DA CATANIA
MARIA GABRIELLA LEONARDI
Alla social card non ha diritto Giuseppe e neanche Alessandro, nomi di fantasia di due persone in grosse difficoltà seguite dalla Caritas diocesana di Catania . Le loro vicende sono raccontate dal direttore della Caritas etnea, padre Valerio Di Trapani per dire: «Il governo con la social card e altri provvedimenti, sta sicuramente dando sollievo ad alcune persone povere, ma si sta perdendo un’altra occasione per pensare al contrasto alla povertà nei termini di un piano organico che allarghi i diritti, i servizi e l’accesso ai beni essenziali».
Il sacerdote quindi porta a esempio due casi: «Giuseppe è un ex artigiano della pelle che ha dovuto chiudere la sua attività. Tracollo che ha anche prodotto una crisi familiare tanto che, dopo il divorzio, ha lasciato la casa ed è stato abbandonato dai figli. Giuseppe ha 61 anni e aspetta di raggiungere l’età della pensione. Nel frattempo non riesce a mettere in esercizio tutte le sue abilità. Ha lavorato in estate e, siccome faceva tardi la notte, non poteva accedere a un dormitorio, per cui dormiva su una panchina. Con i soldi guadagnati in estate, ha affittato un monovano. Ora, deve pagare 200 euro di affitto ma non sa dove trovarli. La Caritas interverrà economicamente e cercherà anche di valorizzare le sue competenze. Ma per Giuseppe, che non ha neanche diritto alla social card, lo Stato cosa fa?» «Alessandro – continua padre Valerio – è un 40enne sposato, padre di 4 figli. Grazie alle numerose proteste ha ottenuto una casa popolare consegnatagli in condizioni indegne. Alessandro non lavora, non ha un grado di istruzione elevato e deve sfamare i suoi figli. Per le condizioni economiche, quelle strutturali della casa e la poca 'efficienza' dei genitori, il Tribunale dei Minori ha intimato ai coniugi di riparare la casa, per tutelare la salute dei figli, altrimenti il piccolo di 4 anni potrebbe essere affidato ad altra famiglia. Questa famiglia non beneficerà della Social Card. E chi dovrebbe sostenerli? La Caritas, con le suore Vincenziane, ha provveduto ad alcune riparazioni in casa. I parenti li aiutano per quello che possono. Ma lo Stato cosa fa? Un Piano organico di contrasto alla povertà diventa sempre più urgente».(Pubblicato su Avvenire del 3 dicembre 2008)
Questo blog raccoglie i miei articoli pubblicati sul quotidiano nazionale di ispirazione cattolica "Avvenire". Sono articoli in cui mi sforzo di raccontare cosa fanno tanti siciliani che si prodigano per gli altri e testimoniano tra gli uomini l'amore e la presenza di Dio. Questo blog vuole essere un omaggio e un grazie ai numerosi credenti siciliani che ho il piacere di conoscere e che con la loro testimonianza arricchiscono anche la mia vita e mi spronano ad essere migliore. MGL
.
mercoledì 3 dicembre 2008
sabato 15 novembre 2008
Agrigento avvicina «centro» e «periferia»
AGRIGENTO . Un sistema di video conferenza per migliorare sempre più la comunicazione fra «centro» e «periferia» della Chiesa locale. Lo ha adottato l’arcidiocesi di Agrigento : ieri sera, nella Sala «Giovanni Paolo II» del palazzo arcivescovile, l’inaugurazione con l’arcivescovo Francesco Montenegro. Le zone pastorali «collegate» in videoconferenza sono il palazzo vescovile per la zona «San Gerlando»; la chiesa Madre di Licata per la zona «Sant’Angelo»; la parrocchia Maria Ausiliatrice di Canicattì per la zona «Padre Gioacchino La Lomia»; la parrocchia Santa Maria di Gesù di Cammarata per la zona «San Giacinto Giordano Anzalone»; la parrocchia San Pietro di Sciacca per la zona «San Calogero»; la parrocchia San Gerlando per l’isola di Lampedusa.
Ieri sera, nella prima video conferenza, Montenegro ha parlato del tema dell’ascolto. Il prossimo «video» appuntamento con l’arcivescovo sarà venerdì 12 dicembre. Le video conferenze, inoltre, saranno registrate e potranno essere consultate nella sezione videogallery del sito web diocesano: www.diocesiag.it. (M.G.L.)
(pubblicato su Catholica - Avvenire del 15 novembre 2008)
Ieri sera, nella prima video conferenza, Montenegro ha parlato del tema dell’ascolto. Il prossimo «video» appuntamento con l’arcivescovo sarà venerdì 12 dicembre. Le video conferenze, inoltre, saranno registrate e potranno essere consultate nella sezione videogallery del sito web diocesano: www.diocesiag.it. (M.G.L.)
(pubblicato su Catholica - Avvenire del 15 novembre 2008)
domenica 9 novembre 2008
La Casa della Speranza di Viviana
RIPOSTO (Ct) Da volontaria si era presa cura dei bambini di una casa famiglia, degli anziani, dei senza fissa dimora, dei malati di Aids e degli ospiti della mensa dei padri camilliani. Poi ha sperimentato la fragilità sulla propria pelle, con una malattia mortale che le ha tolto la vita quando lei era nel fiore degli anni. Ora però Viviana Lisi continua a vivere, nella “Casa della speranza” che lei, nelle sue ultime volontà, ha desiderato fosse realizzata per i poveri e per cui ha destinato i suoi beni.
A Gennaio 2007, nella diocesi di Acireale, la prematura scomparsa della giovane volontaria camilliana, Viviana Lisi, aveva commosso molte persone. Era una ragazza come tante altre: laureata, un master, la passione per il basket e la letteratura. «Viviana – racconta un’amica - ha vissuto senza compromessi e sconti quella straordinaria affermazione di Cristo: “Quello che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli lo avete fatto a me”». Nella Quaresima 2007 il Vescovo Pio Vittorio Vigo, in un messaggio, la additò alla diocesi: «Viviana è stata chiamata alla gloria a 31 anni - ha scritto il presule – esempio di carità gioiosa e disinteressata». Il Vescovo ha esortato quindi la Diocesi a contribuire con delle offerte all’opera sognata da Viviana. La “Casa della Speranza” aprirà i battenti martedì a Riposto, in provincia di Catania, in un immobile concesso dal Comune in comodato d’uso per 29 anni all’associazione “Viviana Lisi”, sodalizio nato per portare a compimento il sogno di Viviana. Martedì inizieranno nella Casa attività di aggregazione e il doposcuola per i bambini. La “Casa della Speranza” dispone di un dormitorio con 17 posti letto per chi si trova in difficoltà e, in futuro, attiverà anche una mensa.
Maria Gabriella Leonardi
(Pubblicato su Avvenire OggiItalia del 9 novembre 2008)
martedì 4 novembre 2008
Anziani, in Sicilia un progetto di assistenza
CATANIA Da tre anni era attivo a Messina, da qualche mese è presente anche a Catania . È il progetto “ A casa è meglio!”, un programma di assistenza domiciliare dedicato agli anziani.
Ieri mattina nella sala del consiglio comunale di Catania , la comunità di Sant’Egidio, l’associazione Enel Cuore Onlus, alla presenza del Sindaco Raffaele Stancanelli e dell’assessore ai servizi sociali, Marco Belluardo, hanno fatto il punto sulla situazione degli anziani in Sicilia e sul progetto. L’iniziativa ha avuto inizio a Messina grazie ad Enel Cuore Onlus e alla comunità di Sant’Egidio. Oggi ha raggiunto nella sola città di Messina 100 anziani, mentre a Catania 40, da marzo 2008. Gli utenti godono dell’assistenza a domicilio completamente gratuita, gli operatori si occupano di accompagnarli a fare la spesa, del disbrigo di pratiche amministrative e burocratiche, di visite mediche e molto altro ancora... Non sono presi in cura solo i soggetti anziani ma anche le loro famiglie, trasformandosi così in un valido sostegno per entrambi. Il progetto mira ad evitare l’istituzionalizzazione dell’anziano, privilegiando piuttosto la permanenza nella propria casa. Al folto pubblico catanese il professor Leonardo Palombi della Comunità di Sant’Egidio ha esposto la condizione della terza età in Italia, ponendo l’accento su quella locale. I dati hanno fatto emergere i bisogni e le possibilità di realizzare servizi domiciliari per gli anziani. Le parole commosse di Massimo Bruno, responsabile delle relazioni esterne territoriale di Enel, hanno fatto eco a quelle altrettanto toccanti di Maria Iurato, una delle prime utenti di “ A casa è meglio!”. Annunciata nel corso dell’incontro l’imminente realizzazione di un centro diurno polivalente a Messina. Anche lo scrittore Andrea Camilleri, padre del commissario Montalbano, ha partecipato alla manifestazione con una video- intervista. « I vecchi hanno bisogno di non essere soli – ha dichiarato – . È significativo che molti operatori che lavorano nel progetto siano stranieri. È il segno che nessun uomo è inutile ma ogni uomo è utile all’altro » .
Ora non resta che augurarsi che il progetto si consolidi e venga esteso ad altri Comuni dell’isola.
Maria Gabriella Leonardi
(pubblicato su OGGI Italia del 4 novembre 2008)
Ieri mattina nella sala del consiglio comunale di Catania , la comunità di Sant’Egidio, l’associazione Enel Cuore Onlus, alla presenza del Sindaco Raffaele Stancanelli e dell’assessore ai servizi sociali, Marco Belluardo, hanno fatto il punto sulla situazione degli anziani in Sicilia e sul progetto. L’iniziativa ha avuto inizio a Messina grazie ad Enel Cuore Onlus e alla comunità di Sant’Egidio. Oggi ha raggiunto nella sola città di Messina 100 anziani, mentre a Catania 40, da marzo 2008. Gli utenti godono dell’assistenza a domicilio completamente gratuita, gli operatori si occupano di accompagnarli a fare la spesa, del disbrigo di pratiche amministrative e burocratiche, di visite mediche e molto altro ancora... Non sono presi in cura solo i soggetti anziani ma anche le loro famiglie, trasformandosi così in un valido sostegno per entrambi. Il progetto mira ad evitare l’istituzionalizzazione dell’anziano, privilegiando piuttosto la permanenza nella propria casa. Al folto pubblico catanese il professor Leonardo Palombi della Comunità di Sant’Egidio ha esposto la condizione della terza età in Italia, ponendo l’accento su quella locale. I dati hanno fatto emergere i bisogni e le possibilità di realizzare servizi domiciliari per gli anziani. Le parole commosse di Massimo Bruno, responsabile delle relazioni esterne territoriale di Enel, hanno fatto eco a quelle altrettanto toccanti di Maria Iurato, una delle prime utenti di “ A casa è meglio!”. Annunciata nel corso dell’incontro l’imminente realizzazione di un centro diurno polivalente a Messina. Anche lo scrittore Andrea Camilleri, padre del commissario Montalbano, ha partecipato alla manifestazione con una video- intervista. « I vecchi hanno bisogno di non essere soli – ha dichiarato – . È significativo che molti operatori che lavorano nel progetto siano stranieri. È il segno che nessun uomo è inutile ma ogni uomo è utile all’altro » .
Ora non resta che augurarsi che il progetto si consolidi e venga esteso ad altri Comuni dell’isola.
Maria Gabriella Leonardi
(pubblicato su OGGI Italia del 4 novembre 2008)
Commemorazione dei defunti solidale a Catania
CATANIA L'1 e il 2 Novembre nelle Cappelle Funerarie e nelle Chiese delle oltre
centodieci Confraternite della Diocesi ,in tutti i Comuni della Diocesi,saranno esposti dei raccoglitori per le Offerte e i manifesti per informare della iniziativa. Quest'anno le Confraternite della Diocesi condividono con la Caritas Diocesana il progetto: "abbracciamo la vita perduta". Una iniziativa di raccolta contributi in favore dei senza fissa dimora. Nella Diocesi decine di volontari ogni giorno sono impegnati in favore dei
fratelli senza fissa dimora. L'unità di strada della Caritas Diocesana di Catania organizza ronde di
solidarietà notturne per portare aiuti ai bisognosi per strada. Si tratta di aiuti concreti (panini, viveri, coperte..), aiuti che fanno la differenza tra la sopravvivenza e la morte, abbracciano coloro che si muovono ai
margini per aiutarli a riabbracciare la vita.
Maria Gabriella Leonardi
(Pubblicato su Catholica - Avvenire dell'1 novembre)
centodieci Confraternite della Diocesi ,in tutti i Comuni della Diocesi,saranno esposti dei raccoglitori per le Offerte e i manifesti per informare della iniziativa. Quest'anno le Confraternite della Diocesi condividono con la Caritas Diocesana il progetto: "abbracciamo la vita perduta". Una iniziativa di raccolta contributi in favore dei senza fissa dimora. Nella Diocesi decine di volontari ogni giorno sono impegnati in favore dei
fratelli senza fissa dimora. L'unità di strada della Caritas Diocesana di Catania organizza ronde di
solidarietà notturne per portare aiuti ai bisognosi per strada. Si tratta di aiuti concreti (panini, viveri, coperte..), aiuti che fanno la differenza tra la sopravvivenza e la morte, abbracciano coloro che si muovono ai
margini per aiutarli a riabbracciare la vita.
Maria Gabriella Leonardi
(Pubblicato su Catholica - Avvenire dell'1 novembre)
lunedì 27 ottobre 2008
Inaugurato master paolino a Messina
MESSINA E’ stato inaugurato venerdì scorso nell’istituto teologico “S. Tommaso” di Messina, il Master in “Teologia e spiritualità Paolina”, promosso e diretto dal prof. mons. Giuseppe Costa, ordinario di S.Scrittura e vicepreside del “S.Tommaso”, nonché coordinatore diocesano dell’Anno Paolino. All’inaugurazione erano presenti il vicario generale dell’arcidiocesi di Messina-Lipari-S.Lucia del Mela, don Carmelo Lupò, e il preside dell’istituto, prof. don Giovanni Russo. L’iniziativa è una delle tante proposte dalla Diocesi per fare conoscere la figura e l’opera di San Paolo nell’anno pastorale e accademico 2008-09, in cui ricorre il bimillenario della nascita del Santo. Il Master si avvale della collaborazione di diversi uffici diocesani: catechistico, religione cattolica, pastorale familiare, “Migrantes”. Quattro aree formative. La prima ripercorre l’ambiente storico-culturale del I secolo d.C., per rintracciare le radici e il percorso formativo che porta da Saulo persecutore, a Paolo, “Apostolo delle genti”. La seconda, tocca la nuova “via teologica” proposta dagli scritti paolini, fondamentali per la conoscenza e la formazione delle prime comunità cristiane. La terza e la quarta area esaminano gli aspetti spirituali e i risvolti liturgici e catechetici dell’annunzio di san Paolo. Il Master prevede lezioni mensili frontali e ore di studio personale, dura un anno e si concluderà a settembre 2009. 250 il numero definito di corsisti, ma le richieste di iscrizione sono state molte di più.
M.G.L.
(Pubblicato su Catholica - Avvenire del 26 ottobre 2008)
M.G.L.
(Pubblicato su Catholica - Avvenire del 26 ottobre 2008)
Agrigento: ampliata la casa di accoglienza diocesana
AGRIGENTO E’ stata ampliata la casa di accoglienza diocesana “Mons.Fasola” di Agrigento che d’ora in poi dispone di trenta posti letto, e non più quindici, per accogliere i senza tetto e le persone in difficoltà. La “Mons.Fasola” è nata oltre un decennio fa per volontà dell’allora arcivescovo Carmelo Ferraro ed è gestita dal “Centro di Ascolto e di Accoglienza San Giuseppe Maria Tomasi Onlus”, che cura i servizi della Caritas Diocesana. La casa al momento è piena e, in vista dell’inverno, l’ampliamento permetterà di accogliere più persone povere: extracomunitari, ma anche anziani e giovani disoccupati agrigentini. «La Casa di Accoglienza Mons. Fasola – spiega il coordinatore Nicola Pollicino - offre una accoglienza immediata e relativamente breve. I nostri ospiti possono restare al massimo per un mese e mezzo, per consentire un ricambio costante dei fruitori. Non offriamo solo un pasto caldo ed un tetto: mettiamo a disposizione la consulenza legale, i servizi sociali e sanitari e soprattutto ci impegniamo per cercare di trovare insieme una soluzione abitativa e lavorativa, favorendo il reintegro della persona svantaggiata nella società». «Il nostro obiettivo – evidenzia la Madre Superiora del Boccone del Povero, Suor Glendalyn Medina, impegnata nell’Ente Diocesano – è soprattutto quello di cercare di fornire gli strumenti necessari per far uscire il soggetto dalla povertà». «Tutte le parrocchie che sono a conoscenza di casi disperati – conclude Pollicino – potranno segnalarci i nominativi».
Maria Gabriella Leonardi
(Pubblicato su Avvenire del 25 ottobre 2008)
Maria Gabriella Leonardi
(Pubblicato su Avvenire del 25 ottobre 2008)
Iscriviti a:
Post (Atom)