Questo blog raccoglie i miei articoli pubblicati sul quotidiano nazionale di ispirazione cattolica "Avvenire". Sono articoli in cui mi sforzo di raccontare cosa fanno tanti siciliani che si prodigano per gli altri e testimoniano tra gli uomini l'amore e la presenza di Dio. Questo blog vuole essere un omaggio e un grazie ai numerosi credenti siciliani che ho il piacere di conoscere e che con la loro testimonianza arricchiscono anche la mia vita e mi spronano ad essere migliore. MGL
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venerdì 26 febbraio 2010
La quaresima a Messina con Fede Arte Musica
Si intitola “L’orecchio sul cuore” la VII edizione di “Fede Arte Musica”, l’itinerario culturale e spirituale, promosso dall’Arcidiocesi di Messina-Lipari-S.Lucia del Mela, sotto la direzione artistica di Mons. Letterio Gulletta, e con la collaborazione del Comune e di altre istituzioni messinesi. L’itinerario, attraverso concerti, esposizioni d’arte e conferenze si articolerà per tutta la Quaresima per concludersi la domenica in albis.«Il titolo scelto, “L’orecchio sul cuore” – spiega l’arcivescovo mons. Calogero La Piana - richiama l’esperienza vissuta da Giovanni durante l’Ultima Cena: “Sta a tavola al fianco di Gesù… Chinandosi sul petto” gli chiede il senso delle sue parole. L’orecchio sul cuore rivela il bisogno e la fatica dei discepoli di mettere insieme il senso, le parole e i gesti compiuti da Gesù quella notte».
La rassegna quest’anno prevede 13 eventi e un'esposizione di opere d'arte, fra le quali il dipinto della Deposizione (sec.XVII), custodito nella chiesa di Giampilieri, un prezioso calice di scuola fiorentina (sec.XIV) e un antico evangeliario messinese che risale a mille anni fa. Il programma si trova su internet all’indirizzo www.organoduomomessina.it.
Venerdì 26 alle ore 21 si terrà il primo dei sei “Concerti del Venerdì” al grande Organo Tamburini della Cattedrale di Messina. Gli organisti saranno Gianfranco Nicoletti (Messina), Eugenio Fagiani (Bergamo), Zusana Ferjencikova (Vienna) e Adriano Falcioni (Perugia) quest’ultimo in tre concerti eseguirà tutte le opere di Cesar Franck per grande organo.
Domenica 28 febbraio alle ore 18 nella cappella S. Maria all’Arcivescovado (in Via I Settembre 117 a Messina) sarà inaugurata l’esposizione di Arte Sacra “L’Amore è la ragione”. La mostra resterà aperta sino all’11 aprile. Nella sede dell’esposizione si svolgeranno tre concerti domenicali per approfondire alcuni aspetti del tema attraverso l’illustrazione delle opere esposte. Domenica 28 il primo concerto sarà tenuto da Giuseppe Raccuglia (Palermo).
Maria Gabriella Leonardi
26 febbraio 2010
Ad Acireale raccolta fondi per una casa di accoglienza
Una casa diocesana di accoglienza per i senza tetto, un bisogno che nella Diocesi di Acireale è emerso grazie all’esperienza del Servizio di strada della Caritas e per il quale adesso, in Quaresima, la Diocesi sta promuovendo una raccolta fondi. Il Vescovo di Acireale, mons. Pio Vittorio Vigo, nel suo messaggio quaresimale, “Crescere per diventare seme”, spiega: «Sono tanti ancora tra noi quelli che sono privi della possibilità di avere una stanza dove abitare. È triste dover lasciare questi fratelli fuori, mentre noi tornando a casa, la troviamo riscaldata e con ogni conforto. L’esperienza del Servizio di strada, già collaudato tra noi – soggiunge - ha fatto pensare alla Caritas Diocesana di offrire la possibilità di un tetto a chi ne è privo. Perciò si fa promotrice di un progetto di assistenza». Mons. Vigo invita tutti a dare una mano per la realizzazione di “questo luogo”.
Il direttore della Caritas della Diocesi di Acireale, dott.Giuseppe Gulisano, spiega meglio l’iniziativa:«con il servizio di strada – afferma- alcune Caritas parrocchiali di Acireale e dintorni hanno messo a disposizione alcune stanze alloggio per accogliere temporaneamente chi ne avesse bisogno. Adesso si sta elaborando un progetto per compiere un passo in più: una struttura che possa accogliere in modo stabile chi versi in situazione di necessità. Per evitare di realizzare una cattedrale nel deserto, tale struttura dovrà essere legata a una o più comunità parrocchiali vicine che se ne occuperanno, con la gestione della Caritas diocesana. Oltre alla finalità dell’accoglienza, inoltre, si vuole evitare di far scattare il meccanismo della delega che subentra quando viene istituito un servizio. Si mira, infatti, a portare le comunità a sperimentare la carità in prima persona».
Per questa casa di accoglienza si possono inviare offerte alla Curia Vescovile – Ufficio Amministrativo (c.c.p. 11102951), oppure alla Caritas Diocesana (c.c.p. 000013263959), specificando nella causale: Pro erigenda “Casa di accoglienza Diocesana”.
Maria Gabriella Leonardi
26 febbraio 2010
martedì 2 febbraio 2010
Un progetto per Librino
Dal 2005 le suore salesiane operano a Librino, un quartierone di 80mila abitanti della periferia catanese, sprovvisto di servizi e con una brutta nomina. Qui le religiose, coadiuvate da tanti volontari, hanno creato l’oratorio centro giovanile “Giovanni Paolo II” e numerose iniziative per togliere tanti ragazzini dalla strada e riportarli a scuola e per aggregare gli adulti.
Adesso l’attività delle suore crescerà notevolmente grazie a un progetto, della durata di 24 mesi, finanziato dalla Fondazione per il Sud e denominato “Fonda-azioni per Librino”. Insieme all’oratorio delle suore, fanno parte del nucleo promotore altri enti, tra cui la Caritas diocesana e due parrocchie; numerosi enti pubblici sono, inoltre, partner del progetto. “Fonda-azioni” mira a stimolare gli abitanti del quartiere alla partecipazione attiva alla vita della comunità attraverso numerosi interventi. Grazie a questo progetto da due diventeranno quattro i centri di aggregazione per ragazzi e giovani. Sette educatori andranno a supportare, in altrettante scuole, i bambini più bisognosi. Per la famiglia sarà offerto un servizio di consulenza in ambito pedagogico, sociale, psicologico e legale. Tra i vari servizi, saranno attivati sportelli di accompagnamento al lavoro, tirocini e laboratori formativi per promuovere l’imprenditorialità. Non mancheranno animazione di strada ed eventi comunitari.
Padre Valerio Di Trapani, direttore diocesano della Caritas catanese, spiega:«la presenza della Caritas a Librino è iniziata sostenendo l’oratorio delle suore salesiane. A seguito di uno studio ricerca-azione su Librino abbiamo creato il centro di aggregazione Talità Kum che ora, grazie a “Fonda-azioni”, si allarga con il “Ludobus”, un pulmino che porterà per le strade, attraverso il gioco, una dimensione educativa». Suor Lucia Siragusa, direttrice della comunità Giovanni Paolo II e coordinatrice del progetto “Fonda-azioni” è contenta e dichiara:«La rete che abbiamo creato porterà sviluppo e ci aspettiamo grandi miglioramenti per questo quartiere».
Maria Gabriella Leonardi
Gennaio 2010
mercoledì 30 dicembre 2009
La Caritas catanese propone le "adozioni a vicinanza"
Nel periodo natalizio la Caritas diocesana di Catania propone ai catanesi le “adozioni a vicinanza”, un’iniziativa che, prendendo spunto dalle “adozioni a distanza”, propone a famiglie, singoli, gruppi e classi scolastiche di adottare le persone più bisognose che vivono a Catania. E’ possibile adottare in tre modi: la prima è l’“adozione relazionale” e prevede che, dopo un congruo periodo di formazione, gli adottanti si occupino volontariamente del sostegno morale, psichico, di una famiglia o di una persona che principalmente ha bisogno di relazioni significative; poi c’è l’“adozione economica” che consiste nel sostegno, solo economico, a famiglie fragili, adulti in stato di grave emarginazione e minori a cui occorre sostenere spese di istruzione. In questo caso sarà taciuto il nome degli adottati per tutelarne la privacy. Infine, c’è l’adozione relazionale ed economica che consiste nel sostegno di un singolo o di una famiglia sia nei bisogni relazionali che in quelli economici.
Il progetto delle “adozioni a vicinanza” vuole soprattutto ricucire le lacerazioni del tessuto sociale, richiamare alla condivisione ponendo alla base la relazione tra adottante ed adottato.
La Caritas catanese ha previsto, inoltre, una serie di appuntamenti per stare accanto ai più bisognosi e ai senza dimora in questi giorni di feste. Inoltre, martedì 5 gennaio, nella chiesa di S.Placido ha organizzato un concerto dedicato al tema della pace. Mercoledì 6 gennaio, a partire dalle ore 16,30, nel centro Caritas per minori “Talità kum”, che si trova nel quartiere di periferia di Librino, si terrà la “Befana con i piccoli”.
Fino alla fine delle feste di Natale, la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania ha deciso quest’anno di erigere nel cortile dei Benedettini, sede della facoltà, un “albero della solidarietà” in collaborazione con la Caritas dove potranno essere regalati generi alimentari non deperibili e panettoni che la Caritas distribuirà alle persone bisognose.
Maria Gabriella Leonardi
Catholica, 30 dicembre 2009
Il progetto delle “adozioni a vicinanza” vuole soprattutto ricucire le lacerazioni del tessuto sociale, richiamare alla condivisione ponendo alla base la relazione tra adottante ed adottato.
La Caritas catanese ha previsto, inoltre, una serie di appuntamenti per stare accanto ai più bisognosi e ai senza dimora in questi giorni di feste. Inoltre, martedì 5 gennaio, nella chiesa di S.Placido ha organizzato un concerto dedicato al tema della pace. Mercoledì 6 gennaio, a partire dalle ore 16,30, nel centro Caritas per minori “Talità kum”, che si trova nel quartiere di periferia di Librino, si terrà la “Befana con i piccoli”.
Fino alla fine delle feste di Natale, la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania ha deciso quest’anno di erigere nel cortile dei Benedettini, sede della facoltà, un “albero della solidarietà” in collaborazione con la Caritas dove potranno essere regalati generi alimentari non deperibili e panettoni che la Caritas distribuirà alle persone bisognose.
Maria Gabriella Leonardi
Catholica, 30 dicembre 2009
giovedì 5 novembre 2009
Per Catania Angelo Cafaro vive ancora
l 13 novembre alle 18.30 nella sala Dusmet I dell’ospedale Garibaldi l’associazione Scienza [&] Vita di Catania organizzerà il primo convegno in memoria di Angelo Cafaro, sul tema « Ru486. Dall’ aborto chirurgico all’aborto farmacologico » . « È nostra intenzione – annuncia il presidente di Scienza [&] Vita Catania , Giovanni Di Rosa – organizzare un’iniziativa convegnistica annuale, sui temi della bioetica, dedicata ad Angelo Cafaro. Nell’ambito di questa giornata pensiamo di attribuire a una tesi di bioetica una borsa di studio, alla sua memoria » .
Cafaro è stato intitolato
A anche il corso di Antropologia ed etica medica « Curare la persona malata, non solo la malattia » organizzato dallo Studio teologico San Paolo di Catania in collaborazione con la facoltà di Medicina dell’Università di Catania , l’Ordine dei medici della provincia di Catania e la Federazione italiana medici di medicina generale Fimmg-Metis. Don Gaetano Zito, preside del San Paolo, racconta: « Il corso è stato pensato insieme a Cafaro: per lui questo corso doveva essere un luogo in cui i medici potevano incontrarsi e dialogare lasciando sempre al centro di ogni interesse la persona malata, l’uomo » .
L’
associazione Scienza [&] Vita di Catania è stata intitolata al compianto medico fisiatra e bioeticista, copresidente dell’associazione, scomparso improvvisamente, per un trombo alle coronarie all’età di 55 anni lo scorso agosto. Una perdita che ha toccato molto la comunità catanese, sia perché inaspettata per un uomo nel pieno della sua attività professionale sia, soprattutto, per l’opera di un medico che, oltre a essere un valido fisiatra, è stato un fervido sostenitore del valore della vita umana. Cafaro ha organizzato un gran numero di convegni, pubblicato approfondimenti in tema di bioetica, sensibilizzato pazienti, colleghi e amici. Il suo lavoro nascosto ha lasciato il segno.
L a testimonianza è stata coerente sino all’ultimo: aveva firmato la scheda del ministero della Sanità per dare la disponibilità alla donazione dei propri organi, volontà dichiarata alla moglie e rispettata. Per questo, a seguito del decesso, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale ' Garibaldi' di Catania l’équipe di Sergio Pintaudi ha espiantato i reni, il fegato e le cornee. I trapianti effettuati sono riusciti e i pazienti sono tornati a una vita normale. « I trapianti – conferma Pintaudi – sono stati effettuati su pazienti catanesi: il fegato su un 50enne affetto da una cirrosi determinata da un visus epatico. Dei reni prelevati è stato possibile trapiantare un solo paziente. Le cornee sono state depositate alla banca degli occhi di Palermo dove sono state processate e verranno impiantate in futuro » .
Maria Gabriella Leonardi
(E' vita 5 novembre 2009)
lunedì 2 novembre 2009
Messina, un mese dopo «Ci hanno lasciati soli»
« B isogna trovare una sistemazione per gli sfollati trasferiti negli alberghi, dando loro la possibilità di andare in alloggi scelti da loro o in quelli che troveremo noi e affitteremo». Il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, pensa ai mille senzatetto - altri cinquecento sono ospiti di parenti - che da un mese esatto vivono lontano dalle frazioni Giampilieri, Briga, Molino, Altolia e Itala e dal piccolo comune di Scaletta Zanclea. Da quando l’alluvione ha distrutto o lesionato le loro case e dove «ho accertato che si deve ancora procedere con i lavori per la pulizia delle strade e degli edifici. Solo a Giampilieri ce ne sono ancora 160 piene di fango. Per questo mercoledì verrà una task force del corpo forestale», annuncia il primo cittadino che oggi farà distribuire agli sfollati i moduli per sapere se hanno un’alternativa alle stanze d’albergo, ribadendo che il contributo per l’affitto varia da 300 a 600 euro a famiglia in base al numero dei componenti. Lungo le strade dei sei paesi-fantasma, dove si contano 31 vittime e all’appello mancano ancora 6 persone, si incontrano vigili del fuoco, uomini della protezione civile e delle forze dell’ordine. «I lavori di rimozione sono difficili - spiega Corrado Manganaro di Giampilieri - le strade sono strette, entrano solo mezzi piccoli e si devono rimuovere quasi due metri di fango». E i tempi della ricostruzione necessari almeno 300 milioni di euro per far fronte a tutti i danni dell’alluvione dell’1 ottobre scorso - si allungano mentre l’inverno avanza. Cresce la disperazione, ma c’è anche l’amarezza per essere stati dipinti come abusivi, accusati di aver costruito case dove non si doveva. «Giampilieri ha questa forma da cinque secoli - ripete l’architetto Felice Zaccone - , la frana ha colpito la zona più antica. I nostri avi non ci hanno tramandato memoria di tragedie simili: loro però lavoravano quella collina, vi coltivavano alberi che con le loro radici trattenevano il terreno». Oggi quelle colline sono brulle e ogni estate devastate da incendi. Non quindi l’abusivismo, ma l’abbandono dell’agricoltura, del territorio e l’incuria sono quindi la causa principale della frana. Nino D’Angelo, ex presidente della circoscrizione messinese in cui rientra Giampilieri aggiunge: «Dieci anni fa avevamo denunciato il pericolo di un dissesto». Malgrado ciò nel Piano stralcio per l’assetto idrogeologico della Regione Sicilia non rientra Giampilieri e, dopo l’alluvione del 2007, era in atto una gestione commissariale con un finanziamento non speso di circa 3 milioni di euro.
Ma è l’incertezza del futuro ad affliggere: «A Giampilieri - racconta Francesca Maimone c’erano una ventina di negozi gestiti da famiglie monoreddito che da un mese non hanno alcun guadagno: queste persone stanno impazzendo». In ogni centro colpito è stato costituito un comitato. A Giampilieri il presidente è Corrado Manganaro: «Siamo in vigile attesa e stiamo cercando di calmare quelli di noi più esasperati». In particolare coloro che non hanno avuto la casa lesionata, ma non possono rientrare finché non verrà messa in sicurezza la collina. «I 60 milioni di euro stanziati dal governo non bastano - insisite - . E se non ci sono i soldi, non si sa neanche come operare». Di ricostruire altrove, nonostante il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ripeta che non c’è altra soluzione possibile, nessuno vuole sentire parlare «Esperti come l’ingegnere capo del Genio Civile o come il geologo Natoli sostengono che il paese si può mettere in sicurezza». Il comitato propone di recuperare le case abbandonate dagli emigrati. Intanto, nella desolazione, è rinata la voglia di comunità che ogni sera si materializza nella scuola dove c’è la base operativa della Protezione civile.
(Avvenire 1 novembre 2009)
domenica 25 ottobre 2009
La Diocesi di Acireale organizza due giornate di studio e solidarietà verso gli immigrati
Gli uffici Caritas migranti e pastorale sociale della Diocesi di Acireale (Ct), insieme a Liberacittadinanza, organizzano due giornate di studio e di solidarietà verso gli immigrati. In un manifestino, gli organizzatori spiegano: «respingere chi chiede aiuto, ci dice il Vangelo, è un peccato gravissimo: “Ero forestiero e voi non mi avete ospitato…”». L’iniziativa di sensibilizzazione mira a dire “no” alle stragi del Mediterraneo e ai respingimenti di massa di persone intercettate o soccorse in mare, o comunque prima che possano esercitare il diritto di richiesta d’asilo. Viene inoltre sostenuto che è necessario che tutti gli operatori del servizio sanitario, delle scuole e delle strutture pubbliche prestino assistenza a tutti coloro che lo richiedano, senza alcun tipo di esclusione.
Lunedì 26 si terrà la prima delle due giornate: alle ore 9,30, nell’istituto tecnico industriale “Ferraris” di Acireale porteranno agli studenti la loro testimonianza Salvatore Cancemi, capitano del motopeschereccio “Twenty Two” che ha salvato 300 migranti a largo di Lampedusa; il dott.Tino Bonaccorso, dirigente medico presso la Azienda sanitaria provinciale di Catania; lo scrittore Massimiliano Perna, membro del Centro diritti umani “Arrakkè” di Siracusa e Fabrizio e Bruno Urso, autori del documentario “Pescatori di uomini”. Nel pomeriggio, si terrà un incontro con la cittadinanza nel cinema Margherita: oltre agli ospiti della mattina, interverranno anche il Vescovo di Mazara del Vallo, mons.Domenico Mogavero, il vescovo di Acireale, mons. Pio Vittorio Vigo e Cettina Monsone, responsabile dell’ufficio stranieri della Cgil di Catania. Venerdì 13 novembre è in programma la seconda giornata di studio e solidarietà nella parrocchia “S.Paolo” di Acireale. Interverranno la Caritas diocesana, l’assessorato alla solidarietà sociale del Comune di Acireale, Giusy Milazzo, responsabile provinciale politiche sociali della Cgil di Catania, e rappresentanti dell’Università popolare, della comunità S.Camillo e di Liberacittadinanza.
Maria Gabriella Leonardi
Avvenire 25 ottobre 2009
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