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domenica 9 maggio 2010

Siracusa: il fiore dei bimbi per Maria


Tra gli eventi del mese di maggio siracusano, ieri, nel santuario della Madonna delle Lacrime, si è tenuta l'offerta dei fiori dei bambini e il loro affidamento alla Madonna. Tante le mamme e i papà dell'arcidiocesi aretusea che hanno partecipato con entusiasmo a questo appuntamento, portando i loro piccoli con un fiore in mano per la Madonnina. A loro, il rettore del Santuario padre Giansiracusa, ha rivolto un invito:"Collaborate con la Madonna perchè i vostri figli assomiglino all'unico figlio di Dio" e ha anche aggiunto:"non fate tutto voi, perchè poi pretenderanno tutto da voi: metteteli nella condizione di coollaborare".
Siracusa è uno dei più importanti santuari mariani siciliani e nel mese di maggio vi si intensificano i pellegrinaggi. Per questo mese, l'arcivescovo di Siracusa, mons.Salvatore Pappalardo, in un messaggio, ha scritto:"Vivere il mese di maggio facendo un pellegrinaggio a Siracusa, ai piedi della nostra Madonnina, vuol dire lasciarsi incontrare dai suoi occhi e pensare che quegli occhi vedono Cristo Gesù nostro Signore; vuol dire soprattutto fare esperienza di quegli occhi della Madre, rivolti verso di noi con uno sguardo di immensa tenerezza e amore".
Ogni giorno, in questo santuario che custodisce le lacrime della Madonna, e loro suo arcano messaggio, alle ore 18 viene recitata la coroncina del mese di maggio, il rosario e le litanie; di seguito viene celebrata la Messa. Alle 21 viene recitato di nuovo il rosario, lungo i viali del santuario. La casa di via degli Orti, dove nella camera da letto di una famiglia, nel 1953 il quadretto di gesso della Madonna ha pianto, oggi è un oratorio. Sabato 29 maggio da lì, alle ore 18, partirà un pellegrinaggio sino al santuario ove sarà celebrata la Messa. Lunedì 31 il mese di maggio sarà solennemente chiuso con l'affidamento delle famiglie alla Madonna delle Lacrime, durante una solenne celebrazione eucaristica presieduta dall'Arcivescovo.
Maria Gabriella Leonardi
9 maggio 2010

mercoledì 28 aprile 2010

Giovani responsabili se «masticano» nozioni di genetica

MESSINA - Educare i giovani alla genetica per responsabilizzare le loro coscienze. Su questa sfida educativa venerdì 7 maggio, all’istituto teologico «San Tommaso» di Messina, si terrà un convengo organizzato dall’Associazione per l’ingegneria genetica (Aig) «Maria Giovanna Stella Modaffari». Genetica ed educazione è un binomio molto attuale. «Il Consiglio d’Europa – spiega la presidente dell’Aig, Marianna Gensabella Furnari – nei mesi scorsi ha dedicato alla genetica in diversi Paesi conferenze destinate ai giovani. È un campo in cui i giovani devono conoscere per potere esprimere il loro parere. Una persona che effettua un test genetico cambia la percezione che ha di sé solo perché scopre di essere 'predisposta a'. Sono informazioni sottoposte a privacy, ma vi è il rischio della diffusione di notizie».
Dello stesso avviso anche il direttore della Scuola superiore di specializzazione in Bioetica e sessuologia, don Giovanni Russo: «Bioetica ed educazione è un binomio molto sentito, sia perché buona parte delle questioni che attraversano la bioetica possono avere felice esito attraverso un’opera di formazione delle nuove generazioni, sia perché la scuola e le altre agenzie educative si stanno occupando da almeno due decenni di argomenti bioetici».
«La 'pedabioetica' – prosegue don Russo – sta lavorando perché educazione e bioetica possano contribuire a un vero processo di responsabilizzazione delle coscienze. La questione della prevenzione delle malattie genetiche impegna tutti i settori formativi della società. Infatti, sono state la ricorrenza di malattie ereditarie nelle famiglie, la nascita di bambini affetti da malformazioni, l’incidenza delle malattie genetiche a fare avvertire la necessità della consulenza genetica che è finalizzata alla diagnosi di malattie ereditarie, allo studio della modalità di trasmissione, ma soprattutto alla loro prevenzione».
L’educazione è un tema peculiare dell’associazione «Modaffari», sorta in seno all’istituto «San Tommaso». Maria Giovanna Modaffari era una giovane laureanda in filosofia, affetta da fibrosi cistica; dopo avere lavorato a una tesi in bioetica, scomparve nel 1999, alla soglia della laurea. Al convegno interverranno quattro docenti dell’Università di Messina: Luciana Rigoli, aggregato di genetica medica, che parlerà di giovani, prevenzione e screening genetici; Francesco Trimarchi, ordinario di endocrinologia affronterà il tema della formazione del medico per la medicina genetica. «Bioetica e formazione nel mondo della scuola» sarà il tema che svilupperà Marianna Gensabella Furnari. Chiuderà i lavori la docente Velleda Bolognari, associato di pedagogia generale e sociale.
Maria Gabriella Leonardi
28 aprile 2010

martedì 27 aprile 2010

Novanta ettari confiscati alla mafia affidati alla prima cooperativa catanese


CATANIA. Anche nella provincia di Catania sta nascendo una cooperativa sociale per gestire un terreno di novanta ettari confiscato alla mafia su cui ci sono anche aranci e ulivi. L’obiettivo della cooperativa è realizzare prodotti biologici, ma soprattutto «creare un’economia pulita», ripete Giuseppe Palazzolo, uno dei sei ragazzi pronti a lanciare la sfida di legalità con l’aiuto di Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti. La coop, che si chiama 'Terre libere Beppe Montana', è dedicata al capo della sezione catturandi della squadra mobile di Palermo, originario di Catania, ucciso dalla mafia nel 1985. L’area, che si estende tra i comuni di Belpasso e Ramacca e sconfina a Lentini, nel Siracusano, abbandonata da anni, è da ripulire e rivitalizzare. Per quanto riguarda il terreno di Belpasso apparteneva al clan dei Riela, famiglia mafiosa che aveva iniziato la sua attività di controllo nel settore dei trasporti per estendere poi i propri interessi anche all’agricoltura. In quest’area, che si trova in contrada Casabianca, lo scorso fine settimana, si è tenuta una raccolta di arance che saranno utilizzate per realizzare marmellata biologica.
Un’iniziativa che si è trasformata in una sorta di gara di solidarietà per diffondere un messaggio di riscatto e legalità e per sostenere i sei ragazzi della cooperativa. Sul terreno di Belpasso si sono già tenute una serie di manifestazioni volte a diffondere la cultura della legalità e la lotta alla mafia: lo hanno già visitato circa settecento studenti oltre ai ragazzi detenuti negli istituti di pena minorili di Catania e Acireale. A fine giugno vi si terranno dei campi lavoro con scout e medici francesi.
Maria Gabriella Leonardi
27 aprile 2010

domenica 28 marzo 2010

A Messina la diocesi punta sul microcredito

Anche l’arcidiocesi di Messina avvia un progetto di microcredito. Nelle scorse settimane, infatti, nella chiesa di Santa Maria all’Arcivescovado, è stata sottoscritta la costituzione di un Fondo di Garanzia Microcredito che vede l’unione di intenti dell’Arcidiocesi di Messina - Lipari – S. Lucia del Mela, della Banca di Credito cooperativo Antonello da Messina e della Fondazione antiusura “Padre Pino Puglisi”. All’iniziativa collaborano, a diverso titolo, l'organizzazione InnovaBic, la Caritas diocesana, la Pastorale giovanile e l’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro.
Il microcredito è stato fortemente voluto dall’arcivescovo Mons. Calogero La Piana e consentirà l’accesso al credito alle famiglie in difficoltà e a piccole iniziative imprenditoriali che, pur avendo capacità di rimborso, non possono accedere al credito per mancanza di garanzie. Alle famiglie potranno essere erogati prestiti sino a un massimo di 5000 euro, alle imprese sino a un massimo di 25.000 euro. Don Sergio Siracusano, direttore dell’ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro spiega:«L’iniziativa era nata per rispondere alle esigenze di giovani e famiglie e, successivamente, anche per gli abitanti delle zone alluvionate. Il microcredito non è assistenzialismo, è necessario presentare un progetto che sarà valutato da un apposito comitato». L’iniziativa sarà concretamente avviata dopo Pasqua con un convengo in cui sarà presentato il microcredito alla città e alla comunità diocesana.
Maria Gabriella Leonardi
28 marzo 2010

venerdì 26 febbraio 2010

La quaresima a Messina con Fede Arte Musica


Si intitola “L’orecchio sul cuore” la VII edizione di “Fede Arte Musica”, l’itinerario culturale e spirituale, promosso dall’Arcidiocesi di Messina-Lipari-S.Lucia del Mela, sotto la direzione artistica di Mons. Letterio Gulletta, e con la collaborazione del Comune e di altre istituzioni messinesi. L’itinerario, attraverso concerti, esposizioni d’arte e conferenze si articolerà per tutta la Quaresima per concludersi la domenica in albis.«Il titolo scelto, “L’orecchio sul cuore” – spiega l’arcivescovo mons. Calogero La Piana - richiama l’esperienza vissuta da Giovanni durante l’Ultima Cena: “Sta a tavola al fianco di Gesù… Chinandosi sul petto” gli chiede il senso delle sue parole. L’orecchio sul cuore rivela il bisogno e la fatica dei discepoli di mettere insieme il senso, le parole e i gesti compiuti da Gesù quella notte».
La rassegna quest’anno prevede 13 eventi e un'esposizione di opere d'arte, fra le quali il dipinto della Deposizione (sec.XVII), custodito nella chiesa di Giampilieri, un prezioso calice di scuola fiorentina (sec.XIV) e un antico evangeliario messinese che risale a mille anni fa. Il programma si trova su internet all’indirizzo www.organoduomomessina.it.
Venerdì 26 alle ore 21 si terrà il primo dei sei “Concerti del Venerdì” al grande Organo Tamburini della Cattedrale di Messina. Gli organisti saranno Gianfranco Nicoletti (Messina), Eugenio Fagiani (Bergamo), Zusana Ferjencikova (Vienna) e Adriano Falcioni (Perugia) quest’ultimo in tre concerti eseguirà tutte le opere di Cesar Franck per grande organo.
Domenica 28 febbraio alle ore 18 nella cappella S. Maria all’Arcivescovado (in Via I Settembre 117 a Messina) sarà inaugurata l’esposizione di Arte Sacra “L’Amore è la ragione”. La mostra resterà aperta sino all’11 aprile. Nella sede dell’esposizione si svolgeranno tre concerti domenicali per approfondire alcuni aspetti del tema attraverso l’illustrazione delle opere esposte. Domenica 28 il primo concerto sarà tenuto da Giuseppe Raccuglia (Palermo).
Maria Gabriella Leonardi
26 febbraio 2010

Ad Acireale raccolta fondi per una casa di accoglienza


Una casa diocesana di accoglienza per i senza tetto, un bisogno che nella Diocesi di Acireale è emerso grazie all’esperienza del Servizio di strada della Caritas e per il quale adesso, in Quaresima, la Diocesi sta promuovendo una raccolta fondi. Il Vescovo di Acireale, mons. Pio Vittorio Vigo, nel suo messaggio quaresimale, “Crescere per diventare seme”, spiega: «Sono tanti ancora tra noi quelli che sono privi della possibilità di avere una stanza dove abitare. È triste dover lasciare questi fratelli fuori, mentre noi tornando a casa, la troviamo riscaldata e con ogni conforto. L’esperienza del Servizio di strada, già collaudato tra noi – soggiunge - ha fatto pensare alla Caritas Diocesana di offrire la possibilità di un tetto a chi ne è privo. Perciò si fa promotrice di un progetto di assi­stenza». Mons. Vigo invita tutti a dare una mano per la realizzazione di “questo luogo”.
Il direttore della Caritas della Diocesi di Acireale, dott.Giuseppe Gulisano, spiega meglio l’iniziativa:«con il servizio di strada – afferma- alcune Caritas parrocchiali di Acireale e dintorni hanno messo a disposizione alcune stanze alloggio per accogliere temporaneamente chi ne avesse bisogno. Adesso si sta elaborando un progetto per compiere un passo in più: una struttura che possa accogliere in modo stabile chi versi in situazione di necessità. Per evitare di realizzare una cattedrale nel deserto, tale struttura dovrà essere legata a una o più comunità parrocchiali vicine che se ne occuperanno, con la gestione della Caritas diocesana. Oltre alla finalità dell’accoglienza, inoltre, si vuole evitare di far scattare il meccanismo della delega che subentra quando viene istituito un servizio. Si mira, infatti, a portare le comunità a sperimentare la carità in prima persona».
Per questa casa di accoglienza si possono inviare offerte alla Curia Vescovile – Ufficio Amministrativo (c.c.p. 11102951), oppure alla Caritas Diocesana (c.c.p. 000013263959), specificando nella causale: Pro erigenda “Casa di accoglienza Diocesana”.
Maria Gabriella Leonardi
26 febbraio 2010

martedì 2 febbraio 2010

Un progetto per Librino


Dal 2005 le suore salesiane operano a Librino, un quartierone di 80mila abitanti della periferia catanese, sprovvisto di servizi e con una brutta nomina. Qui le religiose, coadiuvate da tanti volontari, hanno creato l’oratorio centro giovanile “Giovanni Paolo II” e numerose iniziative per togliere tanti ragazzini dalla strada e riportarli a scuola e per aggregare gli adulti.
Adesso l’attività delle suore crescerà notevolmente grazie a un progetto, della durata di 24 mesi, finanziato dalla Fondazione per il Sud e denominato “Fonda-azioni per Librino”. Insieme all’oratorio delle suore, fanno parte del nucleo promotore altri enti, tra cui la Caritas diocesana e due parrocchie; numerosi enti pubblici sono, inoltre, partner del progetto. “Fonda-azioni” mira a stimolare gli abitanti del quartiere alla partecipazione attiva alla vita della comunità attraverso numerosi interventi. Grazie a questo progetto da due diventeranno quattro i centri di aggregazione per ragazzi e giovani. Sette educatori andranno a supportare, in altrettante scuole, i bambini più bisognosi. Per la famiglia sarà offerto un servizio di consulenza in ambito pedagogico, sociale, psicologico e legale. Tra i vari servizi, saranno attivati sportelli di accompagnamento al lavoro, tirocini e laboratori formativi per promuovere l’imprenditorialità. Non mancheranno animazione di strada ed eventi comunitari.
Padre Valerio Di Trapani, direttore diocesano della Caritas catanese, spiega:«la presenza della Caritas a Librino è iniziata sostenendo l’oratorio delle suore salesiane. A seguito di uno studio ricerca-azione su Librino abbiamo creato il centro di aggregazione Talità Kum che ora, grazie a “Fonda-azioni”, si allarga con il “Ludobus”, un pulmino che porterà per le strade, attraverso il gioco, una dimensione educativa». Suor Lucia Siragusa, direttrice della comunità Giovanni Paolo II e coordinatrice del progetto “Fonda-azioni” è contenta e dichiara:«La rete che abbiamo creato porterà sviluppo e ci aspettiamo grandi miglioramenti per questo quartiere».
Maria Gabriella Leonardi
Gennaio 2010