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mercoledì 8 luglio 2009

A Messina la cultura si fonde con la fede Un’estate fra concerti, esposizioni e visite

La quinta edizione della rassegna messinese «Fede, arte, musica » propone anche questa estate una ricca carrellata di appuntamenti in cui la cultura si fonde con la spiritualità.
Inaugurati nei giorni scorsi, i concerti di mezzogiorno si tengono nella Cattedrale di Messina sino a settembre ogni domenica per offrire ai visitatori mezz’ora di musica organistica. Martedì 21 luglio, alle 21, il grande organo « Tamburini » della Cattedrale sarà il protagonista del concerto inaugu- rale del quinto «Corso d’interpretazione organistica», una proposta formativa rivolta ai giovani organisti diplomati di tutta Italia.
Degne di particolare attenzione sono le quattro «Notti in Cattedrale» durante le quali sarà presentata un’«opera d’arte e di spirito » nel contesto di concerti di improvvisazioni all’organo: il primo notturno sarà dedicato alla lettura iconologia del mosaico dell’abside centrale, il «Pantocratore »; il secondo notturno è incentrato sul mosaico più antico della Cattedrale risalente al XIV secolo; il terzo proporrà una visita guidata dei principali monumenti sepolcrali di uomini illustri; il quarto sarà incentrato sulle pagine fondamentali dell’Apocalisse scolpite sugli stipiti della porta maggiore della Cattedrale.
Il 13 agosto si terrà un’esposizione della manta d’oro che ricopre l’immagine della Madonna della Lettera, da poco restaurata. Nei chiostri all’arcivescovado si svolgeranno invece concerti che richiamano i temi della luna per celebrare l’anno internazionale dell’astronomia. Nel ricordo di Galileo, il 21 agosto, dalle 22 all’1, è in programma una visita notturna del campanile astronomico del Duomo.
Maria Gabriella Leonardi
(Avvenire - Catholica dell'8 luglio 2009)

sabato 4 luglio 2009

La diocesi di Caltagirone inaugura il Museo diocesano


La diocesi di Caltagirone inaugurerà sabato 4 luglio il Museo diocesano, allestito all’interno del Complesso monumentale dei Frati minori conventuali, sede Vescovile dal 1911. Lo stesso complesso ospita anche la Biblioteca diocesana “Pio XI” e l’Archivio storico diocesano. All'inizio il Museo esporrà una selezione di opere collocate all’interno della Cappella neogotica del Seminario. Il direttore del Museo, don Fabio Raimondi, spiega: «Questa prima raccolta di opere è costituita da una serie di vesti liturgiche, alcune delle quali cadute in disuso dopo la Riforma Liturgica del Concilio Vaticano II». A breve inizieranno altri lavori che interesseranno altre aree del Complesso da destinare al Museo, nell’ambito di un progetto di ampliamento che prevede l’esposizione di argenti, paramenti, opere pittoriche e sculture. Le sale suddivise in sezioni saranno allestite prediligendo il percorso pastorale, secondo i criteri tipologico e cronologico.
Sabato l’inaugurazione del Museo avverrà nell’ambito della II Giornata diocesana per i Beni culturali ecclesiastici. Una tavola rotonda presenterà i musei ecclesiastici; vi interverranno don Santino Salamone, direttore del Museo diocesano di Catania e Vice presidente dell’AMEI, mons. Francesco Gasparini, direttore del Museo diocesano e dell’Ufficio diocesano Beni culturali ecclesiastici di Vicenza, e don Fabio Raimondi, Direttore Museo diocesano Caltagirone e dell’Ufficio diocesano Beni culturali ecclesiastici di Caltagirone. L’ing. Rosario Spina e l’arch. Giovanna Cannata presenteranno il progetto del Museo diocesano Caltagirone. Concluderà i lavori il vescovo di Caltagirone, mons. Vincenzo Manzella che sottolinea: “È un momento importante per la nostra Diocesi perché restituiamo alla nostra comunità un patrimonio d’arte sacra che ha accompagnato la nostra storia di fede e di devozione popolare. La principale funzione del nostro Museo è dunque di carattere pastorale e culturale: una modalità moderna e coerente per poter fare incontrare fede e cultura”.
Maria Gabriella Leonardi
(Avvenire 4 luglio 2009)

venerdì 26 giugno 2009

Acireale : dedicato all’emergenza educativa il convegno pastorale diocesano al via oggi

Acireale : dedicato all’emergenza educativa il convegno pastorale diocesano al via oggi
ACIREALE . Si tiene oggi e domani nell’Istituto Spirito Santo di Acireale l’annuale convegno pastorale diocesano. La Chiesa acese ha deciso di organizzare il convegno non all’inizio del nuovo anno pastorale ma prima delle vacanze, «per avere il tempo di riflettere e maturare i passi da compiere», ha spiegato il vescovo Pio Vittorio Vigo. Al centro della riflessione l’emergenza educativa.
L’indicazione è quella di «ripartire con la prassi educativo-pastorale d’insieme», che è anche il tema dell’incontro. «Lo scorso anno – spiega Vigo – il convegno ci aveva sollecitato a non chiuderci nella paura per l’emergenza educativa. Le riflessioni ci hanno convinti che il modo giusto per affrontare la realtà è quello di guardare avanti con speranza. Non è lecito – aggiunge – rimanere a un livello di indicazioni generiche che non danno il nutrimento adatto per affrontare l’emergenza. Né ci è dato rimandare il problema, alla luce della gravità del momento». Le riflessioni saranno guidate da Francis-Vincent Anthony della Pontificia Università Salesiana.
Maria Gabriella Leonardi

(Da Catholica 25 giugno 2009)

domenica 21 giugno 2009

A Catania Caritas in campo per i senza dimora Inaugurato «gruppo appartamento» per 5 persone

DA CATANIA
P er aiutare alcuni senza dimora a riappropriarsi della propria vita e a diventare autosufficienti a Catania la Caritas diocesana ha inaugurato venerdì il primo gruppo appartamento, formato da cinque persone senza dimora. Alcune di queste persone sono state, sinora, ospiti del «laboratorio della pace», una struttura di ricovero notturno maschile, che si trova nel capoluogo etneo e che è gestita sempre dalla Caritas di Catania , guidata da padre Valerio Di Trapani. Gli operatori e i volontari della Caritas definiscono il gruppo appartamento un progetto di «seconda accoglienza». La «prima accoglienza » è, infatti, quella che viene offerta dal dormitorio. La possibilità di vivere in un appartamento darà modo a queste persone – valutate idonee a questo tipo di esperienza dall’équipe di operatori sociali e di psicologi della Caritas – di ritrovare un proprio spazio e un punto di riferimento. Per realizzare questa iniziativa è stata essenziale la raccolta di offerte. Nei mesi scorsi, infatti, grazie a un concerto di beneficenza erano stati raccolti fondi a sufficienza per ristrutturare e ad attrezzare un appartamento sito nel capoluogo etneo, nel popoloso quartiere di San Cristoforo.
Questo primo gruppo appartamento nasce in stretta collaborazione con la Società di San Vincenzo de’ Paoli, che è proprietaria dell’immobile e che curerà il coordinamento della struttura, l’accompagnamento individuale e la gestione economico-contabile. L’Help Center della Caritas diocesana (un centro diurno di ascolto e segretariato sociale allestito presso la stazione ferroviaria) fornirà, invece, supporto e sostegno all’iniziativa attraverso i servizi di ascolto e orientamento, consulenza psicologica e progettazione individuale. La Caritas sosterrà i 5 inquilini anche nella ricerca del lavoro perché attraverso un reddito proprio possano un giorno affittare una casa e diventare completamente autonomi e reintegrati nel tessuto sociale.
Maria Gabriella Leonardi

mercoledì 13 maggio 2009

Sotto l'Etna una "corona" di cento metri


Nel mese di maggio il Santuario diocesano di Santa Maria della Vena , a Piedimonte Etneo (Catania), diventa il «cuore » della preghiera mariana della diocesi di Acireale. Nella piazza antistante il Santuario – che custodisce l’antica icona della «Madonna della Tenerezza» – è stata allestita una grande corona del Rosario, realizzata con pietre e lunga quasi cento metri.
«È la seconda volta che si realizza questa opera – spiega il rettore don Carmelo la Rosa – che vuole caratterizzare il Santuario. I gruppi di pellegrini possono recitare il Rosario attorno alla corona: anziché far scorrere la corona fra le dita, la corona resta ferma e noi giriamo attorno ad essa. Il Santuario di Vena – aggiunge – vuole essere un angolo di pace, di silenzio, di preghiera e di devozione profonda».
In questo mese, il Santuario della Madonna di Vena è meta quotidiana di pellegrinaggi: nei giorni scorsi vi si sono riunite le Confraternite della diocesi, poi le ex allieve di Maria Ausiliatrice della Sicilia orientale. Venerdì 8 maggio il Santuario ha ospitato la festa dei giovani della diocesi di Acireale. Ieri è stato meta del pellegrinaggio delle parrocchie del vicariato, al quale hanno partecipato il vescovo di Acireale, Pio Vittorio Vigo, e i sacerdoti locali. Lunedì prossimo 18 maggio è prevista una conferenza dell’arcivescovo emerito di Siracusa, Giuseppe Costanzo, sul tema «La Madonna nei Vangeli»; il giorno dopo si terrà l’incontro dei sacerdoti della diocesi.
Maria Gabriella Leonardi
(Avvenire del 13 maggio 2009)

martedì 21 aprile 2009

Messina 1908: quei due santi «luci» per il Paese


D alle macerie del terremoto di Messina del 1908 agli onori degli altari, insieme. È la storia dell’amicizia tra un sacerdote del Nord e un sacerdote del Sud che fece bene alla città dello Stretto distrutta e che, nel suo piccolo, unì l’Italia. Quei due sacerdoti, don Luigi Orione e padre Annibale Maria di Francia, furono canonizzati insieme il 16 maggio 2004. In questi giorni, a cent’anni dal terribile sisma messinese e a pochi giorni dal sisma che ha sconvolto l’Abruzzo, i padri Rogazionisti, le Figlie del Divin Zelo e gli Orionini a Messina hanno rievocato la tragedia del 1908 e la rinascita che ne seguì. « Il giorno del terremoto padre Annibale si trovava a Roma – racconta padre Giorgio Nalin, superiore generale dei Rogazionisti –. Il nostro fondatore poté tornare a Messina solo dopo alcuni giorni, per via dei trasporti lenti. Nel terremoto morirono tredici suore ma tutti i circa duecento orfanelli degli istituti erano salvi. Il 13 è un numero particolarmente legato a sant’Antonio da Padova, a cui padre Annibale era molto devoto. E per questo il nostro fondatore ha ritenuto che sant’Antonio avesse protetto gli orfanelli » . Nei giorni scorsi nel santuario messinese di Sant’Antonio è stata celebrata una Messa in suffragio delle tredici figlie del Divin Zelo che perirono nel sisma e anche delle vittime del terremoto abruzzese. « Allora come adesso – aggiunge padre Nalin – in occasione di una terribile calamità da un lato ci si abbatte, dall’altro lato si vuole ricominciare e il sisma messinese diede occasione al nostro istituto di espandersi al di là dello Stretto, a Oria, in Puglia ove padre Annibale trasferì temporaneamente la sua opera » .
« Don Orione non appena seppe del sisma si mise subito a disposizione dei soccorsi – spiega padre Flavio Peloso, superiore generale degli Orionini –. A Messina trovò lo strazio di una città desolata che aveva bisogno di qualcuno che la risollevasse soprattutto con la forza della fede prima che delle braccia » .
Domenica scorsa, con una tavola rotonda a Messina dal titolo « Luci nel buio del terremoto. Padre Di Francia e don Orione, apostoli di carità sociale nel sisma di Messina del 1908 » è stata ricordata l’opera dei due santi. « Don Orione – aggiunge padre Peloso – divenne referente personale degli aiuti vaticani, occupò un ruolo importantissimo nella diocesi di Messina ma incontrò ben presto forti opposizioni. In questo suo martirio, poté contare sul sostegno di padre Annibale.
Don Orione – continua padre Peloso – per soccorrere Messina lasciò nel Nord Italia una congregazione ancora in via di definizione e padre Annibale gli mise nelle mani la sua congregazione » .
« Superata l’emergenza – conclude padre Nalin –, padre Annibale donò a don Orione una grossa somma di denaro per costruire nel Nord un istituto orionino. Fu un’occasione quella in cui la Chiesa si è fatta onore unendo l’Italia. Oggi che si parla tanto di unità, dobbiamo renderci conto che l’unità ha un’anima e questa sono le radici cristiane. Ancora oggi io e padre Flavio cerchiamo di prolungare il segno di quell’amicizia che legò i nostri padri fondatori e che ha fatto tanto bene a Messina » . La commemorazione si è conclusa con la Messa presieduta dall’arcivescovo di Messina- Lipari- Santa Lucia del Mela, Calogero La Piana.
Maria Gabriella Leonardi
(Avvenire catholica del 21 aprile 2009)

venerdì 3 aprile 2009

ACIREALE Due iniziative di solidarietà per i senza tetto e gli immigrati

In questa Quaresima la diocesi di Acireale ha deciso di sostenere, con una raccolta fondi, due iniziative: la prima, promossa dalla Caritas diocesana, è il servizio di strada degli operatori Caritas che portano un pasto caldo e una coperta a chi dorme all’aperto, provvedono alla prima accoglienza di chi è senza tetto e gestiscono un ambulatorio per l’assistenza sanitaria a chi non ha la tessera sanitaria, come molti immigrati. La seconda iniziativa della Quaresima acese è la 'Casa della speranza Viviana Lisi', nata per volontà di una giovane esemplare volontaria laica camilliana scomparsa prematuramente. La 'Casa della Speranza' è stata inaugurata lo scorso 25 gennaio nel comune di Riposto (Catania) per accogliere persone senza fissa dimora e per tenervi attività ludiche e scolastiche a favore di ragazzi in difficoltà.
Nel suo messaggio quaresimale alla diocesi, il vescovo di Acireale Pio Vittorio Vigo ha scritto: «In questo nostro tempo penitenziale, non possiamo dimenticare il dovere della solidarietà e dell’aiuto per i più bisognosi. Invito i piccoli e i grandi a voler esprimere in questa Quaresima quei gesti di generosità che la sensibilità spirituale suggerisce, per aiutare queste due iniziative».
(M.G.L.)
(Pubblicato su AVVENIRE del 3 aprile 2009)