a parrocchia di Sant’Agata, nel comune di Alì, è diventata un centro di raccolta da cui partono gli aiuti per le zone colpite dalla frana di giovedì scorso. Il parroco, don Vincenzo D’Arrigo, racconta:«Un furgone ha portato a Giampilieri saponi e prodotti per la pulizia personale. Un altro è andato a Scaletta Zanclea con generi alimentari e acqua. Ogni giorno partono da qui due furgoni per le due comunità». Don Vincenzo è parroco, insieme a un altro confratello, anche della comunità “Madonna del Carmelo” di Scaletta Zanclea, 1.600 persone. Quel giovedì nero, durante le forti piogge e la frana, per fortuna le celebrazioni si stavano svolgendo altrove e dentro la chiesa di Scaletta Zanclea non c’era nessuno, altrimenti sarebbero morti tutti. «I miei parrocchiani che non hanno subito danni eccessivi alle loro case – racconta – sono ancora a Scaletta. Gli altri sono stati portati in vari alberghi di Messina. Ci fanno sapere di cosa hanno bisogno e noi cerchiamo di fare avere loro quanto serve. La chiesa di Scaletta Zanclea è completamente sommersa dal fango. Ho assistito ai lavori di sgombero: qualcosa di impressionante da vedere! Non avendo dove celebrare la Messa, domenica abbiamo celebrato all’aperto, nella piazza della stazione, a Scaletta». Don Vincenzo testimonia quanto questa sciagura fosse prevedibile e la chiara responsabilità dell’uomo: «Sono originario di Giampilieri – spiega –. Ricordo che quand’ero giovane queste montagne erano un giardino, c’erano ulivi, alberi di carrubo. Col tempo numerosi incendi, di indubbia matrice dolosa, le hanno devastate. Non c’erano più alberi le cui radici potessero trattenere queste frane».
Nell’altra comunità colpita dalla tragedia, Giampilieri Superiore, 450 abitanti, il parroco, don Giovanni Scimone, è sempre sui luoghi del disastro, si assenta solo per consumare i pasti a Messina: «Siamo qui ad assistere la popolazione, insieme ad altri sacerdoti, a mettere in sicurezza le nostre chiesa, c’è un gran da fare in questo groviglio di fango e di pietre». Don Giovanni il giorno della frana era a Messina e per questo era stato dato pure per disperso:«Per due giorni qui è mancata la luce e la linea del telefono. Non potevamo comunicare tra di noi e ognuno ha temuto per la vita degli altri. C’è una grande unione nel paese tra tutti i parrocchiani. Sono morti giovani e bambini, e si è creata una grande coesione, come se fossimo una sola grande famiglia. Tutta la città sta rispondendo all’appello dell’arcivescovo che ha chiesto di inviare alle popolazioni colpite vestiario e cibo. Speriamo che anche i governanti facciano la loro parte».
(avvenire 6 ottobre 2009)
Maria Gabriella Leonardi
Questo blog raccoglie i miei articoli pubblicati sul quotidiano nazionale di ispirazione cattolica "Avvenire". Sono articoli in cui mi sforzo di raccontare cosa fanno tanti siciliani che si prodigano per gli altri e testimoniano tra gli uomini l'amore e la presenza di Dio. Questo blog vuole essere un omaggio e un grazie ai numerosi credenti siciliani che ho il piacere di conoscere e che con la loro testimonianza arricchiscono anche la mia vita e mi spronano ad essere migliore. MGL
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