ACIREALE. Le Acli di tutta Italia si sono riunite ieri mattina, ad Acireale, nel Catanese, per mettere a punto il loro pensiero e la loro proposta per il riscatto del Mezzogiorno, in vista della Settimana Sociale dei cattolici, che si terrà ad ottobre in Calabria.
«Come associazione abbiamo voluto mettere al centro il Sud che, a nostro avviso, è una questione nazionale e non solo delle regioni del Meridione», spiega la vicepresidente nazionale delle Acli, Paola Vacchina. «È necessaria – aggiunge – una capacità di discernimento per distinguere le varie specificità: ci sono tanti Sud, ciascuno con proprie peculiarità, problemi e risorse. Serve un’assunzione di responsabilità da parte della società civile. Le denunce non bastano: occorre vedere noi cosa possiamo fare per il riscatto del Meridione». E proprio sul lavoro che individualmente si può fare per migliorare la situazione si sofferma il presidente regionale delle Acli Sicilia, Santino Scirè.«In questo momento dobbiamo rilanciare la nostra azione di volontariato - afferma Scirè - La crisi socio-economica impone la lotta alle nuove e vecchie povertà».
Monsignor Michele Pennisi, vescovo di Piazza Armerina e membro della Commissione episcopale per la scuola, ha poi presentato i documenti della Conferenza episcopale sul Meridione. «Voi aclisti – afferma – siete chiamati a puntare ad una formazione che oltre a creare professionalità qualificate deve basarsi sui valori della Dottrina sociale della Chiesa: il primato e la centralità della persona, la sussidiarietà base di una autentica libertà e autonomia, la solidarietà base della giustizia sociale, animata dall’amore e il bene comune».
Secondo mons. Pennisi occorre passare dall’assistenzialismo al protagonismo e la questione educativa è una priorità ineludibile. In una tavola rotonda i presidenti regionali Acli di varie regioni hanno confrontato le rispettive proposte. Indispensabile però avere un nuovo sguardo sul Sud, così come ha spiegato il prof.Gianfranco Viesti, dell’Università di Bari.
Maria Gabriella Leonardi
2 luglio 2010
Questo blog raccoglie i miei articoli pubblicati sul quotidiano nazionale di ispirazione cattolica "Avvenire". Sono articoli in cui mi sforzo di raccontare cosa fanno tanti siciliani che si prodigano per gli altri e testimoniano tra gli uomini l'amore e la presenza di Dio. Questo blog vuole essere un omaggio e un grazie ai numerosi credenti siciliani che ho il piacere di conoscere e che con la loro testimonianza arricchiscono anche la mia vita e mi spronano ad essere migliore. MGL
.
venerdì 2 luglio 2010
sabato 12 giugno 2010
Il velo di Sant’Agata a Troina
G iungerà domani, domenica 13 giugno a Troina, in provincia di Enna, il velo di Sant’Agata, una delle reliquie della patrona di Catania. Si tratta di un evento straordinario concesso, in via eccezionale, in occasione del giubileo per i 900 anni della nascita di San Silvestro, monaco basiliano, patrono di Troina. L’anno giubilare a Troina è stato aperto lo scorso 2 gennaio.
San Silvestro nacque a Troina tra la fine del secolo XI e l’inizio del XII.
Giovanissimo entrò nel locale monastero basiliano di San Michele arcangelo, distinguendosi per la carità e il servizio alla comunità locale. Tra i prodigi che compì e che accrebbero la sua fama di santità vi è la guarigione del figlio di Guglielmo I re di Sicilia. La presenza del velo di Sant’Agata a Troina vuole in un certo senso suggellare l’intesa tra i due santi siciliani, perpetuatasi poi nei devoti. Silvestro, infatti, ebbe un particolare rapporto di devozione verso Sant’Agata, come viene narrato nella vita del santo. Alcuni storici, tra l’altro, sostengono che la struttura lignea del fercolo di San Silvestro sia quello di Sant’Agata e che i troinesi lo ebbero in dono dai catanesi. La tradizione popolare, invece, sostiene che il santo troinese fermò addirittura la lava che stava travolgendo Catania e il senato della città etnea donò ai troinesi i quattro medaglioni argentei in bassorilievo apposti sulla base del fercolo.
Sul legame tra Silvestro e Agata, monsignor Barbaro Scionti, parroco della Cattedrale di Catania, ha affermato: «l’unione e la comunione dei santi in cielo, rappresentano un esempio di comunione e incontro tra noi».
Domenica, il velo di Sant’Agata arriverà a Troina in elicottero verso le 9,30. A seguire l’incontro con il simulacro di San Silvestro in piazza Magellano, e poi la processione fino alla chiesa di San Silvestro e l’ostensione sulla tomba del Santo. Nel pomeriggio la visita ai bambini ospiti dell’Istituto Oasi Maria SS. di Troina, poi la solenne Messa pontificale e in serata il ritorno, sempre in elicottero, a Catania.
Avvenire 12 giugno 2010Maria Gabriella Leonardi
lunedì 7 giugno 2010
Acireale festeggia tre sacerdoti. Vigo: «Un grande dono di Dio»
L a diocesi di Acireale concluderà l’Anno Sacerdotale il 10 giugno con tre ordinazioni presbiterali. I preti novelli sono Mario Camera, della parrocchia Santa Maria delle Grazie, Lucio Cannavò della parrocchia Santa Maria del Monte Carmelo e Francesco Mazzoli della parrocchia San Giuseppe. Nel messaggio scritto per l’occasione il vescovo di Acireale, Pio Vittorio Vigo sottolinea che «essere preti ed esercitare il ministero nella Chiesa è un dono gratuito di Dio che non possiamo valutare, tanto è grande e misterioso. Esso va accolto, con gratitudine ed umiltà, nella fede e sostenuto - da parte di tutti - con la preghiera incessante e la sincera collaborazione». E sarà nella preghiera la preparazione della diocesi all’evento: stasera dopo la processione del Corpus Domini, in piazza Duomo, monsignor Vigo guiderà la preghiera per l’Anno Sacerdotale, mentre domani alle 20,30 in Cattedrale si terrà la veglia organizzata dal Servizio diocesano di pastorale giovanile. Martedì sarà una Giornata di preghiera e di digiuno per la santificazione dei sacerdoti mentre mercoledì 9 alle 20,30 in Cattedrale è prevista l’adorazione eucaristica e la recita della compieta presiedute dal vescovo.
Maria Gabriella Leonardi
6 giugno 2010
mercoledì 12 maggio 2010
A Messina la voce dei giovani
La Chiesa messinese ha messo insieme i rappresentanti della vita economica e sociale della città dello Stretto per discutere sul possibile sviluppo oltre la crisi. L’occasione è stata il convegno 'Un’agenda di speranza per il futuro del Mezzogiorno', organizzato ieri dall’arcidiocesi di Messina-Lipari-S.Lucia del Mela nel Municipio, in preparazione alla 46esima Settimana sociale dei cattolici. «Vogliamo compiere un lavoro di discernimento – ha affermato l’arcivescovo Calogero La Piana – e preparare un’agenda di temi da affrontare per dare uno sviluppo all’Italia». È una città, Messina, dove tanti sono stanchi di sperare, ha spiegato don Sergio Siracusano, direttore dell’ufficio diocesano per i problemi sociali.
Molte le aziende che hanno chiuso e che non riapriranno. Qui è estremamente concreta l’azione della Chiesa che da anni con il progetto Policoro sostiene tanti giovani, incoraggiando le loro capacità imprenditoriali. Di recente la diocesi ha istituito un fondo di microcredito, in accordo con la Fondazione antiusura, con la Banca di Credito cooperativo 'A.da Messina' e il supporto di Innovabic
Maria Gabriella Leonardi
3 maggio 2010
domenica 9 maggio 2010
Siracusa: il fiore dei bimbi per Maria
Tra gli eventi del mese di maggio siracusano, ieri, nel santuario della Madonna delle Lacrime, si è tenuta l'offerta dei fiori dei bambini e il loro affidamento alla Madonna. Tante le mamme e i papà dell'arcidiocesi aretusea che hanno partecipato con entusiasmo a questo appuntamento, portando i loro piccoli con un fiore in mano per la Madonnina. A loro, il rettore del Santuario padre Giansiracusa, ha rivolto un invito:"Collaborate con la Madonna perchè i vostri figli assomiglino all'unico figlio di Dio" e ha anche aggiunto:"non fate tutto voi, perchè poi pretenderanno tutto da voi: metteteli nella condizione di coollaborare".
Siracusa è uno dei più importanti santuari mariani siciliani e nel mese di maggio vi si intensificano i pellegrinaggi. Per questo mese, l'arcivescovo di Siracusa, mons.Salvatore Pappalardo, in un messaggio, ha scritto:"Vivere il mese di maggio facendo un pellegrinaggio a Siracusa, ai piedi della nostra Madonnina, vuol dire lasciarsi incontrare dai suoi occhi e pensare che quegli occhi vedono Cristo Gesù nostro Signore; vuol dire soprattutto fare esperienza di quegli occhi della Madre, rivolti verso di noi con uno sguardo di immensa tenerezza e amore".
Ogni giorno, in questo santuario che custodisce le lacrime della Madonna, e loro suo arcano messaggio, alle ore 18 viene recitata la coroncina del mese di maggio, il rosario e le litanie; di seguito viene celebrata la Messa. Alle 21 viene recitato di nuovo il rosario, lungo i viali del santuario. La casa di via degli Orti, dove nella camera da letto di una famiglia, nel 1953 il quadretto di gesso della Madonna ha pianto, oggi è un oratorio. Sabato 29 maggio da lì, alle ore 18, partirà un pellegrinaggio sino al santuario ove sarà celebrata la Messa. Lunedì 31 il mese di maggio sarà solennemente chiuso con l'affidamento delle famiglie alla Madonna delle Lacrime, durante una solenne celebrazione eucaristica presieduta dall'Arcivescovo.
Maria Gabriella Leonardi
9 maggio 2010
mercoledì 28 aprile 2010
Giovani responsabili se «masticano» nozioni di genetica
MESSINA - Educare i giovani alla genetica per responsabilizzare le loro coscienze. Su questa sfida educativa venerdì 7 maggio, all’istituto teologico «San Tommaso» di Messina, si terrà un convengo organizzato dall’Associazione per l’ingegneria genetica (Aig) «Maria Giovanna Stella Modaffari». Genetica ed educazione è un binomio molto attuale. «Il Consiglio d’Europa – spiega la presidente dell’Aig, Marianna Gensabella Furnari – nei mesi scorsi ha dedicato alla genetica in diversi Paesi conferenze destinate ai giovani. È un campo in cui i giovani devono conoscere per potere esprimere il loro parere. Una persona che effettua un test genetico cambia la percezione che ha di sé solo perché scopre di essere 'predisposta a'. Sono informazioni sottoposte a privacy, ma vi è il rischio della diffusione di notizie».
Dello stesso avviso anche il direttore della Scuola superiore di specializzazione in Bioetica e sessuologia, don Giovanni Russo: «Bioetica ed educazione è un binomio molto sentito, sia perché buona parte delle questioni che attraversano la bioetica possono avere felice esito attraverso un’opera di formazione delle nuove generazioni, sia perché la scuola e le altre agenzie educative si stanno occupando da almeno due decenni di argomenti bioetici».
«La 'pedabioetica' – prosegue don Russo – sta lavorando perché educazione e bioetica possano contribuire a un vero processo di responsabilizzazione delle coscienze. La questione della prevenzione delle malattie genetiche impegna tutti i settori formativi della società. Infatti, sono state la ricorrenza di malattie ereditarie nelle famiglie, la nascita di bambini affetti da malformazioni, l’incidenza delle malattie genetiche a fare avvertire la necessità della consulenza genetica che è finalizzata alla diagnosi di malattie ereditarie, allo studio della modalità di trasmissione, ma soprattutto alla loro prevenzione».
L’educazione è un tema peculiare dell’associazione «Modaffari», sorta in seno all’istituto «San Tommaso». Maria Giovanna Modaffari era una giovane laureanda in filosofia, affetta da fibrosi cistica; dopo avere lavorato a una tesi in bioetica, scomparve nel 1999, alla soglia della laurea. Al convegno interverranno quattro docenti dell’Università di Messina: Luciana Rigoli, aggregato di genetica medica, che parlerà di giovani, prevenzione e screening genetici; Francesco Trimarchi, ordinario di endocrinologia affronterà il tema della formazione del medico per la medicina genetica. «Bioetica e formazione nel mondo della scuola» sarà il tema che svilupperà Marianna Gensabella Furnari. Chiuderà i lavori la docente Velleda Bolognari, associato di pedagogia generale e sociale.
Maria Gabriella Leonardi
28 aprile 2010
Dello stesso avviso anche il direttore della Scuola superiore di specializzazione in Bioetica e sessuologia, don Giovanni Russo: «Bioetica ed educazione è un binomio molto sentito, sia perché buona parte delle questioni che attraversano la bioetica possono avere felice esito attraverso un’opera di formazione delle nuove generazioni, sia perché la scuola e le altre agenzie educative si stanno occupando da almeno due decenni di argomenti bioetici».
«La 'pedabioetica' – prosegue don Russo – sta lavorando perché educazione e bioetica possano contribuire a un vero processo di responsabilizzazione delle coscienze. La questione della prevenzione delle malattie genetiche impegna tutti i settori formativi della società. Infatti, sono state la ricorrenza di malattie ereditarie nelle famiglie, la nascita di bambini affetti da malformazioni, l’incidenza delle malattie genetiche a fare avvertire la necessità della consulenza genetica che è finalizzata alla diagnosi di malattie ereditarie, allo studio della modalità di trasmissione, ma soprattutto alla loro prevenzione».
L’educazione è un tema peculiare dell’associazione «Modaffari», sorta in seno all’istituto «San Tommaso». Maria Giovanna Modaffari era una giovane laureanda in filosofia, affetta da fibrosi cistica; dopo avere lavorato a una tesi in bioetica, scomparve nel 1999, alla soglia della laurea. Al convegno interverranno quattro docenti dell’Università di Messina: Luciana Rigoli, aggregato di genetica medica, che parlerà di giovani, prevenzione e screening genetici; Francesco Trimarchi, ordinario di endocrinologia affronterà il tema della formazione del medico per la medicina genetica. «Bioetica e formazione nel mondo della scuola» sarà il tema che svilupperà Marianna Gensabella Furnari. Chiuderà i lavori la docente Velleda Bolognari, associato di pedagogia generale e sociale.
Maria Gabriella Leonardi
28 aprile 2010
martedì 27 aprile 2010
Novanta ettari confiscati alla mafia affidati alla prima cooperativa catanese
CATANIA. Anche nella provincia di Catania sta nascendo una cooperativa sociale per gestire un terreno di novanta ettari confiscato alla mafia su cui ci sono anche aranci e ulivi. L’obiettivo della cooperativa è realizzare prodotti biologici, ma soprattutto «creare un’economia pulita», ripete Giuseppe Palazzolo, uno dei sei ragazzi pronti a lanciare la sfida di legalità con l’aiuto di Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti. La coop, che si chiama 'Terre libere Beppe Montana', è dedicata al capo della sezione catturandi della squadra mobile di Palermo, originario di Catania, ucciso dalla mafia nel 1985. L’area, che si estende tra i comuni di Belpasso e Ramacca e sconfina a Lentini, nel Siracusano, abbandonata da anni, è da ripulire e rivitalizzare. Per quanto riguarda il terreno di Belpasso apparteneva al clan dei Riela, famiglia mafiosa che aveva iniziato la sua attività di controllo nel settore dei trasporti per estendere poi i propri interessi anche all’agricoltura. In quest’area, che si trova in contrada Casabianca, lo scorso fine settimana, si è tenuta una raccolta di arance che saranno utilizzate per realizzare marmellata biologica.
Un’iniziativa che si è trasformata in una sorta di gara di solidarietà per diffondere un messaggio di riscatto e legalità e per sostenere i sei ragazzi della cooperativa. Sul terreno di Belpasso si sono già tenute una serie di manifestazioni volte a diffondere la cultura della legalità e la lotta alla mafia: lo hanno già visitato circa settecento studenti oltre ai ragazzi detenuti negli istituti di pena minorili di Catania e Acireale. A fine giugno vi si terranno dei campi lavoro con scout e medici francesi.
Maria Gabriella Leonardi
27 aprile 2010
Iscriviti a:
Post (Atom)