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sabato 7 dicembre 2019

NELLA DIOCESI DI ACIREALE La lettura della Divina Commedia unita all’arte Primo appuntamento in Santa Maria della Neve

Ad Acireale Dante va a nozze con le chiese e la loro arte, grazie alla 'Lecturae Dantis', iniziativa per far conoscere la Divina Commedia in simbiosi con l’arte, la fede e la storia delle chiese locali. Il progetto si distingue da altri simili in Italia per l’intuizione di una docente del classico di Acireale, Annamaria Zizza, che ha inserito due introduzioni alla lettura di un canto: una teologica e una storico artistica. Il tutto dentro una cornice musicale a cura del maestro Simona Postiglione. Un lavoro di squadra con a capo il vescovo Antonino Raspanti, coadiuvato dall’associazione culturale 'Cento campanili'. Domani alle 18 la chiesa Santa Maria della Neve (realizzata dentro una grotta dove è costruito un presepe settecentesco), farà dal scenario al V canto dell’Inferno:
«Amor ch’a nullo amato amar perdona». L’avventura d’amore di Paolo e Francesca, dimostrazione della fragilità umana, sarà annodata con la storia del presepe, storia d’amore umano e dell’amore di «un Dio che si è fatto simile agli uomini, scegliendo sempre i piccoli e perdonando ogni cosa», dice Antonio Agostini, presidente della 'Cento campanili'. Giovedì 26, alle 18, sarà la volta della Basilica collegiata San Sebastiano e del III canto del Purgatorio: «Biondo era bello e di gentile aspetto». Qui i versi del Poeta saranno accostati al martirio di Sebastiano, che nella Basilica è raffigurato negli affreschi di Pietro Paolo Vasta. (M.G.Leo.)

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