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giovedì 2 luglio 2020

Riapre chiesa di Fiandaca Oggi Messa di Raspanti


Riaperta al culto oggi grazie alle offerte delle diocesi siciliane dopo il sisma del 2018. È la chiesa 'Santa Maria delle Grazie' di Fiandaca, frazione di Acireale. Lo fa per la festa della Madonna delle Grazie a cui è intitolata. Il costo totale dei lavori ammonta a circa 40mila euro. La chiesa è stata danneggiata durante diversi terremoti. Oggi alle 19 a presidere la Messa sarà il vescovo di Acireale Antonino Raspanti. 
(M.G.Leo.)

mercoledì 1 luglio 2020

A Caltagirone Madonna della Via riapre alla speranza


Un triage di accoglienza ogni mattina, la rilevazione della temperatura, igienizzazioni dopo ogni attività. Sono solo alcune delle azioni di prevenzione attuate dall’oratorio Madonna della Via di Caltagirone per il grest, l’unico della città. L’oratorio ha pure presentato un progetto all’Asp e al Comune con i protocolli adottati. Solo 56 i bimbi accolti, meno di un quarto rispetto al 2019. «Ci siamo accorti che erano spaventati, bloccati dalla paura e dai mesi di solitudine, questo ci ha spinto a organizzare il grest, perché le regole sono tantissime, il lavoro

preparatorio molto e tante le responsabilità», dice Gabriele Cappellano, animatore responsabile del protocollo di sicurezza e futuro medico. «È un’opportunità per superare l’impatto forte che ha lasciato la pandemia – dice il parroco don Francesco Minolfo – e anche un’esperienza fondamentale per lo sviluppo della personalità». 

(Maria Gabriella Leonardi)

sabato 27 giugno 2020

«Panari» solidali a Caltanissetta


In siciliano il "panaro" è un cesto. Un panaro di prodotti alimentari siciliani è quello che la Caritas della diocesi di Caltanissetta ha deciso di distribuire alle persone che sostiene. Il progetto, annunciato dal vescovo Mario Russotto, è promosso insieme all'Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro, diretti da Giuseppe Paruzzo, che spiega: «Abbiamo preparato due panari: uno con prodotti provenienti solo dal territorio diocesano: la pasta, miele, marmellata, latte e altro. Un secondo panaro contiene prodotti siciliani, ad esempio il tonno di Trapani, la passata di ciliegino di Ragusa, la pasta e le lenticche di Palermo». L'anno scorso, di questi tempi, la Caritas di Caltanissetta seguiva 750 persone circa. Oggi, dopo il Covid, ne sta seguendo circa 2.700. «I numeri sono esplosi – racconta Paruzzo – tante persone non le conoscevamo. Qualcuno è venuto da noi anche su una bella auto: prima lavorava ma dopo tre mesi di fermo si è ritrovato a non avere più nulla. Ci sono attività che non hanno ancora riaperto per debiti arretrati e in giro ci sono anche molte meno persone». La Caritas nissena ha aperto un albo fornitori solidali e tante aziende praticano prezzi ridotti o fanno donazioni. «La Diocesi di Caltanissetta – si legge sul sito della Caritas – è fiduciosa perché il progetto potrà essere un modello nell'intero territorio siciliano».
MGL

sabato 13 giugno 2020

Festa anche a Messina per il santo patavino


Festa oggi nella Basilica Santuario di Sant’Antonio a Messina per la solennità del santo di Padova. Quest’anno la festa è condizionata dalle restrizioni anti Covid-19. Annullate tutte le manifestazioni esterne, le celebrazioni si terranno dentro il Santuario mantenendo il distanziamento personale.

Programmate nove messe a partire dalle 7 sino alle 21. Tramite un maxi schermo si potrà assistere alle celebrazioni anche dal cortile. Alle 17.30 l’arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Maria del Mela Giovanni Accolla presiederà la Messa solenne che sarà trasmessa in diretta dalle tv locali di Messina e Reggio Calabria e dai

canali social della Basilica.

Verrà distribuito il “pane di sant’A Antonio” ad ogni Messa, e sarà possibile l’offerta dei gigli all’altare del Santo. La Basilica rimarrà aperta tutto il giorno, dalle 6.30 sino alle 22. Chi la visiterà potrà ricevere l’indulgenza plenaria.

Rai 1 dedicherà un omaggio alla festa messinese nella trasmissione “A Sua Immagine, Le ragioni della Speranza” alle 15.55.

(Maria Gabriella Leonardi)

martedì 9 giugno 2020

Qui Acireale «Saremo in pochi ma a Giarre non ci fermiamo»

L’oratorio festivo di Giarre, nella diocesi di Acireale, si sta cimentando nella nuova esperienza del Grest al tempo del coronavirus. Ogni estate ospitava un centinaio circa di bambini. Quest’anno non potranno essere più trenta, saranno divisi in piccoli gruppi di cinque, seguiti da uno o due educatori. I gruppetti dovranno stare tra loro distanti. Il Grest si terrà nei giorni dispari dal 6 al 31 luglio, sarà rivolto a bambini dai 6 ai 14 anni e con le richieste di partecipazione che arriveranno sarà stilata una graduatoria in base

alle direttive ministeriali. «È una situazione complessa», dice una delle educatrici del Grest, Laura Lo Iacono: «La diocesi e il Coorda, Coordinamento oratori, ci hanno chiesto di non fermarci. Come oratorio offriamo un servizio ed è giusto metterci a disposizione. La Chiesa questo ci insegna a metterci a disposizione anche nei momenti di difficoltà». (Maria Gabriella Leonardi)

martedì 26 maggio 2020

A Caltagirone un museo internazionale del crocifisso


Creare un Museo internazionale del crocifisso a memoria della pandemia del coronavirus. È l’iniziativa che sta portando avanti padre Enzo Mangano, rettore del santuario del Santissimo Crocifisso del Soccorso a Caltagirone. Il Santuario si trova vicino Caltagirone e risale al 1708 quando un agricoltore, Antonio Centorbi, per ispirazione divina, ritrovò un affresco di Cristo crocifisso nella stalla. Da allora questo luogo è diventato un riferimento importante per la comunità cattolica.
L’idea di padre Enzo è di allestirvi un museo, con opere sul tema della crocifissione. Per questo si è rivolto ad artisti, ceramisti (Caltagirone è la patria della lavorazione della ceramica) e donatori privati. «Unisciti in questo storico inizio del Museo internazionale del Crocifisso – è l’invito del rettore – a imperitura memoria di questa pandemia “speriamo unica”, con
la tua arte ceramicale, pittorica, scultorea o altro, che manifesti la tua fede, la tua devozione o il tuo “sentire”». Il coronavirus ha provato molto l’area del calatino. In una casa di riposo, poi sequestrata, si sono verificati tredici decessi.
Nell’ospedale “Gravina” tra i ricoverati anche il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri; un lotta alla malattia la sua che ha tenuto in apprensione la diocesi e che, per fortuna, ora è solo un brutto ricorso.
Proprio a monsignor Peri padre Mangano ha deciso di intitolare il Museo che sarà inaugurato il 14 settembre, festa dell’esaltazione della Croce. (Maria Gabriella Leonardi)

domenica 24 maggio 2020

Caltagirone, l'arte che avvicina tutti


Come stare accanto ai fedeli durante la quarantena? La fantasia non è mancata al diacono don Sebastiano Cristaudo, della diocesi di Caltagirone, che durante la pandemia ha creato un gruppo Facebook e uno WhatsApp per rimanere vicini alle persone con messaggi artistici di consolazione e speranza. Ha preso quindi a modello il "Decameron" di Boccaccio che, è risaputo, narra di dieci ragazzi rifugiati in campagna per sfuggire alla peste, i quali raccontano ogni giorno una novella. «Ho coinvolto degli amici – dice don Sebastiano – e abbiamo proposto su un gruppo Facebook il nostro Decameron siciliano, "I deci Jorni". Abbiamo donato cento contributi artistici, non solo novelle, ma anche disegni, musiche, foto, e altro perché ognuno si esprimeva con forme artistiche diverse». L'iniziativa ha avuto successo ed è proseguita con "I quaranta e na nuttata", cioè la versione siciliana delle "Mille e una notte". Ogni notte veniva raccontata una storia e il giorno dopo il finale; tra le due parti gli altri potevano ipotizzare una conclusione. Hanno partecipato artisti di ogni ambito. Sono intervenuti a salutarli anche i vescovi di Caltagirone e di Noto. Il gruppo, che resta attivo, si chiama "Alla corte del re Davide": un luogo dove ognuno può esprimersi con l'arte, che ha uno spazio pure sul sito della diocesi di Caltagirone.
MGL