DA MESSINA
P rende il via oggi la visita pastorale dell’arcivescovo Calogero La Piana nell’arcidiocesi di Messina- Lipari-Santa Lucia del Mela. La visita inizierà alle 18 dalla Concattedrale Santa Maria Assunta di Santa Lucia del Mela, nell’omonimo vicariato, con una celebrazione eucaristica. Si parte da questo vicariato anche in vista della prossima beatificazione del servo di Dio monsignor Antonio Franco (1585-1626), che ne fu prelato ordinario.
La visita ha per tema «Kairòs», cioè «il tempo designato nello scopo di Dio». Nel messaggio all’arcidiocesi, La Piana spiega che, dopo sei anni di presenza in questa Chiesa, l’esperienza e l’azione dello Spirito di Dio lo hanno indotto a ritenere che sia giunto il tempo per compiere la visita pastorale. «Vi esorto – ha scritto il l’arcivescovo – a considerare la mia venuta tra voi come segno della paterna sollecitudine di Dio Padre che, attraverso i suoi ministri, visita, guida e sostiene il suo popolo; evento di grazia che nella storia manifesta la presenza viva ed operante del 'Supremo Pastore', guardiano delle nostre anime, Gesù Cristo, che ha visitato e redento il suo popolo; momento privilegiato in cui il vescovo esercita più direttamente, per la sua Chiesa, il ministero della parola, della santificazione e della guida pastorale, entrando a più diretto contatto con le ansie e le preoccupazioni, le gioie e le attese della gente; azione apostolica che il vescovo deve compiere, animato da carità pastorale, e che lo manifesta quale principio e fondamento visibile dell’unità nella Chiesa particolare».
L’arcidiocesi è suddivisa in sedici vicariati con 250 parrocchie in 68 Comuni. La visita si svolgerà per vicariati: La Piana desidera trattenersi nelle singole parrocchie per alcuni giorni, per cui la visita durerà sino al 2020.
Oggi, l’arrivo dell’arcivescovo sarà accolto alle 17,30, nella piazza antistante il palazzo vescovile di Santa Lucia del Mela. La Piana insieme al suo vicario verrà accolto dai sacerdoti e dalle autorità. Don Paolo Impalà, vicario foraneo porgerà i saluti; seguirà l’intervento del sindaco di Santa Lucia del Mela e del vescovo che inviterà alla preghiera darà avvio alla processione verso la Concattedrale per la concelebrazione inaugurale.
Maria Gabriella Leonardi
Questo blog raccoglie i miei articoli pubblicati sul quotidiano nazionale di ispirazione cattolica "Avvenire". Sono articoli in cui mi sforzo di raccontare cosa fanno tanti siciliani che si prodigano per gli altri e testimoniano tra gli uomini l'amore e la presenza di Dio. Questo blog vuole essere un omaggio e un grazie ai numerosi credenti siciliani che ho il piacere di conoscere e che con la loro testimonianza arricchiscono anche la mia vita e mi spronano ad essere migliore. MGL
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sabato 2 marzo 2013
lunedì 4 febbraio 2013
Vocazioni, il seminario è 2.0
Il seminario vescovile di Acireale getta le reti sul Web con l’inaugurazione del proprio sito Internet: www.seminarioacireale.it.
L’iniziativa vuole far conoscere anche online del seminario avvicinando chi è in ricerca vocazionale. Come spiega il rettore don Angelo Milone: «Vogliamo idealmente aprire le porte del Seminario, perché, grazie anche al costante aggiornamento del sito, possa essere conosciuta la sua vita, il cammino dei seminaristi, il servizio dei sacerdoti formatori e le varie attività che vi si svolgono, così da invitare tutti alla preghiera per il Seminario, al sostegno tramite l’affetto, la stima e il contributo economico». Contenuti e aggiornamenti del sito sono curati da seminaristi che ai vari servizi hanno aggiunto anche quellodel 'servizio informatico'.Nella home page al contesto dei link ecclesiali si aggiunge il menù con le informazioni generali sul Seminario (la storia, la mappa per raggiungerlo, la visita virtuale) e gli aggiornamenti, dal diario alla photogallery. Al centro della pagina una sequenza di immagini presenta alcuni eventi della vita del Seminario cui il visitatore è invitato a partecipare: veglie, ordinazioni, ministeri e attività caritative, con la possibilità di interagire lasciando commenti o inviano un’email.
Il Seminario di Acireale è presente anche su Facebook, Twitter e YouTube. Sempre con l’idea che Internet possa aiutare qualcuno a scoprire la propria vocazione anche grazie alla proposta digitale della comunità.
Maria Gabriella Leonardi
lunedì 28 gennaio 2013
Caltagirone, la diocesi sbarca su Twitter «Così dialoghiamo con i linguaggi di oggi»
Il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, ha celebrato la festa di san Francesco di Sales lanciando il suo primo tweet. La breve frase scelta è stato il passo biblico che il vescovo aveva citato all’indomani della sua nomina a pastore della Chiesa calatina: «Sali su un alto monte e grida tu che rechi liete notizie in Sion, tu che rechi liete notizie per Gerusalemme».
L’account @DiocesiCaltagir già esisteva ma d’ora in poi sarà potenziato. Cosa si aspetta, quindi, Peri dall’uso di Twitter?
«Il Concilio Vaticano II, con il decreto Inter mirifica – spiega – ha indicato profeticamente l’orizzonte d’impiego di ogni strumento di comunicazione.
Questa finalità è l’annuncio di salvezza di Gesù Cristo agli uomini. In questo senso è diritto e dovere della Chiesaservirsi degli strumenti dicomunicazione sociale. Allo stesso tempo è però necessario discernere sul loro retto uso». Il vescovo è consapevole delle potenzialità e dei limiti delle nuove tecnologie: «La questione da affrontare – dice – riguarda non più la natura dei social media, ma il loro uso, la loro incidenza sulle scelte individuali, le ricadute etiche, l’influsso sui processi culturali». E sulla sua scelta precisa: «Non ci sono strategie d’immagine, ricerca di protagonismo, necessità di mostrarsi al passo con i tempi. Ma, come ho detto con il mio primo tweet, vorrei impiegare questa nuova opportunità comunicativa e relazionale, perché sia buona notizia per molti, sia voce a servizio del Vangelo e destinata a tutti».
Maria Gabriella Leonardi
martedì 1 gennaio 2013
«La famiglia di oggi ha bisogno di paternità»
DA CALTAGIRONE
MARIA GABRIELLA LEONARDI
« D i paternità oggi c’è estremo bisogno, ma non è facile trovare padri. Non tanto per la riduzione demografica quanto piuttosto per la cultura diffusa, per lo stile di vita, per i cambiamenti intervenuti nella concezione dell’uomo e nella sua esistenza». Inizia così la riflessione che ieri sera il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Cei ha svolto a Caltagirone, nella parrocchia della Madonna della Via. L’occasione era data dall’incontro diocesano delle famiglie organizzato dalla Chiesa calatina in vista della festa della Sacra Famiglia di domani. Il vescovo Crociata ha snocciolato i motivi di crisi del compito educativo paterno, si è soffermato sulla figura del padre e ha indicato ai presenti l’impegno a cui sono chiamati. Ad ascoltarlo anche alcune famiglie di immigrati ospiti del Centro rifugiati Cara di Mineo. «Nella concezione, e nella pratica, dell’educazione che si è diffusa negli ultimi decenni – ha rilevato il vescovo Crociata – è ricorrente il rifiuto dell’autorità e l’esaltazione dell’autonomia, secondo un preteso processo di autoeducazione ». Ma l’uomo non si dà la vita, la riceve e «il bambino impara a vivere guardando ai genitori e agli adulti». Crociata ha evidenziato che se «la rivolta contro il padre» ha raggiunto la sua massima espressione nella condanna dei totalitarismi del ’900, si fa ora strada la deplorazione per una «società senza padri» e l’esigenza di un «ritorno del padre».
Nella sua analisi il segretario generale della Cei si è soffermato sul fenomeno dell’adolescenza prolungata indefinitamente per ribadire come «diventare adulti significa accettare la realtà, la rinuncia quando è necessaria, il limite come condizione per giungere a una esistenza veramente umana». In tal senso «il padre è colui che sa far riconoscere e accettare limiti e frustrazioni, ma in un clima di affetto e di fiducia».
Il padre indica al figlio la norma e la fa osservare, custodisce il figlio nell’ingresso nella realtà esterna infondendogli fiducia. Stretta la relazione tra la paternità e l’esperienza religiosa al punto che il deperimento della figura del padre produce un oscuramento anche della figura di Dio.
Il segretario generale della Cei ha evidenziato, quindi, quanto sia «difficile pensare un ritorno al passato; ma ancora più difficile pensare il futuro senza un ritorno del padre e della famiglia » e ha, quindi, richiamato i presenti all’impegno di generare cultura e animare pensiero fecondo sulla famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e sulla responsabilità educativa. Poi ha sottolineato la necessità di promuovere alleanze educative e di continuare a investire nell’educazione, dall’iniziazione cristiana alla pastorale giovanile a quella prematrimoniale e familiare, alla catechesi degli adulti. «La coscienza – ha concluso Crociata – che c’è bisogno di padri è già di per sé suscitatrice di rinnovate vocazioni alla paternità intesa come dedizione alle nuove generazioni perché si aprano responsabilmente all’appello della vita».
Maria Gabriella Leonardi
20 dicembre 2012
MARIA GABRIELLA LEONARDI
« D i paternità oggi c’è estremo bisogno, ma non è facile trovare padri. Non tanto per la riduzione demografica quanto piuttosto per la cultura diffusa, per lo stile di vita, per i cambiamenti intervenuti nella concezione dell’uomo e nella sua esistenza». Inizia così la riflessione che ieri sera il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Cei ha svolto a Caltagirone, nella parrocchia della Madonna della Via. L’occasione era data dall’incontro diocesano delle famiglie organizzato dalla Chiesa calatina in vista della festa della Sacra Famiglia di domani. Il vescovo Crociata ha snocciolato i motivi di crisi del compito educativo paterno, si è soffermato sulla figura del padre e ha indicato ai presenti l’impegno a cui sono chiamati. Ad ascoltarlo anche alcune famiglie di immigrati ospiti del Centro rifugiati Cara di Mineo. «Nella concezione, e nella pratica, dell’educazione che si è diffusa negli ultimi decenni – ha rilevato il vescovo Crociata – è ricorrente il rifiuto dell’autorità e l’esaltazione dell’autonomia, secondo un preteso processo di autoeducazione ». Ma l’uomo non si dà la vita, la riceve e «il bambino impara a vivere guardando ai genitori e agli adulti». Crociata ha evidenziato che se «la rivolta contro il padre» ha raggiunto la sua massima espressione nella condanna dei totalitarismi del ’900, si fa ora strada la deplorazione per una «società senza padri» e l’esigenza di un «ritorno del padre».
Nella sua analisi il segretario generale della Cei si è soffermato sul fenomeno dell’adolescenza prolungata indefinitamente per ribadire come «diventare adulti significa accettare la realtà, la rinuncia quando è necessaria, il limite come condizione per giungere a una esistenza veramente umana». In tal senso «il padre è colui che sa far riconoscere e accettare limiti e frustrazioni, ma in un clima di affetto e di fiducia».
Il padre indica al figlio la norma e la fa osservare, custodisce il figlio nell’ingresso nella realtà esterna infondendogli fiducia. Stretta la relazione tra la paternità e l’esperienza religiosa al punto che il deperimento della figura del padre produce un oscuramento anche della figura di Dio.
Il segretario generale della Cei ha evidenziato, quindi, quanto sia «difficile pensare un ritorno al passato; ma ancora più difficile pensare il futuro senza un ritorno del padre e della famiglia » e ha, quindi, richiamato i presenti all’impegno di generare cultura e animare pensiero fecondo sulla famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e sulla responsabilità educativa. Poi ha sottolineato la necessità di promuovere alleanze educative e di continuare a investire nell’educazione, dall’iniziazione cristiana alla pastorale giovanile a quella prematrimoniale e familiare, alla catechesi degli adulti. «La coscienza – ha concluso Crociata – che c’è bisogno di padri è già di per sé suscitatrice di rinnovate vocazioni alla paternità intesa come dedizione alle nuove generazioni perché si aprano responsabilmente all’appello della vita».
Maria Gabriella Leonardi
20 dicembre 2012
domenica 9 dicembre 2012
«Sicilia educa»: il volontariato crea la sua rete - Avvenire
«Sicilia educa»: il volontariato crea la sua rete - Avvenire
RAGUSA. Oggi a Marina di Scoglitti, nel ragusano, 80 associazioni di volontariato, a conclusione del meeting 'Stop and go Sicilia', daranno vita alla rete 'Sicilia educa', un presidio per l’educazione alla legalità in Sicilia ma anche un luogo di proposte politiche per il nuovo governatore Rosario Crocetta. La rete, infatti, si propone di interloquire con le istituzioni regionali e oggi è prevista la presenza del neo assessore regionale alla formazione, Nelli Scilabra. 'Sicilia Educa' sarà la prima conferenza permanente dedicata all’educazione che si riunirà una volta ogni sei mesi per elaborare percorsi di rete capaci di sottrarre i minori alla manovalanza mafiosa ed allamicrocriminalità e nello stesso tempo attivare percorsi di prevenzione. Promotori dell’iniziativa a livello regionale sono il MoVI Sicilia, Libera e Arciragazzi. La rete si avvale anche del patrocinio del Centro servizi volontariato Palermo, la collaborazione con l’Ufficio scolastico e del Network Creativ, con l’Istituto Europeo della creatività e la rete di Creativementi, e il sostegno di Fondazione con il Sud. Tra i soggetti firmatari della carta d’intenti anche il vescovo delegato della Conferenza episcopale siciliana mons. Michele Pennisi che oggi celebrerà la messa per i volontari. «Si avvia un percorso storico in Sicilia – afferma il responsabile del MoVISicilia per l’educazione Enzo Madonia –. Questa è la prima rete educativa regionale; significa costruire una sinergia capace di dare voce ai bambini e al loro diritto di crescere in città a loro misura». Ferdinando Siringo, presidente del Centro di servizi per il volontariato di Palermo e docente al Liceo classico di Palermo sottolinea: «Frequentare una scuola al nord offre un vantaggio considerevole rispetto agli studenti della Sicilia, come se gli studenti del sud fossero in ritardo di un anno e mezzo nei loro percorsi scolastici rispetto ai loro coetanei del Nord. Questo significa che l’ambito educativo è stato sottovalutato».
Maria Gabriella Leonardi
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giovedì 6 dicembre 2012
In Sicilia un’alleanza per l’impegno educativo tra famiglie, movimenti e associazioni di volontariato - Avvenire
In Sicilia un’alleanza per l’impegno educativo tra famiglie, movimenti e associazioni di volontariato - Avvenire
Uno spazio dove educatori, volontari, operatori del sociale e rappresentati delle istituzioni educative e politiche riflettano insieme per creare una nuova alleanza. Uno spazio dove la famiglia sia soggetto e non oggetto di interventi educativi. Sarà questo il meeting regionale per l’educazione 'Stop and go Sicilia', in programma da oggi fino a domenica a Marina di Scoglitti (Ragusa). Prevista la partecipazione di duecento delegati in rappresentanza di ottanta tra movimenti e associazioni siciliane.
Titolo dell’iniziativa, 'Educare al volontariato associazioni e famiglie in rete'. «Durante il meeting - spiega Enzo Madonia responsabile di 'Stop and go Sicilia' e membro della Direzione nazionale del MoVI - i partecipanti firmeranno, inrappresentanza delle proprie associazioni, una carta d’intenti che punta alla creazione di una Conferenza permanente per l’educazione in Sicilia». Tra i primi firmatari le reti del Movimento di volontariato italiano (MoVI) e di Libera. Tra i sostenitori del Meeting anche il vescovo di Piazza Armerina Michele Pennisi, delegato della Conferenza episcopale siciliana per l’educazione e l’università che commenta: «Auspico che questo tavolo di confronto regionale sull’educazione possa rapportarsi con il governo regionale, in modo che l’educazione sia al centro dell’agenda politica e si possano superare la discriminazione nei confronti delle scuole cattoliche paritarie e le scuole di formazione professionale paritarie».
Maria Gabriella Leonardi
mercoledì 28 novembre 2012
Messina,al via in Sant’Antonio da Padova le celebrazioni per il 20° della morte del padre rogazionista Giuseppe Marrazzo - Avvenire
Messina,al via in Sant’Antonio da Padova le celebrazioni per il 20° della morte del padre rogazionista Giuseppe Marrazzo - Avvenire
MESSINA. La Basilica di Sant’Antonio da Padova di Messina celebra il 20° anniversario della morte del rogazionista padre Giuseppe Marrazzo che visse per quasi 50 anni presso la Basilica e per il quale è stata aperta la fase diocesana della causa di canonizzazione. In particolare domani alle 17,30 sempre nella Basilica si terrà una conferenza di padre Agostino Zamperini, postulatore generale dei padri Rogazionisti sul tema: «Il discepolo la prese con sé (Gv 19,27), Maria nella vita di padre Marrazzo», lettura di testi dalsuo diario spirituale. Alle 19 sarà inaugurata una mostra fotografica su padre Marrazzo intitolata «La mia vita è davanti a Te, Signore».Venerdì 30, alle 10, sarà invece celebrata una Messa nella Cappella dei Padri Rogazionisti al Gran camposanto di Messina dove riposano le spoglie mortali del servo di Dio. Alle 18, nella Basilica si terrà una solenne celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Calogero La Piana, arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela.(M.G.Leo.)
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