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domenica 19 aprile 2020

CALTAGIRONE Migliorano le condizioni del vescovo Calogero Peri


Ancora ricoverato, respira autonomamente ma «il decorso non sarà breve». L’affetto dei fedeli. Il presule ai sacerdoti: «Cercate di non ammalarvi, non è una passeggiata»
Caltagirone
Sono migliorate le condizioni del vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, ricoverato all’ospedale “Gravina e Santo Pietro” della città siciliana dopo essere risultato positivo al Covid-19. «Il presule è sereno – ha dichiarato il direttore dell’unità operativa di malattie infettive, Salvatore Bonfante – le sue condizioni cliniche sono buone. Anche il quadro radiologico e gli indici di flogosi indicano un chiaro miglioramento. Inoltre respira autonomamente senza apporto di ossigeno». Lo scorso 3 aprile era stato reso noto che Peri era stato infettato dal coronavirus. «Dall’iniziale apprensione per le sue condizioni – ha dichiarato il vicario generale don Gianni Zavattieri – la situazione complessiva si è rapidamente evoluta nella direzione di un lento ma costante miglioramento, che tuttavia richiede un’assidua vigilanza sul decorso che si prevede non breve. Occorre perciò continuare ad essergli vicini con l’affetto e la preghiera, che sono sempre “farmaci miracolosi” nei momenti di difficoltà. Molti come lui in questo
periodo stanno attraversando, insieme alle loro famiglie, sofferenze fisiche e morali drammatiche, e molti anche traumi luttuosi». Tra i tanti messaggi di affetto giunti a Peri anche un video dei bambini dell’Acr diocesana. Il vescovo ha scritto sulla chat del clero diocesano: «Carissimi, i miglioramenti ci sono ma bisogna avere pazienza e sapere aspettare che a poco a poco la salute ritorni. Grazie del vostro affetto e della vostra preghiera che ricambio ad ognuno personalmente. Vi abbraccio e continuiamo a pregare e sperare. Cercate di non ammalarvi, non è una passeggiata ». A tutti i fedeli Peri aveva inviato nei giorni scorsi un altro messaggio: «Lasciamo che quest’anno la Pasqua ce la consegni Dio così come l’ha pensata, preparata e confezionata, inedita e misteriosa, forse senza sconti e privilegi per nessuno. Ha pensato proprio a tutti e a tutto, senza distinzioni. Si è fatto un bel giro, per farci stare fermi e muoversi soltanto Lui».

martedì 14 aprile 2020

Ad Acireale la Chiesa «connette» i giovani

Creare bellezza al tempo del coronavirus. Ad Acireale la pastorale giovanile ha invitato i giovani a utilizzare il tempo delle restrizioni per realizzare un segno da condividere: come una poesia, una riflessione, una canzone, un disegno, un brano musicale. Il tutto deve essere registrato o fotografato o filmato e sarà poi condiviso, sulle pagine social della pastorale giovanile, Facebook e Instagram. L’iniziativa, denominata «#iorestoacasa giovani al tempo del coronavirus!», è stata accolta da tanti ragazzi al punto che sono già stati pubblicati decine di post. Si va dalle poesie alle esibizioni con musica elettronica, dalle vignette ai lavori all’uncinetto. Le pagine social della pastorale giovanile hanno visto crescere i «mi piace» e anche il vescovo Antonino Raspanti ha inviato un videomessaggio in cui
ha espresso apprezzamento per la creatività dei ragazzi.
Giunti anche i videomessaggi di due attori nazionali: Massimo Dapporto e Roberto Ciufoli, già membro della «Premiata ditta». Nel giorno in cui avrebbe dovuto tenersi la Festa del perdono diocesana la band della pastorale giovanile si è esibita via Skype: i componenti hanno cantato e suonato una canzone, ognuno da casa propria, e tutto è stato montato e sincronizzato in un unico video. Il direttore del servizio diocesano, don Orazio Sciacca, commenta: «Grazie a questa proposta si è creato un nuovo ponte con i ragazzi e sono emersi i loro talenti. Non ci siamo fermati:è vero che stiamo a casa ma vogliamo cogliere ciò che c’è di positivo in questo tempo». (Maria Gabriella Leonardi)

sabato 4 aprile 2020

LA DIOCESI IN PREGHIERA PER PERI Il vescovo di Caltagirone in ospedale: è positivo



La diocesi di Caltagirone si stringe in preghiera attorno al suo vescovo Calogero Peri risultato positivo al Covid-19. Giovedì sera il vicario generale, don Gianni Zavattieri, aveva reso noto che il vescovo, di fronte al «malessere che in questi giorni lo aveva provato, e accusando sintomi di tipo influenzale, aveva chiesto di essere ricoverato all’ospedale Gravina di Caltagirone per sottoporsi a controlli e accertamenti». Ieri mattina, in una nota congiunta della diocesi e dell’Azienda sanitaria provinciale, è stato comunicato l’esito del tampone. Le condizioni di Peri sono stabili.
Il presule ha già inviato un messaggio attraverso la chat del clero diocesano. «Vi ringrazio della vostra vicinanza, del vostro affetto e soprattutto della vostra preghiera – scrive Peri –. Vi chiedo anche la cortesia di farvi portavoce pres- so le vostre comunità del mio ringraziamento. Sono nella stanza e in attesa dei risultati hanno iniziato la terapia. Vi terrò informati per quello che saprò sull’evoluzione del decorso ospedaliero. Facendo la volontà di Dio teniamoci uniti nella preghiera». La direzione aziendale di Catania ha voluto aggiungere un proprio messaggio al vescovo «del quale apprezziamo la grande umanità e l’attenzione verso i più fragili e gli ammalati. Siamo sicuri che, anche in questa circostanza, monsignor Peri sarà un’affidabile guida spirituale per tutti gli operatori e per i pazienti». Il presule aveva avvertito i primi sintomi all’indomani della visita al cimitero
di Caltagirone. E domenica scorsa, a causa dei problemi di salute, aveva rinviato l’atto di affidamento a san Giacomo, patrono della città e della diocesi.
In tutto sono adesso tre i vescovi italiani ricoverati a causa del virus. Oltre a Peri, sono contagiati il cardinale vicario di Roma, Angelo De Donatis, e il vescovo di Pinerolo, Derio Olivero
MGL

mercoledì 18 marzo 2020

Acireale apre un «telefono amico» nella Curia


Il numero della Curia diventa una sorta di 'telefono amico'. È la nuova iniziativa della diocesi di Acireale per per stare vicina alle persone ed essere di aiuto, anche se a distanza. In un videocomunicato, il vescovo Antonino Raspanti ha annunciato l’avvio di un servizio di ascolto telefonico. «Un ascolto – ha detto – per conversare moralmente, spiritualmente, rivolto a chi, dovendo stare in grande restrizione può accusare solitudine. A volte basta una piccola conversazione per sfiatare una situazione di tensione o per dare sollievo.
Non solo potete parlare con i parroci al telefono, in più ci sarà anche questo servizio centralizzato in curia». Quattro sacerdoti, a turno, risponderanno alle telefonate e le smisteranno anche verso altri sacerdoti, suore e psicologi professionisti. Il servizio, partito ieri sarà attivo tutti i giorni, tranne la domenica, dalle
9 alle 12 e dalle 15 alle 21. Il numero telefonico è 095 601102.
L’iniziativa si aggiunge a quelle già in atto. Molti sacerdoti infatti stanno raggiungendo per telefono ammalati e anziani soli, cui, nel rispetto delle precauzioni sono disponibili a portare la Comunione e per confessare.
Disponibili anche i volontari delle Caritas per portare pacchi a casa di chi non può muoversi e ha gravi necessità. In questi giorni spesso il vescovo invia video messaggi sui social: «Vogliamo essere in tutti i modi vicini – spiega – vogliamo far sentire a tutti che ci mancate e che vorremmo al più presto abbracciarvi e ancora una volta solennemente lodare il Signore».
(Maria Gabriella Leonardi)

martedì 17 marzo 2020

Dulcis in fundo Il parroco manda inviti e musica


Utilizzando gli altoparlanti del campanile don Carmelo Di Costa manda messaggi di speranza ai suoi parrocchiani e canzoni per incoraggiarli. Accade a Nunziata, frazione collinare di Mascali, nel catanese. Don Carmelo è il parroco della chiesa madre Madonna dell’Itria. «Sabato – racconta – ho cominciato esponendo sulla facciata della chiesa il tricolore, per simboleggiare l’unione con tutta l’Italia. Poi, usando l’altoparlante, ho dato messaggi per ricordare le regole da rispettare: non uscire, stare attenti.
Poi, per sdrammatizzare, ho messo il brano 'La cura' di Battiato, perché anche se stiamo distanti dobbiamo prenderci cura
degli altri. In seguito, ho amplificato il brano 'E ti vengo a cercare', per ricordare l’importanza di cercare Dio. Domenica ho messo l’inno nazionale e, essendoci una bella giornata, ho messo 'O sole mio'. Come il sole riscaldava la nostra giornata, Gesù riscalda il nostro cuore». L’altoparlante copre tutto il paese che conta poco più di 2.000 abitanti, di cui molti anziani. Per strada un silenzio tombale. I messaggi di don Carmelo durano pochi minuti e il sacerdote non intende lanciarli tutti i giorni. Grazie agli altoparlanti don Carmelo ha trasmesso anche la Messa, che poteva essere seguita in diretta su YouTube. In tanti hanno gradito l’iniziativa e hanno ringraziato il parroco.
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sabato 14 marzo 2020

Il vescovo Raspanti igienizza sedie e panche in cattedrale


Il vescovo di Acireale, vicepresidente della Cei per il Sud, si è unito ai volontari per sanificare il duomo della sua diocesi in vista delle liturgie festive, che in Sicilia si svolgono regolarmente.

Il vescovo di Acireale monsignor Antonino Raspanti, vice presidente della Cei per il Sud Italia, ha deciso di partecipare in prima persona all'impegno responsabile al servizio degli altri in questo momento di preoccupazione per il diffondersi del coronavirus. L'ha fatto impegnandosi nella sanificazione dei banchi della cattedrale di Acireale.
MGL
7 marzo 2020

mercoledì 26 febbraio 2020

Donare gli organi vita oltre il dolore

Nel 1994 perse il figlio Luigi, di 15 anni, in un incidente stradale. Lui e la moglie acconsentirono all'espianto degli organi. Da allora cambiò la vita di Giuseppe Distefano, di Riposto, nel Catanese, dirigente scolastico ora in pensione. Da quella grande tragedia è scaturita in Giuseppe una sensibilità particolare per la donazione degli organi. Inizia a promuoverne la cultura sino a diventare, per un periodo, presidente siciliano dell'Associazione per la donazione di organi. "La sensibilità - racconta - l'ho sviluppata perché ho perso un figlio, abbiamo donato gli organi e lì è scattata la molla. Se non avessi avuto quel dolore, forse non mi sarei interessato a questo tema. La nostra è una semina continua, quando senti che c'è una donazione, significa che quello che fai è proficuo". La Sicilia, purtroppo, è al penultimo posto in Italia. Ma Distefano, quando è stato presidente regionale dell'Aido, ha constatato che molto dipende dal mancato funzionamento del sistema sanità-volontariato-politica. "Siamo generosi come piemontesi o umbri, solo che in quelle zone l'organizzazione è migliore", spiega. E programma incontri nelle scuole dove è invitato per sensibilizzare i giovani. Il presidente Mattarella gli ha appena consegnato l'onorificenza dell'Ordine al merito della Repubblica per il suo impegno instancabile.