera al premier Renzi e al presidente della Regione siciliana Crocetta: «I Comuni non possono gestire da soli quest’emergenza»
Caltagirone. Nuove politiche sociali per i più deboli e gli emarginati accompagnate da adeguate risorse economiche. Lo chiede il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, in una lettera aperta indirizzata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi e al Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Nella missiva il presule fa un’analisi chiara dei problemi che affliggono l’Italia e il territorio calatino in particolare e afferma: «Non è possibile lasciare da soli i Comuni nell’affrontare le tante e complesse emergenze (…). Alle competenze in capo agli Enti locali occorre affiancare investimenti che consentano di pianificare e progettare politiche sociali non di tipo assistenziale, ma di promozione della persona, di inclusione e di recupero ». Il vescovo Peri scrive con una chiarezza rara in tanti dibattiti pubblici: «La crisi in corso non si risolverà a breve, né si possono attendere soluzioni miracolistiche. Alcune opportunità tuttavia non possono essere disattese e lasciate in balia di proclami elettoralistici». Il vescovo chiede la riapertura dei cantieri di servizio per disoccupati, il completamento dei lotti della Libertinia-Caltagirone, interventi che «a causa della farraginosa burocrazia di cui soffrono le istituzioni, non sono partiti, impedendo, ai tanti aventi diritto, di ricevere dalle istituzioni una boccata d’ossigeno». Chiesti anche sostegno per iproduttori agricoli, infrastrutture per il territorio, il potenziamento ferroviario della tratta Catania-Caltagirone, il ripristino della ferrovia che collega Caltagirone a Gela. Peri assicura l’impegno della Chiesa nell’affrontare questi problemi. La lettera è stata sottoscritta dai sindaci dei Comuni del territorio, da alcuni deputati regionali e parlamentari nazionali ed è stata condivisa nell’ambito di una serie di incontri, promossi dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e il Lavoro, che il vescovo ha avuto con amministratori e rappresentanti istituzionali.
Maria Gabriella Leonardi

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domenica 27 luglio 2014

Festeggiata la patrona Venera Raspanti: «Modello attuale»

La città e la diocesi di Acireale ieri si sono strette attorno alla patrona, santa Venera, vergine e martire cristiana vissuta intorno all’anno 100. Un ricco programma di celebrazioni, molto partecipate, ha preceduto la festa di ieri. Il vescovo Antonino Raspanti, in un messaggio, ha esaltato le virtù di Venera: «Il luminoso esempio della santa, vergine e martire, è un modello attuale per ciascuno di noi e per l’intera comunità cittadina. Con la sua verginità ella ci dice la totale appartenenza a Dio per farsi dono ai fratelli. È urgente recuperare l’ideale della verginità non solo come astensione di ogni esercizio della sessualità, ma come forma di donazione assoluta. Il nostro tempo ha bisogno di vergini dediti all’evangelizzazione, al bene comune, alla promozione dell’uomo».

Maria Gabriella Leonardi