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mercoledì 16 maggio 2018

A Catania il «Dado» che educa alla pace

Domani, nel parco Gioeni di Catania sarà installato un grande 'Dado della Pace' nell’ambito della manifestazione 'Costruiamo la Pace/Let’s Build Peace', promosso delle associazioni 'Living Peace International' e 'Elephants for Peace' e da diverse scuole di Catania, con il contributo di scuole nazionali, europee e di altri continenti. Viene proposto come metodo didattico un dado sulle cui facce sono riportate frasi corrispondenti a valori universali di pace, illustrate da due personaggi del fumetto creati da Walter Kostner Gibì e Doppiaw, che aiutano a comprenderne meglio il significato: amo per primo; amo tutti; amo l’altro; ascolto l’altro; ci perdoniamo l’un l’altro; ci amiamo l’un l’altro. Il percorso di educazione alla pace, che diverse scuole catanesi hanno accolto, è stato ideato dall’insegnante uruguaiano Carlos Palma, che ha vissuto in Medio Oriente per più di 25 anni il dramma delle continue guerre. Da questa esperienza è nato il progetto, che si sta diffondendo sempre più nel mondo. L’opera 'Il Dado della Pace', alta circa 2 metri, realizzata e donata da Emanuele Papa, sarà posta all’ingresso del parco Gioeni di via Del Bosco in modo da essere una testimonianza visibile dei tanti che ogni giorno curano l’educazione alla cittadinanza globale e alla pace: l’obiettivo ultimo della manifestazione è quello di promuovere la 'fraternità', cercando di vivere e di trasmettere, innanzitutto nei ragazzi, una cultura basata sul rispetto reciproco e sulla solidarietà.
MGL
7 maggio 2018

mercoledì 18 aprile 2018

«Rimanete in Sicilia» Per frenare l’esodo si mobilita la Chiesa

CALTANISSETTA
Sembra un esodo senza fine quello dei giovani che lasciano la Sicilia: un fenomeno che nel centro dell’isola, a Caltanissetta si avverte con più forza. Gli ultimi dati in possesso della Caritas diocesana nissena, forniti anche all’ultima Settimana sociale dei cattolici, parlano di un tasso di disoccupazione giovanile maschile del 57% e femminile del 56,9%. Le donne sono più penalizzate degli uomini del 23,8% nel trovare un lavoro e i ragazzi che non arrivano a diplomarsi sonoil 41,7%.
Per capire com’è realmente la situazione oggi sul territorio, il direttore della Caritas diocesana di Caltanissetta, Giuseppe Paruzzo, racconta un aneddoto: «Avevo chiesto al direttore Caritas di un Comune di 3mila abitanti di fare il punto sulla questione, ma lui mi ha risposto che non c’erano più giovani dalle sue parti».
L’emergenza qui si chiama lavoro, non solo bisogno di denaro. «Stiamo aiutando una signora con un progetto sul reddito minimo di inserimento, ha una situazione familiare complicata, un figlio con una grave disabilità per cui volevamo sostenerla pagandole la retta del centro dove deve andare il bambino – racconta il direttore Caritas –. Ma lei ci ha detto: 'Invece di darmi dei soldi per la retta per il bambino, la stessa cifra non la potete dare a mio marito per un lavoro?'. Era per lei più dignitoso guadagnare quei soldi per suo figlio».
La diocesi è scesa in campo, con un convegno apertosi ieri e che si chiude oggi, dal titolo 'Costruiamo il la-voro, il diritto di rimanere nella propria terra', promosso dalla Caritas, dall’ufficio diocesano di pastorale sociale e dalla Consulta per le aggregazioni laicali. «Non parliamo di 'problema lavoro', il lavoro non è un problema e non vogliamo parlarne negativamente – precisa Paruzzo –. Parliamo di lavoro come opportunità e lo facciamo con coloro che pensiamo siano gli attori principali: l’agricoltura e l’artigianato. Ad esempio, non si trovano persone che si occupino di marketing agricolo, non ne esistono. Mi spiegavano che è complicato fare nascere una mela su un albero, ma più complicato è raccoglierla per venderla. La bellezza sta nelle attività lavorative che si possono creare».
La diocesi di Caltanissetta vuole anche promuovere l’idea delle cooperative di comunità, dove i cittadini sono produttori e fruitori di beni e servizi, un’esperienza che ha avuto successo nel nord Italia. «Abbiamo delle belle comunità unite e forti – aggiunge il direttore della Caritas – e abbiamo pensato di far nascere delle cooperative da queste comunità. Abbiamo invitato il referente di Confcooperative nazionale per le cooperative di comunità per capire cosa sono, cosa fanno e che non sono realtà che possono nascere solo a Reggio Emilia, ma anche a Caltanissetta, a San Cataldo, ovunque può nascere un’idea di cooperativa di comunità». La diocesi sta lanciando un bando per assegnare piccoli finanziamenti volti alla nascita di cooperative di comunità. «Vogliamo lanciare la speranza che anche qui le cose si possono fare – conclude Paruzzo –. È in gioco il diritto di rimanere nella nostra terra».

martedì 10 aprile 2018

Giovani in Consiglio: a Catania «si cambia»

Farà tappa domani a Catania la manifestazione nazionale #Conibambini- Tutta un'altra storia. Alle ore 10 nell'aula consiliare del Comune si terrà "Con i bambini a palazzo di città", un consiglio comunale autogestito dagli studenti catanesi per parlare di tre parole chiave: periferie, povertà educativa e comunità educante. Racconteranno come vedono le periferie, come la povertà educativa incide nella crescita e nel futuro dei minori, l'importanza di una comunità educante a Catania e nell'hinterland e cosa si può fare, insieme, per contrastare il crescente fenomeno della povertà anche nel capoluogo etneo. Il sindaco di Catania, Enzo Bianco, e il presidente di Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore, porteranno i saluti ai ragazzi, che verranno ascoltati da Giuseppe Schena, consigliere di amministrazione di "Con i Bambini" e presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.
La manifestazione sta attraversando l'Italia per incontrare comunità educanti e ragazzi, condividere idee e buone pratiche di contrasto alla povertà educativa minorile e offrire opportunità ai giovani. È già stata a Torino, Reggio Emilia, Milano, Napoli e Brindisi e si concluderà a Roma. L'iniziativa è promossa dall'impresa sociale "Con i Bambini", soggetto attuatore del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, nato da un'intesa tra fondazioni bancarie, il Forum nazionale del terzo settore e il Governo. In Sicilia, già diversi progetti sono stati finanziati da "Con i bambini".
MGL

sabato 24 marzo 2018

ACIREALE Una cena di solidarietà per chi è in difficoltà

La diocesi di Acireale organizza una cena per le persone che vivono situazioni di povertà. L’appuntamento è per domani, Domenica delle Palme, a partire dalle 18.30 nella chiesa di San Rocco ad Acireale. Con il coordinamento della Caritas diocesana, la cena sarà preparata e servita insieme da padri Camilliani, Società di San Vincenzo de’ Paoli, volontarie Vincenziane, volontari dell’Ordine francescano secolare, Fraternità Misericordia, pastorale della salute, pastorale giovanile, Movimento adulti scout cattolici italiani, Gruppo scout Acireale 6. L’incontro, sollecita il vescovo Antonino Raspanti, è l’occasione per sensibilizzarsi sull’importanza di mettersi a servizio di quanti, sul territorio, vivono gravi disagi economici, sociali e drammi di solitudine.
Maria Gabriella Leonardi

giovedì 8 marzo 2018

Codice rosa per tutelare le vittime di violenza

Ad Acireale la giornata internazionale della donna sarà celebrata con un’iniziativa a sostegno delle vittime di violenza. Nell’ospedale “Santa Marta e Santa Venera”, infatti, sarà presentato il progetto “Codice rosa”: all’accesso al pronto soccorso – spiegano all’Asp – alla donna vittima di violenze verrà assegnato un codice rosa, che si affianca a quelli tradizionali (rosso, giallo, verde e bianco). Si avvierà una procedura prevista per l’ascolto, la presa in carico e l’assistenza integrata. Dopo una ricerca-intervento e una fase di sperimentazione nel pronto soccorso acese, avviata nel 2016, il percorso “Codice rosa” sarà attivato in tutti i pronto soccorso dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania.
Così come indicano le “Linee guida nazionali soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza” il percorso “Codice rosa” dell’Asp di Catania non solo assicura tutti gli standard di intervento previsti dalla norma, ma alza i livelli di assistenza prevedendo l’intervento di uno psicologo e di un assistente sociale ad integrazione del team medico-infermieristico del pronto soccorso. Inoltre, il percorso viene integrato da un protocollo con l’individuazione di procedure d’intervento condivise fra Asp, Procura, forze dell’ordine, comuni e associazioni. Sempre oggi, il vescovo di Acireale Antonino Raspanti svelerà la targa con i bollini rosa per il biennio 201819 attribuiti all’ospedale acese dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna.
MGL

mercoledì 7 marzo 2018

Acireale. Festa del perdono per sentirsi discepoli amati

La Quaresima di Acireale è scandita dalla festa del perdono che si tiene, in tre tappe, nelle principali città della diocesi. La settimana scorsa la prima tappa si è svolta a Randazzo per il VI vicariato. Domani alle 20 seconda tappa nella chiesa Gesù Lavoratore di Giarre per i giovani dei vicariati IIIIV e V, alla presenza del vescovo Antonino Raspanti; terza tappa per i primi due vicariati giovedì 15 ad Acireale.
Come spiega don Giuseppe Pavone, responsabile diocesano del Servizio di pastorale giovanile: «La festa del perdono è una liturgia penitenziale con le confessioni, un’occasione per riflettere sull’immagine guida del Sinodo dei giovani: il discepolo amato». Per i giovani che lavorano la Pastorale giovanile, nella propria sede, la chiesa dello Spirito Santo ad Acireale, sta organizzando anche degli esercizi spirituali che si terranno nelle sere del 20, 21 e 22 marzo. In vista poi del cammino sinodale, per «allenare» i ragazzi l’ufficio diocesano, insieme ad alcuni sacerdoti, organizza un’escursione alla Rocca di Novara di Sicilia in programma il martedì dopo Pasqua.
MGL

mercoledì 14 febbraio 2018

Acireale ricorda la lectio di Ratisbona

L a diocesi di Acireale ricorda la lectio magistralis che Benedetto XVI tenne il 12 settembre 2006 nell’aula magna dell’università di Ratisbona. Lo fa oggi alle 18 – nella sala conferenze del Credito siciliano, in via Sclafani 40 ad Acireale – con un dibattito sul libro La provocazione del logos cristiano – il discorso di Ratisbona di Benedetto XVI e le sfide interculturali( Rubbettino; pagine 206; euro 12,75) a cura di Laurent Mazas e Gabriele Palasciano, con la premessa del cardinale Gianfranco Ravasi e l’introduzione di Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e vice-presidente della Cei. Intervengono l’ex premier Giuliano Amato, giudice della Corte costituzionale e membro della consulta scientifica del “Cortile dei gentili”, e Silvana Riccio, prefetto di Catania. Modera l’incontro il giornalista Salvo Fallica. «Questo dibattito – dice il vescovo Raspanti, promotore dell’evento – è un’occasione importante per la nostra comunità acese e non solo, perché il discorso del papa emerito Benedetto XVI è sempre di grande attualità dal punto di vista teologico e del dialogo interculturale e interreligioso.Viviamo in una situazione storica locale e mondiale in cui la mobilità dei popoli fa sì che le culture si incontrino e quindi propongo questa conversazione nella mia diocesi per costruire un dialogo di pace tra le diverse religioni».
Maria Gabriella Leonardi