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lunedì 4 marzo 2013

A LEZIONE DI CONSUMO CRITICO PER USCIRE DALLA CRISI


È iniziato ieri a Catania un corso sull’uso responsabile del denaro, organizzato dalla Caritas diocesana. L’iniziativa, rivolta in particolare alle famiglie che si trovano in difficoltà economiche, nasce dall’esperienza degli operatori dei centri di ascolto Caritas ai quali le persone si rivolgono presentando le loro necessità, come le bollette da pagare. «Approfondendo la conoscenza di queste famiglie - spiega Gabriella Virgillito della Caritas gli operatori spesso scoprono che avrebbero potuto avere le risorse per fronteggiare le varie difficoltà. È vero che la crisi colpisce tutti, che le risorse sono esigue, che la disoccupazione è aumentata, ma spesso le ristrettezze economiche sono dovute a una mancanza di controllo dellespese e a indebitamenti con finanziarie per beni voluttuari». Il corso mira a far riflettere i partecipanti sul sistema economico in cui viviamo, accrescere la conoscenza del consumo critico a partire dall’analisi della propria situazione economica e dalla capacità personale di organizzare il bilancio familiare. In secondo luogo si punta a fornire strumenti che aiutino le famiglie a spendere con consapevolezza il proprio denaro e, ove possibile, risparmiarlo. Il corso si tiene in via Acquicella, 104 ed è affidato agli operatori del servizio di microcredito della Caritas diocesana.
Le prossime lezioni si terranno venerdì 8 e lunedì 11 marzo, sempre nel tardo pomeriggio, dalle 16,45 alle 19.
Maria Gabriella Leonardi

sabato 2 marzo 2013

La Piana avvia la visita pastorale

DA MESSINA

P
 rende il via oggi la visita pastorale del­l’arcivescovo Calo­gero La Piana nel­l’arcidiocesi di Mes­sina- Lipari-Santa Lucia del Mela. La visita inizierà alle 18 dalla Concattedrale Santa Maria Assun­ta di Santa Lucia del Mela, nell’omonimo vi­cariato, con una celebrazione eucaristica. Si parte da questo vicariato anche in vista del­la prossima beatificazione del servo di Dio monsignor Antonio Franco (1585-1626), che ne fu prelato ordinario.

La visita ha per tema «Kairòs», cioè «il tem­po designato nello scopo di Dio». Nel mes­
saggio all’arcidiocesi, La Piana spiega che, dopo sei anni di presenza in questa Chiesa, l’esperienza e l’azione dello Spirito di Dio lo hanno indotto a ritenere che sia giunto il tempo per compiere la visita pastorale. «Vi esorto – ha scritto il l’arcivescovo – a consi­derare la mia venuta tra voi come segno del­la paterna sollecitudine di Dio Padre che, at­traverso i suoi ministri, visita, guida e so­stiene il suo popolo; evento di grazia che nel­la storia manifesta la presenza viva ed ope­rante del 'Supremo Pastore', guardiano del­le nostre anime, Gesù Cristo, che ha visita­to e redento il suo popolo; momento privi­legiato in cui il vescovo esercita più diretta­mente, per la sua Chiesa, il ministero della parola, della santificazione e della guida pa­storale, entrando a più diretto contatto con le ansie e le preoccupazioni, le gioie e le at­tese della gente; azione apostolica che il ve­scovo deve compiere, animato da carità pa­storale, e che lo manifesta quale principio e fondamento visibile dell’unità nella Chiesa particolare».

L’arcidiocesi è suddivisa in sedici vicariati con 250 parrocchie in 68 Comuni. La visita si svolgerà per vicariati: La Piana desidera trattenersi nelle singole parrocchie per al­cuni
 giorni, per cui la visita durerà sino al 2020.

Oggi, l’arrivo dell’arcivescovo sarà accolto alle 17,30, nella piazza antistante il palazzo vescovile di Santa Lucia del Mela. La Piana insieme al suo vicario verrà accolto dai sa­cerdoti e dalle autorità. Don Paolo Impalà, vicario foraneo porgerà i saluti; seguirà l’in­tervento del sindaco di Santa Lucia del Me­la e del vescovo che inviterà alla preghiera darà avvio alla processione verso la Concat­tedrale per la concelebrazione inaugurale.


Maria Gabriella Leonardi
 

lunedì 4 febbraio 2013

Vocazioni, il seminario è 2.0


Il seminario vescovile di Acireale getta le reti sul Web con l’inaugurazione del proprio sito Internet: www.seminarioacireale.it.
 L’iniziativa vuole far conoscere anche online del seminario avvicinando chi è in ricerca vocazionale. Come spiega il rettore don Angelo Milone: «Vogliamo idealmente aprire le porte del Seminario, perché, grazie anche al costante aggiornamento del sito, possa essere conosciuta la sua vita, il cammino dei seminaristi, il servizio dei sacerdoti formatori e le varie attività che vi si svolgono, così da invitare tutti alla preghiera per il Seminario, al sostegno tramite l’affetto, la stima e il contributo economico». Contenuti e aggiornamenti del sito sono curati da seminaristi che ai vari servizi hanno aggiunto anche quellodel 'servizio informatico'.Nella home page al contesto dei link ecclesiali si aggiunge il menù con le informazioni generali sul Seminario (la storia, la mappa per raggiungerlo, la visita virtuale) e gli aggiornamenti, dal diario alla photogallery. Al centro della pagina una sequenza di immagini presenta alcuni eventi della vita del Seminario cui il visitatore è invitato a partecipare: veglie, ordinazioni, ministeri e attività caritative, con la possibilità di interagire lasciando commenti o inviano un’email.
Il Seminario di Acireale è presente anche su Facebook, Twitter e YouTube. Sempre con l’idea che Internet possa aiutare qualcuno a scoprire la propria vocazione anche grazie alla proposta digitale della comunità.
Maria Gabriella Leonardi

lunedì 28 gennaio 2013

Caltagirone, la diocesi sbarca su Twitter «Così dialoghiamo con i linguaggi di oggi»


Il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, ha celebrato la festa di san Francesco di Sales lanciando il suo primo tweet. La breve frase scelta è stato il passo biblico che il vescovo aveva citato all’indomani della sua nomina a pastore della Chiesa calatina: «Sali su un alto monte e grida tu che rechi liete notizie in Sion, tu che rechi liete notizie per Gerusalemme».
L’account @DiocesiCaltagir già esisteva ma d’ora in poi sarà potenziato. Cosa si aspetta, quindi, Peri dall’uso di Twitter?
«Il Concilio Vaticano II, con il decreto Inter mirifica – spiega – ha indicato profeticamente l’orizzonte d’impiego di ogni strumento di comunicazione.
Questa finalità è l’annuncio di salvezza di Gesù Cristo agli uomini. In questo senso è diritto e dovere della Chiesaservirsi degli strumenti dicomunicazione sociale. Allo stesso tempo è però necessario discernere sul loro retto uso». Il vescovo è consapevole delle potenzialità e dei limiti delle nuove tecnologie: «La questione da affrontare – dice – riguarda non più la natura dei social media, ma il loro uso, la loro incidenza sulle scelte individuali, le ricadute etiche, l’influsso sui processi culturali». E sulla sua scelta precisa: «Non ci sono strategie d’immagine, ricerca di protagonismo, necessità di mostrarsi al passo con i tempi. Ma, come ho detto con il mio primo tweet, vorrei impiegare questa nuova opportunità comunicativa e relazionale, perché sia buona notizia per molti, sia voce a servizio del Vangelo e destinata a tutti».
Maria Gabriella Leonardi

martedì 1 gennaio 2013

«La famiglia di oggi ha bisogno di paternità»

DA CALTAGIRONE

MARIA GABRIELLA LEONARDI


« D
 i paternità oggi c’è estremo biso­gno, ma non è facile trovare padri. Non tanto per la riduzione de­mografica quanto piuttosto per la cultura dif­fusa, per lo stile di vita, per i cambiamenti in­tervenuti nella concezione dell’uomo e nella sua esistenza». Inizia così la riflessione che ie­ri sera il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Cei ha svolto a Caltagirone, nel­la parrocchia della Madonna della Via. L’occa­sione era data dall’incontro diocesano delle fa­miglie organizzato dalla Chiesa calatina in vi­sta della festa della Sacra Famiglia di domani. Il vescovo Crociata ha snocciolato i motivi di crisi del compito educativo paterno, si è sof­fermato sulla figura del padre e ha indicato ai presenti l’impegno a cui sono chiamati. Ad a­scoltarlo anche alcune famiglie di immigrati o­spiti del Centro rifugiati Cara di Mineo. «Nella concezione, e nella pratica, dell’educazione che si è diffusa negli ultimi decenni – ha rilevato il vescovo Crociata – è ricorrente il rifiuto del­l’autorità e l’esaltazione dell’autonomia, se­condo un preteso processo di autoeducazio­ne ». Ma l’uomo non si dà la vita, la riceve e «il bambino impara a vivere guardando ai genito­ri e agli adulti». Crociata ha evidenziato che se «la rivolta contro il padre» ha raggiunto la sua massima espressione nella condanna dei tota­litarismi del ’900, si fa ora strada la deplorazio­ne per una «società senza padri» e l’esigenza di un «ritorno del padre».

Nella sua analisi il segretario generale della Cei si è soffermato sul fenomeno dell’adolescenza prolungata indefinitamente per ribadire come «diventare adulti significa accettare la realtà, la rinuncia quando è necessaria, il limite come condizione per giungere a una esistenza vera­mente umana». In tal senso «il padre è colui che sa far riconoscere e accettare limiti e frustra­zioni, ma in un clima di affetto e di fiducia».
Il padre indica al figlio la norma e la fa osserva­re, custodisce il figlio nell’ingresso nella realtà esterna infondendogli fiducia. Stretta la rela­zione tra la paternità e l’esperienza religiosa al punto che il deperimento della figura del padre produce un oscuramento anche della figura di Dio.

Il segretario generale della Cei ha evidenziato, quindi, quanto sia «difficile pensare un ritorno al passato; ma ancora più difficile pensare il fu­turo senza un ritorno del padre e della fami­glia » e ha, quindi, richiamato i presenti all’im­pegno di generare cultura e animare pensiero fecondo sulla famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e sulla responsabilità educativa. Poi ha sottolineato la necessità di promuovere alleanze educative e di continua­re a investire nell’educazione, dall’iniziazione cristiana alla pastorale giovanile a quella pre­matrimoniale e familiare, alla catechesi degli adulti. «La coscienza – ha concluso Crociata – che c’è bisogno di padri è già di per sé suscita­trice di rinnovate vocazioni alla paternità inte­sa come dedizione alle nuove generazioni per­ché si aprano responsabilmente all’appello del­la
 vita». 

Maria Gabriella Leonardi
20 dicembre 2012

domenica 9 dicembre 2012

«Sicilia educa»: il volontariato crea la sua rete - Avvenire

«Sicilia educa»: il volontariato crea la sua rete - Avvenire


RAGUSA. Oggi a Marina di Scoglitti, nel ragusano, 80 associazioni di volontariato, a conclusione del meeting 'Stop and go Sicilia', daranno vita alla rete 'Sicilia educa', un presidio per l’educazione alla legalità in Sicilia ma anche un luogo di proposte politiche per il nuovo governatore Rosario Crocetta. La rete, infatti, si propone di interloquire con le istituzioni regionali e oggi è prevista la presenza del neo assessore regionale alla formazione, Nelli Scilabra. 'Sicilia Educa' sarà la prima conferenza permanente dedicata all’educazione che si riunirà una volta ogni sei mesi per elaborare percorsi di rete capaci di sottrarre i minori alla manovalanza mafiosa ed allamicrocriminalità e nello stesso tempo attivare percorsi di prevenzione. Promotori dell’iniziativa a livello regionale sono il MoVI Sicilia, Libera e Arciragazzi. La rete si avvale anche del patrocinio del Centro servizi volontariato Palermo, la collaborazione con l’Ufficio scolastico e del Network Creativ, con l’Istituto Europeo della creatività e la rete di Creativementi, e il sostegno di Fondazione con il Sud. Tra i soggetti firmatari della carta d’intenti anche il vescovo delegato della Conferenza episcopale siciliana mons. Michele Pennisi che oggi celebrerà la messa per i volontari. «Si avvia un percorso storico in Sicilia – afferma il responsabile del MoVISicilia per l’educazione Enzo Madonia –. Questa è la prima rete educativa regionale; significa costruire una sinergia capace di dare voce ai bambini e al loro diritto di crescere in città a loro misura». Ferdinando Siringo, presidente del Centro di servizi per il volontariato di Palermo e docente al Liceo classico di Palermo sottolinea: «Frequentare una scuola al nord offre un vantaggio considerevole rispetto agli studenti della Sicilia, come se gli studenti del sud fossero in ritardo di un anno e mezzo nei loro percorsi scolastici rispetto ai loro coetanei del Nord. Questo significa che l’ambito educativo è stato sottovalutato».
Maria Gabriella Leonardi
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giovedì 6 dicembre 2012

In Sicilia un’alleanza per l’impegno educativo tra famiglie, movimenti e associazioni di volontariato - Avvenire

In Sicilia un’alleanza per l’impegno educativo tra famiglie, movimenti e associazioni di volontariato - Avvenire

Uno spazio dove educatori, volontari, operatori del sociale e rappresentati delle istituzioni educative e politiche riflettano insieme per creare una nuova alleanza. Uno spazio dove la famiglia sia soggetto e non oggetto di interventi educativi. Sarà questo il meeting regionale per l’educazione 'Stop and go Sicilia', in programma da oggi fino a domenica a Marina di Scoglitti (Ragusa). Prevista la partecipazione di duecento delegati in rappresentanza di ottanta tra movimenti e associazioni siciliane.
Titolo dell’iniziativa, 'Educare al volontariato associazioni e famiglie in rete'. «Durante il meeting - spiega Enzo Madonia responsabile di 'Stop and go Sicilia' e membro della Direzione nazionale del MoVI - i partecipanti firmeranno, inrappresentanza delle proprie associazioni, una carta d’intenti che punta alla creazione di una Conferenza permanente per l’educazione in Sicilia». Tra i primi firmatari le reti del Movimento di volontariato italiano (MoVI) e di Libera. Tra i sostenitori del Meeting anche il vescovo di Piazza Armerina Michele Pennisi, delegato della Conferenza episcopale siciliana per l’educazione e l’università che commenta: «Auspico che questo tavolo di confronto regionale sull’educazione possa rapportarsi con il governo regionale, in modo che l’educazione sia al centro dell’agenda politica e si possano superare la discriminazione nei confronti delle scuole cattoliche paritarie e le scuole di formazione professionale paritarie».
Maria Gabriella Leonardi