Acireale: «tenerezza» in musica alla Festagiovani - Avvenire
ACIREALE. Più unica che rara la Festagiovani della diocesi di Acireale 'Love Revolution' che si terrà sabato 15 settembre al Palavolcan di Acireale. Ieri, in Curia, la presentazione alla stampa della manifestazione che include al suo interno un concorso tra band musicali giovanili che si esibiranno eseguendo un brano edito e un inedito da loro composto su un tema scelto dalla diocesi: la tenerezza.Venti le band partecipanti, di cui tredici dalla diocesi e il resto da altre parti della Sicilia. Alcuni brani musicali inediti sono stati composti ispirandosi alle lectio divine diocesane o a momenti di vita parrocchiale. «Essendo un’iniziativa inedita vanno curati tutti i particolari e chiedo a tutti uno sforzo» ha esortato il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti. Don Mario Gullo, responsabile del servizio diocesano di pastorale giovanile ha illustrato l’iniziativa: le band musicali si esibiranno sin dalla mattina. Alla sera, i partecipanti saranno introdotti alla festa visitando gli stand allestiti, all’interno del palazzetto dello sport di Acireale, da movimenti e gruppi ecclesiali che presenteranno il loro carisma e le loro attività. La festa si articolerà in tre momenti ognuno dei quali avrà un testimone privilegiato: interverranno don Roberto Dichera, della comunità 'Nuovi Orizzonti' di Roma, sacerdote che proviene, prima della conversione, da un’esperienza di tossicodipendenza; la cantautrice Linda, che ha cantato dinanzi a Giovanni Paolo II e a Benedetto XVI alle Giornate mondiali della gioventù e Gigi Cotichella, educ-animatore le cui esibizioni sono ispirate dai suoi studi teologici. Il gruppo Miramandea animerà due momenti dedicati uno a don Pino Puglisi e l’altro a Carlo Acutis. Durante la serata si esibiranno anche i primi classificati al concorso musicale.
Maria Gabriella Leonardi
Questo blog raccoglie i miei articoli pubblicati sul quotidiano nazionale di ispirazione cattolica "Avvenire". Sono articoli in cui mi sforzo di raccontare cosa fanno tanti siciliani che si prodigano per gli altri e testimoniano tra gli uomini l'amore e la presenza di Dio. Questo blog vuole essere un omaggio e un grazie ai numerosi credenti siciliani che ho il piacere di conoscere e che con la loro testimonianza arricchiscono anche la mia vita e mi spronano ad essere migliore. MGL
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mercoledì 8 agosto 2012
domenica 22 luglio 2012
«Fede arte musica» nell’estate di Messina - Avvenire
«Fede arte musica» nell’estate di Messina - Avvenire
MESSINA. Alla formella raffigurante l’ambasceria dei messinesi nel baldacchino dell’altare maggiore della Cattedrale sarà dedicata, stasera alle 21,30, nella Cattedrale di Messina, la conferenza di Grazia Musolino, dirigente dell’Unità operativa II della Soprintendenza ai Beni culturali, nell’ambito del cartellone di appuntamenti «Fede arte musica», promosso dall’arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela. La formella riprende una tradizione molto radicata nella città dello stretto secondo cui i cristiani messinesi, dopo avere ricevuto la predicazione di san Paolo, decisero di inviare dei rappresentanti della città convertita a visitare i luoghi santi e a rendere omaggio alla Vergine Maria.
Secondo la tradizione, la Madonna si rallegrò per la conversione dei messinesi e fece scrivere una letteradiretta alla città in cui esprimeva la sua felicità per la fede abbracciata, assicurando la propria materna protezione. La conferenza è solo una dei numerosi appuntamenti di «Fede arte musica», programma di incontri culturali giunto all’ottava edizione.
L’arcivescovo Calogero La Piana, nel presentare l’edizione, afferma: «Come nelle famiglie povere d’un tempo si riusciva a festa con le cose che c’erano in casa, così abbiamo proceduto nell’organizzare questo cartellone superando non poche difficoltà e accogliendo la generosa collaborazione tra prestigiose istituzioni culturali cittadine, valorizzando risorse e talenti messinesi, promuovendo il dialogo sempre fecondo e stimolante fra esperti in discipline diverse e i fondamentali temi della fede cristiana». Tra gli appuntamenti, dal 24 al 28 luglioè in programma l’8° corso d’interpretazione organistica diretto dal maestro Massimo Nasetti.Venerdì 3 agosto nei chiostri dell’arcivescovado alle 21.30 si terrà un concerto per percussione e versi di Giovanni Pascoli, nel centenario della morte del poeta.
Previsti anche diversi notturni in Cattedrale: mercoledì 8 agosto alle 21,30, uno di questi sarà dedicato all’arcivescovo Giovanni Retana e saranno esposti la Croce e il calice del XVI secolo appartenuti al Retana e custoditi nel Tesoro del Duomo.
Domenica 12, in occasione di un altro notturno in Cattedrale sarà esposto un prezioso apparato festivo sull’antico altare maggiore del Duomo. Non manca la visita guidata al campanile della Cattedrale, martedì 21 alle 22.
Maria Gabriella Leonardi
22 luglio 2012
lunedì 16 luglio 2012
Tecnologia e volontari in 42 città «Ma le donne non sono informate»
DI MARIA GABRIELLA LEONARDI
L e culle per la vita riprendono, attualizzandola, l’esperienza delle ruote degli esposti e sono la testimonianza di una comunità che si muove per salvare un neonato dall’abbandono. La tecnologia ha reso molto sofisticate queste culle che – rispetto agli antenati meccanismi girevoli di legno (muniti di campanella per segnalare il “deposito” dei bebé) – sono molto più evolute: un pulsante solleva la saracinesca, un allarme speciale avverte quando la culla viene messa in azione e delle telecamere all’interno di quest’ultima evitano di mobilitare la macchina dei soccorsi per dei falsi allarmi.
Il tutto per consentire, in poco più di un minuto, alla mamma di restare anonima e al bambino di ricevere le cure di cui ha bisogno. La prima culla per la vita in Italia fu creata nel 1992 a Casale Monferrato ad opera di Giuseppe Garrone, fondatore e presidente della sezione locale del Movimento per la vita. Le culle, a mano a mano, si sono diffuse dal Piemonte in tutta Italia e anche altre organizzazioni hanno ripreso l’iniziativa allestendo una loro culla. Al momento, in Italia, se ne contano 42. Quelle del Movimento per la vita sono realizzate attraverso il volontariato e in grande economia: bastano 2mila euro per ottenerne una sul proprio territorio. Referente nazionale delle culle del Movimento per la vita è Rosa Rao, che ha da pocopubblicato un libro intitolato 'Le culle per la vita', con la presentazione di Carlo Casini. «Nel volume – spiega la Rao – sono elencate tutte le 42 culle italiane, è riportata la loro storia, il loro indirizzo e i numeri telefonici». Il volume si può richiedere al Mpv nazionale. Le culle per la vita hanno soprattutto un valore simbolico: ricordano alla società il triste fenomeno dell’abbandono di neonati e testimoniano la presenza di una comunità che accoglie. Il neonato lasciato nella culla della clinica Mangiagalli di Milano il 7 luglio scorso è il secondo bebè che le culle italiane hanno salvato. La prima deposizione di un bimbo in una culla per la vita è avvenuta nel 2007 all’ospedale Casilino di Roma. «È una buona notizia, il ritrovamento di questo bimbo – commenta Rosa Rao –. È evidente anche l’affetto della madre, che ha lasciato nella culla anche qualche vestitino. Ammiriamo queste donne perché in un momento per loro drammatico dimostrano, comunque, un senso di grande responsabilità e compiono il gesto d’amore di dare il loro figlio ad altre famiglie che hanno meno problemi. Spero che la notizia di questo ritrovamento sollevi dalla disperazione altre donne». Rosa Rao non nasconde però amarezza: «Siamo amareggiati – dice – perché le istituzioni non ci aiutano a divulgare questo servizio, nato spontaneamente dal popolo per la vita e poi diffusosi attraverso altre associazioni ed altri enti».
17 luglio 2012
martedì 3 luglio 2012
Enna si affida alla Madonna della Visitazione
La Madonna della visitazione di Enna |
D a ben 600 anni Maria Santissima della Visitazione è la patrona di Enna. Era il 1412, infatti, quando il Senato di Castrogiovanni, precedente denominazione di Enna, affidò la città al patrocinio della Madonna della Visitazione. Per celebrare questo anniversario è stato indetto un anno giubilare mariano, ricco di appuntamenti promossi da un comitato presieduto dall’ennese Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito. Ieri, uno dei momenti clou, con la visita alla città del cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei. Ad accoglierlo, nella chiesa madre di Enna, il vescovo di Piazza Armerina, Michele Pennisi. «Quest’anno giubilare – ha detto – è caratterizzato da una serie di eventi di fede, tra i quali la benedizione del simulacro e delle corone del Bambino Gesù e di Maria Santissima da parte del Santo Padre Benedetto XVI, e ha fatto conoscere la fervente devozione mariana degli ennesi oltre i confini di questa città mariana. La festa odierna costituisce uno dei momenti più espressivi della identità culturale e religiosa di questa città».
L’importanza della difesa della fede di una comunità è stata sottolineata anche dal cardinale Bagnasco che, in municipio, al sindaco Paolo Garofalo, ha raccomandato «la cura del senso religioso e della fede» che «non appartiene solamente all’ambito dei diritti fondamentali, ma anche è alla radice di una rispettosa amministrazione della cosa pubblica».
La visita di Bagnasco era stata preceduta, due giorni prima, da un raduno di giovani da tutta la Sicilia a cui ha partecipato il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici. Ieri, nella mattinata, il presidente della Cei ha presieduto nel Duomo di Enna l’Eucaristia, sottolineando, nell’omelia, come l’affidarsi degli ennesi al patrocinio della Madonna nasca dall’intuito del popolo credente che vede nella Vergine la via migliore per entrare nel mistero del Figlio di Dio; ma nasce anche dal legame che ognuno sente con la propria mamma.
Il porporato ha guidato ieri sera la processione del simulacro della patrona, accompagnata dal reliquiario del beato Giovanni Paolo II. A conclusione della processione, Bagnasco ha rivolto a Enna una speciale esortazione: «Città di Enna – ha detto – alza lo sguardo e rinnova la fiducia e la tua fede: la Madonna, da seicento anni, ti visita con particolare affetto. E allora, tutto appare diverso: l’onestà e la giustizia, un modo più puro di amare e di stare insieme, un coraggio nuovo e un ardimento attivo per affrontare avversità antiche e nuove… tutto diventa possibile». Parole che richiamano la figura del prossimo beato don Pino Puglisi, che Bagnasco definisce «un sacerdote che è stato un sacerdote e un credente autentico e quindi ha vissuto con coerenza il messaggio evangelico predicando non solo la speranza, ma anche la giustizia che è dentro alla speranza cristiana, incoraggiamento per la Chiesa, per la comunità cristiana e per tutta la società ».
Maria Gabriella Leonardi
3 luglio 2012
Caltagirone in festa per due sacerdoti Saranno consacrati domani da Peri
CALTAGIRONE.
Il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri domani alle 18, presiederà
l’ordinazione di don Dario Curcio, della parrocchia Madonna della Via di
Caltagirone, e di don Rocco Todero, della parrocchia Santa Maria
Maggiore di Scordia. La celebrazione si terrà in Cattedrale, in
occasione della dedicazione della Basilica. Don Curcio e don Todero sono
i primi sacerdoti diocesani a essere ordinati dal vescovo Peri. «Saremo
sorpresi ancora una volta – afferma il presule – dall’iniziativa di
Dio, dalla sua opera e da come una rinnovata Pentecoste nella vita di
questi due uomini, due diaconi, e nella vita della nostra Chiesa
diocesana, possa trasformarci imprimendoun
carattere indelebile: quella trasformazione ontologica, essenziale,
importante nella vita di un uomo». Per il vescovo di Caltagirone questa
ordinazione presbiteriale è importante ancheper
invitare la comunità a pregare per le vocazioni. «È l’occasione –
afferma il pastore – per rinnovare, al popolo santo di Dio, l’invito a
pregare sempre per le vocazioni perché ci siano a misura del bisogno che
ha la nostra comunità credente, e nello stesso tempo ad accompagnare
queste vocazioni con la preghiera».
(M.G.Leo.)
3 luglio 2012
sabato 30 giugno 2012
Caltagirone, chiuso il convegno diocesano: presbiteri e laici insieme per testimoniare - Avvenire
Caltagirone, chiuso il convegno diocesano: presbiteri e laici insieme per testimoniare - Avvenire
« P resbiteri e laici si accolgono nel Signore»: è stato questo il tema del convegno pastorale della diocesi di Caltagirone. Due gli argomenti di fondo: la comunione e la testimonianza. «Il tema della comunione è stato molto ben approfondito e sviluppato – ha sottolineato il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri –. Ritengo che si sia avvertito il senso che ha la comunione: essa non è qualcosa di marginale nella vita e nell’esperienza della Chiesa, ma è innanzitutto il suo principale contenu-to e la sua metodologia privilegiata ». Sulla testimonianza, Peri ha richiamato la diocesi ad un impegno ulteriore.
Tre sono i relatori che hanno sviluppato i contenuti: Ina Siviglia, docente di antropologia teologica alla Facoltà teologica di Sicilia, ha evidenziato tre priorità relazionali: «il primato dell’intimità personale con Cristo; l’intima comunione, corpo a corpo, che si realizza nell’Eucaristia; la sponsalità che chiede al corpo, che è la Chiesa, di protendersi verso lo sposo, che è Cristo». Don Rino La Delfa, preside della Facoltà teologica di Sicilia ha indicato nel presbiterio un luogo relazionale: «La comunione ecclesiale – ha detto – dà origine al presbiterio come dimensione spirituale. L’unità è espressa dalla comunione con il vescovo ». Padre Giovanni Salonia, docente di psicologia pastorale presso l’Istituto teologico San Giovanni Battista di Ragusa ha proposto la categoria della relazione come idea-forte riproposta dal Concilio Vaticano II. «È stato il cristianesimo – ha detto – a spiegare l’importanza della relazione. La Chiesa è relazione».
Maria G. Leonardi
1 luglio 2012
venerdì 29 giugno 2012
«Continuate la cura con le staminali»
DA CATANIA MARIA GABRIELLA LEONARDI
E seguire anche a Catania, in pazienti affetti da coma vegetativo, il trapianto di cellule staminali mesenchimali, staminali adulte che possono essere prelevate da stroma osseo, dal funicolo placentare e dall’adipe. A chiederlo ieri, nella sede dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania, Irene Sampognaro, moglie di Giuseppe Mar-letta, in stato vegetativo da due anni; Giuseppe Camiolo, padre di Smeralda, di 15 mesi, in stato vegetativo persistente dalla nascita, e Pietro Crisafulli, presidente di 'Sicilia Risvegli onlus' e fratello di Salvatore, affetto da 9 anni da sindrome di locked-in.
A loro avviso il trapianto di staminali mesenchimali aiuterebbe i loro congiunti e ci sono già - dicono - numerosi casi di miglioramento di altri pazienti che fanno sperare. In Sicilia non ci sono laboratori specializzati nella coltivazione di staminali mesenchimali. Per questo i familiari dei pazienti instato vegetativo chiedono all’assessorato regionale alla Salute che venga loro data un’opportunità. Ieri il direttore dell’Unità operativa di assistenza domiciliare integrata dell’Asp di Catania, Giuseppe Spampanato, ha dato la disponibilità dell’azienda, nei limiti dalla legge, ad aderire alla proposta dei familiari. La metodica è ancora in fase sperimentale ma l’avvocato dei familiari, Gisella Scollo, precisa: «Il decreto del ministero della salute del 5 dicembre 2006 ammette a pieno titolo i medicinali o/e le preparazioni che l’Aifa ha giudicato clinicamente edaquellianzidetti».La metodica richiesta da queste famiglie è quella attuata dal dottor Marino Andolina, che da anni esegue il trapianto di staminali mesenchimali, secondo il protocollo medico della Stamina Foundation Onlus. Questa metodica aveva dato dei miglioramenti alla piccola Smeralda, bimba catanese di 15 mesi nata dopo un parto che le ha causato una devastante asfissia ipossico ischemica. Mentre è in cura negli Ospedali riuniti di Brescia, un’ispezione dei Nas sospende il trattamento della bimba e chiude il laboratorio perché mancano le condizioni igienico-sanitarie. Sconcertati, i genitori si sentono abbandonati, presentano un esposto denuncia alla procura della Repubblica di Brescia e chiedono urgentemente il ripristino del laboratorio e del trattamento con la metodica che la bimba stava seguendo.
Avvenire, 29 giugno 2012
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