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giovedì 15 maggio 2014

E a Messina si apre l’Anno di Annibale Maria di Francia

MARIA GABRIELLA LEONARDI
MESSINA
Nella Basilica santuario Sant’Antonio di Messina si celebra oggi il 10° anniversario della canonizzazione di sant’Annibale Maria di Francia. E nell’occasione, alla presenza dell’arcivescovo di Palermo, il cardinale Paolo Romeo, sarà aperto l’Anno annibaliano 2014 - 2015. Oggi alle 18 il porporato presiederà il Pontificale a cui prenderanno parte anche il superiore generale dei Rogazionisti, padre Angelo Mezzari, e la madre generale delle Suore Figlie del Divino Zelo, madre Teolinda Salemi, i due rami religiosi fondati dal santo. Alle 19.30 è prevista la tradizionale benedizione delle gardenie, a ricordo del miracolo che sant’Annibale fece ad un fioraio di Cumia. Di seguito partirà la processione con la reliquia del suo cuore incorrotto, che si snoderà per le vie cittadine per rientrare nella Basi-lica di Sant’Antonio, fondata dallo stesso padre Annibale.
Come ogni anno si prevede un grande afflusso di fedeli. Alle ore 12 sarà celebrata una Messa nella cripta della Basilica, con la partecipazione del corpo di polizia provinciale, che ha in sant’Annibale il suo protettore. Numerose anche le iniziative collaterali a partire da quella portata avanti dalle Suore Figlie del Divino Zelo, che continuano l’antica tradizione del “pane padre Francia”: le tipiche pagnotte saranno distribuite durante tutto il giorno in piazza del Popolo. Nel teatro Padre Annibale allo Spirito Santo, invece, a partire dalle 10.30 si svolgerà una tavola rotonda sul tema “Siamo tutti uguali? L’attualità del messaggio di sant’Annibale”. Per un privilegio concesso dalla Santa Sede, per tutta la giornata chiunque visiterà la Basilica e si atterrà alle disposizioni della Chiesa, potrà lucrare l’indulgenza plenaria.
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lunedì 5 maggio 2014

La grande muraglia verde per fermare il Sahara che avanza

MARIA GABRIELLA LEONARDI
Una grande muraglia verde di alberi piantati per arginare l’avanzamento della desertificazione del Sahara. È l’ambizioso progetto portato avanti dal 2005 dall’Unione africana e di cui si è parlato ieri nel dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania, in una giornata di studio promossa dalla Cattedra “Jean Monnet”, guidata dal professore Emilio Castorina, in collaborazione con Econet, Centro di Diritto costituzionale europeo e comparato.
Il professore Pasquale Policastro, direttore del laboratorio di Diritto costituzionale comparato transnazionale Peacelab, dell’Università di Szczecin in Polonia, spiega: «Al progetto della Grande muraglia verde partecipano al momento undici Stati; il fine è sviluppare una riforestazione che parta dal Senegal e arrivi sino a Gibuti, circa 7000 chilometri. Sono previsti spazi riforestati, altri adibiti ad agricoltura e altri ancora adibiti alla raccolta dell’acqua. L’iniziativa registra una grossa partecipazione del volontariato internazionale».
Presente ieri Ody-Marc Duclos, direttore dell’organizzazione internazionale Sukyo Mahikari Abdijan inCosta d’Avorio e iniziatore del movimento di volontariato che lavora alla “Grande muraglia verde”. Con lui hanno portato la loro testimonianza anche la professoressa Teresa Freixes dell’Università autonoma di Barcellonae Ibrahima Ly dell’Università di Dakar in Senegal.
Il progetto riveste sia una valenza ambientale che socioeconomica, come soggiunge Policastro: «Arrestare l’avanzamento del Sahara significa fare una passo avanti per la protezione di tutto l’ambiente del pianeta. Molto spesso ci lamentiamo degli immigrati che giungono nel nostro Paese ma con iniziative simili, ricostituendo il tessuto sociale si potrà fare in modo che queste persone si sviluppino nel luogo ove sono nate».
Gli alberi che vengono piantati vengono scelti in base alla capacità di adattarsi al clima e al possibile ritorno economico che possono portare. Policastro insieme a un gruppo di undici studenti, ha partecipato ad attività volontarie di rimboschimento in Senegal; un’esperienza che è stata documentata in un filmato (proiettato ieri): «Il gruppo di volontari con il quale abbiamo collaborato – spiega – ha piantato, dal 2005, circa 800mila piante. All’inizio erano pochi, piano piano i giovani hanno ispirato altri giovani da tutto il mondo: riteniamo che questa cittadinanza transnazionale e la sussidiarietà si siano sviluppate in maniera molto significativa e d’esempio per noi».
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martedì 22 aprile 2014

ACIREALE Raspanti consacra due nuovi presbiteri

Domani alle 18.30 il vesco­vo di Acireale, Antonino Raspanti, nella Cattedrale ordinerà presbiteri don Maurizio Guarrera e fra’ Lorenzo Ficano. Don Mau­rizio ha 29 anni ed è origi­nario della parrocchia ace­se di S.Maria La Stella. Nel 2006 è entrato in Semina­rio, nel 2011 si è trasferito a Roma, presso l’Almo Col­legio Capranica e studia presso la Pontificia Univer­sità Lateranense per con­seguire la licenza in diritto canonico. Fra Lorenzo Ma­ria Ficano, 40  anni, dell’Or­dine dei frati minori, è ori­ginario di Palermo. Prima di scoprire la sua vocazio­ne ha lavorato nel campo turistico, in Italia e all’este­ro. È entrato in convento nel 2002, nel 2011 si è lau­reato in teologia ed è stato trasferito ad Acireale nel convento dei frati minori di San Biagio.
(M.G.Leo.) 

martedì 8 aprile 2014

Acireale Il vescovo Raspanti invita a pranzo i poveri Un gesto di solidarietà nella Domenica delle Palme

Acireale.Il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, ha invitato la comunità diocesana a vivere un momento forte di comunione con i poveri, organizzando un pranzo solidale la Domenica delle Palme. «Ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle – scrive alla diocesi –. La miseria non coincide con la povertà; la miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza. Non siamo in grado di risolvere le diverse povertà, ma possiamo accendere la speranza. In occasione della Santa Pasqua, organizziamo un tempo di fraterna solidarietà con i poveri consumando con loro il pranzo nel giorno della Domenica delle Palme». L’iniziativa sarà coordinata dalla Caritas diocesana, con la collaborazione dei padri Camilliani, della Società San Vincenzo dei Paoli e delle volontarie Vincenziane. L’appuntamento è nei locali del centro di accoglienza San Camillo. Domenica i volontari e quanti vorranno collaborare inizieranno a preparare il pranzo dalle 9, mentre l’accoglienza e il servizioai tavoli inizierà alle 12.30
Maria Gabriella Leonardi

giovedì 20 marzo 2014

«Quaresima di carità» per i papà separati

MESSINA - Offrire ai papà separati uno spazio fisico ove possono affrontare il primo anno dopo la separazione, dando il tempo di potere riorganizzare la loro esistenza. È il progetto a cui viene dedicata, nell’arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, la Quaresima di carità 2014. Come spiega padre Gaetano Tripodo, direttore della Caritas diocesana della città dello stretto, «Dall’osservazione costante di questo fenomeno sociale, rilevato anche dall’opera svolta dai Centri di ascolto Caritas, che quotidianamente accolgono fratelli e sorelle provati e carichi di dolore, è nata l’esigenza di dare qualche risposta alle tante famiglie segnate da sofferenze e disagi di natura spirituale, esistenziale edeconomica».La Caritas messinese ha condiviso questa preoccupazione con le suore Francescane dei poveri, che accompagnano famiglie ferite da separazioni o divorzi, ed è emerso che proprio i papà separati risultano più esposti al rischio - dopo la separazione - di cadere nel baratro della povertà.
Il progetto, denominato Osea è supportato dall’Istituto Ancelle Riparatrici, dal quale la Caritas da tempo ha ricevuto l’immobile di Galati destinato ai senza dimora e che oggi mette a disposizione della «casa per i papà separati» alcuni locali dell’Istituto Santa Chiara, nell’omonimo rione.
«L’auspicio – conclude padre Tripodo – è che la Quaresima di Carità 2014 possa essere occasione per esprimere la generosità della comunità cristiana e il sostegno all’attuazione di questo progetto».
Maria Gabriella Leonardi

mercoledì 19 marzo 2014

A Caltanissetta bandiere contro l’azzardo Ieri il FlagMob degli studenti, promosso dalla Caritas diocesana. Il vescovo Russotto: «Ci vuole coraggio»


Caltanissetta. La diocesi di Caltanissetta si mobilita contro il gioco d’azzardo, sventolando bandiere. Ieri mattina gli studenti degli istituti superiori sono stati coinvolti nel “FlagMob: smetti e vinci”, organizzato dalla Caritas diocesana per sensibilizzare sulle problematiche connesse al gioco d’azzardo patologico. Originale strumento di questa mobilitazione sono state le bandiere (flag in inglese) che gli studenti hanno esposto e sventolato insieme a motti antigioco d’azzardo. La mobilitazione ha coinvolto tutta la città: 9 Istituti superiori, 21 parrocchie, bandiere con il motto “La vita non è un gioco: smetti e vinci!” appese sulle facciate di tanti palazzi istituzionali, dal Comune alla Prefettura. «L’iniziativa – spiega il co-direttore della Caritas diocesana Giuseppe Paruzzo – nasce nell’ambito del più vasto progetto di sensibilizzazione, prevenzione e cura dal gioco d’azzardo patologico (Gap), che da qualche mese ha visto l’apertura di uno sportello-centro di ascolto per chi desidera essere aiutato ed accompagnato in un percorso di liberazione». Si accede al servizio per appuntamento, telefonando al 3892074308 da lunedì a venerdì dalle 9,30 alle 12 e dalle 15,30 alle 17,30. In pochi giorni sono state numerose le telefonate. A incoraggiare i volontari il vescovo di Caltanissetta, Mario Russotto: «La nostra si sta rivelando un’epoca di grandi paure. Ci vuole coraggio…delle proprie idee, dei proprisentimenti, della propria fede».
Maria Gabriella Leonardi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

venerdì 7 marzo 2014

ACIREALE Raspanti relatore all’incontro del Meic

Il gruppo del Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic) di Acireale ha organizzato per lunedì 10 marzo alle 18, nell’aula magna del Liceo scientifico 'Archimede' di Acireale, nel Catanese, una conversazione con il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti sul tema «L’infinito nel cuore. Cercatori di Dio per le vie della storia ». L’incontro si prefigge di dare delle risposte alle complesse domande inerenti la fede e a dare voce a tutti quegli interrogativi che sono sempre presenti nel cuore dell’uomo.
Maria Gabriella Leonardi