MESSINA. La Basilica di Sant’Antonio da Padova di Messina celebra il 20° anniversario della morte del rogazionista padre Giuseppe Marrazzo che visse per quasi 50 anni presso la Basilica e per il quale è stata aperta la fase diocesana della causa di canonizzazione. In particolare domani alle 17,30 sempre nella Basilica si terrà una conferenza di padre Agostino Zamperini, postulatore generale dei padri Rogazionisti sul tema: «Il discepolo la prese con sé (Gv 19,27), Maria nella vita di padre Marrazzo», lettura di testi dalsuo diario spirituale. Alle 19 sarà inaugurata una mostra fotografica su padre Marrazzo intitolata «La mia vita è davanti a Te, Signore».Venerdì 30, alle 10, sarà invece celebrata una Messa nella Cappella dei Padri Rogazionisti al Gran camposanto di Messina dove riposano le spoglie mortali del servo di Dio. Alle 18, nella Basilica si terrà una solenne celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Calogero La Piana, arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela.(M.G.Leo.)
Questo blog raccoglie i miei articoli pubblicati sul quotidiano nazionale di ispirazione cattolica "Avvenire". Sono articoli in cui mi sforzo di raccontare cosa fanno tanti siciliani che si prodigano per gli altri e testimoniano tra gli uomini l'amore e la presenza di Dio. Questo blog vuole essere un omaggio e un grazie ai numerosi credenti siciliani che ho il piacere di conoscere e che con la loro testimonianza arricchiscono anche la mia vita e mi spronano ad essere migliore. MGL
.
mercoledì 28 novembre 2012
Messina,al via in Sant’Antonio da Padova le celebrazioni per il 20° della morte del padre rogazionista Giuseppe Marrazzo - Avvenire
Messina,al via in Sant’Antonio da Padova le celebrazioni per il 20° della morte del padre rogazionista Giuseppe Marrazzo - Avvenire
sabato 17 novembre 2012
La Caritas di Caltagirone promuove raccolta di cibo - Avvenire
La Caritas di Caltagirone promuove raccolta di cibo - Avvenire
CALTAGIRONE. Oggi e domani mattina a Caltagirone si terrà una raccolta alimentare cittadina promossa dalla Caritas diocesana assieme ad alcune associazioni di volontariato. Dei punti di raccolta di alimentari saranno allestiti presso i supermercati del gruppo «Arena», lo «Spaccio alimentare» e il supermercato «Sigma». Don Luciano Di Silvestro, direttore della Caritas diocesana spiega il senso dell’iniziativa: «Il momento attuale, caratterizzato dalla pesante crisi economica ha inevitabilmente indebolito la rete di solidarietà del tessuto sociale, rendendo ancora più vulnerabili le persone e le famiglie più fragili. In questo senso vogliamo consegnare all’opinione pubblica un segnale forte di attenzione e di capacità di lavorare in rete per un obiettivo comune». Il cibo raccolto in questi due giorni sarà distribuito dai Centri d’ascolto delle parrocchie e dalle associazioni. La distribuzione sarà destinata prioritariamente alle persone ed alle famiglie più deboli e bisognose rispettandola riservatezza di quanti beneficeranno della raccolta alimentare.
Maria Gabriella Leonardi
CALTAGIRONE. Oggi e domani mattina a Caltagirone si terrà una raccolta alimentare cittadina promossa dalla Caritas diocesana assieme ad alcune associazioni di volontariato. Dei punti di raccolta di alimentari saranno allestiti presso i supermercati del gruppo «Arena», lo «Spaccio alimentare» e il supermercato «Sigma». Don Luciano Di Silvestro, direttore della Caritas diocesana spiega il senso dell’iniziativa: «Il momento attuale, caratterizzato dalla pesante crisi economica ha inevitabilmente indebolito la rete di solidarietà del tessuto sociale, rendendo ancora più vulnerabili le persone e le famiglie più fragili. In questo senso vogliamo consegnare all’opinione pubblica un segnale forte di attenzione e di capacità di lavorare in rete per un obiettivo comune». Il cibo raccolto in questi due giorni sarà distribuito dai Centri d’ascolto delle parrocchie e dalle associazioni. La distribuzione sarà destinata prioritariamente alle persone ed alle famiglie più deboli e bisognose rispettandola riservatezza di quanti beneficeranno della raccolta alimentare.
Maria Gabriella Leonardi
venerdì 9 novembre 2012
Acireale, oggi Raspanti consacra un presbitero - Avvenire
Acireale, oggi Raspanti consacra un presbitero - Avvenire
ACIREALE. Questa sera alle 18.30 durante l’Eucaristia presieduta nella Basilica Cattedrale di Acireale, il vescovo diocesano Antonino Raspanti ordinerà presbitero Salvatore Tirendi, 29 anni, diacono originario della comunità parrocchiale acese dei Santi Cosma e Damiano. Il sacerdote novello è nato nel 1983 e si è diplomato all’istituto tecnico industriale “Galileo Ferraris” di Acireale. Nel 2006 l’ingresso in Seminario e l’avvio della formazioneteologica che lo vede oggi impegnato nella preparazione per la licenza con indirizzo spiritualità. Da diacono Tirendi ha prestato servizio pastorale nella parrocchia San Paolo di Acireale di cui, dopo l’ordinazione sacerdotale, diventerà vice-parroco.
Maria Gabriella Leonardi
lunedì 29 ottobre 2012
Mass media le diocesi fanno rete - Avvenire
Mass media le diocesi fanno rete - Avvenire
DA ENNA
MARIA GABRIELLA LEONARDI
La presenza dei media informa e forma gli stili di vita ed è l’ambiente in cui i credenti sono chiamati ad annunciare il Vangelo. Da questa consapevolezza ha preso le mosse il convegno «Comunicare a Babele.
L’impegno educativo nella nuova cultura mediatica», organizzato a Enna venerdì e sabato scorsi dall’Ufficio regionale per la cultura e le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale siciliana. La presenza nei media delle diocesi siciliane è stata sintetizzata da don Giuseppe Rabita, direttore dell’Ufficio regionale per la cultura e le comunicazioni sociali: «Tutte le diocesi hanno il loro sito Web più o meno aggiornato e interattivo, ma la presenza sui social network risulta essere ancora pionieristica e poco organizzata. Diverse parrocchie hanno il sito Internet, ma raramente c’è una collaborazione con il rispettivo ufficio diocesano. C’è anche qualche emittente televisiva e radiofonica. Ma la costante che emerge dalle diverse diocesi è la difficoltà a creare sinergie».
Varie le esperienze delle diocesi siciliane. Punta a essere presente su tutti i media l’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Ragusa; il suo direttore, Piero Saladino, spiega: «Siamo presenti su Facebook, il nostro giornale 'Insieme' è diffuso gratis in 5000 parrocchie e anche attraverso la grande distribuzione. Riporta tante notizie brevi e per gli approfondimenti rinvia al sito dove, però, non c’è la duplicazione degli articoli di giornali perché i contenuti del cartaceo e dell’online sono diversificati». A breve A Ragusa sarà realizzato un corso di formazione per giovani animatori delle comunicazioni sociali. Insieme ad altre aggregazioni cattoliche e laiche, durante l’anno e sempre di venerdì, l’ufficio organizza anche incontri settimanali di dibattito pubblico: «Concepiamo le comunicazioni sociali – spiega Saladino – come una messa in rete di energie». Ha scommesso molto sul convegno la diocesi di Cefalù, presente a Enna con cinque giovani: «Noi stiamo partendo adesso – spiega don Franco Mogavero, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali – e stiamo investendo sul futuro della diocesi cominciando dalla formazione.
Pubblichiamo il bimestrale 'Koinonia' e abbiamo un sito (www.chiesadicefalu.it), che riporta notizie e molti articoli di riflessione sull’importanza del Concilio». Se come ha detto il vescovo uscente per la cultura e le comunicazioni sociali della Cesi, Salvatore Di Cristina, «la comunicazione va posta all’ordine del giorno come metodo dell’agire pastorale», un ruolo particolare è quello dei giornalisti cattolici. Peppino Vecchio, presidente regionale di Fisc e Ucsi, dice: «Dinanzi alla notevole quantità di informazioni che arrivano dalla Rete, al giornalista oggi sono richieste maggiore capacità di discernimento e preparazione professionale». E un vero lavoro giornalistico è quello svolto dal settimanale «Amico del popolo» dell’arcidiocesi di Agrigento ove le comunicazioni sociali sono una tradizione consolidata. L’«Amico» è il solo a seguire le sedute di Consiglio comunale e realizza inchieste, come una recente sull’emergenza rifiuti. «Sul sito Internet inseriamo altri servizi e approfondimenti – dice il direttore don Carmelo Petrone –. Abbiamo un nostro profilo su Twitter, Facebook e YouTube che usiamo per interagire con chi ci segue e per anticipare i contenuti del giornale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La passione educativa al centro dell’incontro tra i delegati delle Chiese a Enna Collaborazioni e sinergie le chiavi per abitare il Web e affrontare la sfida di Babele
MARIA GABRIELLA LEONARDI
La presenza dei media informa e forma gli stili di vita ed è l’ambiente in cui i credenti sono chiamati ad annunciare il Vangelo. Da questa consapevolezza ha preso le mosse il convegno «Comunicare a Babele.
L’impegno educativo nella nuova cultura mediatica», organizzato a Enna venerdì e sabato scorsi dall’Ufficio regionale per la cultura e le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale siciliana. La presenza nei media delle diocesi siciliane è stata sintetizzata da don Giuseppe Rabita, direttore dell’Ufficio regionale per la cultura e le comunicazioni sociali: «Tutte le diocesi hanno il loro sito Web più o meno aggiornato e interattivo, ma la presenza sui social network risulta essere ancora pionieristica e poco organizzata. Diverse parrocchie hanno il sito Internet, ma raramente c’è una collaborazione con il rispettivo ufficio diocesano. C’è anche qualche emittente televisiva e radiofonica. Ma la costante che emerge dalle diverse diocesi è la difficoltà a creare sinergie».
Varie le esperienze delle diocesi siciliane. Punta a essere presente su tutti i media l’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Ragusa; il suo direttore, Piero Saladino, spiega: «Siamo presenti su Facebook, il nostro giornale 'Insieme' è diffuso gratis in 5000 parrocchie e anche attraverso la grande distribuzione. Riporta tante notizie brevi e per gli approfondimenti rinvia al sito dove, però, non c’è la duplicazione degli articoli di giornali perché i contenuti del cartaceo e dell’online sono diversificati». A breve A Ragusa sarà realizzato un corso di formazione per giovani animatori delle comunicazioni sociali. Insieme ad altre aggregazioni cattoliche e laiche, durante l’anno e sempre di venerdì, l’ufficio organizza anche incontri settimanali di dibattito pubblico: «Concepiamo le comunicazioni sociali – spiega Saladino – come una messa in rete di energie». Ha scommesso molto sul convegno la diocesi di Cefalù, presente a Enna con cinque giovani: «Noi stiamo partendo adesso – spiega don Franco Mogavero, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali – e stiamo investendo sul futuro della diocesi cominciando dalla formazione.
Pubblichiamo il bimestrale 'Koinonia' e abbiamo un sito (www.chiesadicefalu.it), che riporta notizie e molti articoli di riflessione sull’importanza del Concilio». Se come ha detto il vescovo uscente per la cultura e le comunicazioni sociali della Cesi, Salvatore Di Cristina, «la comunicazione va posta all’ordine del giorno come metodo dell’agire pastorale», un ruolo particolare è quello dei giornalisti cattolici. Peppino Vecchio, presidente regionale di Fisc e Ucsi, dice: «Dinanzi alla notevole quantità di informazioni che arrivano dalla Rete, al giornalista oggi sono richieste maggiore capacità di discernimento e preparazione professionale». E un vero lavoro giornalistico è quello svolto dal settimanale «Amico del popolo» dell’arcidiocesi di Agrigento ove le comunicazioni sociali sono una tradizione consolidata. L’«Amico» è il solo a seguire le sedute di Consiglio comunale e realizza inchieste, come una recente sull’emergenza rifiuti. «Sul sito Internet inseriamo altri servizi e approfondimenti – dice il direttore don Carmelo Petrone –. Abbiamo un nostro profilo su Twitter, Facebook e YouTube che usiamo per interagire con chi ci segue e per anticipare i contenuti del giornale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La passione educativa al centro dell’incontro tra i delegati delle Chiese a Enna Collaborazioni e sinergie le chiavi per abitare il Web e affrontare la sfida di Babele
Powered by TECNAVIA / HIT-MP | Copyright © Avvenire |
il vescovo Staglianò «Legare comunicazione e cultura: la svolta per le comunità parte da qui» - Avvenire
il vescovo Staglianò «Legare comunicazione e cultura: la svolta per le comunità parte da qui» - Avvenire
C omunicazioni sociali e cultura devono camminare insieme.
È quanto intende perseguire Antonio Staglianò, vescovo di Noto, delegato dalla Conferenza episcopale siciliana per la Cultura e le Comunicazioni sociali nel corso della sessione autunnale tenutasi dall’8 al 10 ottobre scorsi. Monsignor Staglianò, tra i 'padri' del Progetto culturale della Cei, è convinto che la Chiesa debba abitare lo spazio delle comunicazioni sociali, utilizzando tutti i mezzi a disposizione. «Da questo versante – afferma – il mio primo impegno da vescovo delegato della Cesi sarà quello di stringere fortemente il rapporto tra le comunicazioni sociali e la cultura: bisognerà lavorare con attenzione critica perché questo rapporto è facilmente dissolubile».
Perché?
Il trend culturale sulle comunicazioni sociali porta a ridurre tutto agli strumenti di comunicazione, con messa in campo di prodotti già preconfezionati che alla fine non generano educazione culturale.
D’altra parte, il termine 'cultura' rischia di essere generico.
Questo convegno ha dedicato un’attenzione particolare alle comunicazioni sociali.
Con quale esito?
L’appuntamento di Enna mi ha convinto dell’urgenza di lavorare nel riorganizzare le sinergie della comunicazione sociali con gli operatori della cultura, per educare e per far crescere l’umano dell’uomo.
La carta stampa potrebbe aiutare questo processo, magari attraverso la creazione di un organo regionale e sfruttando gli strumenti già esistenti, come Avvenire?
Per un giornale delle Chiese di Sicilia si dovrebbero affrontare problemi di tipo economico, ma anche pastorale. Bisognerà lavorare di anno in anno.
Apprezzo molto Avvenire, di cui sono un convinto sostenitore. Potrà aiutarci molto. (M.G.L.)
C omunicazioni sociali e cultura devono camminare insieme.
È quanto intende perseguire Antonio Staglianò, vescovo di Noto, delegato dalla Conferenza episcopale siciliana per la Cultura e le Comunicazioni sociali nel corso della sessione autunnale tenutasi dall’8 al 10 ottobre scorsi. Monsignor Staglianò, tra i 'padri' del Progetto culturale della Cei, è convinto che la Chiesa debba abitare lo spazio delle comunicazioni sociali, utilizzando tutti i mezzi a disposizione. «Da questo versante – afferma – il mio primo impegno da vescovo delegato della Cesi sarà quello di stringere fortemente il rapporto tra le comunicazioni sociali e la cultura: bisognerà lavorare con attenzione critica perché questo rapporto è facilmente dissolubile».
Perché?
Il trend culturale sulle comunicazioni sociali porta a ridurre tutto agli strumenti di comunicazione, con messa in campo di prodotti già preconfezionati che alla fine non generano educazione culturale.
D’altra parte, il termine 'cultura' rischia di essere generico.
Questo convegno ha dedicato un’attenzione particolare alle comunicazioni sociali.
Con quale esito?
L’appuntamento di Enna mi ha convinto dell’urgenza di lavorare nel riorganizzare le sinergie della comunicazione sociali con gli operatori della cultura, per educare e per far crescere l’umano dell’uomo.
La carta stampa potrebbe aiutare questo processo, magari attraverso la creazione di un organo regionale e sfruttando gli strumenti già esistenti, come Avvenire?
Per un giornale delle Chiese di Sicilia si dovrebbero affrontare problemi di tipo economico, ma anche pastorale. Bisognerà lavorare di anno in anno.
Apprezzo molto Avvenire, di cui sono un convinto sostenitore. Potrà aiutarci molto. (M.G.L.)
Cesi, dal sito Internet un modello di condivisione - Avvenire
Cesi, dal sito Internet un modello di condivisione - Avvenire
In tema di comunicazione, le diocesi siciliane hanno innanzi l’esempio della Conferenza episcopale siciliana, dove lavora un ufficio stampa che costantemente aggiorna il sito internet istituzionale. Vi lavorano Consuelo Valenza e Chiara Ippolito che spiegano: «Attraverso l’aggiornamento costante del sito www.chiesedisicilia.org perseguiamo tre finalità.
Innanzitutto, raccontiamo attraverso immagini e testi l’attività della Cesi, unica Conferenza episcopale in Italia ad avere anche una propria sede fisica che si trova a Palermo in corso Calatafimi. In secondo luogo, il sito dà notizia delle attività degli uffici regionali che compongono la commissione pastorale. Gli uffici corrispondono a tutti gli ambiti della vita –proseguono – e il sito dà conto dei convegni e fornisce approfondimenti. Terza finalità è quella di far convergere le attività delle diocesi: il sito è, infatti, vetrina delle attività diocesane e, per questo, è strumento della comunione delle Chiese di Sicilia».
L’ufficio stampa cura i rapporti 'ad extra' con l’esterno, attraverso la redazione di comunicati stampa, una newsletter e una rassegna stampa. L’ufficio cura altresì anche i rapporti 'ad intra', tra le diocesi, attraverso una piattaforma online che consente l’incontro tra gli uffici diocesani in un’area riservata del sito in cui è possibile consultare i documenti dei vari uffici.
All’interno della piattaforma è aperto un forum per ogni singolo ufficio in cui si può conversare su determinati argomenti.
Direttore dell’Ufficio per la cultura e le comunicazioni sociali è don Giuseppe Rabita, della diocesi di Piazza Armerina. Prossimamente all’interno del sito delle Chiese di Sicilia sarà aperto anche un settore video per favorire approfondimenti su varie tematiche. «L’obiettivo del nostro ufficio stampa – spiegano Consuelo e Chiara – è quello di intervenire educando alla comunione e favorendo un confronto tra le chiese per camminare in maniera unitaria. In tal senso, questo convegno è un punto di arrivo e di partenza».
(M.G.L.)
In tema di comunicazione, le diocesi siciliane hanno innanzi l’esempio della Conferenza episcopale siciliana, dove lavora un ufficio stampa che costantemente aggiorna il sito internet istituzionale. Vi lavorano Consuelo Valenza e Chiara Ippolito che spiegano: «Attraverso l’aggiornamento costante del sito www.chiesedisicilia.org perseguiamo tre finalità.
Innanzitutto, raccontiamo attraverso immagini e testi l’attività della Cesi, unica Conferenza episcopale in Italia ad avere anche una propria sede fisica che si trova a Palermo in corso Calatafimi. In secondo luogo, il sito dà notizia delle attività degli uffici regionali che compongono la commissione pastorale. Gli uffici corrispondono a tutti gli ambiti della vita –proseguono – e il sito dà conto dei convegni e fornisce approfondimenti. Terza finalità è quella di far convergere le attività delle diocesi: il sito è, infatti, vetrina delle attività diocesane e, per questo, è strumento della comunione delle Chiese di Sicilia».
L’ufficio stampa cura i rapporti 'ad extra' con l’esterno, attraverso la redazione di comunicati stampa, una newsletter e una rassegna stampa. L’ufficio cura altresì anche i rapporti 'ad intra', tra le diocesi, attraverso una piattaforma online che consente l’incontro tra gli uffici diocesani in un’area riservata del sito in cui è possibile consultare i documenti dei vari uffici.
All’interno della piattaforma è aperto un forum per ogni singolo ufficio in cui si può conversare su determinati argomenti.
Direttore dell’Ufficio per la cultura e le comunicazioni sociali è don Giuseppe Rabita, della diocesi di Piazza Armerina. Prossimamente all’interno del sito delle Chiese di Sicilia sarà aperto anche un settore video per favorire approfondimenti su varie tematiche. «L’obiettivo del nostro ufficio stampa – spiegano Consuelo e Chiara – è quello di intervenire educando alla comunione e favorendo un confronto tra le chiese per camminare in maniera unitaria. In tal senso, questo convegno è un punto di arrivo e di partenza».
(M.G.L.)
lunedì 22 ottobre 2012
Da venerdì un convegno a Enna su media e impegno educativo
SICILIA - Avvenire
L’Ufficio regionale per la cultura e le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale siciliana organizza un convegno regionale di verifica e di rilancio della pastorale delle comunicazioni sociali nelle diocesi. Il convegno – «Comunicare a Babele. L’impegno educativo nella nuova cultura mediatica» – si terrà venerdì e sabato a Enna. I lavori saranno aperti da monsignor Salvatore Di Cristina, vescovo delegato per la cultura e le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale siciliana.
Seguiranno gli interventi di monsignor Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e di padre Antonio Spadaro, direttore de «La Civiltà Cattolica». Sabato previsti tre laboratori su 'Giornalismo', 'Web e nuove tecnologie' e 'Arte'.
Concluderà i lavori don Giuseppe Rabita, direttore dell’Ufficio regionale per la cultura e le comunicazioni sociali della Cesi.
(M.G.L.)
Iscriviti a:
Post (Atom)